giovedì 11 ottobre 2012
Disraele e Zambetti
Disraeli e Zambetti
La riforma elettorale imposta all'Italia dai tre partiti che ne saranno i massimi beneficiari con un colpo di stato avallato da Napolitano mi ha fatto ricordare vicende del sistema elettorale inglese raccontate in un libro che racconta di Disraeli, Gladstone, Rochschild ed altri personaggi politici dell'ottocento vittoriano. Questi signori ed altri si recavano nei quartieri malfamati di Londra con delle sostanziose borse di denaro che offrivano ai capi della malavita locale in cambio dei voti. Chiedere voti alla mafia o alla mala londinese è nell'ordine delle cose di un sistema apparentemente democratico ma che di fatto è oligarchico e di una oligarchia del denaro e delle possibilità. La compravendita milanese ha messo in luce la verità di un sistema politico in cui il potere può tutto e chi non ha soldi non ha niente. Ieri chi non aveva soldi aveva però una cosa enorme: l'Ideologia, una forza etica e politica capace di fronteggiare il Denaro, il Potere e la Corruzione. Oggi chi non ha soldi non ha niente perchè tutto è stato portato all'altare del Liberismo e la rifondazione del comunismo non c'è in effetti mai stata.
la vicenda dei voti venduti dalla ndrangheta ad un assessore lombardo mi ha fatto riflettere su quanto può essere lucroso il suo incarico politico se è disposto a spendere 200 mila euro per avere i voti necessari ad acquisirlo. Naturalmente oltre i 200 mila euro ci saranno altre spese di questo ineffabile personaggio. Quanto rende un assessorato della giunta Formigoni. Quindi credo che l'indagine debba ora verificare tutte le operazioni compiute dall'assessore Zambetti ed il sistema di governo Formigoni che rende possibili tali business. Quanto gli ha reso finora il seggio di assessore? Certo non mi riferisco soltanto ai lucrosi emolumenti ma al giro di "affari" che si innesta in Lombardia attorno al tema "casa".
Pietro Ancona
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