domenica 11 settembre 2011

Intervista a Massimo Mazzucco sull'11 settembre

DI LUOGOCOMUNE
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nelle istituzioni, mentre in realtà costoro dovrebbero comprendere che è proprio grazie a un processo di giustizia completo e trasparente, contro gli eventuali mandanti interni dell’11 settembre, che tali istituzioni verrebbero rafforzate.

Nel 1898 gli americani si auto-affondarono la nave da guerra Maine, ancorata di fronte al porto di Cuba, uccidendo 250 dei propri marinai. Di questo attentato furono immediatamente incolpati gli spagnoli, e ciò servì a giustificare l’entrata in guerra degli Stati Uniti contro la Spagna, che portò alla conquista di Cuba da parte degli americani.

Nel 1941 gli Stati Uniti provocarono l’incidente di Pearl Harbor, e poi non fecero nulla per avvisare il comandante del porto dell’imminente attacco giapponese. La morte di 3000 marinai americani servì a Roosevelt per presentarsi in parlamento e chiedere i pieni poteri per entrare in guerra contro Germania e Giappone.

L’incidente del Golfo del Tonchino, che servì agli Stati Uniti per dare inizio alla guerra del Vietnam, fu totalmente inventato. Lo ammise lo stesso Robert McNamara, che al tempo era ministro della difesa americano, pochi anni prima di morire, nel 2005.
Questi sono solo i casi più evidenti. Nel film “Il nuovo secolo americano” ho anche descritto nel dettaglio i casi più recenti che permisero agli Stati Uniti di lanciare la prima invasione dell’Iraq, durante la prima guerra del golfo.

Molto sinteticamente, può elencarci quali sono le ragioni per cui sarebbe da ritenersi falsificata volontariamente la versione ufficiale sull’11 settembre?

Purtroppo non è più possibile elencarle modo sintetico, perché nel frattempo sono emerse tutte le contro-risposte da parte di coloro che difendono la versione ufficiale. Per cui a questo punto è necessaria una indagine che presenti non solo i nostri capi di accusa, ma anche gli argomenti sollevati dai difensori della versione ufficiale, e le nostre repliche a quegli argomenti. E’ quello che sto facendo nel nuovo documentario sull’11 settembre che sto preparando.

Lei afferma che le Torri Gemelle fossero state minate preventivamente. Dunque, le rivolgo una domanda che i paladini della versione ufficiale usano per respingere le argomentazioni alternative: come è potuta avvenire un’operazione così sofisticata senza che nessuno dei tanti frequentatori quotidiani delle Torri si accorgesse di nulla?

Molto probabilmente, l’operazione fu fatta alla luce del giorno, sotto gli occhi di tutti. Qualche mese prima ci fu la completa “ristrutturazione“ degli ascensori delle torri gemelle. Questa ristrutturazione permise agli “operai“ di accedere direttamente alle colonne portanti di tutto l’edificio, piano per piano. Inoltre, durante il weekend dell’8/9 settembre si registrò un completo distacco della corrente elettrica nella torre sud, che fece azzerare tutti i sistemi di sicurezza, proprio mentre veniva attuato un “ammodernamento” del sistema elettrico in tutta la torre.

È davvero possibile che per dieci anni le tantissime persone coinvolte in questa “cospirazione” così grave abbiano mantenuto un tenace silenzio tale da non consentirle una degna risonanza mediatica?

In realtà io devo ancora capire perché mai qualcuno di coloro che hanno partecipato al complotto dovrebbe offrirsi come volontario per la sedia elettrica. È un ragionamento che non ho mai compreso, e che viene proposto continuamente da chi difende la versione ufficiale. A mio parere questo ragionamento non offende nemmeno l’intelligenza di chi lo ascolta, offende direttamente l’intelligenza di chi lo propone.

Come giudica i risultati della Commissione ufficiale d’inchiesta sull’11 settembre?

I risultati della commissione ufficiale d’inchiesta sull’11 settembre sono esattamente il motivo per cui oggi l’intero Movimento per la verità chiede una nuova investigazione. Si tratta, a mio parere, dell’equivalente storico del famigerato Rapporto Warren, quello che incolpò Oswald coprendo i veri responsabili dell’assassinio del presidente Kennedy.

In termini strettamente geopolitici, quale interesse avrebbero avuto gli Usa a provocare quelle stragi l’11 settembre di dieci anni fa?

Le motivazioni ormai sono sotto gli occhi di tutti. Il rafforzamento del controllo militare americano su zone ricche di fonti energetiche come il Caspio, il cui gas naturale transita proprio in Afghanistan, e ovviamente le riserve petrolifere dell’Iraq. Questa ovviamente è solo una analisi superficiale.

Alla luce dell’attuale assetto geopolitico internazionale, del ruolo sempre meno egemonico degli Usa, esistono, a suo avviso, motivi validi per temere un altro attentato terroristico in stile 11 settembre?

Questo dipenderà, a mio parere, dalla scelta o meno di attaccare l’Iran da parte delle potenze occidentali. Se prevarranno i falchi, sicuramente avranno bisogno di creare un nuovo incidente per giustificare la nuova aggressione. Questo non significa che il nuovo incidente debba per forza avvenire sul territorio americano. Proprio l’altra sera, alla CNN, la direttrice della Homeland Security, Janet Napolitano, ha detto che “oggi il nostro sistema di difesa non dovrebbe più permettere una nuova cospirazione, come quella dell’11 settembre.” Ha letteralmente usato il termine “cospirazione”. Curioso, vero?

dipendente da tutte le "veline" e le "versioni ufficiali"...


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