giovedì 8 novembre 2007

Congresso straordinario CGIL contro il golpe sociale

Esiste una sorta di Piano Rinascita (il famigerato documento della Loggia P2) riguardante le relazioni sindacali. E' un corso una sorta di golpe sociale che ha delle tappe ben determinate e delle campagne propagandistiche adeguate allo scopo che si vuole raggiungere. Qual'è lo scopo? Lo scopo è lo smantellamento di tutte le tutele che il movimento sindacale dei lavoratori ha conquistato nel corso di tutta la sua esistenza a cominciare dai primi del Novecento.
Si orchestrano appropriate campagne con grande coinvolgimento di personaggi dell'economia e della politica e massmedia mobilitati permanentemente. La campagna contro i "fannulloni" è finalizzata all'ottenimento di riforme nella pubblica amministrazione rivolte ad esternalizzare la maggiore quantitò possibile di competenze e di poteri ed attaccare le tutele in caso di malattia per tutti i dipendenti pubblici e privati. La campagna contro gli sprechi punta all'unificazione degli enti previdenziali allo scopo di restringere gli ambiti di interv ento dell'Inail considerati troppo onerosi in un Paese in cui ci sono quattro infortuni mortali al giorno e diecine di migliaia di mutilati ed invalidi all'anno. La campagna contro i bassi salari punta alla detassazione (richiesta Epifani) per indebolire le aliquote di finanziamento della previdenza, la campagna per premiare i meritevoli introduce una differenziazione personalistica nei rapporti di lavoro che mira a sviluppare inimicizia e competitività tra i lavoratori e tra gruppi di lavoratori.

La prossima tappa di questa campagna è l'abolizione di fatto della madre di tutte le tutele dei lavoratori: il contratto collettivo nazionale di lavoro. L'obiettivo è la sua liquidazione a vantaggio della "contrattazione" (si fa per dire) individuale anche se si promette un rafforamento della contrattazione aziendale. La liquidazione del ccnl unita alla legge Biagi riporterebbe i lavoratori italiani all'anno zero della loro vita come classe sociale organizzata. In un Paese come l'Italia in cui il nanismo aziendale è prevalente significherebbe privare dall'oggi al domani milioni di persone del loro punto di riferimento, dello strumento di regolazione della loro vita lavorativa. Senza il contratto collettivo nazionale di lavoro
quasi dappertutto non surrogabile da contratti aziendali
sarebbe difficile avere retribuzione dignitose e diritti.
Senza essere complottista, ritengo che ci siano intese ufficiose al riguardo tra Confindustria e Confederazioni sindacali.
Non sono casuali le dichiarazioni di Epifani dei giorni scorsi sul grande numero di ccnl da "razionalizzare" e le dichiarazioni di Montezemolo alla vigilia dello sciopero nazionale dei sindacati di base di oggi. Naturalmente la Cisl ha già aderito con la Conferenza svoltasi recentemente.
Dal momento che questo progetto alla faccia della democrazia dei grandi numeri (spesso fasulli e comunque incontrollabili del recente referendum sul welfare) si attuerà nelle prossime settimane sarebbe opportuno che le forze che dentro le Confederazioni sono contrarie al golpe sociale chiedessero il Congresso straordinario. Mi riferisco in particolare alla CGIL che si vedrebbe sconvolta la politica contrattuale e sociale decisa dal Congresso e già gravemente lesionati dagli accordi di rinunzia alla lotta alla Biagi, di cessione del TFR, di un sistema pensionistico lontano dagli orientamenti del Sindacato.
Bisogna bloccare la deriva autoritaria che si vorrebbe imporre alla conduzione di questa difficile fase della vita del movimento sindacale italiano.
Pietro Ancona

http://www.corriere.it/economia/07_novembre_08/montezemolo_contratti.shtml

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