venerdì 17 aprile 2009

sindacato padrone

Il venti per cento della Chrysler al Sindacato. Non è azionariato operaio.
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Pare che il ricchissimo e potente sindacato americano dell'auto parteciperà alla pari della Fiat al ricostituito capitale della Chrysler con una percentuale del venti per cento. Questo avverrà dopo l'adesione alla proposta del Presidente Obama di un ulteriore taglio dei salari e dei diritti dei dipendenti. L'ennesimo di questo ultimo decennio. Questa scelta del Sindacato americano deve fare riflettere sul suo nefasto ruolo. Tenendo i lavoratori al guinzaglio come un accalappiacani, il Sindacato ha favorito e favorisce un vasto, doloroso e profondo processo di pauperizzazione dei lavoratori a vantaggio di profitti sempre più sfrenati delle multinazionali . In tutto l'Occidente l'impoverimento delle masse popolari è anche conseguenza
delle politiche sindacali. Oggi sbaglierebbe di grosso chi confondesse l'acquisizione della quota azionaria del sindacato UAW (United auto Worcker) con l'azionariato operaio che, in dibattiti degli anni sessanta, costituiva una risposta alla questione della gestione delle imprese. Il Sindacato non c'entra niente con i lavoratori dai quali ricava la sua ricchezza. E' un organismo che non solo è sottratto al controllo dei suoi iscritti ma è da questi temuto. Il potere del Sindacato americano deriva dai suoi legami a volte inconfessabili con le aziende ed in genere con l'establiscement. Questi legami e una legislazione che favorisce la gestione autoritaria del Sindacato hanno isolato i lavoratori che praticamente sono nelle mani delle imprese e dei sindacati. Il processo che in Italia è iniziato con gli accordi di concertazione del 1993 negli Usa è assai più avanzato e dura oramai da oltre cinquanta anni durante i quali il welfare è stato ridimensionato ed i salari ed i contratti sono la pallida ombra di ciò che furono originariamente e per qualche decennio in cui si assicurò un relativo benessere alle classi lavoratrici.
Ho letto che la Cisl italiana parteciperà agli accordi della Crysler e questo mi conferma nel convincimento che bisogna rafforzare l'opposizione ideologica al processo di allontanamento del sindacato dai lavoratori e dalla tutela dei loro interessi per farne un agente del capitalismo. La crescita di importanza degli enti bilaterali faranno sempre di più del contratto uno strumento di tutela e di espansione del "sindacato" spesso a danno dei lavoratori fino al paradosso di un vero e proprio conflitto di interesse tra sindacato-lavoratori per la crescente divaricazione degli interessi rappresentati.

pietro ancona
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