lunedì 31 agosto 2009

l'asino volante di Tremonti

L'asino volante di Tremonti
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In un sistema economico in cui da anni si pratica su grande scala il vampiraggio sociale ai danni dei lavoratori dipendenti ( 20% in meno il valore monte salari succhiato dai profitti ) la proposta di partecipazione agli utili, subito approvata dall'ineffabile Angeletti(lo stesso che aveva proposto agli operai dell'INNSE di assumerne la gestione), non può che essere guardata con molti sospetti e grande diffidenza.
Chi fa la proposta? La proposta è avanzata da Tremonti che ha il vezzo, il capriccio, di volere stupire sempre il proprio uditorio. Mi aspetto che un giorno o l'altro indicherà ai suoi astanti il passaggio di un asino volante o annuncerà un pellegrinaggio alla tomba di Karl Marx ad Highgate a Londra. Il Ministro Sacconi, noto per il suo odio verso la CGIL e cioè per il poco che resta di autonomia sindacale in questo Paese, ha subito qualificato "grande" la proposta e si è subito messo in moto per la sua realizzazione.
I proponenti sono certamente espressione di una linea di pensiero economico e sociale che considera i lavoratori non più di una merce da usare nella massima disponibilità delle aziende, al costo pià basso possibile. Lavoratori che subiscono tutti i contraccolpi della crisi da una posizione di grande debolezza nella quale sono stati condotti nel corso degli ultimi due decenni. I loro salari sono inferiori di almeno il venti per cento della media dei salari europei, il welfare di cui godevano è stato enormemente indebolito: l'assistenza sanitaria è diventata più costosa, non ci sono quasi più asili-nido, le pensioni decurtate di quasi il cinquanta per cento. Stipendi e salari vengono decurtati ancora dall'Irpef applicata dalle Regioni e dai Comuni e dal generalizzato aumento dei servizi dovuto a privatizzazioni che hanno appesantito il costo delle gestioni delle exmunicipalizzate dei pesi parassitari degli oligarchi di regime che le dirigono. Per farla breve, oggi i lavoratori sono costretti a dequalificare
la loro alimentazione, a vestire più poveramente, a rinunziare del tutto al teatro, al cinema, ad andare a mangiare una pizza con la famiglia o con gli amici.
Agitare davanti ad una massa fatta da milioni di lavoratori quasi indigenti peraltro preda di un finto mercato che impone prezzi rigidi e crescenti a cominciare dalle assicurazioni, dalle farmacie, dai libri scolastici che tra poco daranno una bella bastonata, un mercato che nelle statistiche ufficiali viene presentato come stabile e con prezzi in calo (sic!), la soluzione magica di una partecipazione agli utili delle imprese (peraltro tutta da specificare ma non è difficile immaginare a che cosa alludano Tremonti e Sacconi), è mancare del tutto di senso di responsabilità, attirare l'attenzione su un vasetto di marmellata che si rivelerà rancida e da buttare.
Il governo liberista che ha fatto del liberismo la sua ideologia di ferro per lottare il movimento operaio, disgregarlo, distruggerlo e che ha appena avallato lo svuotamento del contratto nazionale che inciderà come riduttore salariale permanente "apre " ai lavoratori la partecipazione agli utili di impresa?
Una proposta di partecipazione sarebbe stata più credibile se fosse stata fatta a suo tempo dai governi DC che erano fondati sull'interclassismo e cioè su una dottrina sociale ispirata in parte alla rerum novarum ed alla esperienza cooperativistica sturziana. Questo governo nega identità collettiva
ed autonomia alle classi lavoratrici di cui disconosce financo l'esistenza. Marcia verso la totale estraneazione dei sindacati , la fine della dialettica contrattuale, la cessazione del conflitto sociale con la resa dei lavoratori che al massimo dovrebbero accontentarsi di un contrattino individuale ciclostilato dall'ufficio risorse umane della loro azienda. Può questo governo, questa destra, promuovere un progetto di partecipazione agli utili che dal punto di vista teorico dovrebbe innalzare i lavoratori al vertice delle imprese nelle quali lavorano oramai come robot iperattivi sotto il controllo dell'orologio del cronometrista?
Non avremo una flotta di panfili operai che si uniranno agli yacths dei miliardari ancorati nello specchio d'acqua antistante Villa Certosa ma al massimo qualche centesimo di "utile" in sostituzione di pezzi del contratto di lavoro che vengono cancellati. Non se ne farà niente! Oggi, la linea della Confindustria non è questa. La Confindustria ha un progetto scientifico di riduzione vera del peso dei lavoratori e dei loro sindacati. Lascia che Sacconi e Tremonti provino ad addentare per i polpacci gli operai ma se ne sta lontana. La Marcegaglia è andata talmente avanti nella realizzazione della sua politica di dittatura delle relazioni sociali che sono certo dirà no a questa immaginifica barocca e truffaldina proposta di partecipazione agli utili. Tanto le cose non sono mai andate così bene per lei ed i suoi amici.
pietroancona@tin.it

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