martedì 2 ottobre 2012

Il voto: un atto di vassallaggio!

Il voto: un atto di vassallaggio! Votare è diventato un mero atto di vassallaggio al Regime ed ai suoi Potenti. Si vota con leggi elettorali che sottraggono sempre di più libertà al'elettore costringendolo a fare il compitino che gli viene assegnato con la scheda. Una parte consistente degli eletti lo è in virtù di un premio di maggioranza rivendicato da chi pensa di vincere le elezioni. Bersani che si ritiene vincitore non si accontenta del 15 per cento della Camera pari a circa 100 deputati. Ne vuole di più. Nelle Regioni e negli enti locali c'è inoltre il cosidetto listino. Una sorta di diritto feudale del Presidente eletto che si trascina dietro quasi una diecina di consiglieri. Inoltre viene vietato a chi prende meno del cinque per cento dei voti l'accesso alle assemblee. Ma questo non è tutto. La verità è che la distanza tra popolo e classe politica è aumentata. Ai privilegi ed agli emolumenti della classe politica ha corrisposto un indebolimento dei diritti e della condizione finanziaria della maggioranza del popolo. Legge Biagi che ha introdotto un massiccio precariato e la pratica di stipendi di fame ed art.18 hanno reso fragile la condizione giuridica e sociale degli elettori. Ora la legge Fornero ha completato un quadro di diseguaglianze spaventoso. Insomma abbiamo un consigliere un deputato sempre più agiato e privilegiato a fronte di un elettorato più povero e più subalterno. Alla forza sociale del corpo degli eletti corrisponde una debolezza giuridica e sociale del corpo elettorale nel suo complesso. Insomma siamo tornati ai rapporti medioevali tra la nobiltà ed i contadini e gli artigiani. La nobiltà può tutto. I contadini e gli artigiani possono soltanto servirla e tentare di in graziarsela per evitare il peggio.

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