lunedì 1 ottobre 2007

un film amaro da vedere

lunedì, settembre 3

Ken Loach Intervista In Questo Mondo Libero a Venezia 64 It's a Free World
In Questo Mondo Libero - It's a Free World... di Ken Loach è stato presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Ken Loach e Paul Laverty (Sceneggiatore) hanno concesso una breve intervista, parlando della protagonista del loro ultimo film e svelando il loro punto di vista in merito alle tematiche affrontate.IN QUESTO MONDO LIBERO: LA TRAMA DEL FILM DI KEN LOACHAngie (Kierston Wareing) è una donna nel fiore degli anni, che non ha ricevuto un’istruzione di tipo tradizionale, ma che trabocca energia, spirito e ambizione. In passato ha avuto delle difficoltà, ma adesso intende rifarsi e dimostrare ciò che vale. Questo è il suo momento.Insieme alla sua coinquilina Rose (Juliet Ellis), Angie decide di aprire un’agenzia per la selezione del personale, ma ben presto dovrà fare i conti con una realtà surreale, popolata dai boss di strada, dalle agenzie per l’impiego e dagli immigrati in cerca di lavoro.In Questo Mondo Libero... è una storia ambientata nell’odierna realtà anglosassone, caratterizzata dal “miracolo” del lavoro flessibile, dalla globalizzazione, dai doppi turni, e dai tanti, tanti felici consumatori: noi.INTERVISTA A KEN LOACHIn merito alla protagonista del film.Abbiamo pensato che questa volta sarebbe stato interessante rivolgere lo sguardo ai comportamenti e alla mentalità degli sfruttatori invece che a quella degli sfruttati, come spesso avviene nei film. Pensavamo che scegliere qualcuno come la protagonista del film, Angie, avrebbe mostrato come anche una persona capace, intelligente e amabile, possa ritrovarsi alla fine costretta a prendere determinate decisioni. Questo è il motivo per cui non ci piace fare film su psicopatici che fanno cose folli; amiamo affrontare una storia dalla posizione di una persona come tante...Angie è un personaggio interessante, complesso, che suscita simpatia e che percorre una strada: comincia con l’essere lei stessa una lavoratrice appartenente alla classe operaia. E’ anche una madre single, ha subito molestie sessuali sul lavoro e viene ingiustamente licenziata e passo dopo passo scopre qual è il modo migliore per lei di fare soldi. Quello che successivamente lei fa non è altro che la logica sequenza di quello che fa peraltro il grande capo di una grossa azienda, ovvero cercare di massimizzare i profitti.Non è solo un discorso logico ma centrale e fondamentale nella nostra società. Questo è il modo in cui la nostra società funziona.La società odierna.Crediamo che davanti ai nostri occhi si stiano verificando dei massicci cambiamenti, basti pensare al fatto che in Gran Bretagna abbiamo 3 milioni di lavoratori provenienti dall’Europa dell’est, per non parlare di quelli che vengono dall’Asia, dall’Africa e da altri Paesi. Venticinque anni fa questo non era concepibile, quindi è scioccante vedere come sta cambiando la società e anche la posizione stessa della donna. Ora tutte le donne cercano di lavorare, di entrare sul mercato. Il più delle volte sono donne che hanno dei figli, per cui oltre a lavorare devono comunque mantenere una famiglia.A tal proposito, abbiamo voluto usare per questo film una locandina che colpisce: una bionda attraente che sceglie gli uomini che andranno a lavorare.Riguardo gli immigrati.I giornalisti che affrontano il problema degli immigrati sono ormai pochi. La stampa di sinistra è quella che di solito lo fa. I giornali principali, che sono quasi tutti di destra, tendono a non parlarne o a farlo con ostilità, dicendo che ci portano via il lavoro, che non pagano le tasse e cose di questo genere, fomentando quindi odio contro gli immigrati.Il mondo del lavoro.Oltre al problema degli immigrati c’è quello del precariato. Il lavoro ed il modo in cui si lavora è cambiato. Una volta si diceva “Impara un mestiere e potrai lavorare per il resto della tua vita”. Oggi non è più così: contratti a termine, lavoro occasionale, lavoro interinale. I lavoratori vengono aperti e chiusi come fossero rubinetti. L’ipocrisia sta nel fatto che sentiamo i politici parlare continuamente di difendere la famiglia, ma come lo si può fare se non si da neanche la possibilità di crearne una o di mantenerla?

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