Morte del 25 aprile e del Primo Maggio
per tutti gli italiani che da Piero Gobetti a Gramsci a Matteotti a Pertini a Lombardi a Calamandrei si riconoscono nei valori della resistenza e del Lavoro il 25 aprile ed il 1 maggio gestiti da questa Oligarchia politica sono morti e riempiti di contenuti inaccettabili come guerra, precariato, ingiustizia sociale, discriminazione....
Si chiude l'era dell'autonomia della banca d'Italia
Nell'incontro di oggi tra Berlusconi e Sarkozy si è probabilmente chiusa l'era della Banca d'Italia autonoma governata da prestigiosissimi personaggi come Carli e Ciampi. Se con l'aiuto della Francia Draghi andrà alla BCE Il Governatore della Banca d'Italia sarà scelto da Berlusconi Bossi e Tremonti. Fine di un'era e la Banca d'Italia diventerà un oscuro satellite del Ministero dell'Economia
La guerra secondo Emanuele Kant: La guerra è il male peggiore che affligge la società umana ed è fonte di ogni male e di ogni corruzione morale.[…]
Ora i morti in Irak sono un milione e seicentomila rispetto la data di questo scritto. Una guerra per trovare armi di distruzioni di massa inesistenti certificati dagli USA al volenteroso e prono ONU. Un milione e seicentomila morti provocati da bbombardamenti chirurgici, di alta precisione, come quelli promessi da Napolitano Berlusconi e Bersani alla Libia Dopo quaranta anni di "dittatura" di Gheddafi e cioè di pac
UN MILIONE DI CIVILI MORTI IN IRAQ. LA CHIAMANO
Facciamo qualcosa di concreto contro la guerra in Libia
Una sinistra vera, una opposizione vera, organizerebbe per il primo maggio una manifestazione a Roma ed in altre città contro la guerra e lo scippo dei referendum Autoorganizziamoci e non aspettiamo che sia il popolo viola a farlo
Io sono pronto a farlo a Palermo. Se ricevo adesione anche solo di dieci compagni lo farò
Cronache del femminicidio e degli orrori della civiltà occidentale
questo è uno degli orrori dell'umanità in cui primeggia l'egoismo degli USA e la brutalità del suo sistema di comando e di potere che in tanti punti si congiunge a quello malavitoso
Messico: Militarizzazione per fermare la ribellione
Silenziosamente, l'ultradestra, gli industriali, l'esercito e quasi tutti i deputati dei tre principali partiti politici in Messico, sotto la protezione dell'ambasciata americana,stanno lavorando per realizzare un colpo di Stato prima della fine (il 30 ap...rile)dell'attuale Sessione della Camera dei Deputati. Questa settimana i presunti rappresentanti del popolo messicano potrebbero dare la loro aprrovazione alle numerose modifiche alla "Riforma della Legge di Sicurezza Nazionale" approvata un anno fa dal Senato, per legalizzare la violazione dei diritti umani e delle garanzie individuali che da quattro anni vengono perpetrate dall'esercito e dalla Marina negli Stati dove presumibilmente si combatte il crimine organizzato. Si tratta di proclamare lo stato di emergenza in tutto il paese, dove in effetti esiste già nelle varie regioni. Senza dubbio è una misura preventiva che mira a reprimere qualsiasi segno di ribellione sociale in un paese in crisi economica e politica, dove tra quattordici mesi si andrà a votare e la ferita inferta dalla frode del 2006 è ancora aperta. Solo che oggi, la disoccupazione, la povertà e la violenza sono aumentati. Il regime tripartitico di destra che prevale in Messico nel suo affannarsi per mantenere l'attuale sistema socio-economico, nella sua forma di capitalismo neoliberale, da anni sta attuando una strategia per impedire l'organizzazione e lo sviluppo della lotta di classe con un progetto di trasformazione sociale. A questo progetto hanno aderito il PAN,PRI e PRD,che tentano di fare approvare entro la fine della 61esima Sessione della Camera dei deputati vari emendamenti alla Legge di Sicurezza Nazionale, affinché l'esercito, la Marina e l'Aviazione possano legalmente adempiere ai propri compiti già svolti da diversi anni realizzando così la violazione della Costituzione che attualmente hanno una copertura "legale" dal Centro Nazionale della Sicurezza Nazionale (Cisen). Con l'approvazione della Nuova Legge di Sicurezza Nazionaleil presidente di turno avrà le facoltà di utilizzare le forze armate per reprimere i movimenti sociali che a suo parere mettano in pericolo la sicurezza nazionale, sicurezza interna e sicurezza esterna (secondo il nuovo gergo). Per fare questo non sarà necessario dichiarare lo stato di emergenza in una regione o paese, previa consultazione del Congresso. L'esercito è il più interessato alle modifiche dell'Iniziativa di Legge di Sicurezza Nazionale approvata lo scorso anno (2010/04/27),che sembra avere già l'approvazione dei legislatori di tutti i partiti affinché si legalizzino pratiche di spionaggio, operazioni segrete, arresti, perquisizioni,violazioni di domicilio, revisioni di documenti personali, ecc, di persone sospettate di coinvolgimento in attività che mettano in pericolo la sicurezza nazionale. Per rendere effettiva l'adozione di questa riforma da parte della Camera dei Deputati e poi dal Senato, le lotte dei contadini, studenti, lavoratori e disoccupati potrebbero essere tacciate come terroriste e represse senza indugi. Si tratta di fare un colpo di stato senza spargimento di sangue, calpestando la Costituzione messicana riformando una legge secondaria, con il pretesto della lotta alla criminalità organizzata. Secondo le dichiarazioni del signor Mario Di Costanzo, del Partito del Lavoro, l'unico modo per evitare la riforma in questo settore è l'opposizione del PRI. Il è molto improbabile dato che deputati vicino al governatore dello Stato del Messico e potenziale candidato del PRI alla presidenza, Enrique Peña Nieto hanno già negoziato con il Segretario della Difesa, Guillermo Galván Galván, e Felipe Calderon. Un'altra risorsa che è stata usata per infondere paura e terrore nel popolo messicano è la guerra alla droga che ha messo la popolazione civile tra due campi apparentemente inconciliabili: un governo che dichiara di porre fine alla criminalità organizzata e un settore della classe dominante che nel desiderio di arricchirsi fa affari al di fuori della legge. Campi che sono in realtà complementari per portare avanti un business lucrativo grazie al divieto di sostanze psicotropiche, che portano alla economia messicana "sommersa " profitti miliardari. Il risultato di questa manovra attuata dagli Stati Uniti in cambio del sostegno dato a Felipe Calderón, per la presidenza subito dopo il fraudolente e controverso processo elettorale del 2006, è fino ad ora 40mila morti, migliaia di dispersi e orfani; in più, decine di migliaia di sfollati da Stati come Chihuahua, Tamaulipas, Durango e Guerrero. La criminalizzazione delle lotte sociali è la tendenza seguita dal regime tripartitico. Lo stesso nella capitale nazionale che nella provincia messicana. Esempi: Nello stato del Chiapas, il governo del PRD ha continuato ad attaccare la Giunta del Buen Gobierno zapatista, è gli attivisti della l'Altra Campagna, come è successo nella Frontera Comalapa, Chiapas, dove le autorità locali insieme con i militanti del PAN, PRD e PV hanno incendiato le case della comunità picchiando e molestando i membri del Buon Governo Verso la Speranza. Nel Distretto Federale le autorità hanno represso il movimento di opposizione alla Sopravvivenza. Un'altra recente repressione è quella sofferta da circa cinquemila membri del Sindacato Messicano degli Elettricisti che l' 11 aprile - al compimento dell'anno del decreto con il quale Calderon ha posto fine al loro lavoro creando la disoccupazione per 45 mila elettricisti hanno indetto una manifestazione davanti la sede della ex uffici della Compagnia di Luz y Fuerza del Centro (L e FC), ora in potere della polizia federale (PF), dove sono stati provocati e repressi dalla corporazione militare rafforzata dal corpo granatieri del governo locale. In seguito a questo episodio repressivo, 11 lavoratori sono stati arrestati accusati di crimini gravi come sedizione e sommossa. Un altro ostacolo alla formazione di una classe operaia e rivoluzionaria è il sindacalismo corporativo ed economicista che continua a dominare nel paese, ancora settori in lotta come quello dello SME, che ha nuovamente annunciato la creazione di una associazione politica nazionale per partecipare alle elezioni 2012, che non farà niente di sbagliato se in questo processo avrà un programma di classe, ma dato il suoi recenti avvicinamenti con Peña Nieto, il pragmatismo della sua leadership e la comprensibile disperazione che prende i 16 mila lavoratori in resistenza, non è improbabile che decidano di vendere il loro sostegno in cambio della promessa della creazione di un'impresa elettrica che li ri-collochi Ma ciò resta da vedere perché in Messico le promesse della campagna (elettorale)non sono mai state soddisfatte. http://hormigarebelde.blogspot.com/ (traduzione di Anita Silviano)
Di: Anita Silviano
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