Non c'è alcun motivo interno che abbia potuto scatenare in Libia una crisi di qualsivoglia tipo. Il potere è nelle mani del popolo libico che lo esercita nei Congressi popolari, nei quali sono presenti tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano raggiunto la maggiore età. Non esiste altro esempio di questa democrazia popolare diretta se non in quella dell'antica Atene. La ricchezza del petrolio appartiene al popolo libico, le armi sono nelle mani del popolo, in Libia non c'è un governatore che governa, non ci sono governatori né governati. [La Libia] ha sconfitto la sete con la costruzione di un fiume artificiale sotterraneo, ha supinamente rinunciato ad un programma nucleare, ha risolto tutte le questioni legate alla guerra fredda in maniera pacifica, ha risolto i problemi del continente con i Paesi limitrofi ricorrendo all'arbitrato, ha aderito alla coalizione internazionale contro il terrorismo, ha contribuito efficacemente ed in concerto con gli altri Paesi a limitare il pericolo del terrorismo estremista.
Ha costituito una leadership popolare ed islamica volta a riunire le forze islamiche moderate in modo da riempire quel vuoto che è sfruttato dal terrorismo estremista, ha bloccato l'emigrazione clandestina verso l'Europa, ha giocato un ruolo attivo nel risolvere i problemi africani e nello stabilire la pace in quel continente, diventandone, per decisione degli africani, la guida. Ha aperto le sue porte al turismo mondiale, ha presentato il “Libro Bianco” per risolvere pacificamente i problemi del Medio Oriente, ha proposto un progetto per porre fine alla pirateria che si manifesta in Somalia e nelle zone calde.
Sembra che, a causa di questa apertura e del suo ruolo nel soffocare il terrorismo, agenti di al-Qaida si siano infiltrati e siano stati arruolati, e abbiano sfruttato quanto successo in Tunisia ed Egitto come una cortina di fumo per attaccare improvvisamente caserme dell'esercito e stazioni di polizia al fine di rifornirsi di armi. Hanno cominciato ad aprire il fuoco contro i militari ed hanno preso il controllo di alcune moschee convertendole in magazzini per le armi e proclamando un emirato islamico sotto le direttive di al-Qaida ed invitando al jihad. Non abbiamo fatto altro che cercare di rispondere a questo assedio con la collaborazione dei cittadini, quindi le unità antiterrorismo hanno fatto irruzione in alcuni edifici di certe città, nei quali si rintanavano i terroristi di al-Qaida. L'arresto di questi, che continuano a mantenere il controllo di tali edifici, è avvenuto nella sola Benghazi. […]
Essi sono stati in grado di assaltare la prigione cittadina, rilasciare tutti i detenuti ed i criminali ed armarli per combattere nelle fila di al-Qaida. La crisi è stata creata per attuare la strategia di una nuova crociata o di un nuovo progetto coloniale. In Libia non c'è un'Oriente ed un'Occidente, non ci sono scontri ideologici né problemi di altro tipo. La Libia è un Paese sicuro, che ha reso sicuro il Nord Africa ed ha arrestato l'emigrazione. Ha cancellato i programmi di armi di distruzione di massa, gioca un ruolo importante nella stabilizzazione [della regione] e risolve i propri problemi attraverso il potere del popolo.
E' stato creato un problema senza che ve ne fossero le cause. Quanto sta accadendo adesso mira a sostenere al-Qaida per mezzo della copertura aerea e dei missili, al fine di permetterle di controllare il Nord Africa e trasformarlo in un secondo Afghanistan. Il popolo libico sta facendo fronte ad un attacco brutale ed ingiusto, ad una palese e volgare ingerenza nei propri affari interni. Centinaia di libici e libiche vengono uccisi da questo bombardamento aggressivo, che non ha giustificazioni né esempi simili in quanto ad umanità ed ingiustizia. Nel frattempo il mondo guarda ad un piccolo popolo e ad un Paese in via di sviluppo i cui mari, cieli e terre sono violati da parte delle maggiori potenze nucleari, le quali operano fuori dalla carta delle Nazioni Unite, agendo contro il popolo libico senza pietà. Per vostra informazione in Libia non erano presenti dall'inizio manifestazioni e proteste, a differenza di Tunisia ed Egitto. Non si aprì il fuoco contro i manifestanti, perché non c'erano manifestanti. Non vennero uccise più di 150 persone, e gran parte di essi non erano che militari e poliziotti nell'atto di difendere sé stessi durante gli attacchi alle loro sedi. L'immagine della Libia che è stata veicolata è un'immagine artificiale il cui scopo e far passare e giustificare una seconda crociata, come ha dichiarato esplicitamente la Francia, o una nuova operazione coloniale.
I civili uccisi dall'alleanza crociata....
Siamo un popolo unito dietro la Guida della Rivoluzione e facciamo fronte da un lato al terrorismo di al-Qaida e dall'altro al terrorismo della Nato, che ora supporta direttamente al-Qaida. La contraddizione è lampante.
Fermate la vostra ingiusta e brutale aggressione alla Libia. Lasciate la Libia ai Libici. State annientando un popolo tranquillo, state distruggendo un Paese in via di sviluppo. In Libia non c'è altro problema che non siano gli elementi di al-Qaida ed il confrontarsi con i missili e l'aviazione che rappresentano il mondo crociato. Si tratta di contraddizioni.
Sembra che voi in Europa ed in America non guardiate a queste operazioni identificandole come infernali, barbariche e brutali. Eppure sono di poco inferiori a quanto fece Hitler travolgendo l'Europa e bombardando la Gran Bretagna.* Come attaccate chi combatte al-Qaida? Interrompete la vostra aggressione brutale ed ingiusta al nostro Paese. Deve essere l'Unione Africana a prendere in mano la questione. La Libia accetterà ogni decisione presa dall'Unione Africana per mezzo della Commissione Africana Suprema, che è stata creata per questo scopo.
Testo consultato su Al-Madina al-akhbariyya
*La traduzione è carente e me ne scuso con i lettori. Invito arabisti
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