ll ritorno di Berlusconi
La politica italiana sprofonda nella imbecillità di un ridicolo fallimento. Dunque, Berlusconi ritorna e per prima cosa butta fuori gli AN che gli furono fedelissimi al momento della secessione di Fini (La Russa, Gasparri etc...) rifacendo Forza Italia e chiudendo PdL; Il PD litiga sul matrimonio gay come fosse la frazione lafebvriana della Chiesa Cattolica e non il più numeroso partito italiano frutto del connubio infelice dei due più grandi partiti della prima repubblica. Degli altri è quasi inutile parlare perchè le loro azioni sono diventate senza significato: Casini si sgola a sostenere Monti e Vendola sta entrando in depressione vedendo che non può usare il PD per lanciarsi come Primo Ministro. Un casino desolante!
Una cosa è certa: il ritorno di un fallito pluriinquisito e puttaniere come Berlusconi è segno del fallimento di tutti i suoi comprimari di tutti i partiti che in questi dieci mesi non sono riusciti a riempire "il vuoto" che ha lasciato. In un certo senso è fallito anche Monti se non fosse per il fatto che essendo rappresentante di interessi diversi da quelli dell'Italia si può parlare soltanto di fallimento della Italia e non di lui. Tasse e svendite bassi salari e disoccupazione stanno facendo dell'Italia una specie di Grecia più voluminosa.
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