domenica 22 gennaio 2012

l'antipolitica e guglielmo giannini

L'Antipolitica e Guglielmo Giannini
Un tempo si apostrofava colui che criticava la politica dicendo: sei un qualunquista! In effetti trenta o quaranta anni fa la critica a tutta la politica era spesso ingiustificata ed aveva connotazioni diciamo "di destra" che provenivano da un personaggio speciale della politica italiana: Guglielmo Giannini, fondatore di un movimento denominato per l'appunto l'Uomo qualunque. Pubblicava un giornale nella cui testata era raffigurato un omino schiacciato da una grossa pressa. Il movimento ebbe un notevole successo nei primi anni della Repubblica. Pensandoci su Beppe Grillo me lo ricorda molto anche se questo è assai più scaltro ed acculturato di Guglielmo Giannini.
Adesso si dà raramente del qualunquista a chi si colloca all'esterno del sistema e critica quel che succede. Gli si dice che fa dell'antipolitica, accusa singolare e strana nel momento in cui la politica nelle istituzioni e nei partiti è impegnata a rivoltare come un calzino l'Italia a rivedere le istituzioni a cambiare i valori ai quali fa riferimento esplicito la Costituzione.
Il movimento dei forconi è stato subito catalogato come "antipolitico" dagli oligarchi della politica che stanno barricati come in castelli turriti e fortificati nelle istituzioni dove vivono dentro il benessere di una condizione privilegiata e non hanno più nessuna "sinderesi", nessun rapporto con la realtà profonda del Paese.
Naturalmente questa incomprensione e la criminalizzazione che
ne consegue saranno causa di guai per tutti. La Sicilia non è in grado di reggere il costo dei carburanti e la crisi dei prezzi agricoli e la riduzione del welfare. Si potranno dipingere le agitazioni in corso con i colori dell'inferno, si potrà condannare come fanno le associazioni dei consumatori che sono diventate killers del governo e dei poteri forti e fanno da tenaglie della trappola liberista, ma resterà un disagio che potrà portare ad ulteriore disgregazione il Paese.
Quando il Governo attacca tutte le categorie dicendo che i loro interessi sono una gabbia per il Paese sbaglia di grosso. Sbaglia ancora di più quando mostra alterigia verso il movimento siciliano o manda la polizia a manganellare i pastori sardi. Non interesse generale costruito forzando o violentando le categorie. L'interesse generale è la sintesi degli interessi particolari in un patto sociale rinnovato.
Pietro Ancona

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