Si può bloccare l'emigrazione?
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Molti barconi si caricano fino all'inverosimile di disperati disposti ad affondare per sempre nel mediterraneo piuttosto che restare nelle loro terre martoriate da guerre. carestie, bombardamenti, siccità, invasioni.....
Ebbene tra le tante migliaia di questi disperati non si è mai registrata una presenza di cittadini libici o di cittadini algerini. Come si spiega? Perchè non fuggono dal tanto vituperato dittatore o dal fondamentalismo musulmano che affligge l'Algeria?
Bisogna riflettere su questo dato per domandarsi: se la gente non fugge dalla Libia e dall'Algeria mentre milioni di disperati attraverso il Sahara e si accalcano sulla riva del mare in attesa di un gommone, di un passaggio, è possibile che anche negli altri Paesi si può bloccare l'emigrazione, l'emorragia che si porta via la parte giovane e vitale della popolazione.
Non voglio certamente esaltare il regime di Gheddafi o quello algerino. Ma non c'è dubbio che sia assai sommaria, superficiale e di parte l'esecrazione che in Italia circonda il primo e l'indifferenza diffidente del secondo.
Per non discutere attraverso la stereotipo neocolonialista occidentale che ci fa giustificare la presenza di truppe italiane in Afghanistan a sostegno di un governo di criminali trafficanti di droga e gridare allo scandalo per le frecce tricolori che mandiamo in Libia e che cancellano le nubi di iprite lanciate dagli aerei di Mussolini,
sarebbe opportuno aprire una discussione dalla quale si potrebbe scoprire che certamente è possibile bloccare l'emigrazione non con le leggi naziste ed i lagers ma con una buona politica di aiuto al rientro alla normalità di tanti paesi africani.
pietroancona@tin.it
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