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From: pietroancona@tin.it
To: ferrero
Sent: Wednesday, January 30, 2008 7:42 PM
Subject: schiavi africani in Italia
Caro Ferrero,
spero che avrai visto in TG 3 di stasera il servizio agghiacciante sugli schiavi africani degli agrari italiani, oramai tutti malati ed in preda a vari
malanni dovuti alla malnutrizione, alla mancanza di alloggi igienici, agli anticrittogramici.
C'è una inchiesta di Medici senza frontiere.
Spero ti sarai vergognato per quanto potevi fare e non hai fatto e per questa Italia sempre più incivile e cinica anche per gente come te capace soltanto di tenere bene al caldo il proprio posto.
Pietro Ancona
mercoledì 30 gennaio 2008
Rita Borsellino candidata alla Presidenza
L'interruzione anticipata della legislatura regionale con la traumatica dimissione del Presidente non cambia di molto il quadro politico nel quale due anni fa andammo alle urne e decidemmo di votare per Rita Borsellino.
Non lo cambia per il fatto che Rita Borsellino non ci ha deluso rispetto le aspettative ed il mandato morale che noi elettori le abbiamo affidato. Nonostante la difficoltà "ambientali" nelle quali ha dovuto operare, con una opposizione più portata al compromesso ed all'inciucio con il cuffarismo che alla lotta ed alla contrapposizione netta, è riuscita a tenere accese tutte le fiammelle di libertà, di buon governo, di buon senso, è sempre stata dalla parte della Sicilia che chiede giustizia e non si presta all'affarismo.
Per questo ritengo che dobbiamo confermarle il nostro appoggio. Non dimentichiamo come rete dei beni comuni che nella questione dell'inceneritore l'abbiamo sempre avuta dalla nostra parte.
Ecco perchè, con tutta la mia stima ed ammirazione per Crocetta, Sindaco di Gela, non ritengo che ci siano ragione per abbandonare la candidatura di Rita Borsellino.
Pietro Ancona
Non lo cambia per il fatto che Rita Borsellino non ci ha deluso rispetto le aspettative ed il mandato morale che noi elettori le abbiamo affidato. Nonostante la difficoltà "ambientali" nelle quali ha dovuto operare, con una opposizione più portata al compromesso ed all'inciucio con il cuffarismo che alla lotta ed alla contrapposizione netta, è riuscita a tenere accese tutte le fiammelle di libertà, di buon governo, di buon senso, è sempre stata dalla parte della Sicilia che chiede giustizia e non si presta all'affarismo.
Per questo ritengo che dobbiamo confermarle il nostro appoggio. Non dimentichiamo come rete dei beni comuni che nella questione dell'inceneritore l'abbiamo sempre avuta dalla nostra parte.
Ecco perchè, con tutta la mia stima ed ammirazione per Crocetta, Sindaco di Gela, non ritengo che ci siano ragione per abbandonare la candidatura di Rita Borsellino.
Pietro Ancona
martedì 29 gennaio 2008
i bassi salari dei lavoratori italiani
Caro Campetti,
i bassi salari dei lavoratori italiani sono la logica e fatale conseguenze delle politiche contrattuali della CGIL (naturalmente anche la Cisl e l'Uil hanno le loro responsabilità ma non sono la mia organizzazione sindacale) a far data dal 1993 e cioè dagli accordi di concertazione firmata da Trentin minacciato di crisi di governo se non avesse aderito: ( E' un vecchio vizio dei governi italiani minacciare la CGIL caricandola di grandi responsabilità). per giungere al rinnovo dei giorni scorsi dei metalmeccanici. Se hai la possibilità di trovare tutte le piattaforme rivendicative dei metalmeccanici (sette o otto dell'ultimo quindicennio) ti renderai conto come l'integrale accoglimento delle stesse - e non è mai stato così - avrebbe prodotto il salario di fame oscillante tra i 1100 ed i 1200 euro di
ora.
Questa politica salariale sottomessa alla concertazione e quindi al tasso di inflazione programmato ha un nobile ascendente della "scelta dell'EUR" con la quale la CGIL di Luciano Lama costruiva uno scambio tra salari e occupazione, contratti e Mezzogiorno. Scelta che a me sembrò bellissima e che invece era soltanto la subalternità della politica salariale alle convenienze ed alle legittimazioni del PCI.
Fino a quando la CGIL manteneva una differenza con CISL e UIL (come nel caso del Patto per l'Italia) la situazione presentava qualche via di uscita. Ora che gli accordi sul WElfare ed il comune silenzio sul decreto per gli immigrati e le altre scelleratezze del Governo
allineano in un unico blocco le tre Confederazioni per i lavoratori italiani resta molto poco da sperare.
Le posizioni di Nerozzi e degli altri dirigenti "dissidenti" non si discostano dalla linea principale. Lo stesso Rinaldini quando è arrivato il suo momento ha firmato un contratto di fame e di capitolazione.
Cari saluti.
Pietro Ancona
i bassi salari dei lavoratori italiani sono la logica e fatale conseguenze delle politiche contrattuali della CGIL (naturalmente anche la Cisl e l'Uil hanno le loro responsabilità ma non sono la mia organizzazione sindacale) a far data dal 1993 e cioè dagli accordi di concertazione firmata da Trentin minacciato di crisi di governo se non avesse aderito: ( E' un vecchio vizio dei governi italiani minacciare la CGIL caricandola di grandi responsabilità). per giungere al rinnovo dei giorni scorsi dei metalmeccanici. Se hai la possibilità di trovare tutte le piattaforme rivendicative dei metalmeccanici (sette o otto dell'ultimo quindicennio) ti renderai conto come l'integrale accoglimento delle stesse - e non è mai stato così - avrebbe prodotto il salario di fame oscillante tra i 1100 ed i 1200 euro di
ora.
Questa politica salariale sottomessa alla concertazione e quindi al tasso di inflazione programmato ha un nobile ascendente della "scelta dell'EUR" con la quale la CGIL di Luciano Lama costruiva uno scambio tra salari e occupazione, contratti e Mezzogiorno. Scelta che a me sembrò bellissima e che invece era soltanto la subalternità della politica salariale alle convenienze ed alle legittimazioni del PCI.
Fino a quando la CGIL manteneva una differenza con CISL e UIL (come nel caso del Patto per l'Italia) la situazione presentava qualche via di uscita. Ora che gli accordi sul WElfare ed il comune silenzio sul decreto per gli immigrati e le altre scelleratezze del Governo
allineano in un unico blocco le tre Confederazioni per i lavoratori italiani resta molto poco da sperare.
Le posizioni di Nerozzi e degli altri dirigenti "dissidenti" non si discostano dalla linea principale. Lo stesso Rinaldini quando è arrivato il suo momento ha firmato un contratto di fame e di capitolazione.
Cari saluti.
Pietro Ancona
lunedì 28 gennaio 2008
Morte di George Habash, fondatore dell'Fplp
E' morto George Habash, fondatore dell'Fplp
George Habash, fondatore del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, la principale organizzazione della sinistra palestinese, è morto oggi ad Amman, in Giordania, per un attacco cardiaco. Habash, che aveva 80 anni, fondò il FPLP nel 1968. Il presidente palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in memoria di Habash. Il leader dell'Autorità nazionale palestinese ha inoltre ordinato di abbassare le bandiere palestinesi a mezz'asta e di erigere una tenda all'interno della Muqata (la residenza presidenziale a Ramallah) per ricevere le condoglianze come è rituale nella tradizione palestinese.Il portavoce di Abu Mazen ha definito la morte di George Habash "la perdita di un leader storico, e una gran perdita per il popolo e per la causa palestinese".Marxista di formazione e intransigente patriota, George Habash in seno all'Olp rappresentò dagli anni Settanta l'opposizione di sinistra al più moderato Yasser Arafat. Laureato in medicina, Habash ha consacrato tutta la sua vita alla causa palestinese, dapprima unificando i tanti gruppi clandestini nel Movimento Nazionalista Panarabo, e poi, nel 1967, fondando il Fronte popolare per la liberazione della Palestina.L'Fplp rivendicherà numerose azioni armate, quasi tutte eclatanti, come, nel 1970, la distruzione di tre aerei britannici. Dirottati nel deserto giordano con 121 persone a bordo, furono fatti esplodere, e i passeggeri rilasciati.
domenica 27 gennaio 2008
l'OLOCAUSTO DIMENTICATO: I ROM
L’eccidio dei Rom durante la seconda guerra mondiale
(27 gennaio 2008)
La seconda guerra mondiale ha portato al popolo dei Rom la più grande tragedia nella loro già travagliata storia. I Rom la chiamano “Porrajmos”, il divoramento. La salita al potere di Hitler nel 1933 coincise con un ulteriore inasprimento delle persecuzioni, in Germania, ma anche nel resto dell’Europa. E’ pur vero che già nel 1889, in Bavaria, la polizia censiva i Rom, e che più tardi fondò una commissione per il coordinamento delle azioni di polizia contro i Rom a Monaco: tali misure furono inasprite con l’avvento del potere nazista. L’identificazione sistematica dei Rom divenne una priorità, in quanto era difficile per la polizia: stabilire se un individuo fosse “di sangue Rom”; molto più facile era stabilire che una persona era ebrea, in quanto le liste in possesso della comunità religiosa potevano venire facilmente confiscate dalle autorità statali. I nazisti allora cercarono di identificare i Rom sulla base di “caratteristiche fisiche”. Il dr. Ritter, uno psicologo infantile (!) all’Università di Tubinga, espresse la teoria che la tendenza al crimine fosse genetica: nel 1936 divenne il direttore del Centro per la ricerca di Igiene della razza e Biologia criminale, con il progetto, tra gli altri, di studiare i Rom dal punto di vista razziale, per classificare i circa 30000 Rom tedeschi dal punto di vista dei “tipi” razziali. Ma era noto che i Rom provenissero dall’India: a questo proposito Ritter sostenne che i Rom all’inizio effettivamente fossero Ariani, ma poi, durante le loro migrazioni, avessero contaminato il sangue con quello delle razze inferiori (Slavi in primo luogo). Subito dopo, la politica nei confronti dei Rom venne centralizzata e fu fondato un Ufficio del Reich per debellare il “fastidio degli zingari”: questa agenzia ebbe il compito di realizzare in modo sistematico le misure già prese contro i Rom: essi vennero sottoposti alle leggi razziali, man mano furono sterilizzati, rinchiusi nei campi di concentramento, e trasportati in quelli di sterminio.A Berlino nel 1936, in occasione di giochi olimpici, i Rom vennero rastrellati e portati nel campo di Marcan, un campo all’aperto, nei pressi delle discariche dei rifiuti di Berlino: a guardia del campo, la polizia non ne permetteva l’uscita né l’entrata. Ben presto sorsero altri campi “comunali”, detti “Ziegeunerlager” (campi nomadi). Tali campi, realizzati tra il 1936 ed il 1938, erano la tappa per i campi di sterminio: per esempio i maschi, imprigionati a Marcan, vennero inviati a Saksenhauzen nel 1938, mentre le donne ad Auschwitz nel 1943. Come noto, esistevano dei segni per indicare i vari tipi di prigionieri nei campi: i Rom dovevano portare addosso dei pezzi di stoffa triangolari, di colore nero, che indicavano gli “asociali”, oppure verdi, che simboleggiavano i “criminali di professione”, talvolta semplicemente una lettera Z, che era l’iniziale tedesca per “Zigeuner” (Zingari). I nazisti ritenevano i Rom una razza inferiore: il loro destino fu quello degli Ebrei. Nei campi di sterminio di Bergen- Beltzen, Buchenvald, Dachau, Mathausen, Ravensbruck, Saksenhautzen, tristemente famosi per il genocidio degli Ebrei, furono massacrati centinaia di migliaia di Rom. Nei territori del Reich (Germania, Austria, il protettorato della Boemia e Moravia, Governatorato generale,cioè la Polonia occupata dai tedeschi), negli stati alleati del Reich, e nei Paesi occupati, furono eliminati, secondo recenti stime, oltre mezzo milione di Rom. Nel campo di concentramento di Jasenovac (Croazia) gli Ustascia, alleati del III Reich, uccisero da 50000 a 80000 internati di origine Rom, insieme a Ebrei, Serbi e comunisti. Bisogna ricordare ancora le fucilazioni, e i massacri compiuti nell’Europa orientale dagli Einsatzgruppen, una struttura di “pronto intervento”, finalizzata a risolvere drasticamente certi problemi, liquidando capi comunisti, partigiani, e decine di migliaia di Ebrei e Rom: E non ultimo, bisognerebbe ricordare gli esperimenti compiuti nel settore di Auschwitz detto “campo di concentramento per famiglie Rom”, in cui venivano diffusi virus, quali quello del tifo. Ma il genocidio realizzato dai nazisti e dai loro alleati sui Rom tuttavia non è quasi mai citato: spesso neppure una parola. Il silenzio: in fondo sono solo Zingari. (Queste note sono tratte dal libro di Bajram Haliti: Razmisljanja o romskom pitanju (Pensieri sulla questione Rom), Nolit, Belgrado e hanno preso spunto dalle lezioni del prof. Alexian Spinelli, che si tengono presso il Politecnico di Torino. Sul tema del genocidio dei Rom da parte del nazi-fascismo, in italiano sono disponibili i libri di Giovanna Boursier.)
Tamara Bellone
www.spazioamico.it
(27 gennaio 2008)
La seconda guerra mondiale ha portato al popolo dei Rom la più grande tragedia nella loro già travagliata storia. I Rom la chiamano “Porrajmos”, il divoramento. La salita al potere di Hitler nel 1933 coincise con un ulteriore inasprimento delle persecuzioni, in Germania, ma anche nel resto dell’Europa. E’ pur vero che già nel 1889, in Bavaria, la polizia censiva i Rom, e che più tardi fondò una commissione per il coordinamento delle azioni di polizia contro i Rom a Monaco: tali misure furono inasprite con l’avvento del potere nazista. L’identificazione sistematica dei Rom divenne una priorità, in quanto era difficile per la polizia: stabilire se un individuo fosse “di sangue Rom”; molto più facile era stabilire che una persona era ebrea, in quanto le liste in possesso della comunità religiosa potevano venire facilmente confiscate dalle autorità statali. I nazisti allora cercarono di identificare i Rom sulla base di “caratteristiche fisiche”. Il dr. Ritter, uno psicologo infantile (!) all’Università di Tubinga, espresse la teoria che la tendenza al crimine fosse genetica: nel 1936 divenne il direttore del Centro per la ricerca di Igiene della razza e Biologia criminale, con il progetto, tra gli altri, di studiare i Rom dal punto di vista razziale, per classificare i circa 30000 Rom tedeschi dal punto di vista dei “tipi” razziali. Ma era noto che i Rom provenissero dall’India: a questo proposito Ritter sostenne che i Rom all’inizio effettivamente fossero Ariani, ma poi, durante le loro migrazioni, avessero contaminato il sangue con quello delle razze inferiori (Slavi in primo luogo). Subito dopo, la politica nei confronti dei Rom venne centralizzata e fu fondato un Ufficio del Reich per debellare il “fastidio degli zingari”: questa agenzia ebbe il compito di realizzare in modo sistematico le misure già prese contro i Rom: essi vennero sottoposti alle leggi razziali, man mano furono sterilizzati, rinchiusi nei campi di concentramento, e trasportati in quelli di sterminio.A Berlino nel 1936, in occasione di giochi olimpici, i Rom vennero rastrellati e portati nel campo di Marcan, un campo all’aperto, nei pressi delle discariche dei rifiuti di Berlino: a guardia del campo, la polizia non ne permetteva l’uscita né l’entrata. Ben presto sorsero altri campi “comunali”, detti “Ziegeunerlager” (campi nomadi). Tali campi, realizzati tra il 1936 ed il 1938, erano la tappa per i campi di sterminio: per esempio i maschi, imprigionati a Marcan, vennero inviati a Saksenhauzen nel 1938, mentre le donne ad Auschwitz nel 1943. Come noto, esistevano dei segni per indicare i vari tipi di prigionieri nei campi: i Rom dovevano portare addosso dei pezzi di stoffa triangolari, di colore nero, che indicavano gli “asociali”, oppure verdi, che simboleggiavano i “criminali di professione”, talvolta semplicemente una lettera Z, che era l’iniziale tedesca per “Zigeuner” (Zingari). I nazisti ritenevano i Rom una razza inferiore: il loro destino fu quello degli Ebrei. Nei campi di sterminio di Bergen- Beltzen, Buchenvald, Dachau, Mathausen, Ravensbruck, Saksenhautzen, tristemente famosi per il genocidio degli Ebrei, furono massacrati centinaia di migliaia di Rom. Nei territori del Reich (Germania, Austria, il protettorato della Boemia e Moravia, Governatorato generale,cioè la Polonia occupata dai tedeschi), negli stati alleati del Reich, e nei Paesi occupati, furono eliminati, secondo recenti stime, oltre mezzo milione di Rom. Nel campo di concentramento di Jasenovac (Croazia) gli Ustascia, alleati del III Reich, uccisero da 50000 a 80000 internati di origine Rom, insieme a Ebrei, Serbi e comunisti. Bisogna ricordare ancora le fucilazioni, e i massacri compiuti nell’Europa orientale dagli Einsatzgruppen, una struttura di “pronto intervento”, finalizzata a risolvere drasticamente certi problemi, liquidando capi comunisti, partigiani, e decine di migliaia di Ebrei e Rom: E non ultimo, bisognerebbe ricordare gli esperimenti compiuti nel settore di Auschwitz detto “campo di concentramento per famiglie Rom”, in cui venivano diffusi virus, quali quello del tifo. Ma il genocidio realizzato dai nazisti e dai loro alleati sui Rom tuttavia non è quasi mai citato: spesso neppure una parola. Il silenzio: in fondo sono solo Zingari. (Queste note sono tratte dal libro di Bajram Haliti: Razmisljanja o romskom pitanju (Pensieri sulla questione Rom), Nolit, Belgrado e hanno preso spunto dalle lezioni del prof. Alexian Spinelli, che si tengono presso il Politecnico di Torino. Sul tema del genocidio dei Rom da parte del nazi-fascismo, in italiano sono disponibili i libri di Giovanna Boursier.)
Tamara Bellone
www.spazioamico.it
Israele ed i palestinesi
Caro Manifesto,
alle osservazioni di Valentino Parlato contro il boicottaggio della
Fiera del Libro vorrei osservare che importanti correnti
progressiste del pensiero ebraico erano e sono tuttora contrarie
alla costituzione ed alla esistenza di uno Stato di EBrei nato come
riparazione alle inaudite sofferenze provocate dai tedeschi agli
ebrei, che non poteva non nascere che come Stato Religioso ed Etnico.
Israele è uno Stato che pratica grandi discriminazioni al suo
interno distinguendo diverse gradazioni di purezza ebraica relegando
in fondo alla scala gli ebrei sefarditi,di razza nera per non
parlare del fatto che i cittadini non ebrei hanno diritti limitati.
Non possono avere proprietà e comprare una casa. Israele è uno stato
razzista peggiore come il SudAfrica.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a qualcosa che ricordava la
liberazione di Auschvitz: una enorme massa umana di vecchi, donne,
bambini si è rovesciata sulla breccia di Gaza per uscire
per comprare pane, acqua, generi di prima necessità negati da un
embargo nazista tollerato purtroppo da tutto il mondo e dai paesi
arabi viciniori. E coloro che non avevano i soldi per comprarsi il
pane? Quante persone muiono di fame a Gaza e in Cisgiordania?
Ebbene credo che bisogna mandare segnali decisi ai dirigenti di
Israele e delle Comunità Ebraiche In Italia e nel mondo che
ritengono legittime le sofferenze inflitte al popolo palestinese.
Fino a prova contraria, dopo la conquista dei territori del 67,
Israele (una potenza nucleare) ha esercitato il terrorismo di Stato
su tutti i suoi vicini bombardando e distruggendo diverse volte il
Libano, aggredendo la Siria e gli altri Stati.
E' un pericolo per la pace.
Dal momento che esiste, sono per la sua salvaguardia ma deve
cambiare politica e smetterla di gridare al lupo al lupo per
aggredire
i suoi disgraziati vicini.
alle osservazioni di Valentino Parlato contro il boicottaggio della
Fiera del Libro vorrei osservare che importanti correnti
progressiste del pensiero ebraico erano e sono tuttora contrarie
alla costituzione ed alla esistenza di uno Stato di EBrei nato come
riparazione alle inaudite sofferenze provocate dai tedeschi agli
ebrei, che non poteva non nascere che come Stato Religioso ed Etnico.
Israele è uno Stato che pratica grandi discriminazioni al suo
interno distinguendo diverse gradazioni di purezza ebraica relegando
in fondo alla scala gli ebrei sefarditi,di razza nera per non
parlare del fatto che i cittadini non ebrei hanno diritti limitati.
Non possono avere proprietà e comprare una casa. Israele è uno stato
razzista peggiore come il SudAfrica.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a qualcosa che ricordava la
liberazione di Auschvitz: una enorme massa umana di vecchi, donne,
bambini si è rovesciata sulla breccia di Gaza per uscire
per comprare pane, acqua, generi di prima necessità negati da un
embargo nazista tollerato purtroppo da tutto il mondo e dai paesi
arabi viciniori. E coloro che non avevano i soldi per comprarsi il
pane? Quante persone muiono di fame a Gaza e in Cisgiordania?
Ebbene credo che bisogna mandare segnali decisi ai dirigenti di
Israele e delle Comunità Ebraiche In Italia e nel mondo che
ritengono legittime le sofferenze inflitte al popolo palestinese.
Fino a prova contraria, dopo la conquista dei territori del 67,
Israele (una potenza nucleare) ha esercitato il terrorismo di Stato
su tutti i suoi vicini bombardando e distruggendo diverse volte il
Libano, aggredendo la Siria e gli altri Stati.
E' un pericolo per la pace.
Dal momento che esiste, sono per la sua salvaguardia ma deve
cambiare politica e smetterla di gridare al lupo al lupo per
aggredire
i suoi disgraziati vicini.
estromissione della sinistra socialista
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Subject: solidarietà e partecipazione.
La bandiera dei Cobas nel mirino
=============================
La mia solidarietà al giovane compagno aggredito selvaggiamente da una banda di teppisti fascisti nella giornata di ieri isera a Palermo
E' un episodio da non sottovalutare.
Si inscrive in un clima di sconfitta della sinistra anche se ieri abbiamo festeggiato le dimissioni di Cuffaro.
Una sconfitta della sinistra che nasce dall'interno del centro sinistra dal momento che il PD si dà un programma (ne ha parlato apertamente il sindaco di Torino) di sostegno delle privatizzazioni, delle basi militari Usa, dell'alta velocità, dei termovalorizzatori e dei rigasificatori, di decontrattualizzazione collettiva dei rapporti di lavoro.
Una sconfitta anche dei diritti civili e della laicità dello Stato.
Il decreto sulla sicurezza - è stato paragonato da Deaglio - alle leggi speciali contro gli ebrei del fascismo. Quando il diritto viene manipolato e diversificato per etnie, gruppi sociali o politici che vengono criminalizzati come terroristi non si è lontani dal clima delle leggi razziali degli anni trenta.
Le gravi dichiarazioni di Epifani sul ruolodella sinistra di governo definita di disturbo
dello scellerato patto sociale tra sindacati-confindustria-governo costituiscono il triste approdo paragovernativo di una grande e gloriosa organizzazione dei lavoratori ridotta a cinghia di trasmissione del PD e longamanus della Confindustria.
Il programma del PD proclama l'esclusione della sinistra dal Governo. Dichiara che consentirà alleanze con la sinistra-arcobaleno soltanto a livello locale (dando a questo livello una chiara interpretazione non politica).
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Subject: solidarietà e partecipazione.
La bandiera dei Cobas nel mirino
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La mia solidarietà al giovane compagno aggredito selvaggiamente da una banda di teppisti fascisti nella giornata di ieri isera a Palermo
E' un episodio da non sottovalutare.
Si inscrive in un clima di sconfitta della sinistra anche se ieri abbiamo festeggiato le dimissioni di Cuffaro.
Una sconfitta della sinistra che nasce dall'interno del centro sinistra dal momento che il PD si dà un programma (ne ha parlato apertamente il sindaco di Torino) di sostegno delle privatizzazioni, delle basi militari Usa, dell'alta velocità, dei termovalorizzatori e dei rigasificatori, di decontrattualizzazione collettiva dei rapporti di lavoro.
Una sconfitta anche dei diritti civili e della laicità dello Stato.
Il decreto sulla sicurezza - è stato paragonato da Deaglio - alle leggi speciali contro gli ebrei del fascismo. Quando il diritto viene manipolato e diversificato per etnie, gruppi sociali o politici che vengono criminalizzati come terroristi non si è lontani dal clima delle leggi razziali degli anni trenta.
Le gravi dichiarazioni di Epifani sul ruolodella sinistra di governo definita di disturbo
dello scellerato patto sociale tra sindacati-confindustria-governo costituiscono il triste approdo paragovernativo di una grande e gloriosa organizzazione dei lavoratori ridotta a cinghia di trasmissione del PD e longamanus della Confindustria.
Il programma del PD proclama l'esclusione della sinistra dal Governo. Dichiara che consentirà alleanze con la sinistra-arcobaleno soltanto a livello locale (dando a questo livello una chiara interpretazione non politica).
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
lettera a Sansonetti
/
Caro Sansonetti,
Sono assai contento che Cuffaro sia stato costretto alle dimissioniNon posso dire lo stesso per il Consiglio Regionale della Campania che conferma graniticamente, attraverso la sua maggioranza di centro-sinistra,la giunta Bassolino. E' molto grave che difronte ad una crisi come quella della immondizia in Campania e della sanità in Calabria il centro sinistra reagisca facendo quadrato attorno a LoJero e Bassolino.E'molto grave la pratica di istituire commissariati per sgravare "formalmente" le Regioni delle loro responsabilità, aggravare i conti pubblici con i costi astronomici dei commissariati, e continuare, attraverso di questi a gestire le masserie. Quindi la mia contentezza è amareggiata dalla perdita di valori morali della politica ed in particolare della sinistra. Non ho dubbio che gli alti stipendi che arricchiscono i deputati ed assessori delle Regioni abbiano un ruolo deciso nel conservatorismo di atti che sfidano la pubblica decenza. Pietro Ancona
Caro Sansonetti,
Sono assai contento che Cuffaro sia stato costretto alle dimissioniNon posso dire lo stesso per il Consiglio Regionale della Campania che conferma graniticamente, attraverso la sua maggioranza di centro-sinistra,la giunta Bassolino. E' molto grave che difronte ad una crisi come quella della immondizia in Campania e della sanità in Calabria il centro sinistra reagisca facendo quadrato attorno a LoJero e Bassolino.E'molto grave la pratica di istituire commissariati per sgravare "formalmente" le Regioni delle loro responsabilità, aggravare i conti pubblici con i costi astronomici dei commissariati, e continuare, attraverso di questi a gestire le masserie. Quindi la mia contentezza è amareggiata dalla perdita di valori morali della politica ed in particolare della sinistra. Non ho dubbio che gli alti stipendi che arricchiscono i deputati ed assessori delle Regioni abbiano un ruolo deciso nel conservatorismo di atti che sfidano la pubblica decenza. Pietro Ancona
sabato 26 gennaio 2008
proposta di lotta ai palestinesi
Cari amici,
il mondo intero ha visto la sofferenza della popolazione palestinese di Gaza uscire allo scoperto e mostrarsi con l'abbattimento del muro di reclusione che la divide dall'Egitto.
Vi propongo una giornata particolare di lotta del popolo palestinese. Bisognerebbe che tutti vestissero la divisa a strisce verticali indossata dagli ebrei nei lagers nazisti e, almeno per una volta, si mostrassero agli occhi del mondo nella stessa tristissima condizione delle vittime di Hitler.
Questo farebbe capire a tanti che non c'è differenza alcuna tra la sofferenza subita sessanta anni fa dagli ebrei e quella che da
quaranta anni subiscono i palestinesi per risarcire un male mai commesso.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
il m
il mondo intero ha visto la sofferenza della popolazione palestinese di Gaza uscire allo scoperto e mostrarsi con l'abbattimento del muro di reclusione che la divide dall'Egitto.
Vi propongo una giornata particolare di lotta del popolo palestinese. Bisognerebbe che tutti vestissero la divisa a strisce verticali indossata dagli ebrei nei lagers nazisti e, almeno per una volta, si mostrassero agli occhi del mondo nella stessa tristissima condizione delle vittime di Hitler.
Questo farebbe capire a tanti che non c'è differenza alcuna tra la sofferenza subita sessanta anni fa dagli ebrei e quella che da
quaranta anni subiscono i palestinesi per risarcire un male mai commesso.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
il m
venerdì 25 gennaio 2008
crudeltà contro popolazione palestinese inerme
I palestinesi della Striscia di Gaza hanno abbattuto in altri punti il muro che separa il territorio palestinese dall'Egitto. La breccia è stata creata con un buldozer prorio quando le autorità egiziane avevano annunciato la chiusura del principale passaggio verso il loro territorio: la città di Rafah.Il flusso di palestinesi che si riversano in Egitto è dunque ricominciato. Ma praticamente non c'è stata soluzione di continuità da quando mercoledì, con diverse cariche d'esplosivo, era stata fatta saltare la barriera. Era così cominciato il passaggio di centinaia di persone che in Egitto hanno avuto modo di rifornirsi di prodotti, dal cibo, alle sigarette, all'acqua, impossibili da reperire nel territorio isolato a causa del blocco israeliano.Le forze dell'ordine egiziane, come già accaduto a partire da mercoledì, hanno mantenuto un profilo basso, salvo il ricorso agli idranti questa mattina. Ma senza impedire completamente che i palestinesi uscissero dalla Striscia, organizzando invece dei posti di blocco lungo il tragitto che porta verso il Cairo. In meno di tre giorni centinaia di migliaia di persone hanno attraversato la frontiera.
giovedì 24 gennaio 2008
fine del centro-sinistra.Governabilità liberista al primo posto.
Sconfitta storica della sinistra estromessa dal quadro politico
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Il centro-sinistra di Prodi non è riuscito a sopravvivere al tradimento di Mastella e Dini ed al cambio di linea di quello che fu l'Ulivo e che è diventato il Partito Democratico. A nulla è valso il suicidio della sinistra "massimalista" che ha rinunziato a tutelare gli interessi dei lavoratori nella sua azione di governo. Il Governo Prodi ha sempre mostrato un viso arcigno all'elettorato di sinistra. Con la complicità delle Confederazioni Sindacali ha varato un accordo (protocollo del 23 luglio) che ribadisce e rafforza il precariato e la perdita di diritti che la legge Biagi sancisce per il lavoro dipendenti: ha modificato il sistema pensionistico nel senso voluto dalla riforma Maroni; si è limitato a fare qualche elemosina ai pensionati più poveri ed ai cosidetto "non capienti" sulla linea del liberismo compassionevole (qualche soldo ma niente diritti), ha subito un decreto "sicurezza" che
definire illiberale è poco.
L'ultimo atto sconcertante di questo governo è stata la mediazione del Ministro del Lavoro al contratto dei metalmeccanici, un contratto che riduce l'autonomia ed i diritti del lavoro dipendente per una manciata di spiccioli. Con qualche debole resistenza ha assistito allo sviluppo del razzismo di tante amministrazioni comunali di centro-sinistra, non ha compreso il disgusto crescente verso una democrazia diventata oligarchia per i privilegi dei politici, non ha capito la svolta del PD verso una riduzione della democrazia
a favore di una "governabilità" che altro non è se non l'impossibilità di fare valere i propri diritti in una fase di marginalizzazione della questione sociale fuori dal quadro politico.
Ieri al Senato è morto per sempre il centro-sinistra. E' finita l'alleanza tra la borghesia liberale e la classe lavoratrice. Ora lo scontro politico sarà tra due agglomerazioni "moderate" (laddove "moderate" significavano soltanto destra con manganello e destra senza). I partiti della sinistra eredi delle tradizione del socialismo sono stati messi fuori gioco.
Il clima prossimo venturo è anticipato dagli orientamenti dei tribunali di Genova e di Napoli che erogano e propongono di erogare altre condanne pesantissime a chi contesta
le scelte del governo.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Il centro-sinistra di Prodi non è riuscito a sopravvivere al tradimento di Mastella e Dini ed al cambio di linea di quello che fu l'Ulivo e che è diventato il Partito Democratico. A nulla è valso il suicidio della sinistra "massimalista" che ha rinunziato a tutelare gli interessi dei lavoratori nella sua azione di governo. Il Governo Prodi ha sempre mostrato un viso arcigno all'elettorato di sinistra. Con la complicità delle Confederazioni Sindacali ha varato un accordo (protocollo del 23 luglio) che ribadisce e rafforza il precariato e la perdita di diritti che la legge Biagi sancisce per il lavoro dipendenti: ha modificato il sistema pensionistico nel senso voluto dalla riforma Maroni; si è limitato a fare qualche elemosina ai pensionati più poveri ed ai cosidetto "non capienti" sulla linea del liberismo compassionevole (qualche soldo ma niente diritti), ha subito un decreto "sicurezza" che
definire illiberale è poco.
L'ultimo atto sconcertante di questo governo è stata la mediazione del Ministro del Lavoro al contratto dei metalmeccanici, un contratto che riduce l'autonomia ed i diritti del lavoro dipendente per una manciata di spiccioli. Con qualche debole resistenza ha assistito allo sviluppo del razzismo di tante amministrazioni comunali di centro-sinistra, non ha compreso il disgusto crescente verso una democrazia diventata oligarchia per i privilegi dei politici, non ha capito la svolta del PD verso una riduzione della democrazia
a favore di una "governabilità" che altro non è se non l'impossibilità di fare valere i propri diritti in una fase di marginalizzazione della questione sociale fuori dal quadro politico.
Ieri al Senato è morto per sempre il centro-sinistra. E' finita l'alleanza tra la borghesia liberale e la classe lavoratrice. Ora lo scontro politico sarà tra due agglomerazioni "moderate" (laddove "moderate" significavano soltanto destra con manganello e destra senza). I partiti della sinistra eredi delle tradizione del socialismo sono stati messi fuori gioco.
Il clima prossimo venturo è anticipato dagli orientamenti dei tribunali di Genova e di Napoli che erogano e propongono di erogare altre condanne pesantissime a chi contesta
le scelte del governo.
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pietà per tutte le vittime
Nei campi di sterminio di Hitler morirono assieme agli ebrei tantissimi rom (oltre seicentomila), testimoni di Geova. omosessuali comunisti e liberali tedeschi,
slavi.... l'eccidio fu spaventoso per milioni di esseri umani.
Credo sia giusto ricordarli tutti. E' anche giusto ricordare le vittime nei campi di concentramento fascisti.
Bisogna anche ricordare i soldati tedeschi fatti prigionieri dagli Alleati e lasciati morire di fame. Pare due milioni di esseri umani.
I soldati tedeschi non rappresentavano Hitler e non meritavano una punizione tanto spaventosa.
Pietro Ancona
http://www.spazioamico.it/
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http://www.aaargh.com.mx/ital/alleati.html
slavi.... l'eccidio fu spaventoso per milioni di esseri umani.
Credo sia giusto ricordarli tutti. E' anche giusto ricordare le vittime nei campi di concentramento fascisti.
Bisogna anche ricordare i soldati tedeschi fatti prigionieri dagli Alleati e lasciati morire di fame. Pare due milioni di esseri umani.
I soldati tedeschi non rappresentavano Hitler e non meritavano una punizione tanto spaventosa.
Pietro Ancona
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mercoledì 23 gennaio 2008
la Repubblica degli Oligarchi
Mille Oligarchi festeggiano se stessi nel sessantesimo della Costituzione
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Mille oligarchi che non possono neppure definirsi "eletti dal popolo" dal momento che una scandalosa legge elettorale ha privato i cittadini del potere di scegliere i propri parlamentari, hanno festeggiato oggi, in modo solenne, con la Camera tirata a lucido, il sessantesimo anniversario della Costituzione.
La seduta è stata aperta dall'inno di Mameli e le tre massime autorità dello Stato hanno pronunziato discorsi di circostanza con strizzata d'occhio a Berlusconi ed al Papa.
I mille convenuti (forse la più numerosa assemblea parlamentare del mondo) hanno molti motivi per essere grati alla Repubblica a cominciare da uno stipendio da nababbi e da una pensione di lusso praticamente regalata tutto a spese di cittadini molti dei quali in un anno non guadagnano l'emolumento mensile di uno di loro.
L'insensibilità della sinistra italiana verso il problema (definito "antipolitica") costituito dai privilegi della Casta è una delle cause oramai strutturali di crisi della democrazia.
Il Parlamento e le Assemblee Regionali stanno diventando luoghi dove si concentra il risentimento degli italiani per le storture e le ingiustizie che sono costretti a subire.
Ma all'orizzonte non ci sono schiarite.Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Mille oligarchi che non possono neppure definirsi "eletti dal popolo" dal momento che una scandalosa legge elettorale ha privato i cittadini del potere di scegliere i propri parlamentari, hanno festeggiato oggi, in modo solenne, con la Camera tirata a lucido, il sessantesimo anniversario della Costituzione.
La seduta è stata aperta dall'inno di Mameli e le tre massime autorità dello Stato hanno pronunziato discorsi di circostanza con strizzata d'occhio a Berlusconi ed al Papa.
I mille convenuti (forse la più numerosa assemblea parlamentare del mondo) hanno molti motivi per essere grati alla Repubblica a cominciare da uno stipendio da nababbi e da una pensione di lusso praticamente regalata tutto a spese di cittadini molti dei quali in un anno non guadagnano l'emolumento mensile di uno di loro.
L'insensibilità della sinistra italiana verso il problema (definito "antipolitica") costituito dai privilegi della Casta è una delle cause oramai strutturali di crisi della democrazia.
Il Parlamento e le Assemblee Regionali stanno diventando luoghi dove si concentra il risentimento degli italiani per le storture e le ingiustizie che sono costretti a subire.
Ma all'orizzonte non ci sono schiarite.Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
l'ultima spiaggia di prodi. Ultima spiaggia della democrazia italiana?
L'ULTIMA SPIAGGIA DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA?
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L'ultima spiaggia di Prodi deve diventare l'ultima spiaggia della democrazia italiana? La sinistra deve finire sepolta tra le macerie del suo governo?
Il comportamento di resistenza ad oltranza di prodi è simmetrico ed egualmente nocivo all'Italia del comportamento di aggressione di berlusconi. Le due parole d'ordine: Via dal Governo e Governo a tutti i costi si equivalgono e stanno sottoponendo ad una torsione intollerabile la democrazia italiana già sfinita da una oligarchia la più ricca e profittatrice del mondo che dà il peggio di sè tutti i giorni da tutte le televisioni.
La sinistra di governo ha svenduto la sua identità, ha deluso amaramente il suo elettorato ed i lavoratori convocati il xx ottobre a fare una esibizione di forza e di speranze rimaste del tutto deluse per tenere in vita un governo che ha avuto il merito di risanare i conti dello Stato ma di farlo per impinguare i ceti possidenti, i ricchi,la sterminata borghesia parassitaria che sotto forma di consulenze e di consigli di amministrazione distrugge avidamente ogni nuova entrata dello Stato. Niente ha ricavato per se e per la sua base la sinistra. Perchè continua a fare karakiri?
Se il Senato darà la fiducia al governo continueremo in questa torsione del sistema democratico fino a quando qualcuno non libererà una sedia appetibile per Prodi.
Ma esiste una sedia capace di rabbonirlo per il rancore verso chi non gli permette di governare cinque anni come aveva annunziato.
Intanto la Sicilia continua ad avere Cuffaro Presidente della Regione. Da Palazzo Chigi silenzio assoluto. La stessa sinistra di governo
Ferrero e Mussi stanno zitti. Magari Cuffaro entrerà nella contrattazione con l'UDC per fare galleggiare un altro pò il governo.-
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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L'ultima spiaggia di Prodi deve diventare l'ultima spiaggia della democrazia italiana? La sinistra deve finire sepolta tra le macerie del suo governo?
Il comportamento di resistenza ad oltranza di prodi è simmetrico ed egualmente nocivo all'Italia del comportamento di aggressione di berlusconi. Le due parole d'ordine: Via dal Governo e Governo a tutti i costi si equivalgono e stanno sottoponendo ad una torsione intollerabile la democrazia italiana già sfinita da una oligarchia la più ricca e profittatrice del mondo che dà il peggio di sè tutti i giorni da tutte le televisioni.
La sinistra di governo ha svenduto la sua identità, ha deluso amaramente il suo elettorato ed i lavoratori convocati il xx ottobre a fare una esibizione di forza e di speranze rimaste del tutto deluse per tenere in vita un governo che ha avuto il merito di risanare i conti dello Stato ma di farlo per impinguare i ceti possidenti, i ricchi,la sterminata borghesia parassitaria che sotto forma di consulenze e di consigli di amministrazione distrugge avidamente ogni nuova entrata dello Stato. Niente ha ricavato per se e per la sua base la sinistra. Perchè continua a fare karakiri?
Se il Senato darà la fiducia al governo continueremo in questa torsione del sistema democratico fino a quando qualcuno non libererà una sedia appetibile per Prodi.
Ma esiste una sedia capace di rabbonirlo per il rancore verso chi non gli permette di governare cinque anni come aveva annunziato.
Intanto la Sicilia continua ad avere Cuffaro Presidente della Regione. Da Palazzo Chigi silenzio assoluto. La stessa sinistra di governo
Ferrero e Mussi stanno zitti. Magari Cuffaro entrerà nella contrattazione con l'UDC per fare galleggiare un altro pò il governo.-
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martedì 22 gennaio 2008
si può votare soltanto contro Berlusconi?
Se andiamo alle elezioni che cosa racconterà al suo elettorato la "cosa rossa"? Ha approvato senza battere ciglio due fondamentali decreti: il protocollo del 23 luglio ed il decreto sicurezza che hanno alterato profondamente l'identità socialista dei gruppi parlamentari.Ha approvato due finanziarie che hanno spostato una fetta consistente del reddito nazionale a vantaggio delle classi ricche. E' rimasta, seppur con qualche maldipancia nelle giunte dei comuni di centro-sinistra a cominciare dalla giunta di Roma che si sono spinte financo a forme di pulizia etnica contro i rom ed i poveri in generale. Ha pianto lacrime amare sugli omicidi sul lavoro ma non ha offerto altro che le condoglianze alle famiglie ed ai compagni dei morti: non ha fatto niente per rafforzare il ruolo dei delegati alla sicurezza e per vietare la pirateria padronale nelle assunzioni. Si è commossa per la questione dei salari di fame ma plaude al contratto dei metalmeccanici che dà una insignificante manciata di spiccioli e si propone una detassazione per ricavare
uno o due euro al giorno di aumento in cambio dell'indebolimento della previdenza e della sicurezza sociale.
Ma i lavoratori avrebbero sopportato tutto se non ci fosse stato un atteggiamento sprezzante di difesa dei privilegi della casta politica. Marini, Presidente del Senato, è stato il più arrogante di tutti e Bertinotti si è limitato ad offrire qualche fioretto senza affrontare radicalmente il problema in tutta la sua gravità. Ha giustificato Mastella nell'uso personale degli aerei di Stato. Bertinotti è appena tornato da un viaggio in America Latina con accompagnamento numeroso di giornalisti pronti a fargli seguire tutte le battute della politica italiana. Prodi ha detto offensivamente che la casta politica rispecchia la realtà sociale dell'Italia. Una affermazione scandalosa fatta da chi ha fatto un governo di 102 persone, di varie autorità costosissime ed inutili e dirige una amministrazione ricca di diecine di migliaia di consulenti che succhiano come sanguisughe.
Se ci fosse stato un significativo segnale di rinunzia ai privilegi oligarchici della Casta, oggi il centro-sinistra verrebbe difeso dai lavoratori nelle piazze da chi ne reclama la fine. Ma l'elettorato di sinistra è stato tradito dagli oligarchi della stessa sinistra e dal rigore liberistico di Prodi.
Non si è voluto fare un esame dei danni mostruosi provocati dalle privatizzazioni e dalle liberalizzazioni alle finanze dello Stato ed alla efficienza dei servizi: Ferrovie dello Stato, Telecomunicazioni, Energia, servizi locali a cominciare dal Commissariato ai Rifiuti di Napoli hanno gravato e gravano per miliardi e non vengono discussi. I managers di queste privatizzazioni scandalose ricevono emolumenti per milioni di euro anche quando le aziende producono perdite scandalose.
Se andiamo alle elezioni, non so francamente come e per chi votare. Ho votato per il centro-sinistra ed il programma realizzato è stato di centro-destra. La sinistra al governo si è comportata come una destra liberale. Si può votare soltanto per impedire a Berlusconi di tornare al governo? E' sufficiente questa motivazione?
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uno o due euro al giorno di aumento in cambio dell'indebolimento della previdenza e della sicurezza sociale.
Ma i lavoratori avrebbero sopportato tutto se non ci fosse stato un atteggiamento sprezzante di difesa dei privilegi della casta politica. Marini, Presidente del Senato, è stato il più arrogante di tutti e Bertinotti si è limitato ad offrire qualche fioretto senza affrontare radicalmente il problema in tutta la sua gravità. Ha giustificato Mastella nell'uso personale degli aerei di Stato. Bertinotti è appena tornato da un viaggio in America Latina con accompagnamento numeroso di giornalisti pronti a fargli seguire tutte le battute della politica italiana. Prodi ha detto offensivamente che la casta politica rispecchia la realtà sociale dell'Italia. Una affermazione scandalosa fatta da chi ha fatto un governo di 102 persone, di varie autorità costosissime ed inutili e dirige una amministrazione ricca di diecine di migliaia di consulenti che succhiano come sanguisughe.
Se ci fosse stato un significativo segnale di rinunzia ai privilegi oligarchici della Casta, oggi il centro-sinistra verrebbe difeso dai lavoratori nelle piazze da chi ne reclama la fine. Ma l'elettorato di sinistra è stato tradito dagli oligarchi della stessa sinistra e dal rigore liberistico di Prodi.
Non si è voluto fare un esame dei danni mostruosi provocati dalle privatizzazioni e dalle liberalizzazioni alle finanze dello Stato ed alla efficienza dei servizi: Ferrovie dello Stato, Telecomunicazioni, Energia, servizi locali a cominciare dal Commissariato ai Rifiuti di Napoli hanno gravato e gravano per miliardi e non vengono discussi. I managers di queste privatizzazioni scandalose ricevono emolumenti per milioni di euro anche quando le aziende producono perdite scandalose.
Se andiamo alle elezioni, non so francamente come e per chi votare. Ho votato per il centro-sinistra ed il programma realizzato è stato di centro-destra. La sinistra al governo si è comportata come una destra liberale. Si può votare soltanto per impedire a Berlusconi di tornare al governo? E' sufficiente questa motivazione?
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il boomerang di Benedetto Il boomerang di Benedetto XVI
Il boomerang di Benedetto XVI
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Alla fine, l'operazione architettata dal Papa e da Ruini per vittimizzare la Chiesa, esporre alla pubblica esecrazione i professori della facoltà di Fisica di Roma , ordire una grande menzogna mediatica sulla responsabilità del mancato intervento (attribuita a quanti avevano fatto civilissime anche se ferme opposizioni) si è dimostrata troppo azzardata e forse anche perdente.
L'appoggio della grande stampa di informazione all'operazione Ruini è stato davvero massiccia. Anche le televisioni hanno dato il loro contributo. Ma la grande campagna di odio non ha dato i risultati sperati e dentro la Chiesa il disagio sta diventando quasi ingestibile.
La manifestazione di Piazza San Pietro è stata certamente ragguardevole ma un flop rispetto le aspettative. In un Paese in cui i grandi eventi mobilitano milioni di persone contare a Piazza San Pietro "soltanto" duecentomila persona non
può certo esaltare gli animi e spingere verso altre prove di forza.
Il fatto che soltanto i politici della destra italiana e qualche rappresentante dei cattolici del Partito Democratico fossero presenti alla manifestazione papista ha finito col mettere in luce quali sono i reali interessi che si muovono attorno alla restaurazione ed al neo antimodernismo della Chiesa: interessi asociali e contro i diritti civili delle persone; Che il Foglio di Ferrara tiri la volata alla campagna contro l'aborto e contro la fecondazione assistita certamente crea perplessità in estesi ambiti della intellettualità e delle organizzazioni cattoliche che sono a contatto con i problemi reali e quotidiani delle persone. Mi riferisco anche a molti ambienti scientifici cattolici.
Il discorso del Papa, pronunziato con la bocca atteggiata a dolcezza ma sicuramente pieno di veleno per la contestazione ricevuta alla Sapienza è stato certamente un boomerang. Tutti hanno potuto constatare con disagio come l'Angelus sia stato strumentalizzato per sferrare un attacco contro una una minoranza di persone.
Da questo punto di vista, l'operazione è stata maramaldesca e persino oscena se consideriamo che lo speaker di Radio Maria ha insolentito con volgarità incredibili i "reprobi" dichiarandoli invasati da Satani e "cornuti.
Avrebbe fatto bene il Papa a non prestarsi alle voglie di sponsorizzazione del Rettore dell'Università di Roma che dovrebbe dimettersi
per avere creato un incidente grave ed attentato alla laicità della Università.
Insomma, seppur alcuni tartufeschi personaggi del centro-sinistra siano stati arruolati dalla operazione Ruini, la parte essenziale dello schieramento democratico italiano non ha mollato le postazioni laiche. Persone come Rosi Bindi sono davvero eredi della civile tradizione laica del cattolicesimo di De Gasperi ed in questa occasione hanno contribuito a salvare l'onore dello Stato assai di più di taluni autorevoli ed autorevolissimi personaggi.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Alla fine, l'operazione architettata dal Papa e da Ruini per vittimizzare la Chiesa, esporre alla pubblica esecrazione i professori della facoltà di Fisica di Roma , ordire una grande menzogna mediatica sulla responsabilità del mancato intervento (attribuita a quanti avevano fatto civilissime anche se ferme opposizioni) si è dimostrata troppo azzardata e forse anche perdente.
L'appoggio della grande stampa di informazione all'operazione Ruini è stato davvero massiccia. Anche le televisioni hanno dato il loro contributo. Ma la grande campagna di odio non ha dato i risultati sperati e dentro la Chiesa il disagio sta diventando quasi ingestibile.
La manifestazione di Piazza San Pietro è stata certamente ragguardevole ma un flop rispetto le aspettative. In un Paese in cui i grandi eventi mobilitano milioni di persone contare a Piazza San Pietro "soltanto" duecentomila persona non
può certo esaltare gli animi e spingere verso altre prove di forza.
Il fatto che soltanto i politici della destra italiana e qualche rappresentante dei cattolici del Partito Democratico fossero presenti alla manifestazione papista ha finito col mettere in luce quali sono i reali interessi che si muovono attorno alla restaurazione ed al neo antimodernismo della Chiesa: interessi asociali e contro i diritti civili delle persone; Che il Foglio di Ferrara tiri la volata alla campagna contro l'aborto e contro la fecondazione assistita certamente crea perplessità in estesi ambiti della intellettualità e delle organizzazioni cattoliche che sono a contatto con i problemi reali e quotidiani delle persone. Mi riferisco anche a molti ambienti scientifici cattolici.
Il discorso del Papa, pronunziato con la bocca atteggiata a dolcezza ma sicuramente pieno di veleno per la contestazione ricevuta alla Sapienza è stato certamente un boomerang. Tutti hanno potuto constatare con disagio come l'Angelus sia stato strumentalizzato per sferrare un attacco contro una una minoranza di persone.
Da questo punto di vista, l'operazione è stata maramaldesca e persino oscena se consideriamo che lo speaker di Radio Maria ha insolentito con volgarità incredibili i "reprobi" dichiarandoli invasati da Satani e "cornuti.
Avrebbe fatto bene il Papa a non prestarsi alle voglie di sponsorizzazione del Rettore dell'Università di Roma che dovrebbe dimettersi
per avere creato un incidente grave ed attentato alla laicità della Università.
Insomma, seppur alcuni tartufeschi personaggi del centro-sinistra siano stati arruolati dalla operazione Ruini, la parte essenziale dello schieramento democratico italiano non ha mollato le postazioni laiche. Persone come Rosi Bindi sono davvero eredi della civile tradizione laica del cattolicesimo di De Gasperi ed in questa occasione hanno contribuito a salvare l'onore dello Stato assai di più di taluni autorevoli ed autorevolissimi personaggi.
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domenica 20 gennaio 2008
contratto metalmeccanici: una umiliante sconfitta
Il contratto dei metalmeccanici si chiude con una umiliante sconfitta per i lavoratori: avranno 127 euro di aumento soltanto a regime, da 1 settembre 2009, cioè tra ventidue mesi e vengono derubati del periodo di vacatio ricevendo soltanto una manciata di spiccioli (trenta euro per ognuno dei dieci mesi trascorsi).
Inoltre la Federmeccanica e la Confindustria realizzano l'obiettivo strategico dell'allungamento del periodo di vigenza del contratto da ventiquattro e trenta mesi, risultato assai brillante per il padronato che si iscrive nella linea di imbalsamazione della contrattazione nazionale. Da qui partirà l'offensiva di sgretolamento del contratto nazionale.
Aumenta la disponibilità di lavoro straordinario nei sabati.
Nessuna norma viene introdotta a tutela degli infortuni sul lavoro. I poteri dei delegati aziendali alla sicurezza restano tali e quali cioè
quasi simbolici.
Per raggiungere questo risultato la categoria si è esposta financo all'occupazione di autostrade e di stazioni ferroviarie. Un enorme dispiegamento di energie quasi per nulla.
I salari dei metalmeccanici italiani restano i più bassi d'Europa e le fabbriche restano aperte alle utilizzazioni di manod'opera più convenienti alle imprese (lavoratori interinali, a progetto, a tempo determinato, provenienti da finte cooperative etc..)
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Inoltre la Federmeccanica e la Confindustria realizzano l'obiettivo strategico dell'allungamento del periodo di vigenza del contratto da ventiquattro e trenta mesi, risultato assai brillante per il padronato che si iscrive nella linea di imbalsamazione della contrattazione nazionale. Da qui partirà l'offensiva di sgretolamento del contratto nazionale.
Aumenta la disponibilità di lavoro straordinario nei sabati.
Nessuna norma viene introdotta a tutela degli infortuni sul lavoro. I poteri dei delegati aziendali alla sicurezza restano tali e quali cioè
quasi simbolici.
Per raggiungere questo risultato la categoria si è esposta financo all'occupazione di autostrade e di stazioni ferroviarie. Un enorme dispiegamento di energie quasi per nulla.
I salari dei metalmeccanici italiani restano i più bassi d'Europa e le fabbriche restano aperte alle utilizzazioni di manod'opera più convenienti alle imprese (lavoratori interinali, a progetto, a tempo determinato, provenienti da finte cooperative etc..)
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situazione senza speranza
I liberisti (anche di sinistra) hanno rovinato l'Italia
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I liberisti hanno rovinato l'Italia.Oggi l'Italia appare ed è un Paese in preda a gravissime difficoltà per l'impoverimento della generalità dei lavoratori dipendenti e il corrispondente arricchimento a dismisura dei gruppi dirigenti della industria e del management pubblico.
Mentre milioni di famiglie stentano a sopravvivere una nuova classe sociale fatta di consulenti della pubblica amministrazione,di amministratori delle aziende pubbliche privatizzate (nella gestione), di politici e parapolitici si ritagliano una consistente fetta
del reddito nazionale. I loro redditi si distanziano enormemente da quelli dei lavoratori e dei pensionati.
La responsabilità maggiore di questa situazione che sta diventando insostenibile è della sinistra e dei sindacati. Della sinistra che per conquistare il "centro" ha abbandonato il suo patrimonio culturale e politico fatto di un welfare avanzato e di benessere per le classi lavoratrici ; dei sindacati confederali, in particolare della CGIL, perchè dal 1993 ad oggi hanno mortificato e reso quasi inconsistenti le richieste di aumenti salariali dentro il limite della cosidetta inflazione programmata, un limite artificiale esistente soltanto in Italia con la funzione truffaldina di
deprivare di legittimi adeguamenti all'aumento del costo della vita.
L'Italia ha un padronato asociale che genera una quantità enorme di infortuni mortali sul lavoro e carica ogni anno lo Stato di centinaia di migliaia di invalidi e mutilati. Un padronato che per la subalternità dei sindacati oggi eroga salari inferiori il cinquanta per cento a quelli della media OCSE.
L'Italia è anche schiacciata dal costo enorme
delle Regioni e dal loro irresponsabile crescente indebitamento. Le Regioni sottraggono quantità astronomiche di risorse, appesantiscono la pressione fiscale sui contribuenti, senza peraltro offrire servizi utili.
Se per un colpo di bacchetta magica si chiudessero improvvisamente tutte le Regioni nessuno ne avvertirebbe la mancanza e la situazione finanziaria della comunità nazionale ne trarrebbe grande profitto.
Oggi siamo in una via priva di uscite. Due anni di sinistra al governo, nonostante la grande manifestazione del venti ottobre scorso, hanno portato a misure legislative come il decreto sul welfare di contenuto ultraliberistico, hanno convalidato la legge Biagi, hanno consolidato la egemonia della dottrina confindustriale sullo Stato. Hanno tolto ogni speranza di cambiamento e di miglioramento.
Questo livello di disastro, di povertà dei lavoratori sembra non bastare ai liberisti italiani. Ora si propongono l'abolizione del contratto nazionale di lavoro a favore di contratti individuali e questo abbasserà ulteriormente i livelli retributivi. Il fatto che la retribuzione a differenza di quanto impone la Costituzione non basti più al decoroso sostentamento viene accettato come dato "naturale" anche da molti esponenti della sinistra.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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I liberisti hanno rovinato l'Italia.Oggi l'Italia appare ed è un Paese in preda a gravissime difficoltà per l'impoverimento della generalità dei lavoratori dipendenti e il corrispondente arricchimento a dismisura dei gruppi dirigenti della industria e del management pubblico.
Mentre milioni di famiglie stentano a sopravvivere una nuova classe sociale fatta di consulenti della pubblica amministrazione,di amministratori delle aziende pubbliche privatizzate (nella gestione), di politici e parapolitici si ritagliano una consistente fetta
del reddito nazionale. I loro redditi si distanziano enormemente da quelli dei lavoratori e dei pensionati.
La responsabilità maggiore di questa situazione che sta diventando insostenibile è della sinistra e dei sindacati. Della sinistra che per conquistare il "centro" ha abbandonato il suo patrimonio culturale e politico fatto di un welfare avanzato e di benessere per le classi lavoratrici ; dei sindacati confederali, in particolare della CGIL, perchè dal 1993 ad oggi hanno mortificato e reso quasi inconsistenti le richieste di aumenti salariali dentro il limite della cosidetta inflazione programmata, un limite artificiale esistente soltanto in Italia con la funzione truffaldina di
deprivare di legittimi adeguamenti all'aumento del costo della vita.
L'Italia ha un padronato asociale che genera una quantità enorme di infortuni mortali sul lavoro e carica ogni anno lo Stato di centinaia di migliaia di invalidi e mutilati. Un padronato che per la subalternità dei sindacati oggi eroga salari inferiori il cinquanta per cento a quelli della media OCSE.
L'Italia è anche schiacciata dal costo enorme
delle Regioni e dal loro irresponsabile crescente indebitamento. Le Regioni sottraggono quantità astronomiche di risorse, appesantiscono la pressione fiscale sui contribuenti, senza peraltro offrire servizi utili.
Se per un colpo di bacchetta magica si chiudessero improvvisamente tutte le Regioni nessuno ne avvertirebbe la mancanza e la situazione finanziaria della comunità nazionale ne trarrebbe grande profitto.
Oggi siamo in una via priva di uscite. Due anni di sinistra al governo, nonostante la grande manifestazione del venti ottobre scorso, hanno portato a misure legislative come il decreto sul welfare di contenuto ultraliberistico, hanno convalidato la legge Biagi, hanno consolidato la egemonia della dottrina confindustriale sullo Stato. Hanno tolto ogni speranza di cambiamento e di miglioramento.
Questo livello di disastro, di povertà dei lavoratori sembra non bastare ai liberisti italiani. Ora si propongono l'abolizione del contratto nazionale di lavoro a favore di contratti individuali e questo abbasserà ulteriormente i livelli retributivi. Il fatto che la retribuzione a differenza di quanto impone la Costituzione non basti più al decoroso sostentamento viene accettato come dato "naturale" anche da molti esponenti della sinistra.
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sabato 19 gennaio 2008
difendiamo Pecoraro Scanio
DIFENDERE PECORARO SCANIO AGNELLO SACRIFICALE DELLA LOBBY DEI TERMOVALORIZZATORI.
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La mozione di sfiducia contro Pecoraro Scanio rappresenta il culmine della strumentalizzazione della vicenda dei rifiuti campani ad opera della lobby dei termovalorizzatori che hanno in programma la costruzione di almeno una diecina di impianti obsoleti in Italia, impianti rifiutati dai paesi più avanzati a cominciare dagli Usa.
E' un affare di molti miliardi di euro con tifosi e sostenitori bipartisan ed è per questo che credo alla soccombenza del povero Pecoraro Scanio che, se ha avuto un difetto è stato quello di non essere stato sufficientemente forte e deciso a difesa degli interessi delle popolazioni in occasione del comune impegno di Prodi e Cuffaro per la costruzione di quattro mostruosi inceneritori in Sicilia.
Bassolino, responsabile del disastro internazionale dei rifiuti della Campania, viene salvato dalla "provvidenziale" assenza di ben dodici deputati della Casa delle Libertà e continua ad essere protetto dal Partito Democratico e dal Governo, mentre Pecoraro Scanio dovrebbe essere sacrificato alla lobby interessata a realizzare impianti che producono la morte sotto forma di polveri sottili e che devastano l'ambiente. Il tanto decantato inceneritore di Brescia produce montagne di residui combusti non smaltibili e
esistono prove scientifiche della loro estrema pericolosità che hanno indotto molti Paesi alla messa in opera di tecnologie di smaltimento dei rifiuti basate inanzitutto su nuovi indirizzi che ne limitano fortemente la produzione e sul riciclo di gran parte di questi.
Per questo invito alla organizzazione di una settimana di solidarietà con Pecoraro Scanio
di denunzia della lobby mortifera degli inceneritori, di richiesta di scioglimento della Regione Campania, di rispetto della vita delle popolazioni. Non dimentichiamo i tentativi di intimidazione contro i dirigenti sanitari della Regioni italiane che hanno denunziato il pericolo9 dei termovalorizzati ed esprimiamo solidarietà per la loro azione e le loro iniziative.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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La mozione di sfiducia contro Pecoraro Scanio rappresenta il culmine della strumentalizzazione della vicenda dei rifiuti campani ad opera della lobby dei termovalorizzatori che hanno in programma la costruzione di almeno una diecina di impianti obsoleti in Italia, impianti rifiutati dai paesi più avanzati a cominciare dagli Usa.
E' un affare di molti miliardi di euro con tifosi e sostenitori bipartisan ed è per questo che credo alla soccombenza del povero Pecoraro Scanio che, se ha avuto un difetto è stato quello di non essere stato sufficientemente forte e deciso a difesa degli interessi delle popolazioni in occasione del comune impegno di Prodi e Cuffaro per la costruzione di quattro mostruosi inceneritori in Sicilia.
Bassolino, responsabile del disastro internazionale dei rifiuti della Campania, viene salvato dalla "provvidenziale" assenza di ben dodici deputati della Casa delle Libertà e continua ad essere protetto dal Partito Democratico e dal Governo, mentre Pecoraro Scanio dovrebbe essere sacrificato alla lobby interessata a realizzare impianti che producono la morte sotto forma di polveri sottili e che devastano l'ambiente. Il tanto decantato inceneritore di Brescia produce montagne di residui combusti non smaltibili e
esistono prove scientifiche della loro estrema pericolosità che hanno indotto molti Paesi alla messa in opera di tecnologie di smaltimento dei rifiuti basate inanzitutto su nuovi indirizzi che ne limitano fortemente la produzione e sul riciclo di gran parte di questi.
Per questo invito alla organizzazione di una settimana di solidarietà con Pecoraro Scanio
di denunzia della lobby mortifera degli inceneritori, di richiesta di scioglimento della Regione Campania, di rispetto della vita delle popolazioni. Non dimentichiamo i tentativi di intimidazione contro i dirigenti sanitari della Regioni italiane che hanno denunziato il pericolo9 dei termovalorizzati ed esprimiamo solidarietà per la loro azione e le loro iniziative.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
venerdì 18 gennaio 2008
perturbazioni
http://www.repubblica.it/2007/02/rubriche/bussole/minima-democrazia/minima-democrazia.html
Caro Professore Diamanti,
la sua bussola di oggi è alterata da una perturbazione magnetica evidente: come fa a costruire tutto un bla bla bla sulla democrazia minima sul falso che tutti i professori della sapienza non firmatari del documento dei 67 non lo condividessero? Lei costruisce tutta una volata ad una conclusione autoritaria basata sul fatto che, perbacco, la maggioranza non può essere succube di una infima minoranza.
Cervellotica ed infondata falsificazione della verità.
Se si dà modo ai 2000 che lei arbitrariamente colloca tra i contrari ai 67 sarà facile accorgersi della infondatezza della sua cervellotica costruzione.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Caro Professore Diamanti,
la sua bussola di oggi è alterata da una perturbazione magnetica evidente: come fa a costruire tutto un bla bla bla sulla democrazia minima sul falso che tutti i professori della sapienza non firmatari del documento dei 67 non lo condividessero? Lei costruisce tutta una volata ad una conclusione autoritaria basata sul fatto che, perbacco, la maggioranza non può essere succube di una infima minoranza.
Cervellotica ed infondata falsificazione della verità.
Se si dà modo ai 2000 che lei arbitrariamente colloca tra i contrari ai 67 sarà facile accorgersi della infondatezza della sua cervellotica costruzione.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
DOMENICA ALL'ANGELUS: ATTACCO PAPISTA ALL'ITALIA
========================================
Il Cardinale Ruini sta organizzando la vendetta del Vaticano contro l'Italia laica che ha impedito l'annessione della libera università statale "la Sapienza" di Roma alla marca clericale: domenica prossima, il consueto appuntamento del Papa con i suoi fedeli, si trasformerà in una prova di forza, in un arruolamento di tutti i presenti all'Angelus, contro la laicità dello Stato Italiano.
Non sono stati ritenuti sufficienti le scuse del Presidente della Repubblica e le servili dichiarazioni del Rettore della Sapienza, del Ministro Mussi e del Sindaco di Roma e segretario del PD Veltroni, nè hanno placato la rabbia di Ruini gli articoli di tanti pennivendoli della stampa italiana di elogio di un discorso spacciato per una summa di
elevato sapere. Non è bastata l'indegna gazzarra bipartisan di gran parte della Camera dei deputati, le richieste di licenziamento dei docenti laici, l'esclusione degli studenti laici dall'inaugurazione dell'anno accademico, le ingiurie volgari e volgarissime rivolte al fiore della fisica italiana. La Chiesa vuole mostrare i suoi muscoli, far capire che lo Stato si deve soltanto sottomettere e che le sue leggi debbono ricevere l'imprimatur della Cei e del collegio cardinalizio di vigilanza.
Sembra che non tutta la Chiesa sia convinta della giustezza di questa linea di rude scontro. Ma quanti dentro la stessa gerarchia della Chiesa e dentro la grande comunità dei cattolici vorrebbero esprimere protesta contro il fondamentalismo di Ruini vengono scoraggiati dalla pecorile acquiescenza di tanti esponenti di quella che era la sinistra italiana che probabilmente domenica prossima saranno in Piazza San Pietro, nell'artiglio
disegnato dal colonnato, con il capo cosparso di cenere, magari a piedi nudi come Enrico IV a Canossa.
Mastella, eroe bipartisan dell'oligarchia italiana sarà costretto ad andare da solo con le sue truppe cammellate alla Messa Papale. La signora Mastella" colpita perchè cattolica"
sarà purtroppo costretta a restare a casa, nella sua splendita villa di Ceppaloni guadagnata con i proventi della politica ( in Italia i politici non hanno bisogno di tangenti: bastano i loro emolumenti e privilegi ad arricchirli).
Spero di non vedere in Piazza San Pietro Veltroni e Mussi e gli esponenti della sinistra.
Domenica lo Stato Italiano sarà umiliato dalla prova di forza delle parrocchie. Molti esponenti dell' establishement parteciperanno all'opera di umiliazione. Dopo l'Angelus avremo un'Italia c he assomiglierà sempre di più
all'Iran ed agli Stati teocratici senza le ragioni che giustificano l'islamismo: la difesa della patria contro l'annessionismo imperialistico dell'Occidente.
Naturalmente, il braccio di ferro di Ruini dovrà fruttare tanti ulteriori privilegi alla Chiesa che già succhia da tutti i livelli della pubblica amministrazione. Ma il premio più ambito non sarà la cancellazione dei pacs (già incassata) ma lo svuotamento della 194 ed ulteriori privilegi alla Scuola cattolica e di colonizzazione della scuola statale.Pietro Anconawww.spazioamico.it
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Il Cardinale Ruini sta organizzando la vendetta del Vaticano contro l'Italia laica che ha impedito l'annessione della libera università statale "la Sapienza" di Roma alla marca clericale: domenica prossima, il consueto appuntamento del Papa con i suoi fedeli, si trasformerà in una prova di forza, in un arruolamento di tutti i presenti all'Angelus, contro la laicità dello Stato Italiano.
Non sono stati ritenuti sufficienti le scuse del Presidente della Repubblica e le servili dichiarazioni del Rettore della Sapienza, del Ministro Mussi e del Sindaco di Roma e segretario del PD Veltroni, nè hanno placato la rabbia di Ruini gli articoli di tanti pennivendoli della stampa italiana di elogio di un discorso spacciato per una summa di
elevato sapere. Non è bastata l'indegna gazzarra bipartisan di gran parte della Camera dei deputati, le richieste di licenziamento dei docenti laici, l'esclusione degli studenti laici dall'inaugurazione dell'anno accademico, le ingiurie volgari e volgarissime rivolte al fiore della fisica italiana. La Chiesa vuole mostrare i suoi muscoli, far capire che lo Stato si deve soltanto sottomettere e che le sue leggi debbono ricevere l'imprimatur della Cei e del collegio cardinalizio di vigilanza.
Sembra che non tutta la Chiesa sia convinta della giustezza di questa linea di rude scontro. Ma quanti dentro la stessa gerarchia della Chiesa e dentro la grande comunità dei cattolici vorrebbero esprimere protesta contro il fondamentalismo di Ruini vengono scoraggiati dalla pecorile acquiescenza di tanti esponenti di quella che era la sinistra italiana che probabilmente domenica prossima saranno in Piazza San Pietro, nell'artiglio
disegnato dal colonnato, con il capo cosparso di cenere, magari a piedi nudi come Enrico IV a Canossa.
Mastella, eroe bipartisan dell'oligarchia italiana sarà costretto ad andare da solo con le sue truppe cammellate alla Messa Papale. La signora Mastella" colpita perchè cattolica"
sarà purtroppo costretta a restare a casa, nella sua splendita villa di Ceppaloni guadagnata con i proventi della politica ( in Italia i politici non hanno bisogno di tangenti: bastano i loro emolumenti e privilegi ad arricchirli).
Spero di non vedere in Piazza San Pietro Veltroni e Mussi e gli esponenti della sinistra.
Domenica lo Stato Italiano sarà umiliato dalla prova di forza delle parrocchie. Molti esponenti dell' establishement parteciperanno all'opera di umiliazione. Dopo l'Angelus avremo un'Italia c he assomiglierà sempre di più
all'Iran ed agli Stati teocratici senza le ragioni che giustificano l'islamismo: la difesa della patria contro l'annessionismo imperialistico dell'Occidente.
Naturalmente, il braccio di ferro di Ruini dovrà fruttare tanti ulteriori privilegi alla Chiesa che già succhia da tutti i livelli della pubblica amministrazione. Ma il premio più ambito non sarà la cancellazione dei pacs (già incassata) ma lo svuotamento della 194 ed ulteriori privilegi alla Scuola cattolica e di colonizzazione della scuola statale.Pietro Anconawww.spazioamico.it
lettera al Corriere sulla Messa di Ratzinger
Caro Professore,
nella sua risposta al signor Zanuso lei non ha ricordato come il rito della messa, dalle origini fino al concilio di Trento, sia stato sempre celebrato con il sacerdote rivolto "versum popolum" e che soltanto dal 1570 fino alle deliberazioni del Concilio Vaticano II la messa è stata celebrata con il sacerdote "versum apsidem" a sottolineare la sua funzionedi trasmettitore da Dio all'ecclesia ridotta a "gregge del Signore". Questo è testimoniato dagli altari delle più antiche basiliche romane a cominciare da San Pietro collocati sempre tra l'officiante e i fedeli. Pietro Ancona
nella sua risposta al signor Zanuso lei non ha ricordato come il rito della messa, dalle origini fino al concilio di Trento, sia stato sempre celebrato con il sacerdote rivolto "versum popolum" e che soltanto dal 1570 fino alle deliberazioni del Concilio Vaticano II la messa è stata celebrata con il sacerdote "versum apsidem" a sottolineare la sua funzionedi trasmettitore da Dio all'ecclesia ridotta a "gregge del Signore". Questo è testimoniato dagli altari delle più antiche basiliche romane a cominciare da San Pietro collocati sempre tra l'officiante e i fedeli. Pietro Ancona
attacco papista all'Italia
Cc: bertinotti@cameradeputati.it ; mARINI@posta.senato.it ; mussi@cameradeputati.it ; sindaco@comune.roma.it
Sent: Friday, January 18, 2008 10:26 AM
Subject: Domenica all'Angelus: attacco papista all'Italia.
DOMENICA ALL'ANGELUS: ATTACCO PAPISTA ALL'ITALIA
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Il Cardinale Ruini sta organizzando la vendetta del Vaticano contro l'Italia laica che ha impedito l'annessione della libera università statale "la Sapienza" di Roma alla marca clericale: domenica prossima, il consueto appuntamento del Papa con i suoi fedeli, si trasformerà in una prova di forza, in un arruolamento di tutti i presenti all'Angelus, contro la laicità dello Stato Italiano.
Non sono stati ritenuti sufficienti le scuse del Presidente della Repubblica e le servili dichiarazioni del Rettore della Sapienza, del Ministro Mussi e del Sindaco di Roma e segretario del PD Veltroni, nè hanno placato la rabbia di Ruini gli articoli di tanti pennivendoli della stampa italiana di elogio di un discorso spacciato per una summa di
elevato sapere. Non è bastata l'indegna gazzarra bipartisan di gran parte della Camera dei deputati, le richieste di licenziamento dei docenti laici, l'esclusione degli studenti laici dall'inaugurazione dell'anno accademico, le ingiurie volgari e volgarissime rivolte al fiore della fisica italiana. La Chiesa vuole mostrare i suoi muscoli, far capire che lo Stato si deve soltanto sottomettere e che le sue leggi debbono ricevere l'imprimatur della Cei e del collegio cardinalizio di vigilanza.
Sembra che non tutta la Chiesa sia convinta della giustezza di questa linea di rude scontro. Ma quanti dentro la stessa gerarchia della Chiesa e dentro la grande comunità dei cattolici vorrebbero esprimere protesta contro il fondamentalismo di Ruini vengono scoraggiati dalla pecorile acquiescenza di tanti esponenti di quella che era la sinistra italiana che probabilmente domenica prossima saranno in Piazza San Pietro, nell'artiglio
disegnato dal colonnato, con il capo cosparso di cenere, magari a piedi nudi come Enrico IV a Canossa.
Mastella, eroe bipartisan dell'oligarchia italiana sarà costretto ad andare da solo con le sue truppe cammellate alla Messa Papale. La signora Mastella" colpita perchè cattolica"
sarà purtroppo costretta a restare a casa, nella sua splendita villa di Ceppaloni guadagnata con i proventi della politica ( in Italia i politici non hanno bisogno di tangenti: bastano i loro emolumenti e privilegi ad arricchirli).
Spero di non vedere in Piazza San Pietro Veltroni e Mussi e gli esponenti della sinistra.
Domenica lo Stato Italiano sarà umiliato dalla prova di forza delle parrocchie. Molti esponenti dell' establishement parteciperanno all'opera di umiliazione. Dopo l'Angelus avremo un'Italia c he assomiglierà sempre di più
all'Iran ed agli Stati teocratici senza le ragioni che giustificano l'islamismo: la difesa della patria contro l'annessionismo imperialistico dell'Occidente.
Naturalmente, il braccio di ferro di Ruini dovrà fruttare tanti ulteriori privilegi alla Chiesa che già succhia da tutti i livelli della pubblica amministrazione. Ma il premio più ambito non sarà la cancellazione dei pacs (già incassata) ma lo svuotamento della 194 ed ulteriori privilegi alla Scuola cattolica e di colonizzazione della scuola statale.Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Sent: Friday, January 18, 2008 10:26 AM
Subject: Domenica all'Angelus: attacco papista all'Italia.
DOMENICA ALL'ANGELUS: ATTACCO PAPISTA ALL'ITALIA
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Il Cardinale Ruini sta organizzando la vendetta del Vaticano contro l'Italia laica che ha impedito l'annessione della libera università statale "la Sapienza" di Roma alla marca clericale: domenica prossima, il consueto appuntamento del Papa con i suoi fedeli, si trasformerà in una prova di forza, in un arruolamento di tutti i presenti all'Angelus, contro la laicità dello Stato Italiano.
Non sono stati ritenuti sufficienti le scuse del Presidente della Repubblica e le servili dichiarazioni del Rettore della Sapienza, del Ministro Mussi e del Sindaco di Roma e segretario del PD Veltroni, nè hanno placato la rabbia di Ruini gli articoli di tanti pennivendoli della stampa italiana di elogio di un discorso spacciato per una summa di
elevato sapere. Non è bastata l'indegna gazzarra bipartisan di gran parte della Camera dei deputati, le richieste di licenziamento dei docenti laici, l'esclusione degli studenti laici dall'inaugurazione dell'anno accademico, le ingiurie volgari e volgarissime rivolte al fiore della fisica italiana. La Chiesa vuole mostrare i suoi muscoli, far capire che lo Stato si deve soltanto sottomettere e che le sue leggi debbono ricevere l'imprimatur della Cei e del collegio cardinalizio di vigilanza.
Sembra che non tutta la Chiesa sia convinta della giustezza di questa linea di rude scontro. Ma quanti dentro la stessa gerarchia della Chiesa e dentro la grande comunità dei cattolici vorrebbero esprimere protesta contro il fondamentalismo di Ruini vengono scoraggiati dalla pecorile acquiescenza di tanti esponenti di quella che era la sinistra italiana che probabilmente domenica prossima saranno in Piazza San Pietro, nell'artiglio
disegnato dal colonnato, con il capo cosparso di cenere, magari a piedi nudi come Enrico IV a Canossa.
Mastella, eroe bipartisan dell'oligarchia italiana sarà costretto ad andare da solo con le sue truppe cammellate alla Messa Papale. La signora Mastella" colpita perchè cattolica"
sarà purtroppo costretta a restare a casa, nella sua splendita villa di Ceppaloni guadagnata con i proventi della politica ( in Italia i politici non hanno bisogno di tangenti: bastano i loro emolumenti e privilegi ad arricchirli).
Spero di non vedere in Piazza San Pietro Veltroni e Mussi e gli esponenti della sinistra.
Domenica lo Stato Italiano sarà umiliato dalla prova di forza delle parrocchie. Molti esponenti dell' establishement parteciperanno all'opera di umiliazione. Dopo l'Angelus avremo un'Italia c he assomiglierà sempre di più
all'Iran ed agli Stati teocratici senza le ragioni che giustificano l'islamismo: la difesa della patria contro l'annessionismo imperialistico dell'Occidente.
Naturalmente, il braccio di ferro di Ruini dovrà fruttare tanti ulteriori privilegi alla Chiesa che già succhia da tutti i livelli della pubblica amministrazione. Ma il premio più ambito non sarà la cancellazione dei pacs (già incassata) ma lo svuotamento della 194 ed ulteriori privilegi alla Scuola cattolica e di colonizzazione della scuola statale.Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
giovedì 17 gennaio 2008
Nota all'articolo del prof.ferroni
Cc: redazione@unita.it
Sent: Thursday, January 17, 2008 3:03 PM
Subject: sapienza ed ironia
Nota all'articolo del Professor Giulio Ferroni
==================================
Accademico esempio di cerchio-bottismo furbissimo!
I suoi colleghi firmatari del documento laico saranno "malaccorti! ed i giovani contestatari "sparuti" come lei scrive con una puzza sotto il naso che si sente anche via online ma per me sono
Sempre più utili alla causa della libertà di lei che torna da Los Angeles e ne scrive come se tornasse dal paradiso della iperciviltà, non si sporca le mani, fa della professorale e facile ironia e non si domanda che cosa sta diventando l'Italia oramai da anni sottoposta ad una pressione insostenibile del Papato.
Ruini domenica organizza la manifestazione-vendetta dei papisti ed immagino ci saranno i politici italiani bipartisan capeggiati da Mastella e Casini e tutti gli altri profittatori della Casta.
Si unirà anche lei al corteo ? Ruini pretenderà che i laici sostino nella cerchia esterna delle mura cosparsi di cenere, a piedi nudi, per farsi perdonare come Enrico IV a Canossa?
Meglio, mille volte meglio stare dalla parte degli "sparuti". e dei "malaccorti" !!
Non sarà grande merito stare dalla parte della maggioranza che soccorre il prepotente di turno ieri Berlusconi, oggi Ratzinger, domani Veltroni o altro della stessa risma.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72147
.Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Sent: Thursday, January 17, 2008 3:03 PM
Subject: sapienza ed ironia
Nota all'articolo del Professor Giulio Ferroni
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Accademico esempio di cerchio-bottismo furbissimo!
I suoi colleghi firmatari del documento laico saranno "malaccorti! ed i giovani contestatari "sparuti" come lei scrive con una puzza sotto il naso che si sente anche via online ma per me sono
Sempre più utili alla causa della libertà di lei che torna da Los Angeles e ne scrive come se tornasse dal paradiso della iperciviltà, non si sporca le mani, fa della professorale e facile ironia e non si domanda che cosa sta diventando l'Italia oramai da anni sottoposta ad una pressione insostenibile del Papato.
Ruini domenica organizza la manifestazione-vendetta dei papisti ed immagino ci saranno i politici italiani bipartisan capeggiati da Mastella e Casini e tutti gli altri profittatori della Casta.
Si unirà anche lei al corteo ? Ruini pretenderà che i laici sostino nella cerchia esterna delle mura cosparsi di cenere, a piedi nudi, per farsi perdonare come Enrico IV a Canossa?
Meglio, mille volte meglio stare dalla parte degli "sparuti". e dei "malaccorti" !!
Non sarà grande merito stare dalla parte della maggioranza che soccorre il prepotente di turno ieri Berlusconi, oggi Ratzinger, domani Veltroni o altro della stessa risma.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72147
.Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
ore sciagurate per l'Italia
Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: bertinotti@cameradeputati.it
Cc: ferrero
Sent: Wednesday, January 16, 2008 12:38 PM
Subject: : ventiquattro ore sciagurate per l'Italia
-----
ORE SCIAGURATE NEL PARLAMENTO ITALIANO
==============================================
Una larghissima maggioranza parlamentare ha condiviso l'attacco ai laici della Sapienza di Roma ed alla magistratura italiana per l'arresto della signora Lunardo-Mastella.
In entrambi i casi solidarietà a vittime del tutto presunte: la famiglia Mastella per rancori nutriti dalla magistratura e Papa Ratzinger per non avere avuto diritto di parola (come se non impervessasse come un tornado assieme ad uno stuolo notevole di cardinali su tutti i mass media italiana)
Già questa larga maggioranza vociante ed intollerante si era manifestata in occasione del decreto sul protocollo del 23 luglio e nel rinvio del decreto sulla sicurezza del lavoro mentre
ha toccato unanimità eccezionali sul decreto per la nazificazione del rapporto con gli immigrati.
Nasce un nuovo Partito diviso in due ali: Un Partito Istituzionale Rivoluzionario come quello messicano che governa per conto di un blocco sociale che esclude il lavoro dipendente, il laicismo, le minoranze, i pacifisti.
Questo Partito si collauderà in occasione del referendum contro i "piccoli" che "ricattano" e limitano la governabilità.
Tutti i cedimenti della sinistra in due anni di servile e scodinzolante subalternità nel governo Prodi non serviranno a salvarla dalla emarginazione.
Solo la lotta ed il ritorno ai valori del socialismo, della laicità, della libertà possono ancora salvare la democrazia italiana da una deriva autoritaria e fascista.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
From: pietroancona@tin.it
To: bertinotti@cameradeputati.it
Cc: ferrero
Sent: Wednesday, January 16, 2008 12:38 PM
Subject: : ventiquattro ore sciagurate per l'Italia
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ORE SCIAGURATE NEL PARLAMENTO ITALIANO
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Una larghissima maggioranza parlamentare ha condiviso l'attacco ai laici della Sapienza di Roma ed alla magistratura italiana per l'arresto della signora Lunardo-Mastella.
In entrambi i casi solidarietà a vittime del tutto presunte: la famiglia Mastella per rancori nutriti dalla magistratura e Papa Ratzinger per non avere avuto diritto di parola (come se non impervessasse come un tornado assieme ad uno stuolo notevole di cardinali su tutti i mass media italiana)
Già questa larga maggioranza vociante ed intollerante si era manifestata in occasione del decreto sul protocollo del 23 luglio e nel rinvio del decreto sulla sicurezza del lavoro mentre
ha toccato unanimità eccezionali sul decreto per la nazificazione del rapporto con gli immigrati.
Nasce un nuovo Partito diviso in due ali: Un Partito Istituzionale Rivoluzionario come quello messicano che governa per conto di un blocco sociale che esclude il lavoro dipendente, il laicismo, le minoranze, i pacifisti.
Questo Partito si collauderà in occasione del referendum contro i "piccoli" che "ricattano" e limitano la governabilità.
Tutti i cedimenti della sinistra in due anni di servile e scodinzolante subalternità nel governo Prodi non serviranno a salvarla dalla emarginazione.
Solo la lotta ed il ritorno ai valori del socialismo, della laicità, della libertà possono ancora salvare la democrazia italiana da una deriva autoritaria e fascista.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
commento allo scritto di De Mattia
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72148
Caro De Mattia,
il Papa non sarebbe venuto alla Sapienza per "dialogare" ma per affermare la primazia della fede sulla ragione. Le aperture del testo diffuso e tanto lodato dai pennivendoli italiani sono soltanto di linguaggio e di metodo. La sostanza è una durissima contestazione del ruolo della Ragione e della Scienza.
In quanto alla sua asserzione secondo la quale la Chiesa si batte per una globalizzazione diversa, per i poveri del mondo e bla bla bla trattasi di una vulgata di falsità per confondere l'opinione pubblica. Le politiche concrete del papato e delle Chiese nazionali nei punti scottanti e negli scenari del mondo idella lotta dei poveri sono state ferocemente repressive e
di appoggio alle dittature più spietate. I sostenitori della teologia della liberazione sono stati dispersi o uccisi, in Africa la Chiesa tresca e si inserisce e suscita lotte etniche etc... L'esperienza dei preti operai è stata annullata ed il primo atto di questo Papa Inquisitore è stato il licenziamento del direttore di una Rivista Cattolico-progressista dell'America Latina.
Accreditare la tesi di un Papato impegnato nella lotta per una globalizzazione diversa è un falso al pari di quello dell'Occidente che esporta democrazia etcc.etcc..
Tirare oggi la volata al Papato per l'isolamento delle poche isole di laicità attiva presente in Italia è opera maramaldesca.
Gli studenti ed i professori della Sapienza hanno messo a nudo una Italia che è oppressa
da un Papato ricco di una larghissima cortigianeria servile bipartisan che impedisce
i diritti civili comuni in Europa. Dobbiamo essere grati per il coraggio mostrato!
Tutto quello che mostra la Chiesa sul piano
della solidarietà che a lei sta tanto a cuore ha
il verme dentro.La Comunità di Santo Egidio famosa per la sua lotta per la Pace è finanziata dalle industrie di guerra etcc..etcc..
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Caro De Mattia,
il Papa non sarebbe venuto alla Sapienza per "dialogare" ma per affermare la primazia della fede sulla ragione. Le aperture del testo diffuso e tanto lodato dai pennivendoli italiani sono soltanto di linguaggio e di metodo. La sostanza è una durissima contestazione del ruolo della Ragione e della Scienza.
In quanto alla sua asserzione secondo la quale la Chiesa si batte per una globalizzazione diversa, per i poveri del mondo e bla bla bla trattasi di una vulgata di falsità per confondere l'opinione pubblica. Le politiche concrete del papato e delle Chiese nazionali nei punti scottanti e negli scenari del mondo idella lotta dei poveri sono state ferocemente repressive e
di appoggio alle dittature più spietate. I sostenitori della teologia della liberazione sono stati dispersi o uccisi, in Africa la Chiesa tresca e si inserisce e suscita lotte etniche etc... L'esperienza dei preti operai è stata annullata ed il primo atto di questo Papa Inquisitore è stato il licenziamento del direttore di una Rivista Cattolico-progressista dell'America Latina.
Accreditare la tesi di un Papato impegnato nella lotta per una globalizzazione diversa è un falso al pari di quello dell'Occidente che esporta democrazia etcc.etcc..
Tirare oggi la volata al Papato per l'isolamento delle poche isole di laicità attiva presente in Italia è opera maramaldesca.
Gli studenti ed i professori della Sapienza hanno messo a nudo una Italia che è oppressa
da un Papato ricco di una larghissima cortigianeria servile bipartisan che impedisce
i diritti civili comuni in Europa. Dobbiamo essere grati per il coraggio mostrato!
Tutto quello che mostra la Chiesa sul piano
della solidarietà che a lei sta tanto a cuore ha
il verme dentro.La Comunità di Santo Egidio famosa per la sua lotta per la Pace è finanziata dalle industrie di guerra etcc..etcc..
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Papisti, cerchiobottisti ed altra fauna
Nota all'articolo del Professor Giulio Ferroni
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Accademico esempio di cerchio-bottismo furbissimo!
I suoi colleghi firmatari del documento laico saranno "malaccorti! ed i giovani contestatari "sparuti" come lei scrive con una puzza sotto il naso che si sente anche via online ma per me sono
Sempre più utili alla causa della libertà di lei che torna da Los Angeles e ne scrive come se tornasse dal paradiso della iperciviltà, non si sporca le mani, fa della professorale e facile ironia e non si domanda che cosa sta diventando l'Italia oramai da anni sottoposta ad una pressione insostenibile del Papato.
Ruini domenica organizza la manifestazione-vendetta dei papisti ed immagino ci saranno i politici italiani bipartisan capeggiati da Mastella e Casini e tutti gli altri profittatori della Casta.
Si unirà anche lei al corteo ? Ruini pretenderà che i laici sostino nella cerchia esterna delle mura cosparsi di cenere, a piedi nudi, per farsi perdonare come Enrico IV a Canossa?
Meglio, mille volte meglio stare dalla parte degli "sparuti". e dei "malaccorti" !!
Non sarà grande merito stare dalla parte della maggioranza che soccorre il prepotente di turno ieri Berlusconi, oggi Ratzinger, domani Veltroni o altro della stessa risma.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72147
.Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Accademico esempio di cerchio-bottismo furbissimo!
I suoi colleghi firmatari del documento laico saranno "malaccorti! ed i giovani contestatari "sparuti" come lei scrive con una puzza sotto il naso che si sente anche via online ma per me sono
Sempre più utili alla causa della libertà di lei che torna da Los Angeles e ne scrive come se tornasse dal paradiso della iperciviltà, non si sporca le mani, fa della professorale e facile ironia e non si domanda che cosa sta diventando l'Italia oramai da anni sottoposta ad una pressione insostenibile del Papato.
Ruini domenica organizza la manifestazione-vendetta dei papisti ed immagino ci saranno i politici italiani bipartisan capeggiati da Mastella e Casini e tutti gli altri profittatori della Casta.
Si unirà anche lei al corteo ? Ruini pretenderà che i laici sostino nella cerchia esterna delle mura cosparsi di cenere, a piedi nudi, per farsi perdonare come Enrico IV a Canossa?
Meglio, mille volte meglio stare dalla parte degli "sparuti". e dei "malaccorti" !!
Non sarà grande merito stare dalla parte della maggioranza che soccorre il prepotente di turno ieri Berlusconi, oggi Ratzinger, domani Veltroni o altro della stessa risma.
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mercoledì 16 gennaio 2008
24 ore sciagurate per l'Italia
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: bertinotti@cameradeputati.it
Cc: ferrero
Sent: Wednesday, January 16, 2008 12:38 PM
Subject: : ventiquattro ore sciagurate per l'Italia
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ORE SCIAGURATE NEL PARLAMENTO ITALIANO
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Una larghissima maggioranza parlamentare ha condiviso l'attacco ai laici della Sapienza di Roma ed alla magistratura italiana per l'arresto della signora Lunardo-Mastella.
In entrambi i casi solidarietà a vittime del tutto presunte: la famiglia Mastella per rancori nutriti dalla magistratura e Papa Ratzinger per non avere avuto diritto di parola (come se non impervessasse come un tornado assieme ad uno stuolo notevole di cardinali su tutti i mass media italiana)
Già questa larga maggioranza vociante ed intollerante si era manifestata in occasione del decreto sul protocollo del 23 luglio e nel rinvio del decreto sulla sicurezza del lavoro mentre
ha toccato unanimità eccezionali sul decreto per la nazificazione del rapporto con gli immigrati.
Nasce un nuovo Partito diviso in due ali: Un Partito Istituzionale Rivoluzionario come quello messicano che governa per conto di un blocco sociale che esclude il lavoro dipendente, il laicismo, le minoranze, i pacifisti.
Questo Partito si collauderà in occasione del referendum contro i "piccoli" che "ricattano" e limitano la governabilità.
Tutti i cedimenti della sinistra in due anni di servile e scodinzolante subalternità nel governo Prodi non serviranno a salvarla dalla emarginazione.
Solo la lotta ed il ritorno ai valori del socialismo, della laicità, della libertà possono ancora salvare la democrazia italiana da una deriva autoritaria e fascista.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
From: pietroancona@tin.it
To: bertinotti@cameradeputati.it
Cc: ferrero
Sent: Wednesday, January 16, 2008 12:38 PM
Subject: : ventiquattro ore sciagurate per l'Italia
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ORE SCIAGURATE NEL PARLAMENTO ITALIANO
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Una larghissima maggioranza parlamentare ha condiviso l'attacco ai laici della Sapienza di Roma ed alla magistratura italiana per l'arresto della signora Lunardo-Mastella.
In entrambi i casi solidarietà a vittime del tutto presunte: la famiglia Mastella per rancori nutriti dalla magistratura e Papa Ratzinger per non avere avuto diritto di parola (come se non impervessasse come un tornado assieme ad uno stuolo notevole di cardinali su tutti i mass media italiana)
Già questa larga maggioranza vociante ed intollerante si era manifestata in occasione del decreto sul protocollo del 23 luglio e nel rinvio del decreto sulla sicurezza del lavoro mentre
ha toccato unanimità eccezionali sul decreto per la nazificazione del rapporto con gli immigrati.
Nasce un nuovo Partito diviso in due ali: Un Partito Istituzionale Rivoluzionario come quello messicano che governa per conto di un blocco sociale che esclude il lavoro dipendente, il laicismo, le minoranze, i pacifisti.
Questo Partito si collauderà in occasione del referendum contro i "piccoli" che "ricattano" e limitano la governabilità.
Tutti i cedimenti della sinistra in due anni di servile e scodinzolante subalternità nel governo Prodi non serviranno a salvarla dalla emarginazione.
Solo la lotta ed il ritorno ai valori del socialismo, della laicità, della libertà possono ancora salvare la democrazia italiana da una deriva autoritaria e fascista.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
martedì 15 gennaio 2008
una Vittoria laica. Liberata la Sapienza
Successo dei Laici. La lotta continua.
===============================
Le forze laiche, seppur abbandonate dai politici che cercano il consenso nei Palazzi e nei Poteri ed hanno perduto il polso della situazione italiana, hanno vinto: il Papa ha rinunziato alla sua presenza alla Sapienza di Roma per l'inaugurazione dell'anno accademico. Naturalmente ora fiumi di retorica vittiministica invaderanno i massmedia italiani e consolatori di ogni ordine e grado sorgeranno dappertutto a biasimare il successo della contestazione laica. In ogni caso, per quanti veleni verranno fatti scorrere e per quante vendette il clericalismo vorrà perpetrare per sanare l'onta subita, per il momento la causa dell'indipendenza della Scienza e del Sapere dal Potere Religioso
segna un punto. Gli orizzonti di libertà che si sarebbero ristretti per la prevaricazione romana sono ancora aperti ad un futuro non oscurantista.
Nella mia qualità di Presidente dell'Uaar di Palermo sono stato il primo, a seguito di una vibrata lettera di protesta del Prof. Russo dell'Università di Palermo pubblicata su Repubblica, a rivendicare in Italia l'autonomia dello spazio laico delle Università costringendo il Cardinale di Palermo a
realizzare altrove la messa che voleva celebrare nell'Aula Magna dell'Ateneo palermitano.
In questa iniziativa, come nell'iniziativa dei professori e degli studenti romani, non c'è alcun integralismo o mancanza di rispetto del sentimento religioso. C'è la constatazione che lo spazio pubblico appartiene a tutti i credenti di ogni fede e non credenti. C'è la convinzione che lo Stato non debba essere colonizzato. Ha ragione il valoroso giudice Luigi Tosti che ha condotto una solitaria battaglia pagata duramente sul piano personale per rivendicare la libertà delle aule giudiziarie.
Sbagliano coloro i quali per servilismo, calcolo o mal riposta solerzia religiosa consentono la colonizzazione degli spazi e delle pubbliche istituzioni. Sbaglia Bertinotti a consentire la presenza di un presepio e di un presidio religioso a Montecitorio. Bertinotti dovrebbe inoltre chiedere perdono a tutti gli omosessuali d'Italia per avere scacciato come "sacrilega" e "provocatoria" la presenza di due figurine omosex dal presepio e di avere costretto alle scuse il parlamentare che ne era stato autore.
Non possiamo ignorare come il cattolicesimo sia sempre stato contro lo scienza e contro la donna. Ha boicottato purtroppo senza proteste il referendum sulla fecondazione assistita ed ora vorrebbe lo svuotamento della legge 194.La Chiesa Cattolica mentre è per la pena di morte (prevista dal catechismo ricentemente riformato)
vorrebbe salvaguardare l'embrione a scapito della salute della madre considerata un mero contenitore e non soggetto di diritto primario.
I laici italiani ricavino dalla lotta dei professori e degli studenti romani esempio per difendere la libertà della scienza e per limitare l'ombra di barbarie medioevale che la Chiesa vorrebbe stendere sulla Repubblica Italiana riducendola ad una sua appendice.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Le forze laiche, seppur abbandonate dai politici che cercano il consenso nei Palazzi e nei Poteri ed hanno perduto il polso della situazione italiana, hanno vinto: il Papa ha rinunziato alla sua presenza alla Sapienza di Roma per l'inaugurazione dell'anno accademico. Naturalmente ora fiumi di retorica vittiministica invaderanno i massmedia italiani e consolatori di ogni ordine e grado sorgeranno dappertutto a biasimare il successo della contestazione laica. In ogni caso, per quanti veleni verranno fatti scorrere e per quante vendette il clericalismo vorrà perpetrare per sanare l'onta subita, per il momento la causa dell'indipendenza della Scienza e del Sapere dal Potere Religioso
segna un punto. Gli orizzonti di libertà che si sarebbero ristretti per la prevaricazione romana sono ancora aperti ad un futuro non oscurantista.
Nella mia qualità di Presidente dell'Uaar di Palermo sono stato il primo, a seguito di una vibrata lettera di protesta del Prof. Russo dell'Università di Palermo pubblicata su Repubblica, a rivendicare in Italia l'autonomia dello spazio laico delle Università costringendo il Cardinale di Palermo a
realizzare altrove la messa che voleva celebrare nell'Aula Magna dell'Ateneo palermitano.
In questa iniziativa, come nell'iniziativa dei professori e degli studenti romani, non c'è alcun integralismo o mancanza di rispetto del sentimento religioso. C'è la constatazione che lo spazio pubblico appartiene a tutti i credenti di ogni fede e non credenti. C'è la convinzione che lo Stato non debba essere colonizzato. Ha ragione il valoroso giudice Luigi Tosti che ha condotto una solitaria battaglia pagata duramente sul piano personale per rivendicare la libertà delle aule giudiziarie.
Sbagliano coloro i quali per servilismo, calcolo o mal riposta solerzia religiosa consentono la colonizzazione degli spazi e delle pubbliche istituzioni. Sbaglia Bertinotti a consentire la presenza di un presepio e di un presidio religioso a Montecitorio. Bertinotti dovrebbe inoltre chiedere perdono a tutti gli omosessuali d'Italia per avere scacciato come "sacrilega" e "provocatoria" la presenza di due figurine omosex dal presepio e di avere costretto alle scuse il parlamentare che ne era stato autore.
Non possiamo ignorare come il cattolicesimo sia sempre stato contro lo scienza e contro la donna. Ha boicottato purtroppo senza proteste il referendum sulla fecondazione assistita ed ora vorrebbe lo svuotamento della legge 194.La Chiesa Cattolica mentre è per la pena di morte (prevista dal catechismo ricentemente riformato)
vorrebbe salvaguardare l'embrione a scapito della salute della madre considerata un mero contenitore e non soggetto di diritto primario.
I laici italiani ricavino dalla lotta dei professori e degli studenti romani esempio per difendere la libertà della scienza e per limitare l'ombra di barbarie medioevale che la Chiesa vorrebbe stendere sulla Repubblica Italiana riducendola ad una sua appendice.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
un calcolo sbagliato
Un errore politico grave
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Ha sbagliato il Papa a rinunziare ad andare alla Sapienza. Ha calcolato occhiutamente che i vantaggi di una ben orchestrata campagna vittimistica sarebbero stati maggiori degli inconvenienti di una presenza comunque contestata all'Ateneo. Tutti coloro che sono stati contestati alla Sapienza ne hanno ricevuto una ferita difficile da rimarginare. Luciano Lama
ne ebbe un vulnus nel suo rapporto con gli studenti e le nuove generazioni.
Il Papa ha calcolato che la rinunzia avrebbe spinto Prodi, la destra, il centro-sinistra ha chiudere in un cerchio di odio l'area ribelle della laicità italiana. Le definizioni in negativo si sprecano: ignoranti, intolleranti, faziosi, nazisti rossi, etcc..
Una parte cospicua di ciò che fu la sinistra italiana prende la distanza dai valorosi difensori della libertà e si mostra contrita e pronta a cedere altre cospicue regalie al Papato: esenzioni fiscali? un pezzetto di 194? Dichiarare per legge l'embrione intoccabile per sempre?
Ma il calcolo vaticano è miope e di corto respiro. Il Papa è innanzitutto una figura internazionale. Non è Ruini: Sul piano mondiale, la rinunzia del Papa alla visita lede molto il suo prestigio di grande leader universale. Più del vittimismo prevale la sconfitta politica. E le sconfitte politiche si pagano. Per questo a mio parere mentre la rinunzia del Papa per l'Italia sarà deleteria e portatrice di eventi illiberali e di r5afforzamento del ratzingerismo sul piano internazionale rimpicciolisce la già non gigantesca figura di Benedetto XVI.
Avrebbe fatto meglio a fidarsi di Amato e della saggezza dei laici che lo hanno contestato ed andare.
Ora dalla vicenda può distillare soltanto odio verso i laici italiani e non è un grande traguardo, un risultato positivo ed incoraggiante verso il futuro!
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Ha sbagliato il Papa a rinunziare ad andare alla Sapienza. Ha calcolato occhiutamente che i vantaggi di una ben orchestrata campagna vittimistica sarebbero stati maggiori degli inconvenienti di una presenza comunque contestata all'Ateneo. Tutti coloro che sono stati contestati alla Sapienza ne hanno ricevuto una ferita difficile da rimarginare. Luciano Lama
ne ebbe un vulnus nel suo rapporto con gli studenti e le nuove generazioni.
Il Papa ha calcolato che la rinunzia avrebbe spinto Prodi, la destra, il centro-sinistra ha chiudere in un cerchio di odio l'area ribelle della laicità italiana. Le definizioni in negativo si sprecano: ignoranti, intolleranti, faziosi, nazisti rossi, etcc..
Una parte cospicua di ciò che fu la sinistra italiana prende la distanza dai valorosi difensori della libertà e si mostra contrita e pronta a cedere altre cospicue regalie al Papato: esenzioni fiscali? un pezzetto di 194? Dichiarare per legge l'embrione intoccabile per sempre?
Ma il calcolo vaticano è miope e di corto respiro. Il Papa è innanzitutto una figura internazionale. Non è Ruini: Sul piano mondiale, la rinunzia del Papa alla visita lede molto il suo prestigio di grande leader universale. Più del vittimismo prevale la sconfitta politica. E le sconfitte politiche si pagano. Per questo a mio parere mentre la rinunzia del Papa per l'Italia sarà deleteria e portatrice di eventi illiberali e di r5afforzamento del ratzingerismo sul piano internazionale rimpicciolisce la già non gigantesca figura di Benedetto XVI.
Avrebbe fatto meglio a fidarsi di Amato e della saggezza dei laici che lo hanno contestato ed andare.
Ora dalla vicenda può distillare soltanto odio verso i laici italiani e non è un grande traguardo, un risultato positivo ed incoraggiante verso il futuro!
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
domenica 13 gennaio 2008
rompere il monopolio cgil cisl uil
alleato naturale della sinistra "vera"che tuttora esiste in Italia anche all'interno del PRC o del PDCI e della sinistra democratica sono i COBAS.
Ma la sinistra ignora i Cobas, li ha cancellati dalla sua vista e con ciò commette un errore grave per se stessa e per l'Italia.
Dopo il rigido allineamento della CGIL alla dottrina del "patto per l'Italia". la stipula del protocollo del 23 luglio, il silenzio sull'infame pacchetto sicurezza, la difesa dello stesso contro i tentativi di miglioramento provenienti dalla sinistra, l'adesione alla linea del legame produttività-salari e dell'indirizzare la contrattazione italiana verso gli "individual contract", non è più possibile
sopportare il monopolio della rappresentanza detenuto da CGIL CISL UIL. Le tre confederazioni esprimono una politica omogenea di subalternità culturale al liberismo ed
alla Confindustria.
Il monopolio della rappresentanza delle tre confederazioni deve essere rimesso in discussione se non si vuole cancellare ogni benchà minima traccia di dialettica sociale.
La "normalizzazione" della FIOM è questione di tempo. Già la CGIL ha messo piede all'interno del gruppo dirigente ed è pronta alla successione. Bisogna quindi rivedere la questione del monopolio demolendo la legge Bassanini e la teoria incostituzionale del criterio della "maggiore rappresentatività".
Dal momento che la CGIL in rottura c on la sua lunga e a volte gloriosa tradizione di rappresentanza genuina della classe lavoratrice accetta la dottrina aziendalistica della CISL e la sua idea di sindacato conforme al sistema esistente, non esistono più possibilità di rappresentare i reali interessi dei lavoratori se non rompendo il monopolio ed allargando la rappresentatività in primo luogo ai COBAS.
E' utile sapere che l'area maggiormente colpita da discriminazioni ed atteggiamenti antisindacali del mondo del lavoro è quella occupata dai COBAS. I dirigenti Cobas stentano a sopravvivere nei posti di lavoro perchè oggetto di persecuzioni canagliesche tipo Valletta anni cinquanta. Spesso dirigenti COBAS vengono licenziati. Bisognerebbe
aprire una inchiesta ufficiale sulle sofferenze dei lavoratori che di iscrivono ai cobas e sulla persecuzione dei loro dirigenti.
Segnalo il problema all'attenzione di esponenti della sinistra perchè valutino con attenzione il problema e le possibili iniziative da assumere.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
Ma la sinistra ignora i Cobas, li ha cancellati dalla sua vista e con ciò commette un errore grave per se stessa e per l'Italia.
Dopo il rigido allineamento della CGIL alla dottrina del "patto per l'Italia". la stipula del protocollo del 23 luglio, il silenzio sull'infame pacchetto sicurezza, la difesa dello stesso contro i tentativi di miglioramento provenienti dalla sinistra, l'adesione alla linea del legame produttività-salari e dell'indirizzare la contrattazione italiana verso gli "individual contract", non è più possibile
sopportare il monopolio della rappresentanza detenuto da CGIL CISL UIL. Le tre confederazioni esprimono una politica omogenea di subalternità culturale al liberismo ed
alla Confindustria.
Il monopolio della rappresentanza delle tre confederazioni deve essere rimesso in discussione se non si vuole cancellare ogni benchà minima traccia di dialettica sociale.
La "normalizzazione" della FIOM è questione di tempo. Già la CGIL ha messo piede all'interno del gruppo dirigente ed è pronta alla successione. Bisogna quindi rivedere la questione del monopolio demolendo la legge Bassanini e la teoria incostituzionale del criterio della "maggiore rappresentatività".
Dal momento che la CGIL in rottura c on la sua lunga e a volte gloriosa tradizione di rappresentanza genuina della classe lavoratrice accetta la dottrina aziendalistica della CISL e la sua idea di sindacato conforme al sistema esistente, non esistono più possibilità di rappresentare i reali interessi dei lavoratori se non rompendo il monopolio ed allargando la rappresentatività in primo luogo ai COBAS.
E' utile sapere che l'area maggiormente colpita da discriminazioni ed atteggiamenti antisindacali del mondo del lavoro è quella occupata dai COBAS. I dirigenti Cobas stentano a sopravvivere nei posti di lavoro perchè oggetto di persecuzioni canagliesche tipo Valletta anni cinquanta. Spesso dirigenti COBAS vengono licenziati. Bisognerebbe
aprire una inchiesta ufficiale sulle sofferenze dei lavoratori che di iscrivono ai cobas e sulla persecuzione dei loro dirigenti.
Segnalo il problema all'attenzione di esponenti della sinistra perchè valutino con attenzione il problema e le possibili iniziative da assumere.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
sabato 12 gennaio 2008
prodi e bassolino = solidarietà tra oligarchi
L'appello di Prodi a tutte le Regioni italiane di cooperare allo smaltimento dei rifiuti campani
per liberare l'Italia dalla vergogna che la mette in difficoltà sul piano internazionale sarebbe credibile se Bassolino e la Jervolino si fossero dimessi dai loro incarichi e la Regione Campania fosse stata sciolta.
Invece, Prodi continua a collaborare con Bassolino nella gestione della vicenda rifiuti.
Il suo appello appare un atto di proterva arroganza di oligarchi che si ritengono al disopra delle leggi che regolano i comuni mortali. Un gesto omertoso.
Bassolino si è spinto a dire che la sua permanenza alla testa della giunta Campania è
necessaria all'Italia!
Le mancate dimissioni di Bassolino e Jervolino fanno dell'operazione solidarietà un mero fatto di mutuo soccorso tra oligarchi che suscita la protesta delle popolazioni vittime dei trasferimenti di monnezza-
Su tutto pesa la strumentalizzazione della lobby dei termovalorizzati che profittano della vicenda campana per criminalizzare l'opposizione alla installazione di nuovi, costosi,
impianti pericolosi alla salute dei cittadini.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
per liberare l'Italia dalla vergogna che la mette in difficoltà sul piano internazionale sarebbe credibile se Bassolino e la Jervolino si fossero dimessi dai loro incarichi e la Regione Campania fosse stata sciolta.
Invece, Prodi continua a collaborare con Bassolino nella gestione della vicenda rifiuti.
Il suo appello appare un atto di proterva arroganza di oligarchi che si ritengono al disopra delle leggi che regolano i comuni mortali. Un gesto omertoso.
Bassolino si è spinto a dire che la sua permanenza alla testa della giunta Campania è
necessaria all'Italia!
Le mancate dimissioni di Bassolino e Jervolino fanno dell'operazione solidarietà un mero fatto di mutuo soccorso tra oligarchi che suscita la protesta delle popolazioni vittime dei trasferimenti di monnezza-
Su tutto pesa la strumentalizzazione della lobby dei termovalorizzati che profittano della vicenda campana per criminalizzare l'opposizione alla installazione di nuovi, costosi,
impianti pericolosi alla salute dei cittadini.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
martedì 8 gennaio 2008
persecuzione con accanimento contro Marco
Il giovane Marco, responsabile di un investimento dove hanno perso la vita quattro ragazzi, è nel mirino dei razzisti italiani.
Anche il governo si è mobilitato contro di lui.
Il Ministro Mastella, di concerto con Veltroni nella sua veste di Sindaco di Roma, gli ha impedito di raggiungere la sua famiglia a Roma dove dovrebbe svolgervi gli arresti domiciliari.
Veltroni è stato assai solerte ed attivo a mettere il suo veto. Il giovane Marco non è un delinquente. Si è trovato in una situazione per la quale tutti coloro che l'hanno provocato come lui sono stati puniti con l'applicazione "normale" del codice penale.
Essendo Marco ROM il codice penale viene usato ed adattato per confezionargli una pena ed un trattamento particolarmente pesante.
Un vero e proprio comportamento persecutorio di due eminenti personalità del centro-sinistra che hanno fatto di questa vicenda la cartina di tornasole del proprio razzismo per strizzare gli occhi a quella parte dell'elettorato che vive con ansia la presenza degli immigrati.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/ascoli/2008/01/08/58396-sfogo_padre.sht
Anche il governo si è mobilitato contro di lui.
Il Ministro Mastella, di concerto con Veltroni nella sua veste di Sindaco di Roma, gli ha impedito di raggiungere la sua famiglia a Roma dove dovrebbe svolgervi gli arresti domiciliari.
Veltroni è stato assai solerte ed attivo a mettere il suo veto. Il giovane Marco non è un delinquente. Si è trovato in una situazione per la quale tutti coloro che l'hanno provocato come lui sono stati puniti con l'applicazione "normale" del codice penale.
Essendo Marco ROM il codice penale viene usato ed adattato per confezionargli una pena ed un trattamento particolarmente pesante.
Un vero e proprio comportamento persecutorio di due eminenti personalità del centro-sinistra che hanno fatto di questa vicenda la cartina di tornasole del proprio razzismo per strizzare gli occhi a quella parte dell'elettorato che vive con ansia la presenza degli immigrati.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/ascoli/2008/01/08/58396-sfogo_padre.sht
detassazione per MOntezemolo
DETASSAZIONE: FAVORE ALLA CONFINDUSTRIA, DANNO PER LAVORATORI, PENSIONATI, CONTRIBUENTI
=========================
Parte oggi la sciagurata trattativa per detassare i salari. Si parla di circa cento euro procapite per lavoratori dipendenti. Una stima approssimativa del costo sarebbe di circa venti miliardi di euro, una somma enorme che verrebbe sprecata per apportare un sollievo modestissimo alla condizione dei lavoratori e delle loro famiglie. In vista di questo possibile piccolo aumento delle retribuzioni nette l'Italia oligopolistica che controlla i prezzi si è già messa in moto e tutto è già aumentato. Una somma enorme per ricadute individuali esigue che produrrà un altro devastante effetto: l'esclusione dei pensionati da ogni possibile miglioramento della loro condizione di vita, miglioramento che, a differenza dei salari, può avvenire soltanto attraverso risorse della fiscalità generale.
Un'operazione fallimentare, suicida per il Sindacato, che verrebbe pagata a carissimo prezzo. Il c ontratto collettivo nazionale di lavoro cesserà di esistere come strumento regolatore dei livelli retributivi. Al suo posto la cottimizzazione stile Thissen Krupp del salario con orari e ritmi di lavoro forsennati che aumenteranno i morti, i feriti, i mutilati.
Andare in azienda sarà come andare in guerra con lavoratori la cui prospettiva prossima sarè l "individual contracts" cioè la personalizzazione del suo rapporto di lavoro in rottura e non più in solidarietà con i suoi compagni di reparto, di fabbrica. Questo avverrà in Italia un Paese con milioni di aziende sotto i dieci dipendenti che sono generalmente prive di tutele sindacali e che non avranno più la regolazione del contratto nazionale di lavoro.
La detassazione esonera le imprese italiane dalla responsabilità di corrispondere miglioramenti a livelli salariali di tipo asiatico. Scarica l'onere sullo Stato, cioè sui contribuenti, e compie un'operazione che rompe le regole del mercato a livello europeo prefigurandosi come una immensa beneficiata alle imprese italiane furbescamente concepita per evadere le regole della Comunità Europea. Distrugge ideologicamente il contratto collettivo nazionale di lavoro ed apre una fase nella storia delle relazioni industriali in cui ogni singolo lavoratore sarà solo difronte alla impresa. Questo dopo oltre un secolo di solidarietà e coesione stabilita dalla comune appartenenza allo stesso ccnl.
Che questo scempio, questo pesante tratto di penna che cancella decenni di lotte sindacali, possa avvenire attraverso il concorso attivo della CGIL e con tutta la sinistra al governo è davvero sconcertante e desolante.
Purtroppo avverrà perchè gli accordi sono già stati pattuiti già dall'indomani del famigerato protocollo del 23 luglio che colloca il lavoro a tempo determinato al disotto della soglia stabilita dalla legge cinese sul lavoro.
La minaccia di sfragelli, dello sciopero generale, è tutta rappresentazione teatrale per simulare una dialettica della lotta sociale inesistente, per coprire un accordo il cui unico beneficiario è Montezemolo che lascerà macerie in tanti campi a cominciare dal diritto del lavoro che ne uscirà stravolto e riportato all'epoca della prima industrializzazione inglese del cinquecento.
La legislazione italiana del lavoro diventerà peggiore di quella garantita dal fascismo. Avremo milioni di persone stressate ed umiliate dal fatto che per raggiungere il minimo per la sopravvivenza dovranno rompersi l'osso del collo o la schiena come muli mentre Montezemolo farà schioccare la frusta della "produttività". Si apre l'era dell'operaio-mulo
che dovrà penare duramente riuscire a mettere insieme i soldi per mangiare, vestirsi, alloggiare. Ma non deve avere alcun altro grillo per la testa!!
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Parte oggi la sciagurata trattativa per detassare i salari. Si parla di circa cento euro procapite per lavoratori dipendenti. Una stima approssimativa del costo sarebbe di circa venti miliardi di euro, una somma enorme che verrebbe sprecata per apportare un sollievo modestissimo alla condizione dei lavoratori e delle loro famiglie. In vista di questo possibile piccolo aumento delle retribuzioni nette l'Italia oligopolistica che controlla i prezzi si è già messa in moto e tutto è già aumentato. Una somma enorme per ricadute individuali esigue che produrrà un altro devastante effetto: l'esclusione dei pensionati da ogni possibile miglioramento della loro condizione di vita, miglioramento che, a differenza dei salari, può avvenire soltanto attraverso risorse della fiscalità generale.
Un'operazione fallimentare, suicida per il Sindacato, che verrebbe pagata a carissimo prezzo. Il c ontratto collettivo nazionale di lavoro cesserà di esistere come strumento regolatore dei livelli retributivi. Al suo posto la cottimizzazione stile Thissen Krupp del salario con orari e ritmi di lavoro forsennati che aumenteranno i morti, i feriti, i mutilati.
Andare in azienda sarà come andare in guerra con lavoratori la cui prospettiva prossima sarè l "individual contracts" cioè la personalizzazione del suo rapporto di lavoro in rottura e non più in solidarietà con i suoi compagni di reparto, di fabbrica. Questo avverrà in Italia un Paese con milioni di aziende sotto i dieci dipendenti che sono generalmente prive di tutele sindacali e che non avranno più la regolazione del contratto nazionale di lavoro.
La detassazione esonera le imprese italiane dalla responsabilità di corrispondere miglioramenti a livelli salariali di tipo asiatico. Scarica l'onere sullo Stato, cioè sui contribuenti, e compie un'operazione che rompe le regole del mercato a livello europeo prefigurandosi come una immensa beneficiata alle imprese italiane furbescamente concepita per evadere le regole della Comunità Europea. Distrugge ideologicamente il contratto collettivo nazionale di lavoro ed apre una fase nella storia delle relazioni industriali in cui ogni singolo lavoratore sarà solo difronte alla impresa. Questo dopo oltre un secolo di solidarietà e coesione stabilita dalla comune appartenenza allo stesso ccnl.
Che questo scempio, questo pesante tratto di penna che cancella decenni di lotte sindacali, possa avvenire attraverso il concorso attivo della CGIL e con tutta la sinistra al governo è davvero sconcertante e desolante.
Purtroppo avverrà perchè gli accordi sono già stati pattuiti già dall'indomani del famigerato protocollo del 23 luglio che colloca il lavoro a tempo determinato al disotto della soglia stabilita dalla legge cinese sul lavoro.
La minaccia di sfragelli, dello sciopero generale, è tutta rappresentazione teatrale per simulare una dialettica della lotta sociale inesistente, per coprire un accordo il cui unico beneficiario è Montezemolo che lascerà macerie in tanti campi a cominciare dal diritto del lavoro che ne uscirà stravolto e riportato all'epoca della prima industrializzazione inglese del cinquecento.
La legislazione italiana del lavoro diventerà peggiore di quella garantita dal fascismo. Avremo milioni di persone stressate ed umiliate dal fatto che per raggiungere il minimo per la sopravvivenza dovranno rompersi l'osso del collo o la schiena come muli mentre Montezemolo farà schioccare la frusta della "produttività". Si apre l'era dell'operaio-mulo
che dovrà penare duramente riuscire a mettere insieme i soldi per mangiare, vestirsi, alloggiare. Ma non deve avere alcun altro grillo per la testa!!
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
lunedì 7 gennaio 2008
la paura del salario di bruno ugolini
S'ode a destra
La paura del salario
Bruno Ugolini
Era ormai una specie di tormentone. Tutti a parlare di salario e di operai sull'orlo della fame. Illustri accademici impietositi, banchieri compassionevoli. Lacrime sui funerali di Torino e sui nuovi morti che hanno inaugurato il 2008. Sembrava un grido di battaglia, su imitazione di Liza Minelli: "Money Money!". Magari ignorando che non di solo pane vive l'uomo. Ha bisogno anche di diritti. A cominciare da quelli che servono a tutelare la propria vita. Senza delegare a nessuno questo compito.
Ma il tormentone salariale è cominciato subito ad affievolirsi, a rincorrere tanti "se" e tanti "ma". Ci vuole la produttività, la flessibilità. Magari bisognerebbe lavorare come alla acciaieria torinese per dodici ore al giorno. Magari bisognerebbe dire che i soldi li prenderanno solo quelli che riescono a fare la contrattazione nella propria azienda. E le risorse? Qui si suggerisce un'operazione magica. Quale? Ridurre il peso del contratto nazionale. È semplice. Tanto le piccole aziende sono l'ottanta per cento delle imprese e qui la contrattazione aziendale non si fa perché non c'è nemmeno il sindacato. Certo si potrebbe spedire in quelle imprese un piccolo esercito di delegati imposti dal governo. Oppure fare un decreto che impone la contrattazione aziendale. Oppure costringere con mezzi leciti gli imprenditori recalcitranti a concludere accordi territoriali.
Nessuno pensa di fare come in Germania dove si discute di imporre un salario massimo ai manager e un salario minimo intanto per i postini, domani per gli altri. Demagogia diranno i nostri fautori del mercato, Dio assoluto. Nell'attesa agli operai non resta che sperare nelle misure fiscali promesse da Prodi e Damiano e cantare come Liza Minelli:
I work all night,I work all day,to pay the billsI have to pay.
http://ugolini.blogspot.com/
Pubblicato il 03.01.08
© l'Unità. Per la pubblicità su www.unita.it: System Comunicazione Pubblicitaria
La paura del salario
Bruno Ugolini
Era ormai una specie di tormentone. Tutti a parlare di salario e di operai sull'orlo della fame. Illustri accademici impietositi, banchieri compassionevoli. Lacrime sui funerali di Torino e sui nuovi morti che hanno inaugurato il 2008. Sembrava un grido di battaglia, su imitazione di Liza Minelli: "Money Money!". Magari ignorando che non di solo pane vive l'uomo. Ha bisogno anche di diritti. A cominciare da quelli che servono a tutelare la propria vita. Senza delegare a nessuno questo compito.
Ma il tormentone salariale è cominciato subito ad affievolirsi, a rincorrere tanti "se" e tanti "ma". Ci vuole la produttività, la flessibilità. Magari bisognerebbe lavorare come alla acciaieria torinese per dodici ore al giorno. Magari bisognerebbe dire che i soldi li prenderanno solo quelli che riescono a fare la contrattazione nella propria azienda. E le risorse? Qui si suggerisce un'operazione magica. Quale? Ridurre il peso del contratto nazionale. È semplice. Tanto le piccole aziende sono l'ottanta per cento delle imprese e qui la contrattazione aziendale non si fa perché non c'è nemmeno il sindacato. Certo si potrebbe spedire in quelle imprese un piccolo esercito di delegati imposti dal governo. Oppure fare un decreto che impone la contrattazione aziendale. Oppure costringere con mezzi leciti gli imprenditori recalcitranti a concludere accordi territoriali.
Nessuno pensa di fare come in Germania dove si discute di imporre un salario massimo ai manager e un salario minimo intanto per i postini, domani per gli altri. Demagogia diranno i nostri fautori del mercato, Dio assoluto. Nell'attesa agli operai non resta che sperare nelle misure fiscali promesse da Prodi e Damiano e cantare come Liza Minelli:
I work all night,I work all day,to pay the billsI have to pay.
http://ugolini.blogspot.com/
Pubblicato il 03.01.08
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sabato 5 gennaio 2008
che cosa accende la passione e di sacro furore la sinistra italiana?
Che cosa accende di passione e di sacro furore i capi della sinistra italiana?
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Carissimi,
Giordano e gli altri capi della sinistra (in particolare Giordano) strillano come aquile e si dichiarano pronti a fare saltare il banco (il mostruoso governo Prodi fatto di un parlamentare ogni cinque) se Veltroni o altri del Partito Democratico si accorderanno per una legge elettorale che li danneggi o almeno danneggi gli assetti che si sono fin qui creati come nomenclatura.
E' davvero sconsolante constatare come niente sia riuscito finora ad accendere di passione e di sacro furore i vertici della sinistra: nè il varo di un welfare che danneggia permanentemente i lavoratori italiani, nè il rinvio delle misure per fronteggiare l'emergenza omicidi bianchi (13 morti e 335 feriti gravi nei primi cinque giorni dell'anno), nè le misure liberticide del decreto Act Patriot, nè la vergogna napoletana ,nè le misure naziste dei sindaci di giunte di sinistra i a cominciare da Veltroni.
Non voglio aggiungere altro. Constato soltanto che l'approvazione del decreto sicurezza è avvenuto nella complicità di Ferrero e degli altri che si sono accontentati di avere un impegno sulla discussione della legge sull'immigrazione dalla quale peraltro non mi aspetto niente di buono viste le premesse del mantenimento dei lagers e le nuove pesanti condizioni introdotte
dallo stesso decreto .
Perchè l'elettorato della sinistra italiana si dovrebbe indignare assieme a Giordano a Di Liberto, a Mussi, a Pecoraro Scanio per una legge elettorale che non fa quadrare i loro conti quando viene abbandonato ad un destino di impoverimento e di arretramento civile e democratico?
Questo sacro furore per chi e per che cosa?
( in siciliano si dice: a sciarra è pa cutra,la lite è per la coperta, cioè per le poltrone degli oligarchi).
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
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Carissimi,
Giordano e gli altri capi della sinistra (in particolare Giordano) strillano come aquile e si dichiarano pronti a fare saltare il banco (il mostruoso governo Prodi fatto di un parlamentare ogni cinque) se Veltroni o altri del Partito Democratico si accorderanno per una legge elettorale che li danneggi o almeno danneggi gli assetti che si sono fin qui creati come nomenclatura.
E' davvero sconsolante constatare come niente sia riuscito finora ad accendere di passione e di sacro furore i vertici della sinistra: nè il varo di un welfare che danneggia permanentemente i lavoratori italiani, nè il rinvio delle misure per fronteggiare l'emergenza omicidi bianchi (13 morti e 335 feriti gravi nei primi cinque giorni dell'anno), nè le misure liberticide del decreto Act Patriot, nè la vergogna napoletana ,nè le misure naziste dei sindaci di giunte di sinistra i a cominciare da Veltroni.
Non voglio aggiungere altro. Constato soltanto che l'approvazione del decreto sicurezza è avvenuto nella complicità di Ferrero e degli altri che si sono accontentati di avere un impegno sulla discussione della legge sull'immigrazione dalla quale peraltro non mi aspetto niente di buono viste le premesse del mantenimento dei lagers e le nuove pesanti condizioni introdotte
dallo stesso decreto .
Perchè l'elettorato della sinistra italiana si dovrebbe indignare assieme a Giordano a Di Liberto, a Mussi, a Pecoraro Scanio per una legge elettorale che non fa quadrare i loro conti quando viene abbandonato ad un destino di impoverimento e di arretramento civile e democratico?
Questo sacro furore per chi e per che cosa?
( in siciliano si dice: a sciarra è pa cutra,la lite è per la coperta, cioè per le poltrone degli oligarchi).
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/
saviano sulla crisi di Napoli
J'accuse dell'autore di Gomorra: la tragediaè che Napoli si sta rassegnando all'avvelenamento
Imprese, politici e camorraecco i colpevoli della peste
Gli ultimi dati dell'Oms parlano di un aumento vertiginoso, oltrela media nazionale, dei casi di tumore a pancreas e polmonidi ROBERTO SAVIANO
Imprese, politici e camorraecco i colpevoli della peste" src="http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/roberto-saviano/stor_11941294_37000.jpg" width=230>
Roberto Saviano è l'autore di Gomorra, il best-seller che racconta un viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorraÈ UN territorio che non esce dalla notte. E che non troverà soluzione. Quello che sta accadendo è grave, perché divengono straordinari i diritti più semplici: avere una strada accessibile, respirare aria non marcia, vivere con speranze di vita nella media di un paese europeo. Vivere senza dovere avere l'ossessione di emigrare o di arruolarsi. E' una notte cupa quella che cala su queste terre, perché morire divorati dal cancro diviene qualcosa che somiglia ad un destino condiviso e inevitabile come il nascere e il morire, perché chi amministra continua a parlare di cultura e democrazia elettorale, comete più vane delle discussioni bizantine e chi è all'opposizione sembra divorato dal terrore di non partecipare agli affari piuttosto che interessato a modificarne i meccanismi. Si muore di una peste silenziosa che ti nasce in corpo dove vivi e ti porta a finire nei reparti oncologici di mezza Italia. Gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che la situazione campana è incredibile, parlano di un aumento vertiginoso delle patologie di cancro. Pancreas, polmoni, dotti biliari più del 12% rispetto alla media nazionale. La rivista medica The Lancet Oncology già nel settembre 2004 parlava di un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori delle discariche e le donne sono le più colpite. Val la pena ricordare che il dato nelle zone più a rischio del nord Italia è un aumento del 14%. Ma forse queste vicende avvengono in un altro paese. Perché chi governa e chi è all'opposizione, chi racconta e chi discute, vive in un altro paese. Perché se vivessero nello stesso paese sarebbe impensabile accorgersi di tutto questo solo quando le strade sono colme di rifiuti. Forse accadeva in un altro paese che il presidente della Commissione Affari Generali della Regione Campania fosse proprietario di un'impresa - l'Ecocampania - che raccoglieva rifiuti in ogni angolo della regione e oltre, e non avesse il certificato antimafia.
Eppure non avviene in un altro paese che i rifiuti sono un enorme business. Ci guadagnano tutti: è una risorsa per le imprese, per la politica, per i clan, una risorsa pagata maciullando i corpi e avvelenando le terre. Guadagnano le imprese di raccolta: oggi le imprese di raccolta rifiuti campane sono tra le migliori in Italia e addirittura capaci di entrare in relazione con i più importanti gruppi di raccolta rifiuti del mondo. Le imprese di rifiuti napoletane infatti sono le uniche italiane a far parte della EMAS, francese, un Sistema di Gestione Ambientale, con lo scopo di prevenire e ridurre gli impatti ambientali legati alle attività che si esercitano sul territorio. Se si va in Liguria o in Piemonte numerosissime attività che vengono gestite da società campane operano secondo tutti i criteri normativi e nel miglior modo possibile. A nord si pulisce, si raccoglie, si è in equilibrio con l'ambiente, a sud si sotterra, si lercia, si brucia. Guadagna la politica perché come dimostra l'inchiesta dei Pm Milita e Cantone, dell'antimafia di Napoli sui fratelli Orsi (imprenditori passati dal centrodestra al centrosinistra) in questo momento il meccanismo criminogeno attraverso cui si fondono tre poteri: politico imprenditoriale e camorristico - è il sistema dei consorzi. Il Consorzio privato-pubblico rappresenta il sistema ideale per aggirare tutti i meccanismi di controllo. Nella pratica è servito a creare situazioni di monopolio sulla scelta di imprenditori spesso vicini alla camorra. Gli imprenditori hanno ritenuto che la società pubblica avesse diritto a fare la raccolta rifiuti in tutti i comuni della realtà consorziale, di diritto. Questo ha avuto come effetto pratico di avere situazioni di monopolio e di guadagno enorme che in passato non esistevano. Nel caso dell'inchiesta di Milite e Cantone accadde che il Consorzio acquistò per una cifra enorme e gonfiata (circa nove milioni di euro) attraverso fatturazioni false la società di raccolta ECO4. I privati tennero per se gli utili e scaricarono sul Consorzio le perdite. La politica ha tratto dal sistema dei consorzi 13.000 voti e 9 milioni di euro all'anno, mentre il fatturato dei clan è stato di 6 miliardi di euro in due anni. Ma guadagnano cifre immense anche i proprietari delle discariche come dimostra il caso di Cipriano Chianese, un avvocato imprenditore di un paesino, Parete, il suo feudo. Aveva gestito per anni la Setri, società specializzata nel trasporto di rifiuti speciali dall'estero: da ogni parte d'Europa trasferiva rifiuti a Giugliano-Villaricca, trasporti irregolari senza aver mai avuto l'autorizzazione dalla Regione. Aveva però l'unica autorizzazione necessaria, quella della camorra. Accusato dai pm antimafia Raffaele Marino, Alessandro Milita e Giuseppe Narducci di concorso esterno in associazione camorristica ed estorsione aggravata e continuata, è l'unico destinatario della misura cautelare firmata dal gip di Napoli. Al centro dell'inchiesta la gestione delle cave X e Z, discariche abusive di località Scafarea, a Giugliano, di proprietà della Resit ed acquisite dal Commissariato di governo durante l'emergenza rifiuti del 2003. Chianese - secondo le accuse - è uno di quegli imprenditori in grado di sfruttare l'emergenza e quindi riuscì con l'attività di smaltimento della sua Resit a fatturare al Commissariato straordinario un importo di oltre 35 milioni di euro, per il solo periodo compreso tra il 2001 e il 2003. Gli impianti utilizzati da Chianese avrebbero dovuto essere chiusi e bonificati. Invece sono divenute miniere in tempo di emergenza. Grazie all'amicizia con alcuni esponenti del clan dei Casalesi, hanno raccontato i collaboratori di giustizia, Chianese aveva acquistato a prezzi stracciati terreni e fabbricati di valore, aveva ottenuto l'appoggio elettorale nelle politiche del 1994 (candidato nelle liste di Forza Italia, non fu eletto) e il nulla osta allo smaltimento dei rifiuti sul territorio del clan. La Procura ha posto sotto sequestro preventivo i beni riconducibili all'avvocato-imprenditore di Parete: complessi turistici e discoteche a Formia e Gaeta oltre che di numerosi appartamenti tra Napoli e Caserta. L'emergenza di allora, la città colma di rifiuti, i cassonetti traboccanti, le proteste, i politici sotto elezione hanno trovato nella Resit con sede in località Tre Ponti, al confine tra Parete e Giugliano, la loro soluzione. Sullo smaltimento dei rifiuti in Campania ci guadagnano le imprese del nord-est. Come ha dimostrato l'operazione Houdini del 2004, il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici imponeva prezzi che andavano dai 21 centesimi a 62 centesimi al chilo. I clan fornivano lo stesso servizio a 9 o 10 centesimi al chilo. I clan di camorra sono riusciti a garantire che 800 tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, proprietà di un'azienda chimica, fossero trattate al prezzo di 25 centesimi al chilo, trasporto compreso. Un risparmio dell'80% sui prezzi ordinari. Se i rifiuti illegali gestiti dai clan fossero accorpati diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di tre ettari, sarebbe la più grande montagna esistente ma sulla terra. Persino alla Moby Prince, il traghetto che prese fuoco e che nessuno voleva smaltire, i clan non hanno detto di no. Secondo Legambiente è stata smaltita nelle discariche del casertano, sezionata e lasciata marcire in campagne e discariche. In questo paese bisognerebbe far conoscere Biùtiful cauntri (scritto alla napoletana) un documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero: vedere il veleno che da ogni angolo d'Italia è stato intombato a sud massacrando pecore e bufale e facendo uscire puzza di acido dal cuore delle pesche e delle mele annurche. Ma forse è in un altro paese che si conoscono i volti di chi ha avvelenato questa terra. E' in un altro paese che i nomi dei responsabili si conoscono eppure ciò non basta a renderli colpevoli. E' in un altro paese che la maggiore forza economica è il crimine organizzato eppure l'ossessione dell'informazione resta la politica che riempie il dibattito quotidiano di intenzioni polemiche, mentre i clan che distruggono e costruiscono il paese lo fanno senza che ci sia un reale contrasto da parte dell'informazione, troppo episodica, troppo distratta sui meccanismi. [an error occurred while processing this directive]Non è affatto la camorra ad aver innescato quest'emergenza. La camorra non ha piacere in creare emergenze, la camorra non ne ha bisogno, i suoi interessi e guadagni sui rifiuti come su tutto il resto li fa sempre, li fa comunque, col sole e con la pioggia, con l'emergenza e con l'apparente normalità, quando segue meglio i propri interessi e nessuno si interessa del suo territorio, quando il resto del paese gli affida i propri veleni per un costo imbattibile e crede di potersene lavare le mani e dormire sonni tranquilli. Quando si getta qualcosa nell'immondizia, lì nel secchio sotto il lavandino in cucina, o si chiude il sacchetto nero bisogna pensare che non si trasformerà in concime, in compost, in materia fetosa che ingozzerà topi e gabbiani ma si trasformerà direttamente in azioni societarie, capitali, squadre di calcio, palazzi, flussi finanziari, imprese, voti. E dall'emergenza non si vuole e non si po' uscire perché è uno dei momenti in cui si guadagna di più. L'emergenza non è mai creata direttamente dai clan, ma il problema è che la politica degli ultimi anni non è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti. Le discariche si esauriscono. Si è finto di non capire che fino a quando sarebbe finito tutto in discarica non si poteva non arrivare ad una situazione di saturazione. In discarica dovrebbe andare pochissimo, invece quando tutto viene smaltito lì, la discarica si intasa. Ciò che rende tragico tutto questo è che non sono questi i giorni ad essere compromessi, non sono le strade che oggi solo colpite delle "sacchette" di spazzatura a subire danno. Sono le nuove generazioni ad essere danneggiate. Il futuro stesso è compromesso. Chi nasce neanche potrà più tentare di cambiare quello che chi li ha preceduti non è riuscito a fermare e a mutare. L'80 per cento delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale avvengono in queste terre martoriate. Varrebbe la pena ricordare la lezione di Beowulf, l'eroe epico che strappa le braccia all'Orco che appestava la Danimarca: "Il nemico più scaltro non è colui che ti porta via tutto, ma colui che lentamente ti abitua a non avere più nulla". Proprio così, abituarsi a non avere il diritto di vivere nella propria terra, di capire quello che sta accadendo, di decidere di se stessi. Abituarsi a non avere più nulla. (5 gennaio 2008)
Imprese, politici e camorraecco i colpevoli della peste
Gli ultimi dati dell'Oms parlano di un aumento vertiginoso, oltrela media nazionale, dei casi di tumore a pancreas e polmonidi ROBERTO SAVIANO
Imprese, politici e camorraecco i colpevoli della peste" src="http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/rifiuti-campania/roberto-saviano/stor_11941294_37000.jpg" width=230>
Roberto Saviano è l'autore di Gomorra, il best-seller che racconta un viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorraÈ UN territorio che non esce dalla notte. E che non troverà soluzione. Quello che sta accadendo è grave, perché divengono straordinari i diritti più semplici: avere una strada accessibile, respirare aria non marcia, vivere con speranze di vita nella media di un paese europeo. Vivere senza dovere avere l'ossessione di emigrare o di arruolarsi. E' una notte cupa quella che cala su queste terre, perché morire divorati dal cancro diviene qualcosa che somiglia ad un destino condiviso e inevitabile come il nascere e il morire, perché chi amministra continua a parlare di cultura e democrazia elettorale, comete più vane delle discussioni bizantine e chi è all'opposizione sembra divorato dal terrore di non partecipare agli affari piuttosto che interessato a modificarne i meccanismi. Si muore di una peste silenziosa che ti nasce in corpo dove vivi e ti porta a finire nei reparti oncologici di mezza Italia. Gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che la situazione campana è incredibile, parlano di un aumento vertiginoso delle patologie di cancro. Pancreas, polmoni, dotti biliari più del 12% rispetto alla media nazionale. La rivista medica The Lancet Oncology già nel settembre 2004 parlava di un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori delle discariche e le donne sono le più colpite. Val la pena ricordare che il dato nelle zone più a rischio del nord Italia è un aumento del 14%. Ma forse queste vicende avvengono in un altro paese. Perché chi governa e chi è all'opposizione, chi racconta e chi discute, vive in un altro paese. Perché se vivessero nello stesso paese sarebbe impensabile accorgersi di tutto questo solo quando le strade sono colme di rifiuti. Forse accadeva in un altro paese che il presidente della Commissione Affari Generali della Regione Campania fosse proprietario di un'impresa - l'Ecocampania - che raccoglieva rifiuti in ogni angolo della regione e oltre, e non avesse il certificato antimafia.
Eppure non avviene in un altro paese che i rifiuti sono un enorme business. Ci guadagnano tutti: è una risorsa per le imprese, per la politica, per i clan, una risorsa pagata maciullando i corpi e avvelenando le terre. Guadagnano le imprese di raccolta: oggi le imprese di raccolta rifiuti campane sono tra le migliori in Italia e addirittura capaci di entrare in relazione con i più importanti gruppi di raccolta rifiuti del mondo. Le imprese di rifiuti napoletane infatti sono le uniche italiane a far parte della EMAS, francese, un Sistema di Gestione Ambientale, con lo scopo di prevenire e ridurre gli impatti ambientali legati alle attività che si esercitano sul territorio. Se si va in Liguria o in Piemonte numerosissime attività che vengono gestite da società campane operano secondo tutti i criteri normativi e nel miglior modo possibile. A nord si pulisce, si raccoglie, si è in equilibrio con l'ambiente, a sud si sotterra, si lercia, si brucia. Guadagna la politica perché come dimostra l'inchiesta dei Pm Milita e Cantone, dell'antimafia di Napoli sui fratelli Orsi (imprenditori passati dal centrodestra al centrosinistra) in questo momento il meccanismo criminogeno attraverso cui si fondono tre poteri: politico imprenditoriale e camorristico - è il sistema dei consorzi. Il Consorzio privato-pubblico rappresenta il sistema ideale per aggirare tutti i meccanismi di controllo. Nella pratica è servito a creare situazioni di monopolio sulla scelta di imprenditori spesso vicini alla camorra. Gli imprenditori hanno ritenuto che la società pubblica avesse diritto a fare la raccolta rifiuti in tutti i comuni della realtà consorziale, di diritto. Questo ha avuto come effetto pratico di avere situazioni di monopolio e di guadagno enorme che in passato non esistevano. Nel caso dell'inchiesta di Milite e Cantone accadde che il Consorzio acquistò per una cifra enorme e gonfiata (circa nove milioni di euro) attraverso fatturazioni false la società di raccolta ECO4. I privati tennero per se gli utili e scaricarono sul Consorzio le perdite. La politica ha tratto dal sistema dei consorzi 13.000 voti e 9 milioni di euro all'anno, mentre il fatturato dei clan è stato di 6 miliardi di euro in due anni. Ma guadagnano cifre immense anche i proprietari delle discariche come dimostra il caso di Cipriano Chianese, un avvocato imprenditore di un paesino, Parete, il suo feudo. Aveva gestito per anni la Setri, società specializzata nel trasporto di rifiuti speciali dall'estero: da ogni parte d'Europa trasferiva rifiuti a Giugliano-Villaricca, trasporti irregolari senza aver mai avuto l'autorizzazione dalla Regione. Aveva però l'unica autorizzazione necessaria, quella della camorra. Accusato dai pm antimafia Raffaele Marino, Alessandro Milita e Giuseppe Narducci di concorso esterno in associazione camorristica ed estorsione aggravata e continuata, è l'unico destinatario della misura cautelare firmata dal gip di Napoli. Al centro dell'inchiesta la gestione delle cave X e Z, discariche abusive di località Scafarea, a Giugliano, di proprietà della Resit ed acquisite dal Commissariato di governo durante l'emergenza rifiuti del 2003. Chianese - secondo le accuse - è uno di quegli imprenditori in grado di sfruttare l'emergenza e quindi riuscì con l'attività di smaltimento della sua Resit a fatturare al Commissariato straordinario un importo di oltre 35 milioni di euro, per il solo periodo compreso tra il 2001 e il 2003. Gli impianti utilizzati da Chianese avrebbero dovuto essere chiusi e bonificati. Invece sono divenute miniere in tempo di emergenza. Grazie all'amicizia con alcuni esponenti del clan dei Casalesi, hanno raccontato i collaboratori di giustizia, Chianese aveva acquistato a prezzi stracciati terreni e fabbricati di valore, aveva ottenuto l'appoggio elettorale nelle politiche del 1994 (candidato nelle liste di Forza Italia, non fu eletto) e il nulla osta allo smaltimento dei rifiuti sul territorio del clan. La Procura ha posto sotto sequestro preventivo i beni riconducibili all'avvocato-imprenditore di Parete: complessi turistici e discoteche a Formia e Gaeta oltre che di numerosi appartamenti tra Napoli e Caserta. L'emergenza di allora, la città colma di rifiuti, i cassonetti traboccanti, le proteste, i politici sotto elezione hanno trovato nella Resit con sede in località Tre Ponti, al confine tra Parete e Giugliano, la loro soluzione. Sullo smaltimento dei rifiuti in Campania ci guadagnano le imprese del nord-est. Come ha dimostrato l'operazione Houdini del 2004, il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici imponeva prezzi che andavano dai 21 centesimi a 62 centesimi al chilo. I clan fornivano lo stesso servizio a 9 o 10 centesimi al chilo. I clan di camorra sono riusciti a garantire che 800 tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, proprietà di un'azienda chimica, fossero trattate al prezzo di 25 centesimi al chilo, trasporto compreso. Un risparmio dell'80% sui prezzi ordinari. Se i rifiuti illegali gestiti dai clan fossero accorpati diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di tre ettari, sarebbe la più grande montagna esistente ma sulla terra. Persino alla Moby Prince, il traghetto che prese fuoco e che nessuno voleva smaltire, i clan non hanno detto di no. Secondo Legambiente è stata smaltita nelle discariche del casertano, sezionata e lasciata marcire in campagne e discariche. In questo paese bisognerebbe far conoscere Biùtiful cauntri (scritto alla napoletana) un documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero: vedere il veleno che da ogni angolo d'Italia è stato intombato a sud massacrando pecore e bufale e facendo uscire puzza di acido dal cuore delle pesche e delle mele annurche. Ma forse è in un altro paese che si conoscono i volti di chi ha avvelenato questa terra. E' in un altro paese che i nomi dei responsabili si conoscono eppure ciò non basta a renderli colpevoli. E' in un altro paese che la maggiore forza economica è il crimine organizzato eppure l'ossessione dell'informazione resta la politica che riempie il dibattito quotidiano di intenzioni polemiche, mentre i clan che distruggono e costruiscono il paese lo fanno senza che ci sia un reale contrasto da parte dell'informazione, troppo episodica, troppo distratta sui meccanismi. [an error occurred while processing this directive]Non è affatto la camorra ad aver innescato quest'emergenza. La camorra non ha piacere in creare emergenze, la camorra non ne ha bisogno, i suoi interessi e guadagni sui rifiuti come su tutto il resto li fa sempre, li fa comunque, col sole e con la pioggia, con l'emergenza e con l'apparente normalità, quando segue meglio i propri interessi e nessuno si interessa del suo territorio, quando il resto del paese gli affida i propri veleni per un costo imbattibile e crede di potersene lavare le mani e dormire sonni tranquilli. Quando si getta qualcosa nell'immondizia, lì nel secchio sotto il lavandino in cucina, o si chiude il sacchetto nero bisogna pensare che non si trasformerà in concime, in compost, in materia fetosa che ingozzerà topi e gabbiani ma si trasformerà direttamente in azioni societarie, capitali, squadre di calcio, palazzi, flussi finanziari, imprese, voti. E dall'emergenza non si vuole e non si po' uscire perché è uno dei momenti in cui si guadagna di più. L'emergenza non è mai creata direttamente dai clan, ma il problema è che la politica degli ultimi anni non è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti. Le discariche si esauriscono. Si è finto di non capire che fino a quando sarebbe finito tutto in discarica non si poteva non arrivare ad una situazione di saturazione. In discarica dovrebbe andare pochissimo, invece quando tutto viene smaltito lì, la discarica si intasa. Ciò che rende tragico tutto questo è che non sono questi i giorni ad essere compromessi, non sono le strade che oggi solo colpite delle "sacchette" di spazzatura a subire danno. Sono le nuove generazioni ad essere danneggiate. Il futuro stesso è compromesso. Chi nasce neanche potrà più tentare di cambiare quello che chi li ha preceduti non è riuscito a fermare e a mutare. L'80 per cento delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale avvengono in queste terre martoriate. Varrebbe la pena ricordare la lezione di Beowulf, l'eroe epico che strappa le braccia all'Orco che appestava la Danimarca: "Il nemico più scaltro non è colui che ti porta via tutto, ma colui che lentamente ti abitua a non avere più nulla". Proprio così, abituarsi a non avere il diritto di vivere nella propria terra, di capire quello che sta accadendo, di decidere di se stessi. Abituarsi a non avere più nulla. (5 gennaio 2008)
venerdì 4 gennaio 2008
la questione salariale
----- Original Message -----
Subject: la trattativa
La detassazione e l'abolizione del contratto nazionale di lavoro strumenti di disgregazione della coesione sociale dei lavoratori e del Paese.
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Il professore Alfredo Recanatesi ha dimostrato come la scelta della detassazione come risposta alla crisi dei salari sia perdente e persino controproducente. Unisco alla presente il suo scritto sottoponendolo alla riflessione dei gruppi dirigenti sindacali che si accingono a fare una "trattativa" i cui esiti sono stati già stabiliti dalla Confindustria e forse, tranne per qualche dettaglio, già accettati dal governo e rinviati soltanto per una mera questione di finanziamento.
Alle argomentazioni del Prof.Recanatesi aggiungo che si dovranno reperire ed usare risorse per almeno dieci miliardi di euro, un disastro (ha ragione il Ministro del Tesoro) per l'Italia, pochi miserabili spiccioli per ogni singolo lavoratore. Uno sperpero inaudito, una distruzione di ricchezza per uno scopo che non risolverà nessun problema. Quando si detasserà un salario mensile di 70 o 80 euro non cambierà niente nella condizione retributiva. Si può dire che la cifra è già stata inghiottita dai rincari del costo della vita. Il problema dell'immiserimento delle classi lavoratrici resterà per intero, sarà evidenziato ulteriormente e umilierà ancora di più le persone interessate.
Inoltre, come ho già scritto, dal momento in cui si concluderà la "trattativa", gli imprenditori italiani si riterranno per sempre esonerati dall'obbligo di corrispondere una paga equa come vuole la Costituzione tranne che per la cottimizzazione chiamata "secondo livello di contrattazione" che ha come modello la ThissenKrupp e il rapporto di lavoro asiatico. Questo mentre la Cina si dota di una legge sul lavoro che costituisce una novità mondiale di grande rilievo e mette un fermo allo scivolamento verso il basso dei salari europei ed americani. Il Vietnam e la Corea sono i nuovi punti di riferimento e di confronto dell'imprenditoria italiana.
Perchè in Italia sta accadendo questo? Perchè
si è firmato un protocollo di welfare c he disegna condizioni schiavistiche per il lavoro a tempo determinato?
Perchè la strategia sindacale è dettata dalla Cisl che ieri sottoscrisse il Patto per l'Italia. Una strategia sostenuta dai dirigenti "comunisti" del Partito Democratico ed imposta alla CGIL.
Una strategia miope dal momento che gli interessi dell'Italia coincidono con gli interessi dei lavoratori. Se i lavoratori stanno male anche l'Italia sta male. La cultura del sindacalismo riformista (Di Vittorio, Santi,Lama) ha dimostrato che migliori rapporti salariali sono un lievito per la modernizzazione dell'apparato produttivo del Paese. L'Italia è andata avanti bene fino a quando gli operai hanno potuto con il loro salario condurre una vita decente e magari riuscivano a laureare un figlio. Ora non sono in grado di pagarsi l'affitto di casa e vivere e vengono spazzati via con le ruspe dai sindaci perbenisti del nuovo autoritarismo post democratico che vuole eliminare dalla vista i poveri e la povertà.
Per tutto questo credo che la trattativa non si debba fare e che la CGIL debba rimeditare le sue scelte strategiche e salariali ed attestarsi su punti innovativi.
Mi permetto di suggerirne qualcuno:
1) miglioramenti contrattuali al livello del rinnovo del contratto dei bancari tutti i carico delle imprese;
2) Salario Minimo Garantito dalla legge per evitare l'uso di manodopera straniera e prezzi stracciati di 3 euro o 4 euro l'ora;
3) abolizione del lavoro interinale, delle agenzie di lavoro interinale, delle cooperative che si limitano ad offrire manod'opera. Ci sono cooperative che offrono lavoro agli ospedali ed alle aziende al minimo salariale sul quale i dirigenti "proprietari" delle cooperative si ritagliano una bella fetta per condurre una vita lussuosa;
4) abolizione della famigerata legge Maroni-Sacconi oramai superata in tante sue parti financo dalla legge cinese sul lavoro entrata in vigore il 1 gennaio;
5) riforma della truffaldina legge Maroni sullo straordinario che riconoscendo al lavoratore undici ore di riposo continuativo non dice quale è il limite della giornata lavorativa e quante ore di straordinario si possono fare e con quali procedure;
6) conferimento per legge ai delegati aziendali alla sicurezza di particolari poteri come la sospensione di una lavorazione ritenuta pericolosa o la richiesta cogente di modifiche nel macchinario o nel procedimento produttivo;
7) assegno integrativo agli orfani del lavoro fino al raggiungimento della loro maggiore età. Soltanto durante il 2007 in Italia si sono "creati" da duemila a tremila orfani di caduti sul lavoro.
8) destinare i soldi previsti per la detassazione a miglioramenti delle pensioni fino a al livello dei salari corrispondenti ripristinando il fiscal drag e miglioramento il meccanismo di adeguamento oggi fermo alla inflazione programmata.
Se la Cisl e la Uil non ci stanno vadano pure a fare un altro Patto per l'Italia. Voglio vedere la sinistra al governo che approva una nefandezza sociale cosi eclatante.
Pietro Ancona
già segretario generale cgil sicilia in pensione
già membro del CNEL
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71805
Subject: la trattativa
La detassazione e l'abolizione del contratto nazionale di lavoro strumenti di disgregazione della coesione sociale dei lavoratori e del Paese.
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Il professore Alfredo Recanatesi ha dimostrato come la scelta della detassazione come risposta alla crisi dei salari sia perdente e persino controproducente. Unisco alla presente il suo scritto sottoponendolo alla riflessione dei gruppi dirigenti sindacali che si accingono a fare una "trattativa" i cui esiti sono stati già stabiliti dalla Confindustria e forse, tranne per qualche dettaglio, già accettati dal governo e rinviati soltanto per una mera questione di finanziamento.
Alle argomentazioni del Prof.Recanatesi aggiungo che si dovranno reperire ed usare risorse per almeno dieci miliardi di euro, un disastro (ha ragione il Ministro del Tesoro) per l'Italia, pochi miserabili spiccioli per ogni singolo lavoratore. Uno sperpero inaudito, una distruzione di ricchezza per uno scopo che non risolverà nessun problema. Quando si detasserà un salario mensile di 70 o 80 euro non cambierà niente nella condizione retributiva. Si può dire che la cifra è già stata inghiottita dai rincari del costo della vita. Il problema dell'immiserimento delle classi lavoratrici resterà per intero, sarà evidenziato ulteriormente e umilierà ancora di più le persone interessate.
Inoltre, come ho già scritto, dal momento in cui si concluderà la "trattativa", gli imprenditori italiani si riterranno per sempre esonerati dall'obbligo di corrispondere una paga equa come vuole la Costituzione tranne che per la cottimizzazione chiamata "secondo livello di contrattazione" che ha come modello la ThissenKrupp e il rapporto di lavoro asiatico. Questo mentre la Cina si dota di una legge sul lavoro che costituisce una novità mondiale di grande rilievo e mette un fermo allo scivolamento verso il basso dei salari europei ed americani. Il Vietnam e la Corea sono i nuovi punti di riferimento e di confronto dell'imprenditoria italiana.
Perchè in Italia sta accadendo questo? Perchè
si è firmato un protocollo di welfare c he disegna condizioni schiavistiche per il lavoro a tempo determinato?
Perchè la strategia sindacale è dettata dalla Cisl che ieri sottoscrisse il Patto per l'Italia. Una strategia sostenuta dai dirigenti "comunisti" del Partito Democratico ed imposta alla CGIL.
Una strategia miope dal momento che gli interessi dell'Italia coincidono con gli interessi dei lavoratori. Se i lavoratori stanno male anche l'Italia sta male. La cultura del sindacalismo riformista (Di Vittorio, Santi,Lama) ha dimostrato che migliori rapporti salariali sono un lievito per la modernizzazione dell'apparato produttivo del Paese. L'Italia è andata avanti bene fino a quando gli operai hanno potuto con il loro salario condurre una vita decente e magari riuscivano a laureare un figlio. Ora non sono in grado di pagarsi l'affitto di casa e vivere e vengono spazzati via con le ruspe dai sindaci perbenisti del nuovo autoritarismo post democratico che vuole eliminare dalla vista i poveri e la povertà.
Per tutto questo credo che la trattativa non si debba fare e che la CGIL debba rimeditare le sue scelte strategiche e salariali ed attestarsi su punti innovativi.
Mi permetto di suggerirne qualcuno:
1) miglioramenti contrattuali al livello del rinnovo del contratto dei bancari tutti i carico delle imprese;
2) Salario Minimo Garantito dalla legge per evitare l'uso di manodopera straniera e prezzi stracciati di 3 euro o 4 euro l'ora;
3) abolizione del lavoro interinale, delle agenzie di lavoro interinale, delle cooperative che si limitano ad offrire manod'opera. Ci sono cooperative che offrono lavoro agli ospedali ed alle aziende al minimo salariale sul quale i dirigenti "proprietari" delle cooperative si ritagliano una bella fetta per condurre una vita lussuosa;
4) abolizione della famigerata legge Maroni-Sacconi oramai superata in tante sue parti financo dalla legge cinese sul lavoro entrata in vigore il 1 gennaio;
5) riforma della truffaldina legge Maroni sullo straordinario che riconoscendo al lavoratore undici ore di riposo continuativo non dice quale è il limite della giornata lavorativa e quante ore di straordinario si possono fare e con quali procedure;
6) conferimento per legge ai delegati aziendali alla sicurezza di particolari poteri come la sospensione di una lavorazione ritenuta pericolosa o la richiesta cogente di modifiche nel macchinario o nel procedimento produttivo;
7) assegno integrativo agli orfani del lavoro fino al raggiungimento della loro maggiore età. Soltanto durante il 2007 in Italia si sono "creati" da duemila a tremila orfani di caduti sul lavoro.
8) destinare i soldi previsti per la detassazione a miglioramenti delle pensioni fino a al livello dei salari corrispondenti ripristinando il fiscal drag e miglioramento il meccanismo di adeguamento oggi fermo alla inflazione programmata.
Se la Cisl e la Uil non ci stanno vadano pure a fare un altro Patto per l'Italia. Voglio vedere la sinistra al governo che approva una nefandezza sociale cosi eclatante.
Pietro Ancona
già segretario generale cgil sicilia in pensione
già membro del CNEL
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71805
la nuova legge del lavoro cinese (dal manifesto)
Il lavoro cinese ritrova un diritto
Da ieri sono in vigore le nuove norme che proteggono i lavoratori in modo molto più articolatoLa controffensiva delle imprese: orde di avvocati per «circoscrivere» le conseguenze pratiche della nuova legge. E riscrittura autoritaria di nuovi contratti per mantenere il più a lungo possibile i «vecchi» vantaggi nei confronti della forza-lavoro
Angela Pascucci
Vigilia di Natale. Centinaia di massaggiatrici non vedenti del Mang Bing Massage Centre di Shenzhen, nella provincia meridionale cinese del Guangdong, si ammassano davanti all'ufficio del lavoro della Zona economica speciale per chiedere giustizia contro il loro padrone. Un mascalzone che, approfittando della loro difficoltà a leggere, ha fatto sottoscrivere a tutte un accordo per mettere fine al vecchio contratto e firmarne uno nuovo. Le donne si sono fidate. Ignoravano che dall'1 gennaio una nuova legge avrebbe loro assicurato migliori condizioni di lavoro e garantito, in alcuni casi, un contratto a tempo indeterminato. Il boss, con tutta evidenza, lo sapeva benissimo ed è corso per tempo ai ripari. Come lui, un esercito di padroni e padroncini; tanto che a metà dicembre le autorità del Guangdong hanno emesso una tardiva ordinanza che imponeva a chi volesse licenziare più di 30 dipendenti o più del 10% della propria forza lavoro di chiedere l'autorizzazione al governo locale. La storia, poco edificante, narra che con l'entrata in vigore della nuova legge sui contratti di lavoro, dal primo gennaio la Cina potrebbe diventare, ancora una volta, un'altra Cina. Potrebbe. Dovrebbe. Sul terreno che si estende tra il condizionale e la realtà è in corso uno scontro cruento, dall'esito non scontato ma dagli effetti planetari, visto che in Cina si trova il 25% della forza lavoro mondiale e che il 60% dell'export cinese è prodotto da multinazionali straniere. I vertici delle compagnie guidano l'attacco. Dopo aver combattuto a lungo contro la nuova legislatura, dalla sua approvazione, il 29 giugno scorso, hanno mobilitato schiere di consulenti legali per aggirare, piegare, reinterpretare le nuove norme che oggi proteggono i lavoratori cinesi con una chiarezza mai tanto codificata prima. E mentre nelle retrovie i legulei scavano, sul palcoscenico è messa in scena la tragedia: è la fine, ce ne andiamo, i costi saranno insostenibili, i tempi sono già grami, la Cina senza manodopera a prezzi stracciati non ci conviene. Intanto fioccano i licenziamenti preventivi. «Potere al popolo», niente di meno, è il titolo di un editoriale pubblicato a novembre sul China International Business. L'autore, Steven M. Dickinson, oltre a tenere il China Law Blog è anche consulente d'impresa e, come biasimarlo, cerca di alzare il prezzo delle proprie prestazioni. E' però innegabile: in Cina dall'anno prossimo i rapporti fra padroni e lavoratori cambieranno in modo sostanziale visto che, almeno sulla carta, sono assicurati ai dipendenti diritti e protezioni che persino nel cosiddetto occidente sviluppato stanno diventando merce rara. I punti più dirompenti, rispetto all'esistente, sono quelli che impongono alle imprese di assumere a tempo indeterminato i lavoratori con più di dieci anni di anzianità e quelli che abbiano già completato due contratti a tempo determinato. Tanto per capire, sotto la precedente legge il numero dei contratti a termine, alla fine dei quali si poteva licenziare senza problemi, era illimitato.Un altro mondo, rispetto alla giungla attuale. I consigli scodellati in tempo reale dagli «esperti» hanno però aiutato le compagnie a riprendersi in parte dallo shock. Due le vie maestre indicate per aggirare la legge, o quanto meno ridurre il danno: la prima è chiudere tutti i vecchi rapporti di lavoro e concordarne di nuovi prima dell'1 gennaio, con i dipendenti prescelti. La seconda è cambiare la natura dei contratti stessi ricorrendo agli appalti esterni. Molto raccomandato l'outsourcing tra due contratti a tempo determinato.Istantanea l'applicazione dei consigli. Il caso più clamoroso, per l'eco avuta in patria e all'estero, è stato quello della compagnia di telecomunicazioni Hua Wei Technologies di Shenzhen, che già a settembre ha chiesto a 7.000 dipendenti con oltre otto anni di anzianità di servizio (incluso l'amministratore delegato, tanto per non destare sospetti) di dimettersi volontariamente per poi firmare nuovi contratti a termine, che avrebbero riportato indietro l'orologio dell'anzianità. Le dimensioni della faccenda ne hanno fatto un caso nazionale, la punta dell'iceberg che ha rivelato come l'applicazione della legge potesse essere elusa o almeno rallentata. All'inizio l'impresa ha cercato di negare tutto poi la riprovazione universale l'ha costretta ad andare a Canossa e a negoziare un accordo col sindacato che l'aveva denunciata di sabotare, con le sue pratiche, la costruzione della «società armoniosa» tanto cara al governo centrale.Nonostante lo scandalo, la Hua Wei si è trovata presto in buona compagnia nel nuovo sport nazionale del «licenzia e riassumi quando ti conviene». Il 17 novembre dal quartier generale della Carrefour Cina è partita una e-mail indirizzata al dipartimento risorse umane di ciascuno dei centri commerciali del paese con la richiesta di far firmare a 40mila dipendenti un nuovo contratto a tempo determinato della durata di due anni con decorrenza dal 28 dicembre 2007. La compagnia si è difesa affermando che voleva solo mettersi in regola con le nuove disposizioni. Ma i lavoratori più anziani rischiano di sicuro, se non la falcidie, l'azzeramento dei diritti pregressi. Né poteva mancare Wal Mart che, alla spicciolata, è riuscita a licenziare 200 dipendenti nei propri magazzini di stoccaggio e distribuzione delle merci. La televisione centrale cinese Cctv, invece, ha messo fuori immediatamente 1.800 interinali. La Kaixing Plastic & Metal Factory, fabbrica di giocattoli di Huizhou, nel Guangdong, più fantasiosa, ha chiesto di firmare il primo contratto della loro vita ai dipendenti più anziani. Gli è stato promesso che il salario non cambierà ma sulla carta firmata l'importo è più basso. Prendere o lasciare. L'applicazione della legge, con tutta evidenza, è vista come una jattura. E' comprensibile: vedersi erodere d'un colpo i profitti del 10-20% e proprio in Cina, per garantire i diritti dei lavoratori, può essere traumatizzante. Non erano queste le regole del gioco, quando ci si è seduti al tavolo. Tanto più che la congiuntura economica cinese si è fatta difficile, tra rivalutazione dello yuan, aumento dei costi dei terreni e delle materie prime, spese in espansione per la riduzione, ormai obbligatoria, dell'inquinamento provocato, crescita dei salari che, a prescindere dalla nuova legge, era una realtà in atto già da tempo nelle zone della costa e in quelle metropolitane (solo nei primi sei mesi del 2007 sono aumentati in media del 17%). La nuova legge, che sconvolge tutti i paradigmi correnti, irrompe con particolare forza nel segmento più basso, quello che comprende il terziario, le costruzioni, la manifattura. E che da sempre prospera, non solo in Cina, su salari miserrimi, evasione dei contributi e flessibilità. Il settore che comunque ha fatto del paese la «fabbrica del mondo».Non è un caso che i lamenti più alti arrivino dalle compagnie che si distinguono per le pratiche di sfruttamento più brutali e per la rozza struttura di impresa (eproprio per questo più a rischio di fallimento). Le previsioni di alcuni consulenti, riportate dall'agenzia Reuters il 18 dicembre scorso, danno già per certa la chiusura di centinaia di piccole e medie imprese taiwanesi nel Guangdong, mentre molte altre trasferiranno le attività nelle zone meno sviluppate dell'entroterra cinese o trasmigreranno in Vietnam. Joint ventures coreane a giapponesi minacciano di chiudere tutto e lasciare lo Shandong. C'è chi accusa la legge di voler far tornare la «ciotola di riso», il lavoro garantito a vita, spazzando via così quella selvaggia competitività del lavoro che ha messo in orbita l'economia cinese e attirato miliardi di investimenti. Paradossalmente, ma poi neanche tanto, le risposte rassicuranti vengono dai sindacati. Guo Jun, direttore del Dipartimento per il Management democratico dell'Actfu di Pechino, ad esempio, ha spiegato al Los Angeles Times che i padroni avranno ancora molta flessibilità grazie al part-time e che in ogni caso i contratti a lungo termine significano più lealtà da parte dei lavoratori. Il ruolo del sindacato nel New Deal pone un altro interrogativo. Ignorata nel settore privato, delegittimata in quello pubblico per il suo ruolo di cane da guardia del management, l'Acftu torna ad avere, grazie alla legge, un ruolo centrale. Come lo svolgerà è tutto da vedere, data la sua particolarissima natura, ben illustrata dalla storia di Liu Zhaoguang che il South China Morning Post ha raccontato il 28 dicembre. Liu, 50 anni, camionista in una compagnia statale, il 15 novembre ha ricevuto la comunicazione che il suo contratto, già scaduto alla fine di ottobre, non sarebbe stato rinnovato per raggiunti limiti di età. Si è rivolto al sindacato, ma si dà il caso che il capo della sua sezione sindacale sia anche il vice direttore della compagnia che lo ha licenziato. Non dappertutto vige questa profana commistione, ma di certo non c'è nessuna regola che la impedisca. C'è poi chi di dice che in Cina c'è già, dal 1995, una buona legge sul lavoro che stabilisce le 40 ore settimanali, il limite e il pagamento degli straordinari, e tutto il resto. Ma non viene fatta rispettare. Perché per la nuova legge dovrebbe essere diverso? Già il fatto che molti lavoratori cinesi ancora ignorino le nuove regole, non depone bene per la riuscita della causa. Raggiungere 200 milioni di migranti, i lavoratori più sfruttati e ricattati, richiederebbe una campagna d'informazione ben più imponente di quella messa in atto. E tuttavia questa legge ha buone probabilità di essere applicata, perché è il momento storico che lo richiede. C'è una leadership assediata da proteste e rivolte che ha fatto del «people first» e della crescita anche qualitativa il suo cavallo di battaglia, consapevole che le contraddizioni alla lunga si esasperano ed esplodono. Inoltre, dopo 30 anni di riforme, il paese sta di nuovo cambiando pelle e trasformando le sue modalità di transizione. C'è chi interpreta l'aumento del costo del lavoro come una strategia deliberata per spingere l'industria manifatturiera verso un modello di produzione più evoluto, dove il profitto non sia solo rapina delle risorse, materiali e umane, ma dia una spinta virtuosa all'intero sistema, aumentando la capacità di acquisto dei consumatori. Un intreccio che l'Occidente, gretto e in smobilitazione politica, ha gettato disinvoltamente nella spazzatura della storia. Sarebbe davvero paradossale se, alla fine, il «modello cinese» ritornasse indietro capovolto, a svolazzare beffardo sulle rovine del welfare europeo.
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Da ieri sono in vigore le nuove norme che proteggono i lavoratori in modo molto più articolatoLa controffensiva delle imprese: orde di avvocati per «circoscrivere» le conseguenze pratiche della nuova legge. E riscrittura autoritaria di nuovi contratti per mantenere il più a lungo possibile i «vecchi» vantaggi nei confronti della forza-lavoro
Angela Pascucci
Vigilia di Natale. Centinaia di massaggiatrici non vedenti del Mang Bing Massage Centre di Shenzhen, nella provincia meridionale cinese del Guangdong, si ammassano davanti all'ufficio del lavoro della Zona economica speciale per chiedere giustizia contro il loro padrone. Un mascalzone che, approfittando della loro difficoltà a leggere, ha fatto sottoscrivere a tutte un accordo per mettere fine al vecchio contratto e firmarne uno nuovo. Le donne si sono fidate. Ignoravano che dall'1 gennaio una nuova legge avrebbe loro assicurato migliori condizioni di lavoro e garantito, in alcuni casi, un contratto a tempo indeterminato. Il boss, con tutta evidenza, lo sapeva benissimo ed è corso per tempo ai ripari. Come lui, un esercito di padroni e padroncini; tanto che a metà dicembre le autorità del Guangdong hanno emesso una tardiva ordinanza che imponeva a chi volesse licenziare più di 30 dipendenti o più del 10% della propria forza lavoro di chiedere l'autorizzazione al governo locale. La storia, poco edificante, narra che con l'entrata in vigore della nuova legge sui contratti di lavoro, dal primo gennaio la Cina potrebbe diventare, ancora una volta, un'altra Cina. Potrebbe. Dovrebbe. Sul terreno che si estende tra il condizionale e la realtà è in corso uno scontro cruento, dall'esito non scontato ma dagli effetti planetari, visto che in Cina si trova il 25% della forza lavoro mondiale e che il 60% dell'export cinese è prodotto da multinazionali straniere. I vertici delle compagnie guidano l'attacco. Dopo aver combattuto a lungo contro la nuova legislatura, dalla sua approvazione, il 29 giugno scorso, hanno mobilitato schiere di consulenti legali per aggirare, piegare, reinterpretare le nuove norme che oggi proteggono i lavoratori cinesi con una chiarezza mai tanto codificata prima. E mentre nelle retrovie i legulei scavano, sul palcoscenico è messa in scena la tragedia: è la fine, ce ne andiamo, i costi saranno insostenibili, i tempi sono già grami, la Cina senza manodopera a prezzi stracciati non ci conviene. Intanto fioccano i licenziamenti preventivi. «Potere al popolo», niente di meno, è il titolo di un editoriale pubblicato a novembre sul China International Business. L'autore, Steven M. Dickinson, oltre a tenere il China Law Blog è anche consulente d'impresa e, come biasimarlo, cerca di alzare il prezzo delle proprie prestazioni. E' però innegabile: in Cina dall'anno prossimo i rapporti fra padroni e lavoratori cambieranno in modo sostanziale visto che, almeno sulla carta, sono assicurati ai dipendenti diritti e protezioni che persino nel cosiddetto occidente sviluppato stanno diventando merce rara. I punti più dirompenti, rispetto all'esistente, sono quelli che impongono alle imprese di assumere a tempo indeterminato i lavoratori con più di dieci anni di anzianità e quelli che abbiano già completato due contratti a tempo determinato. Tanto per capire, sotto la precedente legge il numero dei contratti a termine, alla fine dei quali si poteva licenziare senza problemi, era illimitato.Un altro mondo, rispetto alla giungla attuale. I consigli scodellati in tempo reale dagli «esperti» hanno però aiutato le compagnie a riprendersi in parte dallo shock. Due le vie maestre indicate per aggirare la legge, o quanto meno ridurre il danno: la prima è chiudere tutti i vecchi rapporti di lavoro e concordarne di nuovi prima dell'1 gennaio, con i dipendenti prescelti. La seconda è cambiare la natura dei contratti stessi ricorrendo agli appalti esterni. Molto raccomandato l'outsourcing tra due contratti a tempo determinato.Istantanea l'applicazione dei consigli. Il caso più clamoroso, per l'eco avuta in patria e all'estero, è stato quello della compagnia di telecomunicazioni Hua Wei Technologies di Shenzhen, che già a settembre ha chiesto a 7.000 dipendenti con oltre otto anni di anzianità di servizio (incluso l'amministratore delegato, tanto per non destare sospetti) di dimettersi volontariamente per poi firmare nuovi contratti a termine, che avrebbero riportato indietro l'orologio dell'anzianità. Le dimensioni della faccenda ne hanno fatto un caso nazionale, la punta dell'iceberg che ha rivelato come l'applicazione della legge potesse essere elusa o almeno rallentata. All'inizio l'impresa ha cercato di negare tutto poi la riprovazione universale l'ha costretta ad andare a Canossa e a negoziare un accordo col sindacato che l'aveva denunciata di sabotare, con le sue pratiche, la costruzione della «società armoniosa» tanto cara al governo centrale.Nonostante lo scandalo, la Hua Wei si è trovata presto in buona compagnia nel nuovo sport nazionale del «licenzia e riassumi quando ti conviene». Il 17 novembre dal quartier generale della Carrefour Cina è partita una e-mail indirizzata al dipartimento risorse umane di ciascuno dei centri commerciali del paese con la richiesta di far firmare a 40mila dipendenti un nuovo contratto a tempo determinato della durata di due anni con decorrenza dal 28 dicembre 2007. La compagnia si è difesa affermando che voleva solo mettersi in regola con le nuove disposizioni. Ma i lavoratori più anziani rischiano di sicuro, se non la falcidie, l'azzeramento dei diritti pregressi. Né poteva mancare Wal Mart che, alla spicciolata, è riuscita a licenziare 200 dipendenti nei propri magazzini di stoccaggio e distribuzione delle merci. La televisione centrale cinese Cctv, invece, ha messo fuori immediatamente 1.800 interinali. La Kaixing Plastic & Metal Factory, fabbrica di giocattoli di Huizhou, nel Guangdong, più fantasiosa, ha chiesto di firmare il primo contratto della loro vita ai dipendenti più anziani. Gli è stato promesso che il salario non cambierà ma sulla carta firmata l'importo è più basso. Prendere o lasciare. L'applicazione della legge, con tutta evidenza, è vista come una jattura. E' comprensibile: vedersi erodere d'un colpo i profitti del 10-20% e proprio in Cina, per garantire i diritti dei lavoratori, può essere traumatizzante. Non erano queste le regole del gioco, quando ci si è seduti al tavolo. Tanto più che la congiuntura economica cinese si è fatta difficile, tra rivalutazione dello yuan, aumento dei costi dei terreni e delle materie prime, spese in espansione per la riduzione, ormai obbligatoria, dell'inquinamento provocato, crescita dei salari che, a prescindere dalla nuova legge, era una realtà in atto già da tempo nelle zone della costa e in quelle metropolitane (solo nei primi sei mesi del 2007 sono aumentati in media del 17%). La nuova legge, che sconvolge tutti i paradigmi correnti, irrompe con particolare forza nel segmento più basso, quello che comprende il terziario, le costruzioni, la manifattura. E che da sempre prospera, non solo in Cina, su salari miserrimi, evasione dei contributi e flessibilità. Il settore che comunque ha fatto del paese la «fabbrica del mondo».Non è un caso che i lamenti più alti arrivino dalle compagnie che si distinguono per le pratiche di sfruttamento più brutali e per la rozza struttura di impresa (eproprio per questo più a rischio di fallimento). Le previsioni di alcuni consulenti, riportate dall'agenzia Reuters il 18 dicembre scorso, danno già per certa la chiusura di centinaia di piccole e medie imprese taiwanesi nel Guangdong, mentre molte altre trasferiranno le attività nelle zone meno sviluppate dell'entroterra cinese o trasmigreranno in Vietnam. Joint ventures coreane a giapponesi minacciano di chiudere tutto e lasciare lo Shandong. C'è chi accusa la legge di voler far tornare la «ciotola di riso», il lavoro garantito a vita, spazzando via così quella selvaggia competitività del lavoro che ha messo in orbita l'economia cinese e attirato miliardi di investimenti. Paradossalmente, ma poi neanche tanto, le risposte rassicuranti vengono dai sindacati. 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Si è rivolto al sindacato, ma si dà il caso che il capo della sua sezione sindacale sia anche il vice direttore della compagnia che lo ha licenziato. Non dappertutto vige questa profana commistione, ma di certo non c'è nessuna regola che la impedisca. C'è poi chi di dice che in Cina c'è già, dal 1995, una buona legge sul lavoro che stabilisce le 40 ore settimanali, il limite e il pagamento degli straordinari, e tutto il resto. Ma non viene fatta rispettare. Perché per la nuova legge dovrebbe essere diverso? Già il fatto che molti lavoratori cinesi ancora ignorino le nuove regole, non depone bene per la riuscita della causa. Raggiungere 200 milioni di migranti, i lavoratori più sfruttati e ricattati, richiederebbe una campagna d'informazione ben più imponente di quella messa in atto. E tuttavia questa legge ha buone probabilità di essere applicata, perché è il momento storico che lo richiede. C'è una leadership assediata da proteste e rivolte che ha fatto del «people first» e della crescita anche qualitativa il suo cavallo di battaglia, consapevole che le contraddizioni alla lunga si esasperano ed esplodono. Inoltre, dopo 30 anni di riforme, il paese sta di nuovo cambiando pelle e trasformando le sue modalità di transizione. C'è chi interpreta l'aumento del costo del lavoro come una strategia deliberata per spingere l'industria manifatturiera verso un modello di produzione più evoluto, dove il profitto non sia solo rapina delle risorse, materiali e umane, ma dia una spinta virtuosa all'intero sistema, aumentando la capacità di acquisto dei consumatori. Un intreccio che l'Occidente, gretto e in smobilitazione politica, ha gettato disinvoltamente nella spazzatura della storia. Sarebbe davvero paradossale se, alla fine, il «modello cinese» ritornasse indietro capovolto, a svolazzare beffardo sulle rovine del welfare europeo.
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