sabato 24 luglio 2010

la truffa newco

La truffa Newco

Sembrerebbe che la Fiat abbia allo studio il progetto di inventarsi una newco a Pomigliano per riassumere, alle sue condizioni, il personale che le farà comodo, punire con il licenziamento il quaranta per cento che ha osato sfidare il Divino A.d. Marchionne, creare una realtà ab novo simile a quella Alitalia. Il caso Alitalia viene studiato attentamente ed assunto a modello per la nuova società.
Per quanto i giuristi della Fiat possano essere di altissimo livello e di grande abilità non potranno tuttavia ignorare che c'è una differenza insuperabile tra la situazione Fiat Stabilimento G.B.Vico e
l'Alitalia. La cordata di imprenditori che ha dato vita alla Kai era costituito di persone fisiche e giuridiche diverse da quelle che costituivano l'Alitalia. Nel caso della Newco di Pomigliano sarebbe la Fiat che succederebbe a se stessa, Marchionne a Marchionne, la famiglia Agnelli alla famiglia Agnelli.
Quindi si tratterebbe di una operazione che simulerebbe un cambiamento di ragione sociale che in effetti non c'è. Una truffa!
C'è una volontà del padronato italiano di sciogliersi dai vincoli della legalità, di profittare del proprio potere per rovesciare il tavolo e riportare a condizioni premoderne le regole del lavoro. La Fiat sembra pronta a non iscriversi alla Confindustria per non avere obbligazioni contrattuali. Vorrebbe fuoriuscire dal sistema contrattuale che sente troppo stretto ed inadatto alla realizzazione delle sue voglie di dominio e di profitto.
Per quanto la posizione della Marcegaglia sia apparsa di freno a quella di Marchionne non credo che ci sia un reale dissenso nel campo padronale. Emerge con sempre maggiore chiarezza la voglia di ribaltare ogni accordo e di organizzare un regime in cui alla bilateralità degli accordi subentrerà subito
la unilateralità della volontà padronale già apparsa a Pomigliano. "Queste sono le condizioni! Prendere o lasciare". Naturalmente si sa che il "lasciare" è del tutto retorico dal momento che i lavoratori non hanno alternativa. Hanno bisogno di lavorare per vivere e potrebbero, in caso di necessità, acconciarsi anche alle condizioni più umilianti e più dure.
Pietro Ancona
già consigliere CNEL

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