mercoledì 29 aprile 2009

27 ANNI DOPO PIO LA TORRE

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27 ANNI DOPO PIO LA TORRE
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Domani ricorre il ventissettesimo anniversario della uccisione di Pio La Torre.Gli anni trascorrono implacabili stratificandosi l'uno sull'altro ed allontanandoci dagli eventi della nostra vita che quasi sbiadiscono nella memoria. Ho conosciuto Pio La Torre dentro la CGIL nei primissimi anni sessanta. Era il Segretario Generale della Cgil siciliana., Lottava per migliorare la condizione dei braccianti agricoli e dei contadini ma seguiva con molta attenzione il processo allora crescente di industrializzazione. Tenne a battesimo i primi nuclei di classe operaia, di proletariato industriale che si andavano formando in Sicilia nel fervore delle tante attività che si installavano attorno ai grandi impianti della Chimica.
Venne ad Agrigento dove io ero segretario della Camera del Lavoro a seguire la grande vicenda dello sciopero alla Montecatini di Porto Empedocle.
L'industrializzazione in corso in Sicilia lo entusiasmava: era enormemente felice della nascita di nuclei di migliaia di lavoratori delle fabbriche e la considerava una svolta epocale dopo un millennio di stasi feudale
interrotto all'inizio del novecento dalla stagione dei Florio subito riassorbita e lasciata fallire dallo Stato.
Pio La Torre mi volle nella segreteria regionale della CGIL sin dal 1962 dove poi restai fino al 1986. Quando fu assassinato ero Segretario Generale della CGIL siciliana
ed avevo lavorato mesi e mesi con lui nella realizzazione delle iniziative per la pace, contro la base missilistica di Comiso e contro la mafia da lui considerata il tumore che divorava la Sicilia e ne impediva lo sviluppo.
Aveva una capacità di trascinazione straordinaria dovuta alla innocenza e genuinità dei suoi ideali: credeva davvero nelle cose che proponeva. La forza enorme delle sue convinzioni seduceva e mobilitava le persone.
Nella campagna contro i missili di Comiso riusci a far muovere diecine di migliaia di ragazzi e ragazze,compagni e compagne delle sezioni del Partito (che allora era diffuse in tutta l'Isola), le tre confederazioni sindacali e le Acli. Riusci a trascinare anche Salvatore Lauricella ed Anselmo Guarraci eminenti dirigenti socialisti il primo Presidente dell'Assemblea regionale l'altro segretario regionale del PSI
assieme ai quali io, segretario socialista della CGIL siciliana, mi beccai un duro e nervoso richiamo di Bettino Craxi che, in un corsivo apparso sull'Avanti!, ci richiamava all'ordine e cioè a disertare la lotta per la pace
ed isolare Pio La Torre che agiva peraltro non avendo un consenso pieno ed esplicito della direzione del PCI essendovi in questa molti dubbi e perplessità sulla opportunità della sua frontale contrapposizione ai missili di Comiso.
Nei ripetuti raduni di migliaia e migliaia di persone a Comiso nasceva una nuova Sicilia . Pio La Torre aveva fatto balenare ai siciliani la possibilità di un profondo storico cambiamento. I missili erano oramai lo scenario in cui si muoveva una nuova politica di dura profonda e vera alternativa alla conservazione ed alla mafia.- Niente sarebbe più stato come prima se Pio La Torre non fosse stato ucciso. Il movimento popolare avrebbe potuto sconfiggere il blocco sociale da sempre al potere. Poteva cambiare tutto!!
Pio La Torre aveva rotto due fili che non si possono rompere senza pagare con la vita. Il filo di Jalta per il quale il mondo era diviso in sfere di influenza ed ognuno nel suo ambito si organizzava militarmente come riteneva senza intralci interni; ed il filo dell'equilibrio di potere in Sicilia in cui il potere della borghesia mafiosa
non deve essere toccato e la dialettica politica non deve superare certi precisi limiti . La rottura di questi due fili gli è stata fatale. Il grande movimento suscitato a Comiso attorno alle sue tre direttrici: mafia, sviluppo, pace fu traumatizzato e letteralmente distrutto dalla sua uccisione. Non si
è più mai ripreso.
Il PCI siciliano, dopo di lui, si ricorda per due cose: l'appoggio dato al movimento per l'abusivismo edilizio capeggiato dall'Onorevole Monello Sindaco di Vittoria e legittimato dalla segreteria regionale del partito ed il convegno di Villa Witaker con i cavalieri del lavoro catanesi che tracciava un progetto di sviluppo sul modello Catania spacciata per la Milano del Sud, due scelte che hanno inciso profondamente anche all'Assemblea regionale siciliana aprendo una fase di degenerazione dell'Autonomia oggi culminata nel governo Lombardo dopo i governi Capodicasa, Cuffaro......
Oggi la Regione Siciliana è una mostruosa sanguisuga che assorbe le risorse della Sicilia. Spende miliardi di euro per la sua stessa burocrazia e per alcune categorie sussidiate. Sono convinto che se non esistesse i siciliani starebbero assai meglio. Il sogno di Pio di una Sicilia sviluppata dalla sua Autonomia è finito in una palude.
Sul versante della lotta alla mafia, l'opera di Pio La Torre ha dato i suoi frutti maggiori non solo per la legge che porta il suo nome ma anche per avere aperto la strada ad una generazione di magistrati che si è impegnata e che ha avuto i suoi martiri da falcone a Borsellino a tutti gli altri. Sulla lotta alla mafia si è fatto molto, moltissimo ma la partita non è stata vinta dal momento che la mafia è ancora parte integrante dello Stato e che la politica non ha alcuna intenzione di debellarla. Oggi i magistrati più esposti sono sottoposti ad un durissimo stress dalle modifiche che si stanno apportando all'ordinamento giudiziario e dalla mancanza di un riferimento istituzionale di sostegno e supporto alla loro azione.
Oggi, ventisette anni dopo, siamo impantanati in una palude e tutto sempra tralignare malignamente dai partiti ai sindacati alle istituzioni. Ma c'è un movimento maturo, colto, generoso, che esiste nella società e che
può darci qualche sparanza per il futuro.
Pietro Ancona
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pirati e criminali

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From: pietroancona@tin.it
To: gregott@libero.it
Cc: lettere@corriere.it
Sent: Wednesday, April 29, 2009 10:09 AM
Subject: pirati e criminali


Caro signore,

pirati sono gli Stati Occidentali capeggiati dal capo mafia USA che hanno destabilizzato e devastato l'Africa riducendola ad immondezzaio del mondo.
In Somalia gli americani e gli italiani abbiamo grosse responsabilità. Gli Usa bombardano notte e giorno e da venti anni quel paese non ha pace come non hanno pace l'Irak e l'Afghanistan occupati e teatro di stragi quotidiane organizzate dai contractors per spingere sunniti contro sciti e mantenere il regime fantoccio col terrore.
I pirati sono patrioti che impediscono alle navi dell'occidente di scaricare i loro velenosi rifiuti e vogliono ripristinare un minimo di possibilità di sopravvivenza della loro gente.
Pietro Ancona

martedì 28 aprile 2009

PRIMO MAGGIO SENZA DOMANI

PRIMO MAGGIO SENZA DOMANI
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Mi domando che cosa racconteranno i tre segretari (perchè non hanno invitato anche la Polverini con la quale condividono tutto?) alla gente che, nella convinzione sempre meno ferma che i Sindacati li rappresentino e li difendino, si recherà ai comizi per ascoltare i loro discorsi e ricavarne una qualche speranza per un futuro che in molti non riescono più ad immaginarsi. Se facciamo un bilancio dal primo maggio scorso a questo le cose sono certamente peggiorate anche con la partecipazione attiva del Sindacato. E' stato firmato un accordo da Cisl,Uil e Ugl per riformare in peggio, molto in peggio, il contratto nazionale di lavoro. La CGIL non ha firmato ma ha preteso di assistere quale convitato di pietra alla stipula degli accordi contro i quali ha
fatto una manifestazione nazionale con milioni di lavoratori. Ma già dall'ultimo Direttivo della CGIL si evince che
non ci sarà una reale resistenza al nuovo modello contrattuale dettato dalla Confindustria e che le categorie
dovranno adottarlo in occasione dei rinnovi dei loro contratti. Questo per il tabù dell'unità sindacale, una condizione che un tempo dava forza ai lavoratori e che oggi è un pesante macigno posto sulle loro spalle.
Il diritto di sciopero è stato rimesso in discussione e, con provvedimenti amministrativi assunti dai Comuni,
le piazze, una dopo l'altra, si stanno vietando. A Roma vige già un accordo sottoscritto anche dalla CGIL per
evitare manifestazioni e cortei ed è di oggi la notizia che Milano si accinge a fare lo stesso e per i cortei di protesta e per la preghiera degli islamici.
Il Primo Maggio nasce con la rivendicazione delle otto ore di lavoro. Una rivendicazione che, nel corso di quasi un secolo di lotte è pervenuta al le quaranta ore settimanali ed addirittura alle trentacinque ore in Francia ora abolite da Sarkozy). Le 35 ore del governo socialista francese furono il canto del cigno. Ora siamo nel piano di una tendenza opposta volta a negare ai lavoratori la disponibilità del tempo della loro vita. Una normativa europea alla quale i governi si adeguano rapidamente stabilisce 11 ore di riposo consecutive. I lavoratori hanno l'obbligo di dare la disponibilità di tredici ore alla loro azienda.La settimana lavorativa può anche essere di sessanta ore. La tendenza è di andare anche oltre. Non siamo alla condizione dei lavoratori cinesi costretti a dormire in fabbrica per prestare tutta la loro vita all'impresa ma l'evoluzione della questione non promette niente di buono.
Se guardiamo ai salari ed alle pensioni non esiste alcuna richiesta di loro miglioramento. Le pensioni sono state quasi annullate da un ciclo di controriforme iniziato da Dini e che non si è ancora concluso e per i salari
nessuna rivendicazione viene avanzata al padronato. Si chiede qualche spicciolo al Governo attraverso la detassazione o qualche piccolo intervento fiscale.
L'allarme sulla tristissima condizione dei lavoratori è stato lanciato diverse volte non dai sindacati ma dalla Istat e dalla Banca d'Italia. Quattro milioni di lavoratori sono precari oramai stabili nel senso che non esiste alcuna prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. I lavoratori a tempo indeterminato sono assediati e minacciati da nuove aggressioni al loro status. In Parlamento ferve una attività bipartisan di squadroni di guastatori del diritto al lavoro consacrato in tante leggi dello Stato e nello Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Oggi è sotto tiro la legge sui licenziamenti individuali. Si vuole negare il diritto alla magistratura di intervenire. Il datore di lavoro diventa DIO inappellabile. Se ti licenzia non sarai più tutelato dal diritto naturale e civile di ricorrere ad un giudice come è sempre stato.
Leggevo oggi che ventidue bambini di un paese del milanese non hanno più i pasti perchè le loro famiglie non pagano il tiket. 14 di questi sono rom. Le maestre si privano del loro vassoio per dare da mangiare ai bambini. L'amministrazione comunale (centro-sinistra) sostiene che è giusto che vengano lasciati a digiuno.
A che cosa servono i soldi del Comune? A pagare grassi emolumenti agli amministratori. E' ormai chiaro che Comuni e Regioni servono a mantenere una oligarchia di politici sempre più benestanti che, con le privatizzazioni, arricchiscono anche i loro famigli. Una nuova classe sociale quella dei "politici a tempo" pieno si ritaglia una consistente e burrosa fetta dal reddito nazionale.Questa classe è presente a tutti i livelli della pubblica amministrazione.
E' oramai chiaro, chiarissimo, che i Sindacati Confederali italiani che celebrano insieme il Primo Maggio non hanno alcuna intenzione di mettere in discussione i salari, le pensioni, la legge Biagi.Inoltre la loro opposizione alle leggi liberticide del Governo verso gli immigrati è assai convenzionale.
Una volta il Primo Maggio era anche dedicato alla Pace nel mondo. Ora non se ne parla più e non c'è un pronunciamento contro le spese militari e le missioni coloniali in Irak ed Afghanistan.
La manifestazione del 4 aprile della CGIL è stata l'ultima di questa triste fase della storia italiana. Non se ne faranno più
mentre il Parlamento fabbrica nuove catene per il lavoro dipendente. Oramai non si limita più a togliere diritti ma anche a creare condizioni di vera e propria . inferiorità civile.
Apprendiamo della condanna inflitta a Cofferati per comportamento antisindacale. Ha comunicato alle maestranze di un teatro che avrebbero pagato tutti con la loro giornata di lavoro per lo sciopero di un gruppo di loro colleghi. Ieri sera l'ho visto ad una trasmissione televisiva. Difendeva il suo punto di vista, non mostrava nessun pentimento, nessun senso di vergogna per quello che aveva fatto.
Ecco: questo è il punto a cui siamo giunti. Cofferati è capolista del PD è sarà eletto al Parlamento Europeo.
Pietro Ancona
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domenica 26 aprile 2009

la pietà è morta

La pietà è morta
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Il giovane tedesco che aveva abbandonato i tre figlioletti in una pizzeria e si era allontanato con la sua giovane compagna affidandoli alla pietà del prossimo ,arrestato e condotto in prigione ha tentato il suicidio. Ora è in condizioni critiche in un ospedale e forse lascerà questo mondo per lui tanto ostile e tanto cattivo e nel quale non vuole più vivere.

Nei giorni scorsi, un importante giornale italiano aveva pubblicato la notizia dell'abbandono dei piccoli e aperto una lista di commenti. Il tono generale di questi era uno specchio dell'Italia feroce che oggi finge di commuoversi per i terremotati abruzzesi e raccoglie soldi che probabilmente non raggiungeranno mai L'Aquila. Erano tutti di durissima condanna per questa povera coppia di disgraziati ragazzi costretti ad abbandonare i figli per non farli morire di fame . I più benevoli si limitavano a
criticare severamente il fatto che avessero messo al mondo dei figli sapendo di non poterli mantenere e crescere. E' l'accusa che viene fatta spesso ai nostri poveri. Se non hanno i mezzi perchè mettono al mondo figli? Disprezzo, antipatia ed anche odio per coloro che sono caduti talmente in basso da compiere un atto che viene giudicato disumano, l,'atto dell'abbandono dei figli. Figli che sono stati tolti ai reprobi genitori a tamburo battente da uno Stato superbo che ha per stemma una aquila imperiale e che ha provato soltanto irritazione perchè qualcuno dei suoi cittadini avessero mostrato al mondo di quanto si può essere disperati e poveri nei suoi lander, poveri tanto da non poter comprare un pò di latte, un omogeneizzato, un pacco di pannolini.....
Il ragazzo ha tentato il suicidio sotto il peso enorme della riprovazione perbenista ipocrita e razzista della stampa . Prima di essere arrestato con la sua disgraziata compagna madre dei bambini aveva vagato tra i boschi e forse non avevano più niente da mangiare. Come sosteneva Reagan avevano la colpa di essere poveri. Una colpa terribile! Essere poveri per il liberismo che ancora impera nonostante abbia spinto il mondo verso la catastrofe e rovinato tanta parte dell'umanità è una colpa. Se sei povero è perchè non hai la virtù dei giudiziosi e Dio ti ha abbandonato al tuo destino!
Ci fosse stato tra gli illustri giornalisti che tanto si indignano e strillano contro i rom ed altri poveri che fanno mendicare i bambini e vivono di elemosine uno solo che avesse avuto un minimo di umano rispetto che si fosse domandato perchè e attraverso quale inferno e quanti fallimenti due giovani fossero giunti al loro tragico capolinea.
Protesto per la maniera inumana e crudele con la quale sono stati trattati. Sono sdegnato per il fatto che siano stati privati della patria potestà, considero ingiusto c he non possano mai più rivedere i loro figli che non hanno potuto nutrire perchè privi di soldi, sbandati, vittime di una esistenza che è stata una dolorosa successione di brutti giorni. Considero una società che reagisce alla miseria di una famiglia disgregandola
destinata a fallire essa stessa dal momento che ha ucciso la pietà e la capacità di soccorrere chi affonda nelle difficoltà.
Pietro Ancona
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http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/aosta-pizzeria/sascha-tenta-suicidio/sascha-tenta-suicidio.html

sabato 25 aprile 2009

la linea di successione

La linea di successione

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La Repubblica di Berlusconi ha una linea di successione del tutto diversa da quella del 25 Aprile: discende dalla Repubblica di Salò, dal fascismo, dalle forze che furono sconfitte e che certamente non collaborarono
alla stesura della Costituzione, documento che incarna i valori per cui l'Italia partigiana, l'Italia del CNL di Pertini, Lombardi, Parri,Scoccimarro Amendola e degli altri padri fondatori, e che riuscì a riscattarci dalla sconfitta e trasferirci nel campo dei vincitori della seconda guerra mondiale.
Oggi Berlusconi ha immesso nel giorno della Liberazione l'idea che dobbiamo avere pietà per i repubblichini
per coloro che coadiuvavano i tedeschi nei rastrellamenti e nei massacri. E' un primo passo verso la riabilitazione ed equiparazione ai partigiani dei repubblichini prevista da un disegno di legge che prima o poi verrà approvato dal Parlamento. Credo che l'unica cosa che trattiene il centro-destra dal voto del ddll è il timore che non sarà vistato dal Capo dello Stato. Il Capo dello Stato è oramai l'unico ostacolo verso la rifascistizzazione dello Stato dal momento che la sinistra socialista e comunista è stata espulsa dal Parlamento e che nel PD la tendenza alla "pacificazione" è molto radicata a cominciare da Violante e da coloro che non vogliono essere antiberlusconiani a qualsiasi costo ed a qualsiasi prezzo.
Dalla celebrazione della Resistenza alla sua criminalizzazione il passo è breve. Non ci vorrà molto. Già una squadra di revisionisti guastatori e diffamatori è al lavoro. Il libro di Panza sul "sangue dei vinti" continua a spargere veleni e diventa capofila di una "letteratura" antiresistenziale. Molte delle leggi e dei comportamenti del governo di destra hanno già modellato aspetti fondamentali dello Stato in senso autoritario. Il regime carcerario italiano è diventato inquietante. Le prigioni sono stracolme di detenuti spesso terrorizzati da "sistemi" assai duri Nessuno si occupa delle carceri e lo stillicidio di suicidi che ne ritmano la vita non interessano i massmedia. Le forze di polizia certamente non sono tutte come quelle che abbiano visto al G8 di Genova ma
ricevono imput continui dal governo verso un indurimento dei loro interventi. L'Italia è al secondo posto in Europa dopo la Romania nella classifica degli Stati che non rispettano i diritti civili.Il Parlamento non conta più niente e viene quasi obbligato a votare nel senso voluto dal Governo specialmente in materia di sicurezza. Se vota difformamente dalla voglia del governo un pacchetto di "sicurezza", gliene viene subito dopo presentato un altro che ripropone quello di prima. Il diritto di sciopero è stato già fortemente lesionato e comunque il Governo può contare su Sindacati Confederali che tendono a non farne nessuno uso. La funzione (approvata bipartisan) dell'Italia in Afghanistan ed in Irak di collaborazione alla sanguinaria ed atroce occupazione militare usa (esercito e contractors) ha già vanificato l'art.11 della Costituzione e cambiato la dislocazione internazionale dell'Italia dal campo della neutralità a quello del colonialismo occidentale.
Il punto fondamentale della Costituzione " La Repubblica italiana è fondata sul lavoro non esiste più da un pezzo con la complicità di sindacati felloni .. La legge Biagi consente ad una imprenditoria spesso rapace ed indecente una vasta gamma di possibilità "legali" di elusione del diritto al lavoro ed ad un salario dignitoso
La seconda Repubblica si è allineata al ventennio mussoliniano ed a Salò assai di più di quanto non si veda. Non si vede perchè il sistema dei massmedia è in grande parte inginocchiato davanti a Berlusconi e tira la volata, accelera i processi di fuoriuscita dell'Italia dalla linea del 25 Aprile. L'esistenza di emolumenti per gli amministratori pubblici e privati di milioni e milioni di euro che si contrappongono a salari medi di circa mille euro al giorno è già del tutto fuori dallo spirito della Costituzione.
Da questo 25 aprile parte una nuova fase che si concretizzerà nei discorsi che sentiremo il prossimo 2 giugno. La fase dell'abbattimento delle barriere morali e culturali che tuttora ci distinguono dai fascisti alleati
ai nazisti. Credo che saranno annunziate modifiche profonde e sconvolgenti alla Costituzione. Da qui ad allora l'antifascismo sarà lavorato duramente ai fianchi da martellanti campagne di stampa e dalla pressione della borghesia contro la sua ala liberal e democratica e contro la sinistra. La battaglia interna alla borghesia italiana (se mai c'è stata) tra fascismo e antifascismo, liberalismo e liberismo feroce è stata già vinta da berlusconi e la sua cordata.,
Pietro Ancona
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venerdì 24 aprile 2009

il g8 a L'Aquila

il G8 a L'Aquila. Che c'entra il G8 con il terremoto?
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Sconcerta la notizia data da Berlusconi dello spostamento del prossimo G8 dalla Sardegna a L'Aquila la città ancora sotto shock e che continua a tremare ed ad essere annebbiata dai calcinacci che rovinano al suolo sulle strade devastate. Le motivazioni addotte da Berlusconi, finora sono tre: risparmiare sulle spese previste a La Maddalena concentrando le forze della protezione civile in un solo posto,rendere "moralmente" impossibili le manifestazioni di protesta, dare una change agli abruzzesi.Ha testualmente detto: " I no global non avranno cuore di manifestare in mezzo alle rovine del terremoto."Si tratta di una decisione strana ,di un colpo di teatro che spettacolarizza il terremoto a vantaggio di Colui che si presenta ai suoi colleghi potenti della terra come il grande padre degli abruzzesi degli italiani di tutti insomma, un uomo che lavora notte e giorno per il bene pubblico e che farà dell'Abruzzo il grande momento della sua stessa apoteosi di grande, grande uomo di Stato.....
Fare il G8 a l'Aquila è una decisione poco seria e scorretta verso la popolazione sofferente che subirà le limitazioni inevitabili che ragioni di sicurezza imporranno alla mobilità nell'intera zona. La vita sarà praticamente sospesa durante tutto il tempo dei lavori della riunione. Dalle tende si potranno vedere gli elicotteri che trasportano i Capi di Stato delle otto potenze che si arrogano il diritto di decidere per l'intero pianeta. Persone che hanno perso tutto i propri cari, la casa, i beni, il lavoro potranno misurare la loro difficile condizione esistenziale e rapportarla a quella della ricca oligarchia convenuta a curiosare tra le l rovine.
I terremotati hanno bisogno di pace, di serenità, di aiuti concreti di non diventare scenario, palcoscenico,
coreografia di un evento che probabilmente comincia a capire di avere la coda di paglia se mette tra se e la gente che lo contesta il dolore e la miseria del terremoto quasi come scudo..
Il G8 è una periodica manifestazione di superbia dell'impero occidentale. Nonostante il fallimento del sistema finanziario e, per molti versi, del capitalismo, non accenna ad una sola parola di autocritica, non pensa di dotarsi delle regole che dovrebbero impedire in futuro disastri indotti da carta straccia spacciata per titoli di credito veri ed esigibili. Le scelte gigantistiche dell'industria automobilistica non la salveranno dalla crisi strutturale c he l'attraversa dal momento che produce beni che non possono essere acquistatl dalle immiserite
masse popolari dell'occidente e che non potranno durare ancora per molto dal momento che l'energia che serve a produrli ed a farli funzionare si sta esaurendo. Il liberismo è fallito e non è in grado di dare un futuro al capitalismo dal momento che dopo la deregolazione e l'inselvaggimento dei rapporti sociali non trova niente da dire. Dopo Bush nessuna verà novità. La salvezza delle banche e dell'industria dell'auto potranno mettere delle toppe che prima o poi torneranno a lacerarsi. Obama (ammesso che lo voglia) non riesce a risocializzare il liberismo che imperversa nella globalizzazione oramai più come malattia che come motore.
Credo che le manifestazioni di protesta ci saranno lo stesso. Il mondo assedia da vicino il regno opulento del colonialismo. Nonostante migliaia di morti e la repressione, l'emigrazione verso l'Europa è inarrestabile senza una riforma profonda del capitalismo che però non ci sarà. Controllare e bloccare l'immigrazione è impossibile. IInoltre, il G8 dovrebbe spiegare al mondo le ragioni della invasione e dell'occupazione della Palestina, dell'Irak e dell'Afghanistan e il disastro spaventoso dell'Africa .
Con questa sinistra pagliacciata in programma, l'Italia, nonostante le inquietudini del Capo dello Stato marcia verso la totale privatizzazione del potere nelle mani di un solo uomo che considera i propri ministri alla stregua di dipendenti , il parlamento un impaccio, la magistratura un corpo da omologare ai suoi "principi", il bilanciamento dei poteri dello Stato un peso fastidioso.

pietro ancona
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lettera a Bobo espulso dal PD

Caro Staino

mi meraviglio che una persona della tua sensibilità umana, un vero socialista, potesse
ancora stare nel PD, un partito che ha dentro gli squali della Confindustria e i clericali della peggiore feccia sanfedista.
Mi dispiace soltanto non poterti votare dal momento che io sto in Sicilia.
Auguri ed a un futuro migliore!
Pietro Ancona

mercoledì 22 aprile 2009

il sindacato confederale "cavezza con morso"

Il Sindacato italiano, uno e trino, anzi uno e quadruplo con l'UgL (parlo dei sindacati "rispettabili" non certo dei cobas considerati focolai di anarco-sindacalisti e teste calde) è da tempo una cavezza che tiene al loro posto, a bada, i lavoratori che da anni sopportano la continua manipolazione e rimanipola_
zione dei loro diritti, del welfare che li riguarda. Cavezza munita di morso che fa sanguinare ogni volta che si tenta uno strappo.
Nell'ultimo decennio, periodo di massima crescita della potenza e dello splendore dei Sindacati Confederali che oramai dichiarano più di dieci milioni di aderenti e diecine di migliaia di funzionari a tempo pieno i lavoratori italiani hanno subito una costante diminuzione dei loro salari e del loro potere sociale. In azienda debbono stare con la coda tra le gambe, non fiatare, stare attenti
a non fare passi falsi, a non farsi annotare tra i "rompiscatole".


Mentre le Confederazioni- cavezza con morso crescono di potenza ed insuperbiscono per la frequentazione dello stanze del potere, dei salotti della borghesia e degli arricchiti, i gli operai-cavalli sono diventati magri e scheletrici ronzini denutriti, costretti financo a cibarsi di alimenti comprati nei discount ed a calzare scarpe cinesi che magari
deformano le loro estremità, a vestirsi nei mercatini rionali e nei grandi magazzini più dozzinali.Non sono più in grado di cambiarsi l'auto che diventa sempre più inquinante e fonte di contravvenzioni, non riescono più, come i loro padri, fare laureare almeno un figlio e se si azzardano a fare un mutuo per comprare una casa è probabile che la perdano per le ipoteche bancarie. Al cinema, al teatro, ai consumi culturali, alla "villeggiatura"
non ci pensano più da un pezzo.
Se un operaio-ronzino ha una volta fatto un debito con una finanziaria per comprarsi un motorino ed ha finito di pagarlo regolarmente viene tormentato da una quantità enorme di depliant che gli offrono mirabolanti condizioni di prestiti "vantaggiosi". C'è una criminale incentivazione all'indebitamento. Persone con tredicimila euro di reddito annuale vengono circuite per sottoscrivere debiti di tre o quattro volte maggiori. Si arriva financo a mandare per posta il facsimile dell'assegno di dieci o quindicimila euro che la finanziaria darebbe in quattro e quattrotto ed a condizioni che sono tuttaltro che esose. Ci sono aziende in cui la cessione del quinto non risparmia praticamente nessun dipendente. Ci sono giovani lavoratori indebitati per quasi l'ammontare del loro salario mensile e sopravvivono con l'aiuto dei genitori o di prestiti per pagare prestiti. L'immoralità criminale di questa continua spinta all'indebitamento dei più deboli dovrebbe fare vergogna al sistema finanziario italiano.

La condizione operaia diventata drammatica non spinge neppure la CGIL che è sempre stata l'organizzazione sindacale per antonomasia a chiedere un sostanziale aumento dei salari. Stamane il Governatore della Banca d'Italia ha denunziato l'impoverimento degli operai a vantaggio dei lavoratori autonomi. Una volta, in presenza di dati così scandalosamenti chiari, di un trasferimento di redditi così marcato dal lavoro dipendente ai profitti, si sarebbe fatto qualcosa. Ora, la CGIL che risulta La Confederazione meno allineata al Governo ed alla Confindustria se ne sta zitta ed al massimo propone
qualche alleggerimento fiscale, qualche spicciolo. La CGIL non ha niente da chiedere al padronato che
si è arricchito con i bassi salari derivanti dagli accordi del 93. Quasi un ventennio in cui l'impoverimento delle masse lavoratrici italiane ed il loro distacco dai paesi industrializzati è diventato clamoroso!!
Se rileggete il manifesto dello sciopero CGIL del 4 aprile e di quelle precedenti ed anche la piattaforma delle categorie di "sinistra" metalmeccanici e statali" (che stanno rapidamente rientrando nei ranghi del perbenismo confederale) non troverete quanto servirebbe ai lavoratori oggi: un aumento di almeno il venti per cento dei salari ma generiche richieste di una diversa politica economica. Della abolizione della legge Biagi neanche a parlarne. E' tabù. Non viene da tempo neppure menzionata nei documenti ufficiali.
L'ultimo accordo tra tre delle quattro confederazioni è stato firmato alla presenza della CGIL dissenziente. Una sorta di convitato di pietra, di testimone. Ma, nella sostanza, è come se quell'accordo contro il quale hanno manifestato milioni di lavoratori fosse stato firmato dal momento che costituirà la base di tutti i rinnovi contrattuali di categoria (vedi flai)
Oggi si conclude il Direttivo della CGIL. Il suo documento finale sarà la prova documentale della impossibilità di recuperarla , ad una linea di autonomia e di difesa vera dei lavoratori. Se ne intuiscono i lineamenti dal dibattito in corso. Il pressing del PD di Letta,Ichino,Damiano,Bersani è pesante, molto pesante.
.Bisognerebbe cominciare a prenderne atto, senza assurde speranze di salvazione. Il sindacalismo confederale italiano è di gran lunga peggiore di quello americano e non ha conservato la dignità dei sindacati francesi e tedeschi. E' la longa manus della Confindustria e del Governo sui lavoratori ai quali ha imposto tutto dal precariato alla detassazione degli straordinari alla cessione del TFR a vantaggio di una previdenza privata spesso truffaldina a continue rimanipolazioni delle pensioni oramai ridotte a una miserevole cosa.-
Bisogna trovare il coraggio di rompere e di comprendere finalmente tutta la pericolosità sociale dell'Unità sindacale, un tempo valore supremo e grande momento sinergico per i diritti e la dignità operaia. L'unità bisogna farla tra i lavoratori ma fuori dalle Confederazioni.
Pietro Ancona
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http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115606
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29/costo_lavoro_europa.shtml

http://www.aeeeitalia.it/documenti/EurispesStudiosalari.pdf

martedì 21 aprile 2009

il 25 aprile del sultano

Il 25 aprile di Berlusconi
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Come pensavo (ed in fondo temevo) la proposta di Franceschini a Berlusconi di partecipare al 25 aprile è stata accettata dopo una non lunghissima riflessione. I pro ed i contro considerati dal capo della destra italiana al potere hanno fatto propendere la bilancia verso il si.Infatti non si tratta di una resa di Berlusconi ai valori della Resistenza che si intrecciano strettamente con quelli della Costituzione specialmente per ciò che riguarda la libertà, la democrazia e la giustizia sociale, ma al contrario di una vera e propria capitolazione del PD ad una idea dello Stato bonapartista, ad una vittoria della borghesia italiana fascistoide, scroccona,parassitaria e legata alla mafia. Berlusconi non ha fatto un solo passo verso la Resistenza. Al contrario il PD ha fatto un importante tratto di strada verso l'abiura delle sue radici, di se stesso, delle classi sociali che per un lungo periodo di tempo ha rappresentato in Parlamento. Il PD ha abbandonato l'idea della repubblica basata sul lavoro quando ha accettato l'egemonia confindustriale e la sconfitta dei lavoratori oggi
isolati, mal pagati, precarizzati, ricattati. Il PD ha abbandonato l'art.11 della Costituzione quando ha accettato il ruolo ascaristico dell'Italia nelle avventure coloniali in Afghanistan, in Irak del colonialismo anglosassone e quando ha abbandonato ad un tristissimo destino di genocidio il popolo palestinese (dopo averlo difeso per
oltre quaranta anni). Il PD ha accettato il dominio, la signoria di Berlusconi sulla informazione accontentandosi
della piccola enclave di Raitre. Gli interessi rappresentati dal blocco sociale berlusconiano non vengono messi in discussione ma al contrario lusingati dalla "concorrenza" dei vari Bersani e Letta....
Siamo oramai lontani anni luce dalla coesione sociale che in qualche modo fu garantita per tanti anni dai partiti del CNL e l'Italia è devastata dall'odio sociale inoculato da campagne di stampa incessanti ed ossessionanti e da ministri che apostrofano come fannulloni i dipendenti pubblici e che, come Maroni, invitano alla cattiveria nei rapporti con i migranti specialmente se sanspapiers.
L'indomani del prossimo venticinque aprile Berlusconi potrà dire agli italiani che tutte le accuse che le opposizioni gli hanno fatto in questi anni erano infondate. Magari il ddl sulla equiparazione dei repubblichini ai resistenti diventerà legge ed "il sangue dei vinti" prevarrà su quello dei vincitori. Da qui alla criminalizzazione dei partigiani e della resistenza non ci vorrà molto tempo.....
Questo perchè il punto di sintesi, di pacificazione che oggi viene invocato non ci sarà perchè in Italia non c'è mai un giusto mezzo. Dilagheranno altre campagne di odio verso la "sinistra" intesa questa come tutto ciò
che è rappresentato dalla resistenza, dai diritti dei lavoratori, dalla libertà e dalla giustizia sociale.
Da giovane ero convinto che la storia fosse una continua evoluzione verso il meglio. Non è così: E' anche regressione, oscurantismo, ritorno alla barbarie.
Celebrare la resistenza con il Capo di un Governo che ne ha sempre disconosciuto il valore e che certo non si è convertito dopo venti anni, un governo che collabora con Bossi e gli ex fascisti (non tutti sono come Fini),
non è certamente un passo avanti verso la libertà. Da sandro pertini, Longo e Donat Cattin passiamo agli oligarchi che si dividono il Parlamento italiano a Berlusconi e Franceschini.

lunedì 20 aprile 2009

europa e israele a ginevra

EUROPA ED ISRAELE
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Così come l'Italia di Berlusconi e di Bossi non è più l'Italia di De Gasperi, Nenni, Moro, Fanfani o dello stesso Togliatti (che nei momenti cruciali di difesa della libertà e della democrazia si trovò sempre dalla parte "giusta"), non si può dire che Israele di oggi di Netanyahu e Libiermann sia lo stesso di quello di Rabin, martire della pace ucciso da un fanatico fondamentalista israeliano.
Il governo attuale di Israele ha un ministro degli esteri che viene ricevuto regolarmente da tutti i paesi occidentali compresa l'Italia e sostiene apertamente un programma di espulsione degli arabi israeliani; disconosce gli accordi stipulati dai "quattro" per realizzare la pace, nega ai palestinesi il diritto ad avere uno Stato.
Lo Stato di Israele ha recentemente bombardato per ben ventidue giorni con armi particolarmente micidiali la striscia di Gaza riducendola ad un ammasso di rovine sotto gli occhi compiacenti di Usa ed Europa; ha ucciso millecinquecento persone e tra queste circa cinquecento bambini. I suoi soldati ne hanno tratto vanto e si sono fatti stampare magliette con l'effige di donne e bambini palestinesi uccisi con scritte ingiuriose di commento. Oggi la popolazione di Gaza subisce un durissimo embargo ed una prigionia folle che fa morire i malati privati del diritto alle medicine. Molti palestinesi muoiono di fame ogni giorno.
Ha sbagliato l'Europa oggi a manifestare solidarietà a Israele uscendo platealmente dalla sala della Conferenza mondiale dell'ONU sul razzismo durante l'intervento del Presidente iraniano. Ha sbagliato perchè ha manifestato in verità omertà mafiosa verso uno Stato che è una potenza nucleare e che è in mano ad una destra ultrafascista ed ultrafondamentalista che può aggredire da un momento all'altro qualcuno dei suoi vicini e provocare una catastrofe.
L'Iran non ha mai aggredito nessuno. E' stato costretto da una guerra decennale con oltre un milione di morti fomentata dagli Usa che gli scagliarono il loro agente Sadam Hussein per debilitarla ed impedirle di compiere il suo cammino di Paese libero affrancato dagli artigli del colonialismo petrolifero.
Ma forse l'Europa non ha sbagliato, ma ha mostrato la sua vera natura che non è quella dei "valori" di cui ciancia il professore Panebianco sul Corriere della Sera, ma della tratta degli schiavi, dello sterminio degli amerindi, dei genocidi tuttora in atto in Africa, dell'Olocausto degli ebrei, dei Rom e della sinistra, dell'aggressione tuttora in corso all'Irak ed all'Afghanistan costata in sette anni milioni di morti che financo il direttore dell'Osservatore Romano riteneva e ritiene giustificata da ragioni di strategia economica e militare.
Strategia di predominio dell'imperialismo occidentale. Forse la vera Europa è l' Europa che minaccia da vicino la Russia con le rampe missilistiche usa di Varsavia e Praga e che è pronta ad una guerra di sterminio contro la giovane nazione iraniana per punirla dalla sua voglia di affrancarsi dalla soggezione nucleare.
Pietro Ancona
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domenica 19 aprile 2009

risposta ad un meschino voltagabbana sul riformista

Non votate la sinistra radicale
di Peppino Caldarola
Questi leader falliti, in pantofole e sigaro in bocca, non hanno un grande seguito.

Fra Diliberto e Ferrero si è aperta la gara a chi la spara più grossa.

Qualche settimana fa il segretario del Pdci aveva detto di “comprendere” i sequestri dei manager che imperversano nelle fabbriche francesi. Ieri Ferrero sulla “Stampa” ha detto di più. Lui, addirittura, sequestrerebbe personalmente i manager se fosse un licenziato. I due signori si stanno per fondere e per dare vita a un unico partito comunista. Per andare con Diliberto, Ferrero ha provocato la scissione di Vendola e Giordano. Chi pensava a una operazione identitaria e tranquilla si starà rendendo conto che i due attempati dirigenti hanno invece in animo qualcosa che dovrebbe incendiare le piazze.

Non credo che l’operazione avrà successo.

Questi leader falliti, in pantofole e sigaro in bocca, non hanno un grande seguito. Tuttavia dichiarazioni come quella di Ferrero illustrano bene il trasformismo di una certa sinistra radicale. Non mi stancherò mai di ricordare che questo signore è stato il più ministeriale dei dirigenti di Rifondazione comunista. Quando Sansonetti su “Liberazione” propose di uscire dal governo Prodi e di appoggiarlo dall’esterno, il rivoluzionario Ferrero si tenne legato alla poltroncina di ministro e di lì non volle schiodare. Oggi invita gli operai alla violenza e ai sequestri di persona. Forse è un reato. Sicuramente non rende un grande servizio alla sinistra. Non votateli.

È bene che questa gente sia fuori dai parlamenti. Non c’è bisogno di un altro partito comunista combattente.
venerdì, 17 aprile 2009
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Testo



Pietro
18 apr 2009 15:40aggiungere: da berlusconi si sta bene: Ci sono i soldi, i soldi, i soldi; il potere,il potere, il potere. Un decennio di giornalismo da berlusconi e ti sistemi per sempre specialmente se hai abiurato alla tua identità di sinistra. A sinistra non ci si sta per colui che fuma il sigaro ma per quello che senti dentro di te......Ma questo lo hai dimenticato e come tutti gli ex cerchi di azzannare per i polpacci coloro che ti ricordano il passato

25 aprile. Un invito blasfemo

Un invito blasfemo
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Franceschini ha invitato Berlusconi alla celebrazione del 25 aprile.Berlusconi ha risposto che ci sta pensando e che probabilmente sarà in campo. Il Capo del Governo non è mai stato ad una celebrazione del 25 aprile in tutti gli anni della sua "discesa in campo". E' stato coerente: in effetti è l'espressione delle forze sconfitte dalle forze politiche protagoniste del 25 aprile e, per quasi mezzo secolo, sono state culturalmente e politicamente minoritarie, portatrici i di una visione dell'Italia che ha ben poco a che dividere con la Costituzione e con la democrazia. Ora queste forze hanno stravinto e controllano l'Italia..
All'inizio della sua avventura politica, Berlusconi dichiarò che avrebbe "rivoltato l'Italia come un calzino". In effetti lo ha fatto. Dopo anni di sua egemonia, l'odio sociale è più forte della c oesione sociale. I lavoratori di tutte le categorie sono stati duramente sconfitti, criminalizzati, sbeffeggiati dalle pagliacciate di ministri come Brunetta. Il Ministro degli Interni indica la "cattiveria" come il sentimento che deve impregnare il comportamento delle forze di polizia e degli italiani in genere verso i migranti.I libri di testo sono stati contestati come "di parte" e si introducono nuove pagine riguardanti la repubblica di Salò mentre la televisione di Stato ha sdoganato Mussolini ed il fascismo con ripetuti ossessivi servizi rivolti a ricordare il ventennio, l'impero,.
La pressione per cambiare la Costituzione si fa sempre più forte. Intanto il Parlamento non conta quasi più niente ed il Governo va avanti per decreti.La politica estera è stata quasi del tutto sottratta al giudizio del Parlamento e le decisioni che ci impegnano come ascari degli Usa in tante missioni coloniali all'estero vengono assunte a realizzate. Con la complicità del PD il Parlamento è stato "semplificato" con l'espulsione di forze storiche come i socialisti, i comunisti, i verdi. Entro questa legislatura avremo modifiche profonde della Carta Costituzionale. I valori resistenziali sono invisi a questa maggioranza di centro-destra che peraltro contiene dentro di se una Lega xenofoba e secessionista.
Spero che Berlusconi rifiuti in extremis l'invito. Se vi parteciperà il significato della Resistenza sarà edulcorato, mistificato, cambiato. Ricorderemo insieme partigiani e repubblichini, fascisti e socialisti e comunisti? Ma forse questo è proprio quello che vuole Franceschini. Non è stato forse Violante a parlare dei "ragazzi di Salò"?
Ma forse Berlusconi accetterà l'invito di Franceschini. Magari per oscurare il ruolo che Fini si è ritagliato in questo campo e, comunque, sicuro di fare un buon affare dal momento che non gli viene chiesto niente, non rinuncerà alla sua opinione, interverrà per ribadire che il vincitore e lui ed il blocco sociale che ha alle spalle, il blocco che ha vinto e scompaginato la democrazia e la sinistra italiana. La "pacificazione" avviene alle sue condizioni e cioè con la sconfitta degli ideali resistenziali.
Pietro Ancona
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sabato 18 aprile 2009

la rai e la sinistra ipocrita e spartitoria

La Rai a Palazzo Grazioli e la sinistra ipocrita e spartitoria
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Franceschini e non solo lui ma tutta l'opposizione si mostrano scandalizzati perchè Berlusconi sottolinea la sua dominanza in Italia decidendo a casa sua le nomine della Rai. Strillano e protestano per l'offesa arrecata
alle istituzioni, al parlamento. Da un certo punto di vista, hanno ragione: la democrazia è fatta non solo di sostanza ma anche di forme, di procedure. Le sedi sono importanti e costituiscono parte del processo decisionale democratico.

Ma si tratta di critiche del tutto insincere, ipocrite, che non possono commuovere nessuno dal momento che la sinistra italiana con tutta quella che i radicali c hiamano a ragione partitocrazia ha partecipato da sempre alla spartizione dell'enorme stuolo di dipendenti della RaiTV italiana: non c'è giornalista, non c'è impiegato,funzionario, direttore o altro che non appartenga ad una precisa fazione politica, ad una cordata di persone interna alla stessa fazione politica. Nessun giornalista è stato mai assunto con criteri obiettivi, attraverso un vero concorso, per i suoi reali meriti. Tutti sono stati selezionati dai potenti politici del momento. Si può fare una storia delle classi dirigenti italiane attraverso la stratificazione per età dei giornalisti assunti in Rai.
La RaiTV ha raggiunto proporzioni elefantiache e costi spropositati. Credo si tratta della RadioTV più costosa del mondo e con più dipendenti. Il peso dei dirigenti è scandaloso su quello dei dipendenti. Circa quattro miliardi di euro l'anno vengono fagocitati in stipendi, prebende, appalti, subappalti.Il Consiglio di Amministrazione della Rai non ha eguali per gli assegni ed i privilegi concessi ai suoi membri.
La Rai non è fallita da un pezzo come l'Alitalia per il semplice motivo che viene mantenuta da un balzello di oltre cento euro da oltre venti milioni di utenti italiani.
Franceschini, il PD, tutta la sinistra italiana si sono ben guardati da sempre si sollevare problemi riguardanti i costi e gli sprechi faraonici dell'azienda Rai. Interessa loro partecipare al bottino da spartire. Inoltre, periodicamente, si rinnova lo scandalo delle nomine, un indecente balletto che viene eseguito e vinto da coloro che hanno saputo aggiornarsi ed agganciarsi con i vincenti del momento. Si può dire che la questione non riguarda più neppure i partiti ma le oligarchie che li controllano. Non è un caso se in tutte le trasmissioni Rai TV vediamo sempre le stesse persone e soltanto queste.
Aspetto da tempo il momento in cui la sinistra italiana (non spero niente dal PD) scinderà le sue responsabilità sulla questione Rai e proporrà una radicale riforma che la riduca a proporzioni accettabili da una democrazia. Oggi la RaiTV è un pauroso tumore che mina la salute della democrazia italiana.
Pietro Ancona
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venerdì 17 aprile 2009

sindacato padrone

Il venti per cento della Chrysler al Sindacato. Non è azionariato operaio.
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Pare che il ricchissimo e potente sindacato americano dell'auto parteciperà alla pari della Fiat al ricostituito capitale della Chrysler con una percentuale del venti per cento. Questo avverrà dopo l'adesione alla proposta del Presidente Obama di un ulteriore taglio dei salari e dei diritti dei dipendenti. L'ennesimo di questo ultimo decennio. Questa scelta del Sindacato americano deve fare riflettere sul suo nefasto ruolo. Tenendo i lavoratori al guinzaglio come un accalappiacani, il Sindacato ha favorito e favorisce un vasto, doloroso e profondo processo di pauperizzazione dei lavoratori a vantaggio di profitti sempre più sfrenati delle multinazionali . In tutto l'Occidente l'impoverimento delle masse popolari è anche conseguenza
delle politiche sindacali. Oggi sbaglierebbe di grosso chi confondesse l'acquisizione della quota azionaria del sindacato UAW (United auto Worcker) con l'azionariato operaio che, in dibattiti degli anni sessanta, costituiva una risposta alla questione della gestione delle imprese. Il Sindacato non c'entra niente con i lavoratori dai quali ricava la sua ricchezza. E' un organismo che non solo è sottratto al controllo dei suoi iscritti ma è da questi temuto. Il potere del Sindacato americano deriva dai suoi legami a volte inconfessabili con le aziende ed in genere con l'establiscement. Questi legami e una legislazione che favorisce la gestione autoritaria del Sindacato hanno isolato i lavoratori che praticamente sono nelle mani delle imprese e dei sindacati. Il processo che in Italia è iniziato con gli accordi di concertazione del 1993 negli Usa è assai più avanzato e dura oramai da oltre cinquanta anni durante i quali il welfare è stato ridimensionato ed i salari ed i contratti sono la pallida ombra di ciò che furono originariamente e per qualche decennio in cui si assicurò un relativo benessere alle classi lavoratrici.
Ho letto che la Cisl italiana parteciperà agli accordi della Crysler e questo mi conferma nel convincimento che bisogna rafforzare l'opposizione ideologica al processo di allontanamento del sindacato dai lavoratori e dalla tutela dei loro interessi per farne un agente del capitalismo. La crescita di importanza degli enti bilaterali faranno sempre di più del contratto uno strumento di tutela e di espansione del "sindacato" spesso a danno dei lavoratori fino al paradosso di un vero e proprio conflitto di interesse tra sindacato-lavoratori per la crescente divaricazione degli interessi rappresentati.

pietro ancona
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giovedì 16 aprile 2009

l'accordo separato è legge?

L'articolo di Giorgio Cremaschi, dirigente della Fiom e del gruppo 28 aprile della CGIL, apparso su Liberazione di oggi è titolato "l'accordo separato è legge. Il no della Cgil serva per ripartire." Non so se la titolazione dello scritto sia dello stesso Cremaschi o della redazione di Liberazione. Dice tuttavia una cosa non vera. Non è vero che l'accordo separato tra Confindustria,Governo, Cisl,UIl,UGL sia legge. Si tratta di un accordo separato che non ha alcun valore erga omnes, non può vincolare i lavoratori aderenti ai Sindacati (CGIL e sindacati di base) che non l'hanno sottoscritto. Dare per scontato che l'accordo separato sia "legge" significa accettarne sia pure obtorto collo l'esistenza e la legittimità. La legittimità dell'accordo separato è tutt'altro che scontata. Si tratta di un accordo interconfederale che modifica profondamente i contratti del settore privato ma anche quelli del settore pubblico. Per avere validità generale, per essere "legge" l'accordo separato, in base alla normativa tuttora esistente seppur in carenza di attuazione dell'art.39 della Costituzione, deve essere dichiarato tale da una legge della Repubblica. Per quanto il Parlamento abbia una maggioranza di centro-destra ed una opposizione che, sull'argomento, condivide la linea del Governo, non credo che sarà facile fare dichiarare erga omnes un accordo non sottoscritto dai rappresentanti della maggioranza dei lavoratori italiani (CGil e Cobas).
Purtroppo, noto una scarsa o nulla volontà di andare oltre il mero rifiuto alla firma dell'accordo. Autorevoli dirigenti delle Federazioni di Categoria della CGIL dichiarano che la questione del modello contrattuale non è la priorità ma una questione secondaria a quella del costo della vita, della ripresa produttiva, dell'occupazione. La stessa presenza di Epifani alla cerimonia di firma degli accordi solleva interrogativi specialmente quando la Marcegaglia afferma di confidare nella disponibilità delle federazioni di categoria della CGIL ( sappiamo che la Flai ha già accettato l'accordo separato come canovaccio dei suoi accordi con gli altri sindacati per il rinnovo del contratto)-
Detto questo, credo che la manifestazione del 4 aprile sia il canto del cigno di una stagione di lotte animate da una CGIL autonoma dal padronato e dai partiti, legata ai lavoratori. Non ci saranno altre manifestazioni ed alla chetichelle, ad una ad una, le categorie si adegueranno all'accordo separato. Chi non si adeguerà sarà in disgrazia nel PD e nella stessa CGIL.
Pietro Ancona
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mercoledì 15 aprile 2009

con Vauro, contro il secondo fascismo

cismo


CON VAURO CONTRO IL SECONDO FASCISMO
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La motivazione con la quale il Direttore Generale della RaiTV sospende Vauro è insieme ridicola, miserabile e mostruosa : ridicola perchè non capisce la profonda pietas di Vauro verso le vittime del terremoto e
la interpreta come una sorta di dileggio, una mancanza di rispetto per i caduti; miserabile perchè si rende oscuramente conto che Vauro collega l'espressione "aumento della cubatura" al recente progetto antigiuridico ed abusivistico di Berlusconi di incremento del venti per cento delle cubature con una semplice autocertificazione: mostruosa perchè sopprime una delle poche voci libere di questo paese in cui si vuole e spesso si ha una stampa ruffiana, una tv ruffiana, giornalisti embededd del regime che si sta edificando con Berlusconi ma che coinvolge il PD e i Sindacati Confederali.
Non c'è niente di offensivo nella vignetta contestata a Vauro. Solo una feroce denunzia, un rapporto di causa ed effetto tra la ladroneria del regime (ora si vuole dirottare tutta l'indignazione della gente sulla mafia saltando le responsabilità del Governo e della classe "dirigente" che sarebbe meglio chiamare oligarchia criminale dedita all'affarismo) ed i morti ammazzati da palazzi costruiti fuori dalla legge.
Non escludo che si voglia fare pagare a Vauro anche la sua dedizione di sempre alla causa del popolo palestinese
alla sua coraggiosa denunzia del genocidio di Israele in un Paese in cui i giornalisti che osano criticarla finiscono male e i più non si azzardano......
L'ammonizione a Santoro a correggere non si sa che cosa e l'allontanamento di Vauro sono avvertimenti mafiosi peggiori dell'editto bulgaro. Allora non conoscevamo ancora la portata demolitrice del berlusconismo
sulla democrazia italiana che, di fatto, non esiste più. Siamo governati da una Oligarchia che costituisce una vera e propria Casta che assorbe una enormità di risorse per se ed i propri famigli e distorce il diritto a suo piacimento.
Con il costo del solo Consiglio di Amministrazione della Rai di un anno si potrebbe ricostruire un intero quartiere de L'Aquila. Quando gli interessi sono cosi forti e cosi pregnanti non c'è posto per la libertà e per la giustizia. La disgrazia di questo Paese è che con un colpo di mano si è espulsa la sinistra dal Parlamento
e il cosidetto partito di opposizione è ansioso di rendersi utile a Berlusconi ed ai suoi soci.
Pietro Ancona
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np aò referendum truffa elettorale

NO AL REFERENDUM ELETTORALE!!
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Dopo la posizione assunta dal PD pèr la "semplificazione" della presenza dei partiti in Parlamento con esclusione di tutti coloro che non raggiungono il quattro per cento dei voti, non stupisce che oggi, con la speciosa motivazione di "risparmiare" quattrocento milioni di euro per destinarli alle zone terremotate, ci proponga il successo a priori del referendum proposto da Segni ed altri (se mal non ricordo anche Fini) abbinandolo alle elezioni europee.

Se il referendum avrà successo, il Partito che raggiungerà il più alto numero di consensi si accaparrerà del 55% dei seggi parlamentari. Uno spropositato premio di maggioranza che non sarà per niente compensato dalla restituzione agli elettori del diritto di esprimere la preferenza.

Con il marchingegno referendario è possibile che il Parlamento venga monopolizzato dalla stessa coalizione.

Se si dovesse comunque andare a votare, organizziamo l'astensionismo attivo!!

Pietro Ancona
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Referendum sulla legge elettorale NON FIRMARE
http://www.spazioamico.it/referendum_sulla_legge_elettorale.htm

martedì 14 aprile 2009

il convitato di pietra

il convitato di pietra
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Domani la Confindustria firmerà con Cisl ed Uil l'accordo per la riforma della contrattazione sindacale. La firma doveva avvenire già la settimana scorsa ma la signora Marcegaglia ha voluto dare tempo alla CGIL altri otto giorni. La Marcegaglia ha anche fatto una curiosa comunicazione: la CGIL non firmerà ma sarà presente alla cerimonia dell'accordo. Mi sono stropicciato gli occhi non credendo a quanto leggevo: Che vuol dire? Quale significato ha la presenza di Epifani o altri esponenti della CGIL nel luogo dove si firmano accordi contro i quali si è fatta una delle più grandi manifestazioni di protesta di questo decennio? Forse la presenza significa: "vorrei firmare ma non posso", oppure: non firmo ma non intendo rompere con voi (Cisl,Uil,UGL,padronato....), oppure: non firmo, ma sono solidale con voi e non metterò in discussione le applicazioni pratiche dell'accordo, anzi collaborerò....... Non so quali altri significati possa avere questa presenza al tavolo degli accordi ma certamente piuttosto che imbarazzare i firmatari (che non si peritano di
svillaneggiare ad ogni piè sospinto la CGIL fino a confonderla con i "sequestratori" dei managers) attenua
ed equivoca la posizione di opposizione all'assassinio del contratto nazionale fin qui manifestata dalla CGIL.
Può anche darsi che la CGIL pretenderà di includere una sua dichiarazione a verbale nel testo dell'accordo e questo spiegherebbe la sua presenza. Questa dichiarazione può essere concordata con Confindustria CIsl e UIL e disarmare la portata di contestazione e di alterità che finora Epifani ha manifestato. Se la opposizione agli accordi separati fosse vera, domani dovrebbe essere comunicato la decisione di uno sciopero generale
dalla CGIL e l'avvio di una sua politica di collaborazione con il sindacalismo di base (che ha contribuito considerevolmente al successo del Circo Massimo). Ma non ci saranno novità di rilievo. La CGIL ha scelto di stare seppur riottosa nella barca dei vincenti. I lavoratori, sconfitti, saranno soli. Entro pochi anni non avranno più alcuna tutela contrattuale dal momento che la stragrande maggioranza delle imprese italiane è di piccola dimensione e non darà luogo a nessun accordo aziendale o territoriale. Presto, molto presto, il salario ed il contratto saranno decisioni unilaterali ed indiscutibili del padronato. Si adempierà il sogno dei liberisti di una
"contrattazione individuale" e cioè unilaterale.
Pietro Ancona
già segretario siciliano cgil in pensione
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domenica 12 aprile 2009

pasqua di sangue

pASQUA DI SANGUE, DI DOLORE E DI ATTACCHI ALLA LIBERTA DI INFORMAZIONE
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Fini definisce "indecente" la trasmissione di Anno Zero dedicata al terremoto e Berlusconi afferma che la Rai ha sbagliato a permetterla. Prima di loro un folto branco di pennivendoli ha azzannato ripetutamente Santoro accusandolo di licenza di libertà , di stravolgimento della verità dei soccorsi e di speculazione politica per aumentare il suo audience. Dò per arrostito alla graticola il povero Santoro e non dubito che pagherà ancora una volta il fio delle sue colpe. Non dimentichiamo che è recidivo e che già una volta per via dell'editto bulgaro fu cacciato a calci nel sedere dalla Rai. Ma, stavolta, non è solo LUI a chiederne la testa. C'è anche la terza autorità dello Stato, il Presidente della Camera che con la sua sortita ha interrotto il suo idillio con una visione condivisibile dei diritti civili e della democrazia. Come si è permesso Santoro di criticare i soccorsi e di parlare di dolo edilizio? Forse Berlusconi che, oggi, per la quinta volta, si è recato a farsi fotografare ed intervistare tra i terremotati ha mai parlato di responsabilità per la morte di trecento persone, il ferimento di altre duemila, diecine e diecine di migliaia di sfollati, danni per miliardi di euro? La stampa italiana ha nella sua proprietà il fior fiore dei palazzinari, la TV è in gran parte proprietà o controllata dal Presidente del Consiglio che è anche l'uomo più ricco d'Italia, come è possibile che qualcuno possa sfuggire al ferreo controllo del Grande Velinaro che orienta il coro, la grancassa, l'orchestra della informazione? Il tema della responsabilità nella morte di trecento persone e forse di tante altre ancora sepolte sotto le macerie dei quartieri più fatiscenti delle città abruzzesi deve essere escluso. Al massimo se ne parli in relazioni alle indagini della Magistratura ed in modo distaccato dalla narrazione degli eventi odierni. Questi debbono solo far vedere il solertissimo soccorso ai poveracci sfuggiti alla falce della morte del Presidente del Consiglio che, qui come a Napoli, si avvale della bravura (che tutto il mondo ci invidia!!) di Bertolaso. Di Napoli, comunque, non si sa più niente e lo scenario delle vittime dell'inceneritore e dell'accultamento delle immondezze è stato oscurato. Avete mai più visto le piramidi di balle di spazzatura allineate ed in attesa non si sa di che?

Ma a L'Aquila le responsabilità in qualche modo stanno venendo alla luce. Basta guardare le fotografie delle macerie per vedere ad oc chio nudo, senza bisogno dell'ausilio degli esperti, quanto poco cemento e tanta tanta sabbia, quanto poco ferro spesso corroso, costituissero le fondamenta ed i pilastri portanti degli edifici rovinati con tanti poveri disgraziati uccisi nel sonno o, peggio, dopo lunghe sofferenze da sepolti vivi.
Alimentare la polemica con Santoro per il suo scarso patriottismo, per non essersi genuflesso difronte all'Arcangelo soccorritore dei sofferenti può anche essere utile per distrarre l'attenzione dalle orribili verità che stanno venendo alla luce mano a mano che si procede nelle indagini. Indagini in tenda dal momento che i palazzi strategici come la Prefettura e tutti gli altri si sono sbriciolati seppellendo anche gli archivi, il catasto e quant'altro costituisce la memoria ed il cervello della comunità azzerata.
Probabilmente c'è l'obiettivo di evitare o almeno condizionare fortemente il prossimo numero di "Anno Zero"
che potrebbe avere più informazioni di quello di giovedi scorso. Sebbene ci siano di mezzo le vacanze pasquali
abbiamo molti più elementi di giudizio per confermarci nella tesi che se le costruzioni fossero state fatte senza rubare nel cemento e nel ferro non avremmo avuto tanto disastro. La natura è spesso malvagia, maligna e tuttavia, a detta degli esperti, i trecento morti sono il portato non della sua feroce zampata ma del dolo della classe dirigente. L'argomento della illegalità diffusa e del "siamo tutti corresponsabili" non è affatto vero in un Paese in cui il Governo è stato appena colto con le mani nel sacco di un decreto che è l'esatto contrario di tutto ciò che abbiamo bisogno e cioè di regole, regole, ed ancora regole.. Cìè una responsabilità delle classi dominanti che non può essere occultata dalla chiamata di correo di tutti gli abusivisti d'Italia.
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Voglio infine fare una breve considerazione sull'arresto con grande clamore mediatico dei quattro (o cinque) rumeni che sarebbero stati sorpresi con le mani nel sacco, all'interno di una abitazione, con la refurtiva in tasca. Sono stati prosciolti "perchè il fatto non esiste" dal Magistrato e soltanto ad uno di loro è stata comminata la pena di sei mesi per essere stato trovato in possesso di arnesi atti allo scasso ( apro parentesi e mi chiedo se anche io che ho diversi arnesi nel bagagliao dell'auto sono passib ile di simile condanna...).
Mi domando perchè mai l'accertamento di innocenza del Magistrato non sia stato compiuto dai Carabinieri che hanno arrestato i cinque rumeni e come sia stato possibile passare dalla versione che vedeva persone che avevano violato un domicilio e avevano addosso le prove del loro delitto, alla conclusione della non esistenza del fatto.
Non è la prima volta che circostanze simili si verificano. Forze dell'ordine che arrestano e magistrati che non sono in grado di condannare perchè convinti della lampante innocenza dei "rei". Tuttavia, è accaduto che nonostante innocenti certe persone sono state condannate a pene pesantissime come la ragazzina di Napoli accusata di voler rubare un bambino, assolta da questo reato e condannata a quasi quattro anni non si capisce bene per che cosa o come i rom di Catania che hanno dovuto scontare mesi di galera prima di essere rimessi in libertà.
In sostanza, le accuse di Carabinieri e poliziotti anche se non sono fondate finiscono in qualche modo per provocare un danno giudiziario per le persone che hanno la disgrazia di incapparvi.
Ma ripeto la domanda iniziale: perchè i Carabinieri non hanno accertato nel corso della loro indagine la verità prima di consegnare il rapporto di polizia alla Magistratura? Che cosa li ha convinti fino al giudizio del Magistrato della colpevolezza dei cinque arrestati?
http://www.annozero.rai.it/R2_HPprogramma/0,,1067115,00.html

Pietro Ancona
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sabato 11 aprile 2009

migranti sepolti

Migranti sepolti
Corre voce in internet che sotto le macerie del terremoto potrebbero esserci i cadaveri di migranti sanspapiers che probabilmente affittavano in nero nelle zone degradate del centro storico o del circondario di L'Aquila. Qualcuno parla di centinaia di persone che non sono mai state cercate. E' infatti impressionante che ad oggi non sia stato recuperato un solo cadavere di migrante dal momento che in molti, moltissimi abitavano nelle zone sinistrate. Bisognerebbe fare un appello ai proprietari delle case affittate perchè si possa pensare al recupero.

venerdì 10 aprile 2009

NOV ITA VECCHISSIME DAL pAESE DELLA MALAVITA

Sent: Friday, April 10, 2009 3:00 PM
Subject: novità vecchissime dal Paese della Malavita




NOVITA VECCHISSIME NEL PAESE DELLA MALAVITA
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La giornata comincia per me guardando TG3.Legge e commenta i giornali Mino Fuccillo, giornalista proveniente dall'ex PCI come tanti, come Corradino Mineo che negli anni verdi era all'Ora, una fucina del giornalismo militante della sinistra ed antimafia.Avevo apprezzato fuccillo fino all'altro giorno e, quindi, stento a credere alle mie orecchie quando gli sento prendere partito per "Libero" ed attaccare con toni abbastanza grossolani Santoro che, per me,invece ha avuto il merito di sdoganare la questione "terremoto" dal mieloso, ipocrita, cinico unanimismo del "prodighiamoci tutti nei soccorsi, bando alle polemiche" smascherando le tante pecche di una protezione civile che destina i suoi interventi soltanti a grandi eventi come il G8. Questa cosa del G8 è risultata particolarmente indigesta a Fuccillo che, inoltre, ha steso un ideale tappeto rosso ai piedi di Berlusconi e ne ha lodato ripetutamente la politica del "fare", le presenze tra i terremotati ( anche se questo sono oscenamente avvenute in mezzo ad una folla di agenti. Vedere questa folla muoversi, scostando quanti ne ostacolano lo spazio di sicurezza è davvero uno spettacolo che soltanto noi italiani abbiamo il privilegio di vedere al mondo.
La stampa, pur controllata nei suoi giornali più importanti, più paludati, i giornali con gli opinionisti più scaltri, più pagati, non può fare a meno di parlare del perchè L'Aquila sia rasa al suolo come se fosse stata bombardata per ventidue giorni come Gaza. In fondo si è trattato di un terremoto di non enorme potenza, di un grado che viene agevolmente sopportato non dall'edilizia antisismica ma dalla normale edilizia rispettosa nell'uso dei materiali. Pare che gran parte dei palazzi crollati si siano accartocciati sulle fondamenta perchè impastati con sabbia di mare ricca di cloruro di sodio che ha corroso fatalmente le modeste anime di ferro dei pilastri di cemento armato. La vulgata più accreditata che fa capo ad una frase del Presidente della Repubblica parla di "responsabilità di tutti". Siamo tutti colpevoli! l'Italia è il Paese della illegalità diffusa specialmente in campo urbanistico e delle costruzioni. Non è forse vero che abbiamo avuto costruzioni abusive per milioni di vani? Fino a qualche anno fa qualcuno dei più mostruosi e pericolosi abusivismi è stato abbattuto. Credo che ce ne siano ancora a centinaia forse a migliaia. Non è forse vero che il Presidente galantuomo della Sardegna è stato sonoramente trombato perchè pretendeva che non si costruisse a più di trecento metri dalla riva del mare a riprova di una volontà di illegalità potente, profondamente radicata della società "civile"?.
Argomenti apparentemente veri ma profondamente falsi dal momento che le leggi di sanatoria dell'abusivismo si sono susseguite a ritmo tale da indurre i trasgressori a pensare legittimamente che finita una sanatoria se ne sarebbe aperta un'altra. In fondo, anche la recente legge casa di Berlusconi è una sanataria mascherata concessa ancora prima di avere commesso il reato, un reato autorizzato dal Governo e dallo Stato dal momento che consente l'ultizzazione di una parte consistente del risparmio privato e commesse per i cementifici e lavoro per tutta l'edilizia dai progettisti ai palazzinari. Ricordo che ci fu un momento in cui in Sicilia il comunista Paolo Monello, parlamentare del PCI e Sindaco di Vittoria impugnò la bandiera delll'abusivismo edilizio ed ottenne il sostegno attivo del PCI nel sostegno alla sua lotta. Il Segretario Regionale del PCI del tempo, laureato un architettura, non ebbe esitazioni a dichiarare valida la lotta degli abusivi ed a proporre nuove sanitarie all'ARS ed in Parlamento.
L'illegalità di massa non è nel DNA degli italiani. E' indotta, creata artificialmente dal potere. Basta scorrere la storia degli ultimi trenta anni per capire come sarebbe bastato una risposta rigorosa all'inizio del fenomeno pèr bloccarla del tutto. Oggi l'Italia sarebbe assai diversa, più bella e più sicura se tutti non fossimo stati indotti ad eludere la legge, a violarla, a costruire a nostro piacimento spesso danneggiando non solo l'erario pubblico ma anche privati cittadini.
Infine leggo che Rita Borsellino e Rosario Crocetta saranno, se vorrà la direzione pd, candidati alle prossime elezioni europee. Una scelta di persone che ho appoggiato assieme a tantissimi altri nella lotta antimafia in Sicilia e che costituivano icone di politica disinteressata, di rinnovamento, di crescita di valori civili e di diritti. La Borsellino a suo tempo fu appoggiata da gran numero di siciliani nelle primarie a cui il PD attuale contrappose Ferdinando Latteri ora transitato con l'MPA di Lombardo. Sconfitta da Cuffaro La Borsellino fu a poco a poco emarginata dentro l'ARS da un PD inciuciato e complice della maggioranza in quasi tutte le scelte legislative ed amministrative della Regione, comprese quelle alle quali ha votato contro.
In una seconda sfida, il PD preferì alla Borsellino Anna Finocchiaro (che godeva l'appoggio di autorevoli maggiorenti come Crisafulli ed altri). Francamente mi è difficile capire la scelta odierna della Borsellino e di Rosario Crocetta. Questi ritiene il PD più valido del Partito Comunista nel quale ha militato fino ad ieri? La Borsellino crede di essere coerente con se stessa e l'elettorato che era riuscita a coagulare favorendo il PD che in Sicilia collabora con Lombardo e con la maggioranza? Per quale motivo dovrei continuare a votare per la Borsellino? Certo, ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole, ma quando si sceglie un ruolo che incarna le speranze di tante tante persone si deve restare fedele ad esso anche se costa il sacrificio di una gratificazione personale quale sarà il titolo di "onorevole", di parlamentare europeo.
Credo che per oggi possa bastare. L'inverno del nostro scontento è assai lungo e rigido ma non dobbiamo comunque mai disperare di vedere il ritorno della primavera...Io comincio dal votare a sinistra, da socialista voterò per i comunisti che debbono tornare ad essere forza parlamentare ed istituzionale per il bene della democrazia e della libertà.
Pietro Ancona
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giovedì 9 aprile 2009

perchè niente polemiche?

Perchè niente polemiche?
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Questo clima idilliaco a bare ancora insepolte, questo ossessivo ritornello dei politici "niente polemiche" è poco convincente ed è un insulto a chi ha perso tutto nel sisma pur di non grandissima intensità che ha distrutto L'Aquila ed il suo circondario. Non siamo tutte vittime. Può darsi che ci siano pure dei carnefici,..
Quasi trecento morti, duemila feriti, danni per miliardi di euro, beni artistici persi per sempre non costituiscono il portato naturale di una feroce zampata della natura. Danni di tanta gravità e con tanto spargimento di sangue sono tipici di paesi corrotti nei quali l'imprenditoria edilizia può contare su marchingegni che rendono possibili ogni sorta di truffa. Si è detto e ripetuto che il Giappone e gli USA soffrono di terremoti assai più dell'Italia eppure è raro che qualcuno ci perda la vita. Per questo, prima di rimuovere le macerie, è bene prelevare reperti signifificativi da ogni edificio pubblico in primo luogo ed anche
dai privati, per verificarne la rispondenza ai requisiti di legge anche se parte di questi sono stati sospesi ed entreranno in vigore nel 2010.
E poi questa costante ripetuta ossessiva presenza del Capo del Governo tra i terremotati come peraltro era già avvenuto a Napoli per l'emergenza rifiuti non è detto che sia positiva e di aiuto. Di Napoli non sappiamo più quasi nulla tranne il terribile silenzio che circonda le vittime delle discariche e del grande inceneritore di Acerra che non mancherà di provocare morie di importanza epidemica di tumori come tutti gli altri inceneritori del mondo a cominciare di quello di Brescia. Accettiamo la vulgata della liberazione delle Campania dalle immondezze e non sappiamo nè come nè quando nè dove. Insomma dobbiamo sapere se in omaggio all'attivismo del Capo del Governo sono state oscurate questioni sociali e sanitarie di importanza cruciale.
Queste stesse zone abruzzesi furono colpite da un terribile sisma nel 1915. Vi morirono ottomila persone. Un precedente cosi grave avrebbe dovuto indurre ad una grande cautela nella costruzione degli edifici pubblici e delle abitazioni. Invece, a quanto pare, nessuna vera precauzione è stata adottata.
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Pietro Ancona
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mercoledì 8 aprile 2009

terremoto, terremoti

terremoto, terremoti.....

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il terremoto verrà sfruttato cinicamente da tutti: dal governo per bloccare le giuste richieste che salgono da ogni angolo del Paese, dall'opposizione che finalmente potrà esternare la sua insana voglia collaborazionista, dal Sindacato che metterà la sordina alle rivendicazioni della gente confluita al Circo Massimo, sarà l'argomento con il quale sarà schiacciata ogni richiesta anche la più legittima come "egoista" ed incurante dei gravi problemi del Paese.


Sono contrario a fare sottoscrizioni. Non giunge niente ai destinatari di tutte le sottoscrizioni che si fanno in Italia. Questo Paese è esperto in tre cose: finanziarie usuraie che si offrono con volantinaggio a darti soldi, gratta e vinci che è praticato in massa da tutti a cominciare dai poverissimi, sottoscrizioni per tutte le malattie e per tutte le cause.......


Credo che se si vuole fare qualcosa si può comprare un computer per regalarlo senza intermediari ad un istituto scolastico di l'Aquila

Pietro Ancona
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sabato 4 aprile 2009

the after day

The day after
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Mentre Epifani concludeva con il suo discorso la manifestazione del Circo Massimo cominciava il 5 aprile, il giorno dopo. Il suo discorso mi ha confermato nel ruolo del tutto negativo che la CGIL si è data e che si è accentuato con la gestione dell'attuale Segretario. Nessuna delle sue quattro proposte interpreta la grande volontà di cambiamento, di liberazione dallo stato di ricatto e di sottomissione, di uscire dallo stato di povertà
dovuto a salari o pensioni del tutto insoddisfacenti dei lavoratori italiani Avrebbe dovuto chiedere un piano per la costruzione di
duecentomila alloggi popolari per dare una risposta ai tanti giovani costretti al celibato a restare in casa dei genitori fino a 35 anni ma si è limitato a dire."Quello che propongo è un tavolo che possa affrontare 4 problemi : 1) Le politiche industriali e gli investimenti a partire dal Mezzogiorno; 2) Discutere cifre alla mano sulla capienza e congruità degli ammortizzatori sociali e vedere un blocco effettivo dei licenziamenti: 3) Discutere dei problemi dei pensionati; 4) Affrontare i temi della giustizia fiscale e dei temi dello sviluppo sostenibile. Anche Confindustria avrebbe interesse ad un tavolo vero di discussione. In sostanza senza una politica industriale il nostro è un Paese che uscirà dalla crisi più debole nel mondo».
Non c'è la proposta di uno scudo anticrisi dei lavoratori. Mi riferisco alla richiesta del Salario Minimo Garantito per Legge dal momento che la crisi viene usata da imprenditori privi di scrupoli per pagare a 2 o 3 euro l'ora
lavoratori assunti con uno dei tanti diabolici marchingegni della legge Biagi. Non c'è la richiesta alla Confindustria di un miglioramento delle retribuzioni oggi inferiori di circa il trenta per cento a quelle degli altri paesi industrializzati ed italiane ante 1993. Non viene chiesta l'abrogazione della legge Biagi che pur era nei programmi della CGIL fino a poco prima del governo Prodi. In quanto alla cosidetta giustizia fiscale immagino che se ne parli per raggranellare qualche spicciolo sulla busta paga. Non una parola è stata spesa per l'enorme degrado dei servizi sociali, per la mancanza di asili nido che in atto decurtano il salario di almeno trecento euro mensili a coloro che ne hanno bisogno per lavorare. Non una parola per la spinta verso la privatizzazione dell'acqua che peserà assieme alle altre bollette sul bilancio delle famiglie.
L'ossessione è il "tavolo" delle trattative. Un tavolo che viene agognato ma al quale non viene chiesto niente.
La CGIL è forte, è più forte di Cisl ed UIL e non può essere escluso dal negoziato . Un negoziato la cui agenda è dettata dalla Confindustria. Si discute su progetti di "riforma" del lavoro predisposti dagli uffici studi della Confindustria. Non sono ammessi argomenti diversi di discussione. Tutto lo struggimento di Epifani per il suo allontanamento da questo tavolo non meritava la mobilitazione, l'entusiasmo genuino, l'impegno di milioni di lavoratori che credono di lottare per qualcosa che purtroppo non c'è più da un pezzo.
La controprova del carattere del tutto neutro della posizione della CGIL è data dalla presenza in piazza di Franceschini e di altro dirigenti del PD. Il PD ha scelto la Confindustria e ne condivide le politiche. Ichino, Letta ed altri sono sostenitori della legge trenta e accettano la "riforma" del contratto. Proprio oggi un gruppo di parlamentari del PD ha presentato una proposta bipartisan per abolire l'art.18 seppur attraverso il cosidetto contratto unico. Con questo Parlamento e con queste Confederazioni difficilmente i lavoratori italiani potranno recuperare almeno le posizioni che avevano dieci anni fa.
Pietro Ancona
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venerdì 3 aprile 2009

di male in peggio

Obama ed AlQaeda
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Pensavo che Bin Laden fosse compare di Bush ma a quanto pare lo è pure di Obama dal quale mi aspettavo almeno una maggiore decenza nella confezione delle menzogne con le quali va avanti la politica mondiale.
Obama prosegue l'intervento militare in Afghanistan e bontà sua dichiara che, a differenza di Bush, l'Occidente da lui guidato non vuole esportarvi la democrazia ma soltanto "stabilizzare" la regione. Chissà se questa motivazione sarà compresa dai cittadini dello Afghanistan che saranno sottoposti a nuovi e più pesanti bombardamenti dopo quelli subiti per quasi un decennio.
Obiettivo conclamato di Obama è la lotta ad AlQaeda che minaccerebbe non solo gli Stati Uniti ma anche l'Europa. Anzi: l'ineffabile giovanotto della Casa Bianca si è spinto fino a dire che probabilmente l'Europa è minacciata dal terrorismo ancora più degli stessi USA.
Non mi aspettavo molto da Obama dal momento che è storicamente provato che non esistono due politiche estere Usa, una dei democratici e l'altra dei repubblicani. Ma quanto meno era lecito attenderci un livello intellettuale e culturale migliore. Ieri Obama ha fatto il modesto propagandista della guerra americana che agita il baubau del terrorismo, la barba e la voce quasi ultraterrena di Bin Laden o del suo degno assistente.A volere ragionare di logica AlQaeda agisce come ufficio di controinformazione della Cia o del Pentagono, insomma del complesso industriale-militare che ha bisogno di continuare a costruire e sfornare armi sempre più micidiali e più costose per sostenere una guerra infinita al pianeta. Su una cosa Bush è stato sincero: la guerra è davvero infinita ed il ruolo degli USA non è di pace. Gli americani non vogliono la pace. Debbono continuare ad avere un nemico in qualche parte del globo per continuare a tenere in piedi la baracca del capitalismo, una baracca irriformabile come ha dimostrato il G20 conclusosi con decisioni che non intaccano la deregolation, l'arricchimento dei managers. La sensazionale scoperta dei paradisi fiscali (!!!!)\e qualche spicciolo per i poveri hanno gettato un pò di polvere su un incontro inconcludente dal momento che nessuno vuole assumersi la responsabilità di mettere una reta di vincoli e di regole alle bande capitalistiche che depredano il mondo.
pietro ancona
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futuro si indietro no

FUTURO SI INDIETRO NO

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Lo slogan della manifestazione nazionale della CGIL che avrà luogo a Roma domani "Futuro si indietro no "è disvelatore della volontà di rendere inoffensivo il suo significato. Parlo di volontà e non di errore o altro dal momento che avendo letto la piattaforma rivendicativa dello sciopero di domani mi sono reso conto, con sgomento, della assenza di richiesta di radicali misure rivolte a dare una risposta alla grave ed anche infelice condizione dei lavoratori italiani. Che vuole dire "indietro no"? l'obiettivo è forse quello del mantenimento delle condizioni attuali e di non peggiorarle ancora? Indietro sarebbe un obiettivo concreto positivo, anzi positivissimo, se si riferisse ad un ritorno alla indicizzazione dei salari e delle pensioni ed alla situazione precedente la legge trenta nonchè al minuto prima delle privatizzazioni che hanno appesantito le bollette per i servizi (acqua,luce,gas,igiene urbana.....) Tornare indietro sarebbe fare un magnifico passo avanti per la sicurezza ed il reddito dei lavoratori e il welfare. Ma la CGIL non chiede di non tornare indietro dalle condizioni attuali che sono tra le peggiori che siano mai state inflitte ai lavoratori italiani. "Futuro si", l'altra parte dello slogan non chiarisce di quale futuro si parla ma, dal momento che non c'è nessuna volontà di attaccare la legge trenta, dal momento che non si chiede niente al padronato ed il sostegno ai salari viene individuato soltanto nelle misure di sgravi fiscali, dal momento che non si dice una parola contro le privatizzazioni, il futuro che la CGIL chiede è più o meno l'Italia di oggi, la peggiore che ci sia mai stata ancora più di quella che diede luogo alle grandi manifestazioni degli anni sessanta culminate nello Statuto dei diritti dei Lavoratori sostenuto sempre più debolmente dalla CGIL. E' doloroso constatare come pur sapendo delle condizioni schiavistiche di molti lavoratori specialmente stranieri non si rivendichi l'adozione del Salario Minimo Garantito per legge.
In questi giorni molti si sono chiesti perchè mai la reazione alla crisi economica dei lavoratori italiani sia assai meno marcata di quello di altri lavoratori europei che si sono spinti fino al sequestro dei managers. La risposta sta nella solitudine dei lavoratori italiani che sono sovrastati da tre Confederazioni Sindacali filogovernative e filoconfindustriali (Cisl,Uil, UgL) e da una grande Confederazioni che subisce un processo di crescente istituzionalizzazione sotto la spinta della sua corrente maggioritaria, una corrente che si muove in funzione degli interessi "partitici" del PD e della sua cultura liberista. I liberi sindacati di basi sono discriminati e non vengono ammessi alle trattative pur essendo assai rappresentativi della parte più combattiva dei lavoratori italiani.
Domani il grande corteo dei lavoratori italiani sarà pieno di una forte carica di cambiamento, un sentimento profondo che richiede giustizia sociale e dignità, esprimerà una volontà di radicale rottura della situazione attuale che sarà tradotto dalla CGIL in una politica soft di assecondamento della manovra governativa e della confindustria.
Dopo il 4 aprile ci sarà un 5 aprile in cui la grande mobilitazione sarà servita soltanto per mostrare al Governo quanto sia importante trattare anche con la CGIL. Trattare naturalmente entro rigidissimi steccati neoliberisti e di ulteriore dissoluzione del diritto del lavoro quale si è formato fino agli accordi di concertazione del 93. Ma questo non conta. Conta sedere al tavolo dei vincenti..
Pietro Ancona

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giovedì 2 aprile 2009

difendo Grillo dal Regime

Oggi è grande scandalo tra i farisei per la "fuga" di grillo dal contraddittorio.

non sono d'accordo ad accreditare la vulgata di Grillo che dopo aver promesso il contraddittorio si sottrae.

Prima di tutto non sappiamo quali accordi avesse con la D'Amico e se ne avesse

In secondo luogo perchè avrebbe dovuto fare il contraddittorio coi sepolcri imbiancati ospiti FISSI di tutte le televisioni italiane dal momento che è un discriminato?

Questa storia della FUGA VILE del FELLONE mette la sordina sulle colossali accuse fatte da grillo al capitalismo italiano facendo nomi e cognomi

Io sono tutt'altro che Grillista ma è doveroso difenderlo dalla CANEA del Regime di destra e PD che vorrebbe mordicchiarlo dappertutto.
Dò atto al giornalista del Corriere della sera di essersi distinto dal crucifige che si è svolto sotto la regia della stessa Ilaria d'Amico che era del tutto seccata per le cose che Grillo aveva detto sul suo padrone Tronchetti Provera-.

mercoledì 1 aprile 2009

legge quaranta. Vittoria Stato laico

La Corte Costituzionale ha dichiarato la incostituzionalità della legge quaranta infliggendo una

sconfitta durissima della Chiesa che fece fallire il referundum sulla fecondazione assistita promuovendo l'astensionismo. Referendum che però registrò l'esistenza di un forte nucleo laico. Nonostante le pesanti pressioni degli apparati clericali mobilitati in tutto il Paese quindici milioni di laici (e tra questi molti cattolici) si recarono alle urne confermando il carattere laico della società civile italiana Il referendum sulla legge quaranta non fu valido per mancato raggiungimento del quorum e quanti hanno avuto bisogno della fecondazione assistita sono stati costretti di recarsi all'estero (avendone i mezzi) per sfuggire alla proibizione della marca vaticana quale è diventata l'Italia.Chi non ne ha avuto i mezzi ha dovuto rinunziare ad avere un bambino dal momento che la legge quaranta è congegnata appunto per scoraggiare, per rendere impossibile, il successo della fecondazione artificiale.
Prepariamoci ad una arrogante e rabbiosa reazione delle CEI che oramai funziona da Consiglio Supremo della Repubblica come quello che controlla l'Iran.
La reazione di migliaia e migliaia di coppie sarà di grande sollievo. Non dovranno più recarsi nell'ex Jugoslavia o in Spagna: Non dubito che si farà di tutto per neutralizzare gli effetti positivi e liberatori della sentenza della Corte. Maggioranza ed opposizione faranno a gara per scoprire quante pastoie sarà possibile creare non cambiare il regime proibizionistico e le assurde norme della legge 40.
Onore ai radicali che con un loro ricorso alla Corte, seppur non del tutto accolto, hanno consentito la vittoria odierna.
Pietro Ancona
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