il convitato di pietra
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Domani la Confindustria firmerà con Cisl ed Uil l'accordo per la riforma della contrattazione sindacale. La firma doveva avvenire già la settimana scorsa ma la signora Marcegaglia ha voluto dare tempo alla CGIL altri otto giorni. La Marcegaglia ha anche fatto una curiosa comunicazione: la CGIL non firmerà ma sarà presente alla cerimonia dell'accordo. Mi sono stropicciato gli occhi non credendo a quanto leggevo: Che vuol dire? Quale significato ha la presenza di Epifani o altri esponenti della CGIL nel luogo dove si firmano accordi contro i quali si è fatta una delle più grandi manifestazioni di protesta di questo decennio? Forse la presenza significa: "vorrei firmare ma non posso", oppure: non firmo ma non intendo rompere con voi (Cisl,Uil,UGL,padronato....), oppure: non firmo, ma sono solidale con voi e non metterò in discussione le applicazioni pratiche dell'accordo, anzi collaborerò....... Non so quali altri significati possa avere questa presenza al tavolo degli accordi ma certamente piuttosto che imbarazzare i firmatari (che non si peritano di
svillaneggiare ad ogni piè sospinto la CGIL fino a confonderla con i "sequestratori" dei managers) attenua
ed equivoca la posizione di opposizione all'assassinio del contratto nazionale fin qui manifestata dalla CGIL.
Può anche darsi che la CGIL pretenderà di includere una sua dichiarazione a verbale nel testo dell'accordo e questo spiegherebbe la sua presenza. Questa dichiarazione può essere concordata con Confindustria CIsl e UIL e disarmare la portata di contestazione e di alterità che finora Epifani ha manifestato. Se la opposizione agli accordi separati fosse vera, domani dovrebbe essere comunicato la decisione di uno sciopero generale
dalla CGIL e l'avvio di una sua politica di collaborazione con il sindacalismo di base (che ha contribuito considerevolmente al successo del Circo Massimo). Ma non ci saranno novità di rilievo. La CGIL ha scelto di stare seppur riottosa nella barca dei vincenti. I lavoratori, sconfitti, saranno soli. Entro pochi anni non avranno più alcuna tutela contrattuale dal momento che la stragrande maggioranza delle imprese italiane è di piccola dimensione e non darà luogo a nessun accordo aziendale o territoriale. Presto, molto presto, il salario ed il contratto saranno decisioni unilaterali ed indiscutibili del padronato. Si adempierà il sogno dei liberisti di una
"contrattazione individuale" e cioè unilaterale.
Pietro Ancona
già segretario siciliano cgil in pensione
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
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