mercoledì 22 aprile 2009

il sindacato confederale "cavezza con morso"

Il Sindacato italiano, uno e trino, anzi uno e quadruplo con l'UgL (parlo dei sindacati "rispettabili" non certo dei cobas considerati focolai di anarco-sindacalisti e teste calde) è da tempo una cavezza che tiene al loro posto, a bada, i lavoratori che da anni sopportano la continua manipolazione e rimanipola_
zione dei loro diritti, del welfare che li riguarda. Cavezza munita di morso che fa sanguinare ogni volta che si tenta uno strappo.
Nell'ultimo decennio, periodo di massima crescita della potenza e dello splendore dei Sindacati Confederali che oramai dichiarano più di dieci milioni di aderenti e diecine di migliaia di funzionari a tempo pieno i lavoratori italiani hanno subito una costante diminuzione dei loro salari e del loro potere sociale. In azienda debbono stare con la coda tra le gambe, non fiatare, stare attenti
a non fare passi falsi, a non farsi annotare tra i "rompiscatole".


Mentre le Confederazioni- cavezza con morso crescono di potenza ed insuperbiscono per la frequentazione dello stanze del potere, dei salotti della borghesia e degli arricchiti, i gli operai-cavalli sono diventati magri e scheletrici ronzini denutriti, costretti financo a cibarsi di alimenti comprati nei discount ed a calzare scarpe cinesi che magari
deformano le loro estremità, a vestirsi nei mercatini rionali e nei grandi magazzini più dozzinali.Non sono più in grado di cambiarsi l'auto che diventa sempre più inquinante e fonte di contravvenzioni, non riescono più, come i loro padri, fare laureare almeno un figlio e se si azzardano a fare un mutuo per comprare una casa è probabile che la perdano per le ipoteche bancarie. Al cinema, al teatro, ai consumi culturali, alla "villeggiatura"
non ci pensano più da un pezzo.
Se un operaio-ronzino ha una volta fatto un debito con una finanziaria per comprarsi un motorino ed ha finito di pagarlo regolarmente viene tormentato da una quantità enorme di depliant che gli offrono mirabolanti condizioni di prestiti "vantaggiosi". C'è una criminale incentivazione all'indebitamento. Persone con tredicimila euro di reddito annuale vengono circuite per sottoscrivere debiti di tre o quattro volte maggiori. Si arriva financo a mandare per posta il facsimile dell'assegno di dieci o quindicimila euro che la finanziaria darebbe in quattro e quattrotto ed a condizioni che sono tuttaltro che esose. Ci sono aziende in cui la cessione del quinto non risparmia praticamente nessun dipendente. Ci sono giovani lavoratori indebitati per quasi l'ammontare del loro salario mensile e sopravvivono con l'aiuto dei genitori o di prestiti per pagare prestiti. L'immoralità criminale di questa continua spinta all'indebitamento dei più deboli dovrebbe fare vergogna al sistema finanziario italiano.

La condizione operaia diventata drammatica non spinge neppure la CGIL che è sempre stata l'organizzazione sindacale per antonomasia a chiedere un sostanziale aumento dei salari. Stamane il Governatore della Banca d'Italia ha denunziato l'impoverimento degli operai a vantaggio dei lavoratori autonomi. Una volta, in presenza di dati così scandalosamenti chiari, di un trasferimento di redditi così marcato dal lavoro dipendente ai profitti, si sarebbe fatto qualcosa. Ora, la CGIL che risulta La Confederazione meno allineata al Governo ed alla Confindustria se ne sta zitta ed al massimo propone
qualche alleggerimento fiscale, qualche spicciolo. La CGIL non ha niente da chiedere al padronato che
si è arricchito con i bassi salari derivanti dagli accordi del 93. Quasi un ventennio in cui l'impoverimento delle masse lavoratrici italiane ed il loro distacco dai paesi industrializzati è diventato clamoroso!!
Se rileggete il manifesto dello sciopero CGIL del 4 aprile e di quelle precedenti ed anche la piattaforma delle categorie di "sinistra" metalmeccanici e statali" (che stanno rapidamente rientrando nei ranghi del perbenismo confederale) non troverete quanto servirebbe ai lavoratori oggi: un aumento di almeno il venti per cento dei salari ma generiche richieste di una diversa politica economica. Della abolizione della legge Biagi neanche a parlarne. E' tabù. Non viene da tempo neppure menzionata nei documenti ufficiali.
L'ultimo accordo tra tre delle quattro confederazioni è stato firmato alla presenza della CGIL dissenziente. Una sorta di convitato di pietra, di testimone. Ma, nella sostanza, è come se quell'accordo contro il quale hanno manifestato milioni di lavoratori fosse stato firmato dal momento che costituirà la base di tutti i rinnovi contrattuali di categoria (vedi flai)
Oggi si conclude il Direttivo della CGIL. Il suo documento finale sarà la prova documentale della impossibilità di recuperarla , ad una linea di autonomia e di difesa vera dei lavoratori. Se ne intuiscono i lineamenti dal dibattito in corso. Il pressing del PD di Letta,Ichino,Damiano,Bersani è pesante, molto pesante.
.Bisognerebbe cominciare a prenderne atto, senza assurde speranze di salvazione. Il sindacalismo confederale italiano è di gran lunga peggiore di quello americano e non ha conservato la dignità dei sindacati francesi e tedeschi. E' la longa manus della Confindustria e del Governo sui lavoratori ai quali ha imposto tutto dal precariato alla detassazione degli straordinari alla cessione del TFR a vantaggio di una previdenza privata spesso truffaldina a continue rimanipolazioni delle pensioni oramai ridotte a una miserevole cosa.-
Bisogna trovare il coraggio di rompere e di comprendere finalmente tutta la pericolosità sociale dell'Unità sindacale, un tempo valore supremo e grande momento sinergico per i diritti e la dignità operaia. L'unità bisogna farla tra i lavoratori ma fuori dalle Confederazioni.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it


http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115606
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29/costo_lavoro_europa.shtml

http://www.aeeeitalia.it/documenti/EurispesStudiosalari.pdf

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