lunedì 8 ottobre 2007

il Che e noi

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=69447
Caro Chierici,

riflettendo sul suo bell'articolo sul Che mi è venuto da pensare come siamo diventati ipercritici ed intolleranti verso gli ideali ed anche le persone che li incarnavano della nostra giovinezza.

Siamo stati spinti a decontestualizzare tutto e tutti ed a giudicare in base a criteri di etica intellettuale del tutto oggettivi, come se la realtà esistesse soltanto in funzione di categorie morali a prescindere.
Nell'epoca in cui il capitalismo strangola con gli embarghi, i bombardamenti, le occupazioni militari, i contractos con licenza di uccidere quanto gli serve per calpestare la giustizia magari riteniamo eccessivi i metodi del Che ammazzato come una bestia dai gorillas boliviani ed esibito da trofeo come gli americani esibivano i pellirossa .
Il sistema imperiale non tollera sistemi politici ed economici diversi dal suo. Cinge d'assedio il popolo ribelle e costringe il suo governo a diventare liberticida. Possiamo giurare che Cuba sarebbe stata quella che è se non fosse stata stretta da un assedio implacabile? Il gruppo dirigente cubano sarebbe vivo se non si fosse protetto da norme dittatoriali?
Oggi va di moda giudicare male le rivoluzioni, compresa quella francese.
Ebbene, esercitiamoci a sfuggire alla moda.
Pietro Ancona

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