domenica 6 aprile 2008

Spacconate e fanfaluche per coprire ruoli di regime
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"Il leader Uil: «Il . Quando andiamo a Palazzo Chigi con Epifani e Bonanni siamo una squadra micidiale» di M. Sensini

http://urlin.it/f865

Questa affermazione di Angeletti, segretario della Uil e le altre cose dette nella intervista al Corriere di oggi
sono davvero stupefacenti se confrontate con la triste realtà di un sindacato confederale diventato una vera e propria gabbia di ferro dentro la quale stanno chiusi i lavoratori italiani e quanti si accostano al lavoro. Sindacato che ha
modificato e peggiorato notevolmente la condizione del lavoro dipendente liquidando durante un'azione che dura almeno dal 1993 dei diritti conquistati nel trentennio precedente e che avevano fatto del sindacalismo italiano uno dei migliori del mondo, un sindacalismo per il quale l'affermazione "autonomia dal padronato, dai partiti e dal governo" era davvero una verità della realtà italiana. Gli accordi del 1993 hanno privato i lavoratori della tutela della scala mobile (già abbondantemente ridotta a cominciare dal 1983) ed hanno avviato la concertazione in base alla quale le piattaforme rivendicative per i rinnovi contrattuali non possono eccedere il tasso di inflazione programmato. Da allora ad oggi, l'applicazione di un principio riferito ad un dato di gran lunga inferiore al reale incremento del costo della vita ha portato il livello dei salari italiani talmente in basso da suscitare scandalo anche
in ambienti liberisti che se ne lamentano non perchè improvvisamente diventati solidali con gli operai ma soltanto perchè deprimono i consumi e quindi i profitti delle imprese. Lo scandalo dei bassi salari è scoppiato in Italia ad opera di denunzie della sinistra (quel poco che è rimasto) e di isolati ma tenaci economisti che hanno messo in luce il dato incontrovertibile di uno spostamento di ricchezza colossale dal lavoro dipendente alle imprese.Quando finalmente la CGIL ha mostrato di accorgersi del "fenomeno" l'ha subito relegato nella zona delle discussioni accademiche e vi ha dedicato un convegno del proprio centro-studi. Ma si è ben guardata dal modificare le richieste dei contratti in scadenza rimasti al livello medio di poco più di cento euro netti nel triennio con pochi centesimi subito ed il grosso dopo il secondo anno di vigenza contrattuale. I recenti accordi di welfare peggiorano per molti lavoratori la riforma Maroni e legittimano la legge Biagi (per la quale il Congresso della CGIL aveva chiesto l'abolizione).L'Italia è il Paese a più alto tasso di mortalità e di infortuni sul lavoro d'Europa. Non credo si possa parlare di un vero impegno del sindacato. Per anni, in caso di infortuni, tranne la partecipazione dei compagni di lavoro e del sindacato di categoria l'attenzione del Sindacato è stata davvero scarsa. Si poteva agire migliorando i poteri del delegato alla sicurezza (che oggi deve stare buono e zitto se no lo licenziano) e chiudendo la porta alla molteplicità di rapporti di lavoro diversi ammessi dalla legge Biagi che creano enormi problemi di conoscenza e di controllo dei processi produttivi e di ritmi di rendimento. Non si è fatto niente e la legge sullo straordinario è stata peggiorata con una interpretazione truffaldina di una normativa europea che prevede undici ore consecutive di riposo ma certamente non tredici ore lavorative come è venuto alla luce alla Tissen Krupp.
I prossimi obiettivi della Confindustria sono l'abolizione del contratto collettivo di lavoro, la personalizzazione dello stesso con definitiva rottura di coesione e di solidarietà di classe, la riduzione del peso sociale degli istituti previdenziali a vantaggio delle assicurazioni private alle quali sono già stati trasferiti gli accantonamenti TFR, la riduzione delle tutele in caso di malattia ( vedi campagna contro i fannulloni) e la sostituzione dei pubblici impiegati con lavoratori esternalizzati provenienti anche da cooperative che vendono soltanto manod'opera. E' giià difficile trovare un bidello o un autista o un infermiere che non sia "esterno".Fantasmi che si muovono dentro la pubblica amministrazione privi di diritti sfruttati da managers di cooperative e di aziende che si arricchiscono e li tengono
a regime salariale indecente.
Efacile notare come, nel corso degli ultimi anni, nei rinnovi contrattuali si riducono i diritti dei lavoratori ma crescono le prerogative dei sindacati e della azienda. Le strutture comuni tra le organizzazioni imprenditoriali e quelle dei lavoratori sono diventate assai diffuse hanno creato una burocrazia che si nutre di trattenute. Insomma
mentre si indeboliscono i lavoratori i sindacati si rafforzano ed estendono il loro potere finanziario e di intervento.
Infine, CGIL CISL UIL detengono il monopolio della contrattazione. Monopolio che difendono anche dai partiti della sinistra che sono sensibili alle istanze sociali. I Cobas vengono esclusi e criminalizzati ed i loro dirigenti nelle fabbriche sono spesso oggetto di persecuzione e licenziamenti. Naturalmente sono del tutti isolati e debbono sperare soltanto in una legislazione che però diventa sempre meno protettiva dei loro diritti man mano che l'azione delle Confederazioni e delle associazioni padronali modifica il "sentire comune", cambia le legge e dà segnali alla Magistratura del Lavoro sempre meno favorevoli a chi si mette fuori del "regime".
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
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