Caro Professore,
ti ringrazio tantissimo della civiltà con la quale ti sei accostato ad una tesi che appare azzardata come quella da me sostenuta della regia statunitense dietro il massacro di Mumbay. Naturalmente forse non avremo mai le prove di un simile evento tranne quando si apriranno gli archivi della Cia forse tra cinquanta anni ed allora la verità non servirà a nessuno tranne che agli storici. Ma a noi la verità serve oggi dal momento che anche parti della sinistra si fanno coinvolgere dalla lotta contro il terrorismo.Il mondo intossicato dalla menzogna ha sete di verità. Le menzogne possono essere tante. Gore Vidal, nel suo libello "fine della libertà" parla dello sviluppo del potere delle "agenzie" in Usa, agenzie (Cia,FBI, Pentagono....) in grado di creare un "ingegno" (vecchio strumento dei pescatori siciliani per l'estirpazione del corallo, una macchina micidiale). Chi ha creato "l'ingegno" per l'attacco a Mubay?
Naturalmente non ho mezzi per comprovare quanto ho scritto e chiunque potrebbe chiedermene conto. Tuttavia ritengo che i fatti stessi, come sono stati raccontati, conducono a questa mia sconcertante convinzione.
In primo luogo l'organizzazione logistica dell'assalto ai due alberghi. Chiaramente gli uomini che compongono il gruppo di assalto sono destinati alla morte. L'unico sopravvissuto dichiara che erano li per uccidere gli ebrei!! Una affermazione ridicola, inverosimile, che contrasta con altre notizie giornalistiche secondo le quali i "terroristi" cercavano persone con passaporto americano o inglese. Un comportamento inverosimile di un reparto iperideologizzato che arriva in un posto spara ad un mezzo migliaio di persone e dice di cercare inglesi o americani! Nota come, nonostante paginate intere dei maggiori giornali del mondo sul massacro di Mubay, praticamente non sappiamo niente!!
Gli Usa sono diventati del tutto inattendibili dopo l'undici settembre. Sostenuti da poderose e monopolistiche batterie massmediatiche hanno diffuso la menzogna in tutto il mondo facendo passare per buona la menzogna di un buco di due metri quadrati dentro il quale sarebbe passato un aereo grande quanto un palazzo (pentagono) e di due grattacieli immensi che si squagliano come cera dopo un impatto che al massimo avrebbe potuto danneggiare alcuni piani nella parte superiore degli edifici e di un terzo grattacielo che si squaglia misteriosamente DA SOLO alle cinque della sera ad otto ore di distanza dagli altri.
La questione palestinese che è stata messa in bocca al prigioniero è chiaramente inventata. Serve a giustificare il prossimo attacco a Gaza (sospetto che non passeranno dieci giorni da oggi). Un ragazzo di venti anni pakistano o indiano o pakistano cresciuto a Londra non assalta un albergo in India per richiamare all'attenzione del mondo la questione palestinese. L'avrei capito se l'assalto fosse stato fatto in Agitto o in Giordania...
Tutta la politica militare Usa è rivolta alla destabilizzazione di tre grandi paesi: la Russia, la Cina, l'Iran...Durante le Olimpiadi fece di tutto con i pupazzetti arancioni del DalaiLama per avvelenare il successo cinese. Ha presentato il Dalai Lama, un terribile despota del popolo tibetano, come l'incarnazione della causa dei diritti umani e civili. Mezzo mondo ci crede e nessuno va a vedere le cose che scrive il prof.lo Surdo sulle nefandezze ed atrocità del regime dei monaci.(http://domenicolosurdo.blogspot.com/2008/04/losurdo-e-vattimo-un-appello-in-difesa.html)
Ha sostenuto avventurieri dentro ed attorno alla Russia. L'eccidio degli Osseti
da parte della Georgia (uno stato inventato dal loro agente Eltsin) fu preceduto da una visita di Condoleenza Rice al Primo Ministro georgiano.
In sostanza considero gli Usa pericolosi per il mondo e con loro Israele che si serve anche di eserciti "privati" per servire la causa dell'Impero come ha fatto in Colombia.(http://www.gennarocarotenuto.it/2099-israele-in-colombia-di-jose-steinsleger/)
Caro Professore, non ho prove. Ogni tanto uno zerozerosette della Cia parla e ci racconta quanto avevamo supposto.
Ma, considerando che fosse vera la tesi del terrorismo venuto dal Pakistan, mi chiedo cosa dovrebbero fare popolazioni sottoposte a costanti bormbardamenti ed a subire occupazione da parte americana.
Se noi fossimo afghani accetteremmo di venire massacrati ed occupati per anni
perchè al potere legale seppur clericale fosse sostituito un governo che si regge soltanto per l'appoggio straniero? Il terrorismo è la risposta asimmetrica dei popoli poveri alla potenza dell'Impero.
Anche i romani ebbero questo problema e vinsero sempre per la loro superiorità organizzativa e culturale. Ma oggi l'impero Usa non ha alcuna superiorità culturale ma soltanto militare anche se perde tutte le sue guerre.
Mi domando se dobbiamo accettare di vivere con un Impero che usa la forza per mantenere non la pace ma il suo "stile di vita" come ebbero a dichiarare Bush ed il suo vice Cheney.
Caro Professore, mi trovo nell'imbarazzante situazione di essere un vecchio socialdemocratico kauskyano e sostenere cose che risultano repellenti ai PD ed a parte della sinistra. Secondo me la sinistra deve fare i conti con il concetto di terrorismo. Quando si accetta la criminalizzazione senza se e senza ma del terrorismo come sostiene
anche una parte di Rifondazione Comunista si accetta l'analisi che gli Usa fanno del mondo ed anche in parte la pretesa di Berlusconi (è assai più attento all'ideologia di quanto voglia fare apparire) che chiunque non è d'accordo con lui è comunista...... E' possibile ridurre a filoterroristi e comunisti tutti coloro che non accettano la menzogna divulgata dall'Impero?
pietro ancona
P.S.
a proposito di terrorismo trovo sempre attuale l'analisi fatta da Bertinotti nel 2003 e da lui poi .... dimenticata
La guerra è sempre stata un orrore. Ma perché oggi apre una crisi di civiltà e può risolversi in catastrofe? Perché la guerra oggi è rimasta prerogativa di una parte sola, anzi di una sola potenza. Gli Stati Uniti, per stabilire la loro sovranità universale, si sono riappropriati della guerra, ma nello stesso tempo l'hanno resa a tutti gli altri impossibile. Creando e gloriandosi di avere una potenza militare senza pari e quale mai si è avuta nella storia, inventandosi una guerra dove si dovrebbe morire da una parte sola, affidandosi ad armi intelligenti e maneggiate da lontano, e sprigionando una superiorità schiacciante su qualsiasi avversario, hanno reso la guerra, fatto di per sé essenzialmente dialettico, per chiunque altro impossibile. Chi osa resistere loro in guerra fa la fine della Yugoslavia, dell'Afghanistan, dell'Iraq. Le sole guerre che sono ancora possibili sono quelle tra poveracci, le cosiddette guerre dimenticate. Ma con l'America non c'è partita, se la partita è la guerra.
E allora se la guerra è stata resa impossibile, il suo surrogato è il terrorismo. Non potendo ricorrere al terrorismo principale, che è la guerra, che si combatte con armi pubbliche (publicorum armorum contentio), si ricorre al terrorismo secondario, che si combatte con "armi private". Il terrorismo è la guerra degli sconfitti, che non vogliono continuare ad essere sconfitti, e che sperano di non essere più oltre sconfitti.
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/socialcom/metodi/20040109_leggere_con_emozione.htm
domenica 30 novembre 2008
sabato 29 novembre 2008
stare zitti difronte a Mubai? Lettera a Liberazione
Cara Liberazione,
secondo Alfonso Gianni la sinistra non dovrebbe tacere ma parlare difronte ai morti innocenti di Mubai. Sono d'accordo. Prima di tutto dovrebbe chiedere come mai il mostruoso evento si verifica a ventiquattro ore dall'allarme lanciato dalle autorità americane per un possibile attentato alla metropolitana di New York. Allarme ritrasmesso dai massmedia di tutto il mondo che ha creato il clima più acconcio a fare da scenario alla
impresa terroristica di Mubay.Una perfetta sincronia, un sequel.....
Dubito molto che non ci sia la longamano degli usa dietro la strage indiana. Sono molti gli elementi convergenti che richiamano l'interesse americano per il Pakistan, l'annunzio di Obama di spostare l'impegno militare americano nel quadrante pakistan-Afghanistan. A tutto questo aggiungerei la crescente gelosia degli Usa per la crescita economica e tecnologica dell'India, un continente di un miliardo di esseri umani che assieme al continente cinese di altro miliardo e mezzo di esseri umani ha imboccato la strada di un progresso velocicissimo, incontrollabile, che sottrae nuovi spazi all'egemonia economica e commerciale degli USa sul mondo.
Insomma, per chi come me ha considerato Bin Laden ed AlQaeda strumenti di Bush è assai difficile che ci sia un terrorismo sanguinario che agisce alla cieca come sarebbe quello che ha compiuto la strage degli alberghi.
Spero che si faccia una indagine profonda su ognuno dei guerriglieri uccisi e su quelli (se ce ne sono fatti prigionieri). E' importante sapere dove sono stati addestrati, da chi hanno avuto i mezzi e gli appoggi per sbarcare e per sostenere due giorni di inferno.
Si tratta di un altro undici settembre? La maggioranza degli americani non crede più nello attentato terroristico dell'evento. Perchè dovrebbe credere alla matrice "terroristica" di questo?
Alfonso Gianni può esecrare la strage ed io condivido la sua esecrazione. Ma le centinaia di migliaia di famiglie uccise dai bombardamenti anglo-americani avevano lo stesso valore dei caduti in questa strage. L'Occidente si strappa i capelli e strilla per i suoi morti e massacra con armi all'uranio, al napalm, al fosforo quanti ha iscritto negli stati "canaglia".
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
http://pietro-ancona.blogspot.com/
secondo Alfonso Gianni la sinistra non dovrebbe tacere ma parlare difronte ai morti innocenti di Mubai. Sono d'accordo. Prima di tutto dovrebbe chiedere come mai il mostruoso evento si verifica a ventiquattro ore dall'allarme lanciato dalle autorità americane per un possibile attentato alla metropolitana di New York. Allarme ritrasmesso dai massmedia di tutto il mondo che ha creato il clima più acconcio a fare da scenario alla
impresa terroristica di Mubay.Una perfetta sincronia, un sequel.....
Dubito molto che non ci sia la longamano degli usa dietro la strage indiana. Sono molti gli elementi convergenti che richiamano l'interesse americano per il Pakistan, l'annunzio di Obama di spostare l'impegno militare americano nel quadrante pakistan-Afghanistan. A tutto questo aggiungerei la crescente gelosia degli Usa per la crescita economica e tecnologica dell'India, un continente di un miliardo di esseri umani che assieme al continente cinese di altro miliardo e mezzo di esseri umani ha imboccato la strada di un progresso velocicissimo, incontrollabile, che sottrae nuovi spazi all'egemonia economica e commerciale degli USa sul mondo.
Insomma, per chi come me ha considerato Bin Laden ed AlQaeda strumenti di Bush è assai difficile che ci sia un terrorismo sanguinario che agisce alla cieca come sarebbe quello che ha compiuto la strage degli alberghi.
Spero che si faccia una indagine profonda su ognuno dei guerriglieri uccisi e su quelli (se ce ne sono fatti prigionieri). E' importante sapere dove sono stati addestrati, da chi hanno avuto i mezzi e gli appoggi per sbarcare e per sostenere due giorni di inferno.
Si tratta di un altro undici settembre? La maggioranza degli americani non crede più nello attentato terroristico dell'evento. Perchè dovrebbe credere alla matrice "terroristica" di questo?
Alfonso Gianni può esecrare la strage ed io condivido la sua esecrazione. Ma le centinaia di migliaia di famiglie uccise dai bombardamenti anglo-americani avevano lo stesso valore dei caduti in questa strage. L'Occidente si strappa i capelli e strilla per i suoi morti e massacra con armi all'uranio, al napalm, al fosforo quanti ha iscritto negli stati "canaglia".
Pietro Ancona
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venerdì 28 novembre 2008
stasera a TG3 delle diciannove
Stasera TG3 ha mostrato una faccia dell'America che non so se definire sconcertante, deludente, umiliante o che altro. Migliaia e migliaia di americani di tutte le età, credo povera gente, accampati per la notte davanti un ipermercato in attesa dell'apertura. Ore ed ore di attesa e a portoni aperti e spalancati una folla disordinata vociante che viene inghiottita all'interno a stento tenuta a freno dai vigilantes.
Mi sono chiesto che cosa spinge una folla tanto enorme a vegliare per ore ed ore per avere un buon posto di accesso in un luogo dove si compra. Che cosa compra? Certamente cibi e vestiti a poco prezzo. Una cosa assai diversa dalle nostre svendite di un tempo e dalle code che si formavano davanti i negozi griffati. Qui siamo davanti un ipermercato specializzato in merci importate in gran parte dalla Cina, merci di cattiva fattura ma pure una risorsa a fronte degli inavvicinabili prezzi della merce "normale" per i deprezzati, dimagriti salari dei lavoratori americani. Qui non ci sono code ma folle di migliaia e migliaia di accampati.
Una manifestazione di povertà umiliante e non di consumismo incallito di persone che il Partito Democratico americano ed i Sindacati americani hanno abbandonato da un pezzo al loro destino. Persone che si sono indebitate con le carte di credito con le quali hanno integrato salari sempre più bassi, sempre più insufficienti al loro mantenimento. Il liberismo ha abbandonato da un pezzo l'idea di fare dei lavoratori dei consumatori delle merci che contribuiscono a produrre.
Obama non sarà la risposta all'enorme problema di questa massa di persone immiserite
ed anche truffate dalle banche. Ci vuole un movimento autonomo che ridia dignità di classe sociale a poveri che il capitalismo tende ad inselvatichire ed infantilizzare con massmedia di perversa manipolazione quotidiana. Il Partito Democratico americano è partito dei ricchi esattamente come quello Repubblicano.
Se l'America avesse dignità si dovrebbe vergognare di queste folle di poveri che aspettano l'alba all'addiaccio per qualche etto di salame a prezzo a loro accessibile mentre regala ottomilamiliardi di dollari ai ladroni di Wall Street.
Intanto, in Italia che da anni si ispira al modello sociale efficientista e privatista americano, ci sono le file davanti ai refettori dei conventi... E meno male che cìè qualcuno disposto a preparare un piatto di minestra per i poveri.
Pietro Ancona
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http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
Mi sono chiesto che cosa spinge una folla tanto enorme a vegliare per ore ed ore per avere un buon posto di accesso in un luogo dove si compra. Che cosa compra? Certamente cibi e vestiti a poco prezzo. Una cosa assai diversa dalle nostre svendite di un tempo e dalle code che si formavano davanti i negozi griffati. Qui siamo davanti un ipermercato specializzato in merci importate in gran parte dalla Cina, merci di cattiva fattura ma pure una risorsa a fronte degli inavvicinabili prezzi della merce "normale" per i deprezzati, dimagriti salari dei lavoratori americani. Qui non ci sono code ma folle di migliaia e migliaia di accampati.
Una manifestazione di povertà umiliante e non di consumismo incallito di persone che il Partito Democratico americano ed i Sindacati americani hanno abbandonato da un pezzo al loro destino. Persone che si sono indebitate con le carte di credito con le quali hanno integrato salari sempre più bassi, sempre più insufficienti al loro mantenimento. Il liberismo ha abbandonato da un pezzo l'idea di fare dei lavoratori dei consumatori delle merci che contribuiscono a produrre.
Obama non sarà la risposta all'enorme problema di questa massa di persone immiserite
ed anche truffate dalle banche. Ci vuole un movimento autonomo che ridia dignità di classe sociale a poveri che il capitalismo tende ad inselvatichire ed infantilizzare con massmedia di perversa manipolazione quotidiana. Il Partito Democratico americano è partito dei ricchi esattamente come quello Repubblicano.
Se l'America avesse dignità si dovrebbe vergognare di queste folle di poveri che aspettano l'alba all'addiaccio per qualche etto di salame a prezzo a loro accessibile mentre regala ottomilamiliardi di dollari ai ladroni di Wall Street.
Intanto, in Italia che da anni si ispira al modello sociale efficientista e privatista americano, ci sono le file davanti ai refettori dei conventi... E meno male che cìè qualcuno disposto a preparare un piatto di minestra per i poveri.
Pietro Ancona
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santoro, anno zero, samarcanda
Caro Direttore,
sono paranoico se sento che, di puntata in puntata, Anno Zero di Santoro si allontana sempre di più dal sentire comune della sinistra italiana?
Il significato delle sue creazioni monotematiche settimanali e sempre più bivalente: si possono leggere a favore e contro le posizioni sui cui c è scontro nel Paese.....
Penso che sarebbe utile un esame analitico delle ultime puntate di Anno Zero per comprendere dove va a parare il nostro. Ma per me è chiaro: si omologa al regime.
Anche Marco Travaglio mi pare
cavalcare lo stesso cavallo di Santoro....
E' molto triste come, prima o poi, i vincitori finiscano con lo stravincere e
acquisire al proprio carniere gli scalpi degli avversari.....
Pietro Ancona
sono paranoico se sento che, di puntata in puntata, Anno Zero di Santoro si allontana sempre di più dal sentire comune della sinistra italiana?
Il significato delle sue creazioni monotematiche settimanali e sempre più bivalente: si possono leggere a favore e contro le posizioni sui cui c è scontro nel Paese.....
Penso che sarebbe utile un esame analitico delle ultime puntate di Anno Zero per comprendere dove va a parare il nostro. Ma per me è chiaro: si omologa al regime.
Anche Marco Travaglio mi pare
cavalcare lo stesso cavallo di Santoro....
E' molto triste come, prima o poi, i vincitori finiscano con lo stravincere e
acquisire al proprio carniere gli scalpi degli avversari.....
Pietro Ancona
scoppierà la guerra civile?
Una divaricazione tra le classi sempre più intollerabile
=================
Una parte dell'Italia fatta di milioni e milioni di lavoratori
poveri,precari,disoccupati, anziani non vive più nella bell'europa dei 15 ma
in quella dei ventisette. Poveri come in Polonia, Romania.
I centri di assistenza sono sempre più affollati. Migliaia di famiglia
riescono a fare un pasto caldo soltanto nei refettori della carità.
I partiti di governo e di opposizione lavorano alacremente aall'allargamento
della forbice tra ricchi e poveri in Italia: da un lato si aumentano gli
emolumenti alla grande casta (quella diffusa in tutto il territorio
nazionale e comprende regioni, comuni, circoscrizioni) ed alla elite di
funzionari che l'assistono; dall'altro si incrementa e si allarga il numero
di membri della stessa con la creazione in serie di consigli di
amministrazioni, consulenti, esternalizzazioni derivanti dalle
privatizzazioni e dalle politiche di gestione e controllo del territorio...
I sindacati confederali hanno accettato la prospettiva di un'Italia con
rapporti sociali di tipo americano: ricconi sfondati, ricchi e poverissimi.
In mezzo niente.
Insomma da un lato persone alle quale si eroga la social card ma si
restringono gli accessi alla sanità ed ai servizi sociali. Dall'altra
persone unite dai privilegi e da un tenore di vita lussuoso.
Mai la lotta di classe in Italia era stata tanto feroce: ma è da anni
combattuta da una sola parte, la parte dei ricchi e dei privilegiati. I
poveri rinculano e perdono credito anche nei loro partiti....
Si stanno creando condizioni per una guerra civile. Persone che fino a ieri
riuscivano sia pur con modestia a vivere sono state spinte verso la miseria
più nera.
quando scompariremo noi anziani che funzioniamo da ammortizzatori sociali
per figli e nipoti ci sarà il patatrac! O forse prima?
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
http://pietro-ancona.blogspot.com/
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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Una parte dell'Italia fatta di milioni e milioni di lavoratori
poveri,precari,disoccupati, anziani non vive più nella bell'europa dei 15 ma
in quella dei ventisette. Poveri come in Polonia, Romania.
I centri di assistenza sono sempre più affollati. Migliaia di famiglia
riescono a fare un pasto caldo soltanto nei refettori della carità.
I partiti di governo e di opposizione lavorano alacremente aall'allargamento
della forbice tra ricchi e poveri in Italia: da un lato si aumentano gli
emolumenti alla grande casta (quella diffusa in tutto il territorio
nazionale e comprende regioni, comuni, circoscrizioni) ed alla elite di
funzionari che l'assistono; dall'altro si incrementa e si allarga il numero
di membri della stessa con la creazione in serie di consigli di
amministrazioni, consulenti, esternalizzazioni derivanti dalle
privatizzazioni e dalle politiche di gestione e controllo del territorio...
I sindacati confederali hanno accettato la prospettiva di un'Italia con
rapporti sociali di tipo americano: ricconi sfondati, ricchi e poverissimi.
In mezzo niente.
Insomma da un lato persone alle quale si eroga la social card ma si
restringono gli accessi alla sanità ed ai servizi sociali. Dall'altra
persone unite dai privilegi e da un tenore di vita lussuoso.
Mai la lotta di classe in Italia era stata tanto feroce: ma è da anni
combattuta da una sola parte, la parte dei ricchi e dei privilegiati. I
poveri rinculano e perdono credito anche nei loro partiti....
Si stanno creando condizioni per una guerra civile. Persone che fino a ieri
riuscivano sia pur con modestia a vivere sono state spinte verso la miseria
più nera.
quando scompariremo noi anziani che funzioniamo da ammortizzatori sociali
per figli e nipoti ci sarà il patatrac! O forse prima?
Pietro Ancona
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giovedì 27 novembre 2008
sc iopero cgil: una cannonata a salve
Sciopero della CGIL: una cannonata a salve.
======================================
Lo sciopero proclamato dalla sola CGIL per il 12 dicembre scorso risulta del tutto inutile alla lettura della sua "piattaforma di rivendicazioni" del documento sulla crisi.
Le questioni essenziali della depressione italiana che è essenzialmente una crisi dei redditi del lavoro dipendenti e delle pensioni non vengono affrontate. La questione della crisi sociale italiana dovuta alla artificiale forzata precarizzazione del lavoro (provata dal fatto che lo stesso lavoratore viene riassunto come precario più volte dalla stessa azienda) non viene affrontata. Si dà per scontato un regime di salari e di retribuzioni intoccabile. Qualche soldo in più viene proposto attraverso la detassazione che tuttavia non viene neppure estesa alla tredicesima mensilità. La strada della detassazione porta alla perdita del ruolo sociale del salario ed alla sua importanza nel welfare italiano.Non a caso Berlusconi ne propone la strutturalizzazione a cominciare dallo straordinario. Non finirà cosi dal momento che tutto il welfare è sotto attacco e deve essere "affamato". I programmi della destra, come si è vista dalla legge 113 e da altre leggi recentemente approvate, è assai organico ed ha una strategia di lunga, lunghissima scadenza alla fine della quale avremo una Italia ancora meno dotata degli USA di tutele per i lavoratori.
La terribile questione della privatizzazione dell'acqua non viene affrontata.Non si chiede una revoca della norma introdotta da Tremonti nella finanziaria. Si sa per certo che la privatizzazione dell'acqua, dovendo garantire guadagni a che la gestirà, produrre un appesantimento delle bollette come è accaduto per tutte le privatizzazioni dei servizi fin qui realizzati a cominciare dai servizi locali. Non una sola privatizzazione è stata di sollievo per la cittadinanza.
Lo sciopero manca delle rivendicazioni fondamentali: aumento dei salari e abrogazione della legge Biagi. L'Italia è un inferno per i giovani ed è l'unico paese europeo che una patologia cosi ampia nel diritto al lavoro. Cinque milioni di precari non coprono cinque milioni di posti di lavoro nuovo ma sostituiscono cinque milioni di contratti a tempo indeterminato. Questo ha aumentato la ricattabilità e lo stato di umiliazione delle nuove generazioni almeno dal varo del pacchetto Treu. (Treu e Sacconi sono la stessa linea giulavoristica di distruzione del diritto). La CGIL non chiede la immediata trasformazione dei contratti a tempo indeterminato ma si limita a rivendicare una mancia per i quattrocentomila precari che sono stati estromessi.
Lavoro, salario e diritti restano quelli che sono: macerie ancora sotto il bombardamento nemico che vuole la loro totale polverizzazione.
Emerge dallo sfondo di questa grande offensiva ideologica della destra contro il lavoro una Italia di precari ridotti a salari che diventano una sorta di mancia, mercede come una volta venivano chiamati che difficilmente potranno continuare a tenere in vita il welfare.
Dall'Europa giungono notizie che dovrebbero allarmare e si riferiscono all'allentamento dei vincoli di Maastricht: con un regime di salari e di pensioni non indicizzati ci sarà un ulteriore gravissimo abbassamento del potere. Non sono per i vincoli rigidi di Maastricht ma il loro allentamento se non è preceduta dalla reintroduzione della scala mobile sarà un disastro sociale di proporzioni paurose.
Letta e Bersani possono stare tranquilli. La loro linea bipartisan di sostegno all'economia italiana non viene attaccata dallo sciopero.
http://www.cgil.it/nuovoportale/Banner/SCIOPERO121208/PianoAnticrisi.pdf
Pietro Ancona
già membro dell'esecutivo CGIL
già membro del CNEL
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Lo sciopero proclamato dalla sola CGIL per il 12 dicembre scorso risulta del tutto inutile alla lettura della sua "piattaforma di rivendicazioni" del documento sulla crisi.
Le questioni essenziali della depressione italiana che è essenzialmente una crisi dei redditi del lavoro dipendenti e delle pensioni non vengono affrontate. La questione della crisi sociale italiana dovuta alla artificiale forzata precarizzazione del lavoro (provata dal fatto che lo stesso lavoratore viene riassunto come precario più volte dalla stessa azienda) non viene affrontata. Si dà per scontato un regime di salari e di retribuzioni intoccabile. Qualche soldo in più viene proposto attraverso la detassazione che tuttavia non viene neppure estesa alla tredicesima mensilità. La strada della detassazione porta alla perdita del ruolo sociale del salario ed alla sua importanza nel welfare italiano.Non a caso Berlusconi ne propone la strutturalizzazione a cominciare dallo straordinario. Non finirà cosi dal momento che tutto il welfare è sotto attacco e deve essere "affamato". I programmi della destra, come si è vista dalla legge 113 e da altre leggi recentemente approvate, è assai organico ed ha una strategia di lunga, lunghissima scadenza alla fine della quale avremo una Italia ancora meno dotata degli USA di tutele per i lavoratori.
La terribile questione della privatizzazione dell'acqua non viene affrontata.Non si chiede una revoca della norma introdotta da Tremonti nella finanziaria. Si sa per certo che la privatizzazione dell'acqua, dovendo garantire guadagni a che la gestirà, produrre un appesantimento delle bollette come è accaduto per tutte le privatizzazioni dei servizi fin qui realizzati a cominciare dai servizi locali. Non una sola privatizzazione è stata di sollievo per la cittadinanza.
Lo sciopero manca delle rivendicazioni fondamentali: aumento dei salari e abrogazione della legge Biagi. L'Italia è un inferno per i giovani ed è l'unico paese europeo che una patologia cosi ampia nel diritto al lavoro. Cinque milioni di precari non coprono cinque milioni di posti di lavoro nuovo ma sostituiscono cinque milioni di contratti a tempo indeterminato. Questo ha aumentato la ricattabilità e lo stato di umiliazione delle nuove generazioni almeno dal varo del pacchetto Treu. (Treu e Sacconi sono la stessa linea giulavoristica di distruzione del diritto). La CGIL non chiede la immediata trasformazione dei contratti a tempo indeterminato ma si limita a rivendicare una mancia per i quattrocentomila precari che sono stati estromessi.
Lavoro, salario e diritti restano quelli che sono: macerie ancora sotto il bombardamento nemico che vuole la loro totale polverizzazione.
Emerge dallo sfondo di questa grande offensiva ideologica della destra contro il lavoro una Italia di precari ridotti a salari che diventano una sorta di mancia, mercede come una volta venivano chiamati che difficilmente potranno continuare a tenere in vita il welfare.
Dall'Europa giungono notizie che dovrebbero allarmare e si riferiscono all'allentamento dei vincoli di Maastricht: con un regime di salari e di pensioni non indicizzati ci sarà un ulteriore gravissimo abbassamento del potere. Non sono per i vincoli rigidi di Maastricht ma il loro allentamento se non è preceduta dalla reintroduzione della scala mobile sarà un disastro sociale di proporzioni paurose.
Letta e Bersani possono stare tranquilli. La loro linea bipartisan di sostegno all'economia italiana non viene attaccata dallo sciopero.
http://www.cgil.it/nuovoportale/Banner/SCIOPERO121208/PianoAnticrisi.pdf
Pietro Ancona
già membro dell'esecutivo CGIL
già membro del CNEL
la morte di curzi
sono umanamente dispiaciuto per la perdita di Alessandro Curzi. Debbo però dire che considero lui e petruccioli quanto di peggio potesse fare la sinistra italiana verso il servizio radiotelevisivo: hanno puntellato il palazzaccio irriformabile e spendaccione ritagliandone la propria percentuale.
Il fatto che esiste un Tabu a sinistra per la RAITV è una corresponsabilità verso questo sistema.
Fino a quando la democrazia italiana non si sarà liberata di questa rai-tv sarà corrosa da un tumore maligno, da una fonte di corruzione.
La sinistra italiana non è esente da responsabilità per il punto in cui siamo giunti. Se avessissimo avuto una TV pubblica diversa non avremmo consegnato tutta la informazione italiana a Berlusconi.
In taluni sprazzi di televisioni non ancora raggiunte dal morbo bipartisan Rai-Mediaset resiste qualche squarcio di libertà e di cultura...
Pietro Ancona
Il fatto che esiste un Tabu a sinistra per la RAITV è una corresponsabilità verso questo sistema.
Fino a quando la democrazia italiana non si sarà liberata di questa rai-tv sarà corrosa da un tumore maligno, da una fonte di corruzione.
La sinistra italiana non è esente da responsabilità per il punto in cui siamo giunti. Se avessissimo avuto una TV pubblica diversa non avremmo consegnato tutta la informazione italiana a Berlusconi.
In taluni sprazzi di televisioni non ancora raggiunte dal morbo bipartisan Rai-Mediaset resiste qualche squarcio di libertà e di cultura...
Pietro Ancona
sondaggio sul crocifisso
" Subject: sondaggio su quasi novantamila lettori del Corriere della sera.
> caro Dr.Tosti,
>
> è una grande soddisfazione vedere come l'Italia della gente sia assai più
> laica dell'Italia dei politici della Casta-Cupola.
> Lei ha dato un grande contributo alla laicizzazione della nostra opinione
> pubblica
>
>
> sondaggio corriere della sera sui crocifissi nelle scuole
>
> http://www.corriere.it/appsSondaggi/votazioneDispatch.do?method=risultati&idSondaggio=3772
>
>
>
>
>
> Corriere della Sera >
> Sondaggi
>
>
>
> Via i crocefissi dalle scuole. Siete d’accordo?
> Sì
> 73.5%
> No
> 26.5%
> Numero votanti: 87560
> ?
>
>
> Pietro Ancona
> www.spazioamico.it
> http://pietro-ancona.blogspot.com/
> http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
>
>
> caro Dr.Tosti,
>
> è una grande soddisfazione vedere come l'Italia della gente sia assai più
> laica dell'Italia dei politici della Casta-Cupola.
> Lei ha dato un grande contributo alla laicizzazione della nostra opinione
> pubblica
>
>
> sondaggio corriere della sera sui crocifissi nelle scuole
>
> http://www.corriere.it/appsSondaggi/votazioneDispatch.do?method=risultati&idSondaggio=3772
>
>
>
>
>
> Corriere della Sera >
> Sondaggi
>
>
>
> Via i crocefissi dalle scuole. Siete d’accordo?
> Sì
> 73.5%
> No
> 26.5%
> Numero votanti: 87560
> ?
>
>
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giovedì 20 novembre 2008
nefandezza negli scopi contro i pubblici dipendenti
lettera a primapagina,radiotre.
Caro Professore Deaglio,
lei è persona seria e qualificata. La sua opinione conta. Per questo la invito a fare una riflessione sulla colonna infame che è stata eretta dalla destra ai danni di varie categorie di cittadini di volta in volta convocati ed esposti al ludibrio pubblico: ha cominciato Monti con i pensionati che toglierebbero il pane di bocca ai giovani, ora prosegua Brunetta (fruitore di enormi prebende come Ministro e deputato)
con gli statali, la Gelmini (non sappiamo chi sia) con i professori, Scaiola ed altri con i piloti. Ora c'è un tentativo di criminalizzare i medici di famiglia con il falso scandalo dei morti assistiti in Sicilia.
Spero che lei vorrà riflettere sulla odiosa strumentalità di questa campagna che naturalmente ignora le responsabilità della classe dirigente e dell'imprenditoria italiana che ha managers tra i più pagati del mondo. L'obiettivo è la privatizzazione.Ma dovunque si è privatizzato i costi si sono moltiplicati per i contribuenti a cominciare dai servizi locali-.
tutto il clamore sul fannulloni e sulle assenze serve soltanto a sgombrare la pubblica amministrazione dei suoi dipendenti per sostituirli da personale esterno fornito da cooperative controllate dai politici a da imprenditori che trovano nella pubblica amministrazione il nuovo business. Personale sottopagato e privo di diritti.
Negli ospedali già molti infermieri, nelle scuole già molto bidelli sostituiscono personale una volta assunto per concorso. E' un modo per fare soldi, fare spendere il doppio alla pubblica amministrazione (vedi costi delle esternalizzazioni dei servizi) e privatizzare brutalmente l'avviamento al lavoro. Aggiungo che il personale esterno viene fatturato quasi sempre in modo diverso da come viene retribuito ( circa il trenta per cento in meno per qualifica)
Aggiunga i consulenti costosissimi che servono ai piani alti.
Si sta facendo dell'Italia in inferno per i lavoratori sfruttati e ridotti senza diritti da una vorace classe di speculatori all'assalto della pubblica amministrazione.
Cari saluti.
Pietro Ancona
Caro Professore Deaglio,
lei è persona seria e qualificata. La sua opinione conta. Per questo la invito a fare una riflessione sulla colonna infame che è stata eretta dalla destra ai danni di varie categorie di cittadini di volta in volta convocati ed esposti al ludibrio pubblico: ha cominciato Monti con i pensionati che toglierebbero il pane di bocca ai giovani, ora prosegua Brunetta (fruitore di enormi prebende come Ministro e deputato)
con gli statali, la Gelmini (non sappiamo chi sia) con i professori, Scaiola ed altri con i piloti. Ora c'è un tentativo di criminalizzare i medici di famiglia con il falso scandalo dei morti assistiti in Sicilia.
Spero che lei vorrà riflettere sulla odiosa strumentalità di questa campagna che naturalmente ignora le responsabilità della classe dirigente e dell'imprenditoria italiana che ha managers tra i più pagati del mondo. L'obiettivo è la privatizzazione.Ma dovunque si è privatizzato i costi si sono moltiplicati per i contribuenti a cominciare dai servizi locali-.
tutto il clamore sul fannulloni e sulle assenze serve soltanto a sgombrare la pubblica amministrazione dei suoi dipendenti per sostituirli da personale esterno fornito da cooperative controllate dai politici a da imprenditori che trovano nella pubblica amministrazione il nuovo business. Personale sottopagato e privo di diritti.
Negli ospedali già molti infermieri, nelle scuole già molto bidelli sostituiscono personale una volta assunto per concorso. E' un modo per fare soldi, fare spendere il doppio alla pubblica amministrazione (vedi costi delle esternalizzazioni dei servizi) e privatizzare brutalmente l'avviamento al lavoro. Aggiungo che il personale esterno viene fatturato quasi sempre in modo diverso da come viene retribuito ( circa il trenta per cento in meno per qualifica)
Aggiunga i consulenti costosissimi che servono ai piani alti.
Si sta facendo dell'Italia in inferno per i lavoratori sfruttati e ridotti senza diritti da una vorace classe di speculatori all'assalto della pubblica amministrazione.
Cari saluti.
Pietro Ancona
sabato 15 novembre 2008
capitalismo e crisi
.
Riflessione sul G20
============================
Il Presidente degli Usa, grande custode dell'ideologia, è preoccupato che la crisi mondiale provocata dai ladroni finanzieri suoi connazionali possa mettere in discussione il capitalismo e raccomanda a tutti di continuare a sostenerne le glorie e sopratutto di adorarlo senza mettergli "lacci e lacciuoli", senza regole, dal momento che le regole limiterebbero l'audacia degli avventurosi novelli capitani di ventura i managers alla guida di società che divorano poco prima di rovinarle e di distrugerne i fondi pensioni riducendo le azioni dei malcapitati a carta straccia.
Fosse per Bush lo Stato deve servire per mettere le risorse della collettività al servizio dei banditi che hanno fatto sparire trilioni di dollari e basta. Se un bambino muore a causa di un ascesso provocato da una carie che la famiglia non può curare non importa dal momento che la luce splendente e radiosa del "sistema" brilla sui popoli liberi e ne assicura le sorti progressive. Magari con l'aiuto di qualche opportuna guerra di sterminio dei poveracci che vengono bombardati perchè non collaborano abbastanza per la cattura dei "terroristi".
Tremonti che si picca di essere grande pensatore e grande ministro si è spinto su questa strada della preservazione della purezza del capitalismo nella sua versione liberista fino al punto di proclamare che la eventuale presenza di soldi dello Stato nelle banche non ne rivendicherà il possesso o la presenza nei consigli di amministrazione. Niente deve turbare la libera intrapresa di quanti hanno portato il mondo sull'orlo della rovina e provocato una recessione di cui ogni giorno ce ne descrivono i caratteri lugubri e devastanti.
La crisi è in fase di intensificazione. Con questa dichiarazione solenne resa al Parlamento il Ministro dell'Economia ritiene di coprire gli otto miliardi di tagli al sistema scolastico, i tagli alla sanità ed al sistema pensionistico magari per regalare cinque o sei miliardi di euro alla cordata degli "amici" capeggiata da Colaninno. Nello stesso tempo il Ministro Sacconi aiuta la criminalizzazione dei sindacati che non si piegano alle pretese della Confindustria di una totale libertà nel rapporto coi lavoratori che soltanto da sempre minori tutele possono avere la speranza di continuare a guadagnare un tozzo di pane. Si, proprio cosi, tozzo di pane perchè altrimenti non si può definire il salario erogato dalle aziende italiane, uno dei più miseri del mondo.
Il sistema massmediatico di tutto l'occidente si guarda bene dall'individuare le cause ed i responsabili della "crisi" cioè del Grande Furto. In atto è impegnato in una intensa campagna di terrore per convincere l'opione pubblica che non accettando le ricette proposte dalla Gelmini e da Tremonti abbiamo dietro l'angolo la crisi del 29 e il nostro degrado a okies come le famiglie che si muovevano negli States alla ricerca di lavoro e venivano accolti a fucilate quando i loro accampamenti non venivano bruciati come ama fare Borghezio in Italia con i poveri che cercano riparo sotto i ponti.
C'è un silenzio enorme sulle responsabilità della crisi e le batterie massmediatiche sono rivolte alla divulgazione ed al radicamento di due idee: c'è la recessione ed il capitalismo va conservato e difeso.
Ma è proprio vero che il capitalismo non c'entra con la crisi in atto? Quante automobili si debbono costruire e mettere in circolazione per evitare la crisi della General Motors? Con buona pace di Bush il capitalismo non è più in grado di assicurare stabilità e prosperità ed è giunto il momento di sostiturlo con un sistema diverso, magari socialista. Ma dove è il socialismo? Chi lo rappresenta? Come è che i socialisti francesi proprio in questo frangente si accingono a veltronizzarsi eleggendo a loro leader Segolene Rojal.... Ma questo è un altro discorso..
Riflessione sul G20
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Il Presidente degli Usa, grande custode dell'ideologia, è preoccupato che la crisi mondiale provocata dai ladroni finanzieri suoi connazionali possa mettere in discussione il capitalismo e raccomanda a tutti di continuare a sostenerne le glorie e sopratutto di adorarlo senza mettergli "lacci e lacciuoli", senza regole, dal momento che le regole limiterebbero l'audacia degli avventurosi novelli capitani di ventura i managers alla guida di società che divorano poco prima di rovinarle e di distrugerne i fondi pensioni riducendo le azioni dei malcapitati a carta straccia.
Fosse per Bush lo Stato deve servire per mettere le risorse della collettività al servizio dei banditi che hanno fatto sparire trilioni di dollari e basta. Se un bambino muore a causa di un ascesso provocato da una carie che la famiglia non può curare non importa dal momento che la luce splendente e radiosa del "sistema" brilla sui popoli liberi e ne assicura le sorti progressive. Magari con l'aiuto di qualche opportuna guerra di sterminio dei poveracci che vengono bombardati perchè non collaborano abbastanza per la cattura dei "terroristi".
Tremonti che si picca di essere grande pensatore e grande ministro si è spinto su questa strada della preservazione della purezza del capitalismo nella sua versione liberista fino al punto di proclamare che la eventuale presenza di soldi dello Stato nelle banche non ne rivendicherà il possesso o la presenza nei consigli di amministrazione. Niente deve turbare la libera intrapresa di quanti hanno portato il mondo sull'orlo della rovina e provocato una recessione di cui ogni giorno ce ne descrivono i caratteri lugubri e devastanti.
La crisi è in fase di intensificazione. Con questa dichiarazione solenne resa al Parlamento il Ministro dell'Economia ritiene di coprire gli otto miliardi di tagli al sistema scolastico, i tagli alla sanità ed al sistema pensionistico magari per regalare cinque o sei miliardi di euro alla cordata degli "amici" capeggiata da Colaninno. Nello stesso tempo il Ministro Sacconi aiuta la criminalizzazione dei sindacati che non si piegano alle pretese della Confindustria di una totale libertà nel rapporto coi lavoratori che soltanto da sempre minori tutele possono avere la speranza di continuare a guadagnare un tozzo di pane. Si, proprio cosi, tozzo di pane perchè altrimenti non si può definire il salario erogato dalle aziende italiane, uno dei più miseri del mondo.
Il sistema massmediatico di tutto l'occidente si guarda bene dall'individuare le cause ed i responsabili della "crisi" cioè del Grande Furto. In atto è impegnato in una intensa campagna di terrore per convincere l'opione pubblica che non accettando le ricette proposte dalla Gelmini e da Tremonti abbiamo dietro l'angolo la crisi del 29 e il nostro degrado a okies come le famiglie che si muovevano negli States alla ricerca di lavoro e venivano accolti a fucilate quando i loro accampamenti non venivano bruciati come ama fare Borghezio in Italia con i poveri che cercano riparo sotto i ponti.
C'è un silenzio enorme sulle responsabilità della crisi e le batterie massmediatiche sono rivolte alla divulgazione ed al radicamento di due idee: c'è la recessione ed il capitalismo va conservato e difeso.
Ma è proprio vero che il capitalismo non c'entra con la crisi in atto? Quante automobili si debbono costruire e mettere in circolazione per evitare la crisi della General Motors? Con buona pace di Bush il capitalismo non è più in grado di assicurare stabilità e prosperità ed è giunto il momento di sostiturlo con un sistema diverso, magari socialista. Ma dove è il socialismo? Chi lo rappresenta? Come è che i socialisti francesi proprio in questo frangente si accingono a veltronizzarsi eleggendo a loro leader Segolene Rojal.... Ma questo è un altro discorso..
giovedì 13 novembre 2008
le due Italie ad Anno Zero
Stasera ad Anno Zero
========================
Stasera ad anno zero la verità dell'Italia in cui viviamo è riuscita a rompere l'isolamento ed a presentarsi in tutta la sua aberrante crudeltà. Anno zero presentava l'Italia dolente, disperata, senza soldi, senza speranza e senza prospettiva riunita a Torino che passava in rassegna la sua triste condizione. Una parte di essa era già in partenza per venire a manifestare a Roma contro la riforma della scuola in un'atmosfera di rabbia e di angoscia
anche per le incursioni fasciste alla Rai ed alla CGIL, il pestaggio dei ragazzini di Piazza Navona, le criminali e folli parole di un ex presidente della Repubblica che parlano di un morto possibilmente un bambino per distruggere il movimento di rivolta civile...
L'altra Italia era seduta nel grande scenografico studio di Anno Zero contornata da una folla anonima di spettatori che ogni tanto si faceva sentire con gli applausi e metteva in scena la storia della Casta, anzi -come ha precisato lo stesso Santoro-delle Caste e della crisi del Parlamento
che poche ore prima aveva registrato la violenta prepotenza della dittatura della maggioranza con la elezione di un senatore dell'opposizione a presidente della Commissione di Vigilanza scelto contro Orlando candidato da oltre quaranta sedute andate a vuoto dell'opposizione. Presto qualcosa non andava per il suo verso e la trasmissione per un momento è sfuggita di mano e si è data una regia per conto suo.
GianAntonio Stella e Sergio Rizzo coautori de "La Casta" si sono messi ad elencare alcuni degli obbrobri del Parlamento italiano il cui barbiere è pagato quanto e più del più alto funzionario del Congresso americano mentre i nostri senatori avrebbero uno stipendio di
quattro volte superiore a quello dei senatori statunitensi. Hanno tirato in ballo lo stipendio di Niki Vendola Presidente della Puglia dicendo che ammonta a oltre 226 mila euro....
Intervento in diretta di Niki Vendola sdegnatissimo ed infuriatissimo strillando che trattasi di un falso che il suo stipendio non supera i 170 mila euro e che sessantamila di questi finiscono al Partito e che non ci sta a fare da icona dei privilegi dei politici. Castelli, con
il dente avvelenatissimo contro Stella gli chiede quanto guadagna e questi dichiara in diretta di guadagnare trecentomila euro l'anno insomma molto di più dei miliardari stipendi che rimprovera ai parlamentari però aggiunge che trattasi di frutto del suo "lavoro". Castelli precisa che non si tratta propriamente di lavoro ma di reddito proveniente dai contribuenti italiani come quello dei deputati dal momento che il Corriere della Sera riceve dallo Stato circa ottomilioni l'anno di contributo ed appunto sono questi soldi che finanziano lo stipendio del grande fustigatore della casta. Disagio ed imbarazzo ed Il pensiero di tutti a questo punto va al guadagno annuale dello stesso Santoro. Milioni all'anno? Quanti milioni? Intanto il giornalista del giornale di Berlusconi ripeteva ossessivamente alla lavoratrice dell'Alitalia che per ben sette anni, sette anni, sette anni ripetuto ossessivamente sarebbe stata in cassa integrazione per ben ottocento euro al mese a spese sempre dello Stato, un giornalista felice di mettere sulla colonna infame i privilegi della corporazione dei piloti e delle hostess a fronte dei disagi degli italiani costretti dai prepotenti della casta alata a subire ritardi e disagi negli aeroporti del genere di coloro che danno una lezione ai sinistri che fanno demagogia e difendono fannulloni e quant'altro la destra sta mettendo in riga... Questi ottocento euro rinfacciati a chi perde il lavoro fanno da
strano e feroce contrappunto alle proteste in verità farfugliate da Stella ed alle grida di Vendola.
Ad un certo punto, mentre in lontananza gli argomenti, le doglianze dei rappresentanti
delle varie crisi sociali che attanagliano Torino diventano patetiche, imbarazzanti, mentre il giovane ingegnere del politecnico dietro gli occhiali mostrava uno sguardo smarrito parlando di un futuro che gli era del tutto oscuro, tutta la mac china scenica della tramissione mostrava la sua menzogna e la sua crudeltà. La menzogna di una casta e dei suoi complici che, a destra ed a sinistra da Vendola a Castelli a Di Pietro si mostrava titolare degli stessi privilegi mostruosi, la menzogna di una denunzia che ha fruttato milioni di euro di diritti d'autore scritta da persone che guadagnano più o meno, anzi di più, dei politici che hanno denunziato, la menzogna di Santoro che fa il moralista, erige la sua colonna infame contro tutti i privilegi, dice cose condividibilissime ma è come e peggio certo involontariamente di coloro e delle cose che dice di aborrire.
Mentre tutto questo va in scena giunge notizia dal Parlamento che sono stati respinte tutte le proposte di un qualche freno alla vigorosa tendenza all'insù del costo della politica mentre Napolitano fa un piccolo fioretto alla Madonna rinunziando alla spesa di dieci milioni di euro. Una somma certamente significativa per noi comuni mortali ma una piccola parte, una fettina sottilissima del costo del Quirinale.
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Stasera ad anno zero la verità dell'Italia in cui viviamo è riuscita a rompere l'isolamento ed a presentarsi in tutta la sua aberrante crudeltà. Anno zero presentava l'Italia dolente, disperata, senza soldi, senza speranza e senza prospettiva riunita a Torino che passava in rassegna la sua triste condizione. Una parte di essa era già in partenza per venire a manifestare a Roma contro la riforma della scuola in un'atmosfera di rabbia e di angoscia
anche per le incursioni fasciste alla Rai ed alla CGIL, il pestaggio dei ragazzini di Piazza Navona, le criminali e folli parole di un ex presidente della Repubblica che parlano di un morto possibilmente un bambino per distruggere il movimento di rivolta civile...
L'altra Italia era seduta nel grande scenografico studio di Anno Zero contornata da una folla anonima di spettatori che ogni tanto si faceva sentire con gli applausi e metteva in scena la storia della Casta, anzi -come ha precisato lo stesso Santoro-delle Caste e della crisi del Parlamento
che poche ore prima aveva registrato la violenta prepotenza della dittatura della maggioranza con la elezione di un senatore dell'opposizione a presidente della Commissione di Vigilanza scelto contro Orlando candidato da oltre quaranta sedute andate a vuoto dell'opposizione. Presto qualcosa non andava per il suo verso e la trasmissione per un momento è sfuggita di mano e si è data una regia per conto suo.
GianAntonio Stella e Sergio Rizzo coautori de "La Casta" si sono messi ad elencare alcuni degli obbrobri del Parlamento italiano il cui barbiere è pagato quanto e più del più alto funzionario del Congresso americano mentre i nostri senatori avrebbero uno stipendio di
quattro volte superiore a quello dei senatori statunitensi. Hanno tirato in ballo lo stipendio di Niki Vendola Presidente della Puglia dicendo che ammonta a oltre 226 mila euro....
Intervento in diretta di Niki Vendola sdegnatissimo ed infuriatissimo strillando che trattasi di un falso che il suo stipendio non supera i 170 mila euro e che sessantamila di questi finiscono al Partito e che non ci sta a fare da icona dei privilegi dei politici. Castelli, con
il dente avvelenatissimo contro Stella gli chiede quanto guadagna e questi dichiara in diretta di guadagnare trecentomila euro l'anno insomma molto di più dei miliardari stipendi che rimprovera ai parlamentari però aggiunge che trattasi di frutto del suo "lavoro". Castelli precisa che non si tratta propriamente di lavoro ma di reddito proveniente dai contribuenti italiani come quello dei deputati dal momento che il Corriere della Sera riceve dallo Stato circa ottomilioni l'anno di contributo ed appunto sono questi soldi che finanziano lo stipendio del grande fustigatore della casta. Disagio ed imbarazzo ed Il pensiero di tutti a questo punto va al guadagno annuale dello stesso Santoro. Milioni all'anno? Quanti milioni? Intanto il giornalista del giornale di Berlusconi ripeteva ossessivamente alla lavoratrice dell'Alitalia che per ben sette anni, sette anni, sette anni ripetuto ossessivamente sarebbe stata in cassa integrazione per ben ottocento euro al mese a spese sempre dello Stato, un giornalista felice di mettere sulla colonna infame i privilegi della corporazione dei piloti e delle hostess a fronte dei disagi degli italiani costretti dai prepotenti della casta alata a subire ritardi e disagi negli aeroporti del genere di coloro che danno una lezione ai sinistri che fanno demagogia e difendono fannulloni e quant'altro la destra sta mettendo in riga... Questi ottocento euro rinfacciati a chi perde il lavoro fanno da
strano e feroce contrappunto alle proteste in verità farfugliate da Stella ed alle grida di Vendola.
Ad un certo punto, mentre in lontananza gli argomenti, le doglianze dei rappresentanti
delle varie crisi sociali che attanagliano Torino diventano patetiche, imbarazzanti, mentre il giovane ingegnere del politecnico dietro gli occhiali mostrava uno sguardo smarrito parlando di un futuro che gli era del tutto oscuro, tutta la mac china scenica della tramissione mostrava la sua menzogna e la sua crudeltà. La menzogna di una casta e dei suoi complici che, a destra ed a sinistra da Vendola a Castelli a Di Pietro si mostrava titolare degli stessi privilegi mostruosi, la menzogna di una denunzia che ha fruttato milioni di euro di diritti d'autore scritta da persone che guadagnano più o meno, anzi di più, dei politici che hanno denunziato, la menzogna di Santoro che fa il moralista, erige la sua colonna infame contro tutti i privilegi, dice cose condividibilissime ma è come e peggio certo involontariamente di coloro e delle cose che dice di aborrire.
Mentre tutto questo va in scena giunge notizia dal Parlamento che sono stati respinte tutte le proposte di un qualche freno alla vigorosa tendenza all'insù del costo della politica mentre Napolitano fa un piccolo fioretto alla Madonna rinunziando alla spesa di dieci milioni di euro. Una somma certamente significativa per noi comuni mortali ma una piccola parte, una fettina sottilissima del costo del Quirinale.
Pietro Ancona
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lunedì 10 novembre 2008
mama africa
http://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_10/fegiz_miriam_makeba_muore_concerto_saviano_b1096b9a-aef2-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml
mercoledì 5 novembre 2008
elezione di obama
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Ci sono alcune cose che si possono scrivere subito sulla elezione di Obama senza incorrere nel pericolo di unirsi alla vampata di entusiasmo addirittura delirante che si è impadronita della stampa occidentale anche di quella fino a ieri più servile nei confronti di Bush.
La destra liberista cerca di trasformare la sua sconfitta in vittoria. Vittoria della "vitalità" della democrazia americana, del sistema capitalistico che ha ridotto in miseria milioni di famiglie in Usa ed in Europa e funestato il mondo di una guerra senza fine al "terrorismo" cioè alle nazioni islamiche Irak ed Afghanistan..
La prima cosa che si può dire è la sconfitta dei suprematisti bianchi, i razzisti che sono andati al potere in Italia e che si sentivano in ascesa in Europa. Come faranno a giustificare la superiorità della razza bianca se un nero, un afro-americano, diventa Presidente degli Stati Uniti? Una sconfitta senza se e senza ma del razzismo!
L'altra cosa che si può dire con certezza è c he viene meno il referente, l'appoggio alle politiche dell'era del liberismo assoluto senza regole, spero al predominio dei managers miliardari che hanno portato in rovina aziende e strutture economiche basilari per la forza
economica dell'Occidente. Avere ridotto in miseria milioni di lavoratori, costringendoli e
consigliandoli ad indebitarsi con le carte di credito fino a provocare una crisi finanziaria che sembra incontrollabile ha posto in discussione la sopravvivenza stessa del capitalismo o quanto meno ad un drastico controllo dei suoi comportamenti. E' la fine di una scuola di pensiero che ha portato al panepotere una destra che in Italia è cresciuta fomentando odio sociale verso i dipendenti pubblici, la scuola,la sanità le pensioni.La fine del thatcherismo e del reaganismo!!
Non credo che avverranno cambiamenti sostanziali nel sistema politico americano. Non credo neppure che cambierà la rapace politica estera che ha chiuso il mondo in una rete di basi militari americane che, spero, non si allargheranno contro la Russia e la Cina ed i paesi islamici. L'imperialismo americano è bipartisan ed è religione comune dei repubblicani e dei democratici.Tuttavia la fine dell'ossessione ideologica contro tutto quello che fuoriusciva dal modello democratico fino a criminalizzarlo come terroristico
sarà un sollievo.
Una sorta di tritacarne da circa quaranta anni tiene sottomesse e ha ridotto in miseria e senza diritti i lavoratori americani e tanta parte di quelli europei. Il reddito di centinaia di milioni di persone è in questi anni diminuito a vantaggio delle classi abbienti dell'industria e dei commerci. Ci sarà solidarietà dell'amministrazione Obama verso la nazione dei poveri? Si farà qualcosa per la sanità, la scuola pubblica, le pensioni? Questo punto resta interrogativo dal momento che le lobby delle multinazionali delle assicurazioni, della sanità privata e di quant'altro hanno un formidabile peso anche in campo democratico.
Pietro Ancona
Ci sono alcune cose che si possono scrivere subito sulla elezione di Obama senza incorrere nel pericolo di unirsi alla vampata di entusiasmo addirittura delirante che si è impadronita della stampa occidentale anche di quella fino a ieri più servile nei confronti di Bush.
La destra liberista cerca di trasformare la sua sconfitta in vittoria. Vittoria della "vitalità" della democrazia americana, del sistema capitalistico che ha ridotto in miseria milioni di famiglie in Usa ed in Europa e funestato il mondo di una guerra senza fine al "terrorismo" cioè alle nazioni islamiche Irak ed Afghanistan..
La prima cosa che si può dire è la sconfitta dei suprematisti bianchi, i razzisti che sono andati al potere in Italia e che si sentivano in ascesa in Europa. Come faranno a giustificare la superiorità della razza bianca se un nero, un afro-americano, diventa Presidente degli Stati Uniti? Una sconfitta senza se e senza ma del razzismo!
L'altra cosa che si può dire con certezza è c he viene meno il referente, l'appoggio alle politiche dell'era del liberismo assoluto senza regole, spero al predominio dei managers miliardari che hanno portato in rovina aziende e strutture economiche basilari per la forza
economica dell'Occidente. Avere ridotto in miseria milioni di lavoratori, costringendoli e
consigliandoli ad indebitarsi con le carte di credito fino a provocare una crisi finanziaria che sembra incontrollabile ha posto in discussione la sopravvivenza stessa del capitalismo o quanto meno ad un drastico controllo dei suoi comportamenti. E' la fine di una scuola di pensiero che ha portato al panepotere una destra che in Italia è cresciuta fomentando odio sociale verso i dipendenti pubblici, la scuola,la sanità le pensioni.La fine del thatcherismo e del reaganismo!!
Non credo che avverranno cambiamenti sostanziali nel sistema politico americano. Non credo neppure che cambierà la rapace politica estera che ha chiuso il mondo in una rete di basi militari americane che, spero, non si allargheranno contro la Russia e la Cina ed i paesi islamici. L'imperialismo americano è bipartisan ed è religione comune dei repubblicani e dei democratici.Tuttavia la fine dell'ossessione ideologica contro tutto quello che fuoriusciva dal modello democratico fino a criminalizzarlo come terroristico
sarà un sollievo.
Una sorta di tritacarne da circa quaranta anni tiene sottomesse e ha ridotto in miseria e senza diritti i lavoratori americani e tanta parte di quelli europei. Il reddito di centinaia di milioni di persone è in questi anni diminuito a vantaggio delle classi abbienti dell'industria e dei commerci. Ci sarà solidarietà dell'amministrazione Obama verso la nazione dei poveri? Si farà qualcosa per la sanità, la scuola pubblica, le pensioni? Questo punto resta interrogativo dal momento che le lobby delle multinazionali delle assicurazioni, della sanità privata e di quant'altro hanno un formidabile peso anche in campo democratico.
Pietro Ancona
martedì 4 novembre 2008
lo sciopero dei metallmeccanici del 12 dicembre2008
Lo sciopero generale dei metalmeccanici del 12 dicembre prossimo sarà un evento formidabile anche se la sua piattaforma, limata dal compromesso raggiunto con la CGIL,
ne avrà disinnescato la carica di controffensiva rispetto un padronato sempre più arrogante, oramai del tutto insofferente financo al riconoscimento dei lavoratori come entità sociale con la quale bisogna contrattare e convivere. Al dilà delle generali rivendicazioni generiche rivolte ad un cambiamento della politica economica generale del governo la richiesta di integrare i salari oramai di fame viene affidata quasi esclusivamente alla detassazione della tredicesima mensilità. Una mancia che, se concessa perchè voluta fortemente anche da Confcommercio e dalla stessa Confindustria, servirà a pagare le bollette in scadenza a fine anno senza riconoscere ai lavoratori il diritto al recupero senza richiedere l'unica cosa indispensabile in tempo di crisi: l'indicizzazione dei salari. Ma la parola "scala mobile" è diventata tabu' anche per i metalmeccanici mentre
non si appronta alcun strumento di vera lotta al precariato e cioè il Salario Minimo Garantito
(esistono metalmeccanici, l'abbiamo visto alla Navalmeccanica di Genova, pagati tre euro e mezzo l'ora). Le richiesta di lotta al precariato si limitano ad una generica richiesta di miglioramento delle normative esistenti ed escludono di chiedere con chiarezza l'abrogazione della legge trenta e degli accordi di welfare del luglio 2007 che ne hanno ribadito l'esistenza. Non una parola viene detta sulle gravi manipolazioni dei diritti dei lavoratori apportate dalla legge 133/2008 nel silenzio generale.
Insomma, i metalmeccanici parteciperanno ai cortei ed alle manifestazioni del 12 dicembre con l'animus di chi vuole rompere la gabbia di ferro dentro cui sono stati chiusi dal padronato e dal governo di destra. Il gruppo dirigente dei metalmeccanici e della stessa CGIL con obiettivi limitati, quasi insignificanti.
All'indomani dello sciopero non succederà assolutamente niente. Forse il governo, pressato anche da una parte dei suoi, darà una piccola mancia natalizia!
Pietro Ancona
già membro dell'esecutivo CGIL
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Volantone della FIOM-CGIL
Il crollo delle Borse, la recessione economica, non sono un fulmine a ciel sereno, ma il risultato disastroso
di anni e anni di politiche economiche a favore del mercato selvaggio e della globalizzazione più ingiusta.
In questi anni, per l’Italia lo dicono i dati dell’Ocse, i ricchi sono diventati sempre più ricchi, le lavoratrici
e i lavoratori, i giovani precari e i pensionati sempre più poveri.
Ora che c’è la crisi si parla di tornare all’intervento pubblico e alle regole, ma intanto i soldi servono per
salvare le banche e i banchieri, mentre si tagliano i fondi per le scuole, per la sanità, per le pensioni, per la
cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali. Da anni i salari vanno indietro e la fatica aumenta e con
essa continuano i danni alla salute e alla vita delle lavoratrici e dei lavoratori, ma la Confindustria vuole
ridurre il peso del contratto nazionale e del salario certo e aumentare il salario flessibile, incerto, legato al
supersfruttamento del lavoro.
La crisi avanza ma il Governo e la Confindustria continuano a proporre quelle stesse ricette economiche e
sociali che hanno portato ad essa. Bisogna cambiare davvero e prima di tutto è necessario:
DIFENDERE L’OCCUPAZIONE
Bisogna fermare i licenziamenti e la chiusura delle aziende, sia nelle aziende di proprietà italiana sia nelle
multinazionali. Il Governo deve intervenire direttamene nelle crisi. Occorre una nuova politica industriale
che punti alla difesa dell’occupazione, combatta le delocalizzazioni, investa sulla ricerca e sulla qualità
dei prodotti. Occorrono grandi investimenti pubblici per la compatibilità ecologica dell’industria, per
l’energia pulita, per uno sviluppo delle città e delle periferie legato ai bisogni reali delle persone, per far
crescere il Mezzogiorno. Per questo è necessario superare e rivedere i vincoli del trattato europeo di
Maastricht.
La difesa dell’occupazione deve accompagnarsi alla difesa della salute. Bisogna mantenere tutte le leggi
in vigore e respingere le richieste della Confindustria di alleggerirle. Occorre un intervento straordinario
delle pubbliche istituzioni a tutela della salute e della vita di chi lavora e per la repressione di tutti i
comportamenti dannosi per esse.
FERMARE LA PRECARIETÀ
Bisogna cambiare le leggi che hanno fatto dilagare la precarietà del lavoro e che oggi rischiano di
produrre centinaia di migliaia di disoccupati, tra i giovani soprattutto, ma anche tra gli anziani.
Nell’immediato bisogna estendere in tutto il mondo del lavoro, senza dimensioni di impresa, la cassa
integrazione al posto dei licenziamenti. Anche i precari devono avere diritto ad essa, i disoccupati devono
avere una indennità di disoccupazione più alta e più estesa nel tempo. Deve finire la persecuzione del
lavoro migrante, che è continuamente ricattato nei suoi diritti fondamentali con la minaccia di perdere il
permesso di soggiorno. Più sicurezza per i migranti significa più diritti per tutti.
Si devono estendere i contratti di solidarietà nelle aziende in crisi e bisogna fermare la flessibilità
selvaggia degli orari, che distrugge la salute e l’occupazione, cambiando la legge attuale e in primo luogo
ripristinando il limite all’orario giornaliero. E bisogna eliminare i vantaggi fiscali per lo straordinario.
DIFENDERE IL SALARIO
Bisogna aumentare le retribuzioni dei lavoratori a partire da quelle dei contratti nazionali. Per questo va
respinto il documento della Confindustria che riduce il salario reale, a partire dal contratto nazionale,
mentre vuole imporre ancora più flessibilità ed incertezza al salario aziendale. Non vogliamo che i salari
seguano i destini e l’andamento delle Borse. Per questo rivendichiamo anche una positiva conclusione
delle vertenze aziendali.
Per sostenere il reddito dei lavoratori e dei pensionati bisogna ridurre le tasse sulle retribuzioni e sulle
pensioni medio basse, detassare la tredicesima per tutti, detassare la cassa integrazione, eliminare
definitivamente il drenaggio fiscale sui redditi fissi. Occorre un intervento sui prezzi, a partire da quello
della benzina, bisogna contenere e ridurre i mutui sulla prima casa e gli affitti.
RIPRISTINARE GIUSTIZIA SOCIALE E FISCALE
Occorre riprendere la lotta all’evasione fiscale, aumentare le tasse sulle grandi ricchezze, sulle grandi
eredità, sulla finanza, sui grandi patrimoni immobiliari. Bisogna combattere davvero i privilegi delle caste
e rendere efficiente con giustizia la pubblica amministrazione. La giustizia fiscale deve servire a rendere
efficiente e giusto lo Stato sociale, potenziando prima di tutto la scuola pubblica, e per questo diciamo
«No» ai decreti del Governo che la portano indietro di cinquant’anni. Va sviluppata la sanità pubblica e
rafforzato il sistema pensionistico pubblico, che non ha alcuna alternativa reale.
AFFERMARE LA DEMOCRAZIA
Il Governo e la Confindustria vogliono limitare le libertà dei lavoratori. Il Governo propone una legge
fortemente lesiva del diritto di sciopero sia nei settori pubblici sia in quelli privati. La Confindustria,
propone di istituire sanzioni contro i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori che non rispettano le
regole che vuole imporre alla contrattazione. Nello stesso tempo riparte l’attacco sull’articolo 18 che
tutela dai licenziamenti ingiusti e cresce l’autoritarismo in tutti i luoghi di lavoro.
Diciamo No alla limitazione delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiediamo in tutti i luoghi di
lavoro la piena applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione. Rivendichiamo una legge sulla
democrazia sindacale che garantisca alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto a decidere liberamente sia su
chi li rappresenta, sia sulle piattaforme e sugli accordi che li riguardano.
Le cose non cambieranno da sole. Chi, nell’economia e nella politica, si è abituato per decenni a
scaricare tutti i costi sul lavoro, non cambierà solo con le parole. Per questo bisogna scendere in
lotta. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici si mobilitano per rivendicare che la ripresa
economica si fondi sui diritti del lavoro e sulla crescita dei salari. La lotta dei metalmeccanici sarà
parte della più grande mobilitazione di tutto il mondo del lavoro per difendere l’occupazione e i
diritti e per cambiare la politica economica e sociale.
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2008
LE METALMECCANICHE E I METALMECCANICI DI TUTTA ITALIA
SCIOPERANO PER 8 ORE E MANIFESTANO A ROMA
PER IL LAVORO,, I DIRITTI,, IL SALARIO,, LA DEMOCRAZIA
Roma, 31 ottobre 2008
ne avrà disinnescato la carica di controffensiva rispetto un padronato sempre più arrogante, oramai del tutto insofferente financo al riconoscimento dei lavoratori come entità sociale con la quale bisogna contrattare e convivere. Al dilà delle generali rivendicazioni generiche rivolte ad un cambiamento della politica economica generale del governo la richiesta di integrare i salari oramai di fame viene affidata quasi esclusivamente alla detassazione della tredicesima mensilità. Una mancia che, se concessa perchè voluta fortemente anche da Confcommercio e dalla stessa Confindustria, servirà a pagare le bollette in scadenza a fine anno senza riconoscere ai lavoratori il diritto al recupero senza richiedere l'unica cosa indispensabile in tempo di crisi: l'indicizzazione dei salari. Ma la parola "scala mobile" è diventata tabu' anche per i metalmeccanici mentre
non si appronta alcun strumento di vera lotta al precariato e cioè il Salario Minimo Garantito
(esistono metalmeccanici, l'abbiamo visto alla Navalmeccanica di Genova, pagati tre euro e mezzo l'ora). Le richiesta di lotta al precariato si limitano ad una generica richiesta di miglioramento delle normative esistenti ed escludono di chiedere con chiarezza l'abrogazione della legge trenta e degli accordi di welfare del luglio 2007 che ne hanno ribadito l'esistenza. Non una parola viene detta sulle gravi manipolazioni dei diritti dei lavoratori apportate dalla legge 133/2008 nel silenzio generale.
Insomma, i metalmeccanici parteciperanno ai cortei ed alle manifestazioni del 12 dicembre con l'animus di chi vuole rompere la gabbia di ferro dentro cui sono stati chiusi dal padronato e dal governo di destra. Il gruppo dirigente dei metalmeccanici e della stessa CGIL con obiettivi limitati, quasi insignificanti.
All'indomani dello sciopero non succederà assolutamente niente. Forse il governo, pressato anche da una parte dei suoi, darà una piccola mancia natalizia!
Pietro Ancona
già membro dell'esecutivo CGIL
===================================
Volantone della FIOM-CGIL
Il crollo delle Borse, la recessione economica, non sono un fulmine a ciel sereno, ma il risultato disastroso
di anni e anni di politiche economiche a favore del mercato selvaggio e della globalizzazione più ingiusta.
In questi anni, per l’Italia lo dicono i dati dell’Ocse, i ricchi sono diventati sempre più ricchi, le lavoratrici
e i lavoratori, i giovani precari e i pensionati sempre più poveri.
Ora che c’è la crisi si parla di tornare all’intervento pubblico e alle regole, ma intanto i soldi servono per
salvare le banche e i banchieri, mentre si tagliano i fondi per le scuole, per la sanità, per le pensioni, per la
cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali. Da anni i salari vanno indietro e la fatica aumenta e con
essa continuano i danni alla salute e alla vita delle lavoratrici e dei lavoratori, ma la Confindustria vuole
ridurre il peso del contratto nazionale e del salario certo e aumentare il salario flessibile, incerto, legato al
supersfruttamento del lavoro.
La crisi avanza ma il Governo e la Confindustria continuano a proporre quelle stesse ricette economiche e
sociali che hanno portato ad essa. Bisogna cambiare davvero e prima di tutto è necessario:
DIFENDERE L’OCCUPAZIONE
Bisogna fermare i licenziamenti e la chiusura delle aziende, sia nelle aziende di proprietà italiana sia nelle
multinazionali. Il Governo deve intervenire direttamene nelle crisi. Occorre una nuova politica industriale
che punti alla difesa dell’occupazione, combatta le delocalizzazioni, investa sulla ricerca e sulla qualità
dei prodotti. Occorrono grandi investimenti pubblici per la compatibilità ecologica dell’industria, per
l’energia pulita, per uno sviluppo delle città e delle periferie legato ai bisogni reali delle persone, per far
crescere il Mezzogiorno. Per questo è necessario superare e rivedere i vincoli del trattato europeo di
Maastricht.
La difesa dell’occupazione deve accompagnarsi alla difesa della salute. Bisogna mantenere tutte le leggi
in vigore e respingere le richieste della Confindustria di alleggerirle. Occorre un intervento straordinario
delle pubbliche istituzioni a tutela della salute e della vita di chi lavora e per la repressione di tutti i
comportamenti dannosi per esse.
FERMARE LA PRECARIETÀ
Bisogna cambiare le leggi che hanno fatto dilagare la precarietà del lavoro e che oggi rischiano di
produrre centinaia di migliaia di disoccupati, tra i giovani soprattutto, ma anche tra gli anziani.
Nell’immediato bisogna estendere in tutto il mondo del lavoro, senza dimensioni di impresa, la cassa
integrazione al posto dei licenziamenti. Anche i precari devono avere diritto ad essa, i disoccupati devono
avere una indennità di disoccupazione più alta e più estesa nel tempo. Deve finire la persecuzione del
lavoro migrante, che è continuamente ricattato nei suoi diritti fondamentali con la minaccia di perdere il
permesso di soggiorno. Più sicurezza per i migranti significa più diritti per tutti.
Si devono estendere i contratti di solidarietà nelle aziende in crisi e bisogna fermare la flessibilità
selvaggia degli orari, che distrugge la salute e l’occupazione, cambiando la legge attuale e in primo luogo
ripristinando il limite all’orario giornaliero. E bisogna eliminare i vantaggi fiscali per lo straordinario.
DIFENDERE IL SALARIO
Bisogna aumentare le retribuzioni dei lavoratori a partire da quelle dei contratti nazionali. Per questo va
respinto il documento della Confindustria che riduce il salario reale, a partire dal contratto nazionale,
mentre vuole imporre ancora più flessibilità ed incertezza al salario aziendale. Non vogliamo che i salari
seguano i destini e l’andamento delle Borse. Per questo rivendichiamo anche una positiva conclusione
delle vertenze aziendali.
Per sostenere il reddito dei lavoratori e dei pensionati bisogna ridurre le tasse sulle retribuzioni e sulle
pensioni medio basse, detassare la tredicesima per tutti, detassare la cassa integrazione, eliminare
definitivamente il drenaggio fiscale sui redditi fissi. Occorre un intervento sui prezzi, a partire da quello
della benzina, bisogna contenere e ridurre i mutui sulla prima casa e gli affitti.
RIPRISTINARE GIUSTIZIA SOCIALE E FISCALE
Occorre riprendere la lotta all’evasione fiscale, aumentare le tasse sulle grandi ricchezze, sulle grandi
eredità, sulla finanza, sui grandi patrimoni immobiliari. Bisogna combattere davvero i privilegi delle caste
e rendere efficiente con giustizia la pubblica amministrazione. La giustizia fiscale deve servire a rendere
efficiente e giusto lo Stato sociale, potenziando prima di tutto la scuola pubblica, e per questo diciamo
«No» ai decreti del Governo che la portano indietro di cinquant’anni. Va sviluppata la sanità pubblica e
rafforzato il sistema pensionistico pubblico, che non ha alcuna alternativa reale.
AFFERMARE LA DEMOCRAZIA
Il Governo e la Confindustria vogliono limitare le libertà dei lavoratori. Il Governo propone una legge
fortemente lesiva del diritto di sciopero sia nei settori pubblici sia in quelli privati. La Confindustria,
propone di istituire sanzioni contro i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori che non rispettano le
regole che vuole imporre alla contrattazione. Nello stesso tempo riparte l’attacco sull’articolo 18 che
tutela dai licenziamenti ingiusti e cresce l’autoritarismo in tutti i luoghi di lavoro.
Diciamo No alla limitazione delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiediamo in tutti i luoghi di
lavoro la piena applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione. Rivendichiamo una legge sulla
democrazia sindacale che garantisca alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto a decidere liberamente sia su
chi li rappresenta, sia sulle piattaforme e sugli accordi che li riguardano.
Le cose non cambieranno da sole. Chi, nell’economia e nella politica, si è abituato per decenni a
scaricare tutti i costi sul lavoro, non cambierà solo con le parole. Per questo bisogna scendere in
lotta. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici si mobilitano per rivendicare che la ripresa
economica si fondi sui diritti del lavoro e sulla crescita dei salari. La lotta dei metalmeccanici sarà
parte della più grande mobilitazione di tutto il mondo del lavoro per difendere l’occupazione e i
diritti e per cambiare la politica economica e sociale.
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2008
LE METALMECCANICHE E I METALMECCANICI DI TUTTA ITALIA
SCIOPERANO PER 8 ORE E MANIFESTANO A ROMA
PER IL LAVORO,, I DIRITTI,, IL SALARIO,, LA DEMOCRAZIA
Roma, 31 ottobre 2008
lunedì 3 novembre 2008
quattro novembre: ricordiamo gli eroi della pace
Domani quattro novembre contestiamo la retorica patriottarda e
falsamente nazionalistica. La prima guerra mondiale fu combattuta da un
esercito di circa cinque milioni di poveri contadini e operai portati
al macello da stati maggiori paranoici, di ufficiali criminali che si
erano distinti negli eccidi in Nord Africa, Un esercito riluttante che
spesso si ammutinava davanti a ordini criminali ed assurdi. Le
decimazioni erano ordinaria amministrazione. A Redipuglia si
ammutinarono diversi battaglioni che furono mitragliati e ridotti alla
resa dai reparti preposti
al controllo dei nostri poveri soldati.
Se
domani si deve celebrare una ricorrenza celebriamo tutti gli eroi della
pace i renitenti i disertori le vittime di uno Stato che già aveva
fatto centinaia di migliaia di vittime nella occupazione del
Mezzogiorno.
Pietro Ancona
falsamente nazionalistica. La prima guerra mondiale fu combattuta da un
esercito di circa cinque milioni di poveri contadini e operai portati
al macello da stati maggiori paranoici, di ufficiali criminali che si
erano distinti negli eccidi in Nord Africa, Un esercito riluttante che
spesso si ammutinava davanti a ordini criminali ed assurdi. Le
decimazioni erano ordinaria amministrazione. A Redipuglia si
ammutinarono diversi battaglioni che furono mitragliati e ridotti alla
resa dai reparti preposti
al controllo dei nostri poveri soldati.
Se
domani si deve celebrare una ricorrenza celebriamo tutti gli eroi della
pace i renitenti i disertori le vittime di uno Stato che già aveva
fatto centinaia di migliaia di vittime nella occupazione del
Mezzogiorno.
Pietro Ancona
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