lunedì 5 luglio 2010

un accordo da non fare

Un accordo da non fare.

Il gioco di sponda del PD con la Fiat ha finito con il produrre i suoi nefasti risultati. Il maggiore partito di opposizione quasi del tutto disinteressato del terremoto sociale che ha investito i lavoratori italiani limitandosi a proporre qualche panacea di capitalismo compassionevole è intervenuto con i suoi maggiori calibri. D'Alema, Fassino, il Sindaco di Torino, Veltroni, Letta, Bersani, tutti latitanti davanti ai licenziamenti dei professori o al disastro sociale della Sardegna od al fenomeno degli stiliti e dei trasferimenti allo estero dei nostri impianti industriali, si sono sentiti in dovere di intervenire, rilasciare dichiarazioni,
organizzare un Convegno a Pomigliano per schierare tutte le batterie contro i resistenti e per inglobare la Fiom tra le truppe di ascari a sostegno di Marchionne. Il PD si è confermato il più importante partito Fiat. Ha presentato le sue credenziali a Marchionne ed alla Confindustria per convincerli che è è più bravo di Berlusconi nel fare i loro interessi. Ha confermato la sua propensione confindustrialista già manifestata con la elezione a deputati di autorevoli esponenti del padronato. Le ragioni addotte per indurre la Fiom a firmare sono tante. Si sostiene che il modello Pomigliano non sarà esportato nel sistema delle relazioni . Resterà un caso isolato. Trattasi di una menzogna smentita dal morboso interesse della Marcegaglia e della Confindustria che in passato non si erano mai spese moltissimo per la Fiat
alla stipula di un accordo che introduce deroghe al regime contrattuale che finiranno con l' abolirne le regole generali . Ogni realtà si comporterà secondo la possibilità delle aziende di forzare le situazioni magari aiutandosi con la minaccia della disoccupazione. Si chiede alla Fiom di conservare il bene dell'unità sindacale. L'unità è stata certamente un bene decenni fa quando la Fim era diretta di Carniti
e l'autunno del "salario variabile indipendente" segnò una civilizzazione dei rapporti di lavoro. Da moltissimi anni l'unità sindacale è un disvalore, qualcosa che funziona contro i diritti dei lavoratori. Se analizziamo gli accordi unitari stipulati nell'ultimo ventennio ci rendiamo conto che si è sempre trattato di togliere qualcosa ai lavoratori e di aumentare il potere ed i diritti delle imprese. Verso lo Stato, l'unità ha funzionato cedendo moltissimo sul sistema pensionistico, sul collocamento, sulla stabilità del posto di lavoro. I lavoratori sono diventati più ricattabili per gli accordi stipulati da sindacati che, unici al mondo dopo quelli americani, sono strumenti di abbassamento dei salari e delle tutele.
Se la Fiat ha deciso davvero di fare la Panda a Pomigliano d'Arco ( cosa della quale continuo a dubitare) credo che farà l'accordo con la Fiom. L'accordo si baserà sulla rinunzia alla lesione dei diritti costituzionali sullo sciopero e sulla tutela della malattia ma sarà pesantissimo per i lavoratori, assai più pesante di quello di Melfi che ha già logorato parecchio la salute fisico-psichica dei lavoratori. I pronunciamenti di Landini ed il documento della Fiom danno per scontata l'accettazione di tredici dei quindici punti del decreto Marchionne. La Panda sarà fatta con turni senza interruzione e si lavorerà giorno e notte per produrla
a condizioni che richiedono la spremitura di tutte le energie fisiche e mentali.
Anche emendato dei due punti controversi e anticostituzionali, l'accordo sarà terribile. Per un pezzo di pane, per un salario modesto, si dovrà sottostare a condizioni al limite della sopportabilità del corpo umano. Se la Fiom finirà con il sottoscrivere queste condizioni di riduzione degli operai a macchinario vivente,a utensili umani, come temo ma non mi auguro
uscirà ideologicamente e culturalmente sconfitta e trasformata. Questo contratto sarà l'equivalente di un Congresso. Quello che conterà dal giorno dopo sarà soltanto l'interesse della azienda a produrre di più sempre di più alla condizione di estremo rendimento
della manodopera. Il lavoro degli operai che costruirono le Piramidi d'Egitto o degli schiavi che realizzarono gli acquedotti romani al confronto con ciò che si chiede ai metalmeccanici sarà di umanità e di rispetto. Lo staffile tecnologico sarà più doloroso di quello di cuoio.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.ultimenotizie.tv/notizie-economiche/pomigliano-incontro-fiat-sindacati-la-prossima-settimana.html

http://www.corriere.it/economia/10_giugno_15/testo-accordo-pomigliano-fiat_76d59230-78ab-11df-9d05-00144f02aabe.shtml

Nessun commento: