giovedì 14 luglio 2011

la francia e l'occidente tradiscono la rivoluzione dell'89

Oggi si ricorda la presa della Bastiglia simbolo del potere della aristocrazia e avvio della rivoluzione francese che avrebbe sconvolto l'Europa riorganizzando il patto sociale basato sui principi che ancora impregnano largamente la legislazione delle cosidette democrazie occidentali. I principi di eguaglianza, libertà, fraternità che tuttavia non vengono rispettati nè dentro le democrazie nè nei rapporti tra queste ed il resto del mondo.
Mentre a Parigi i francesi si raccolgono nella piazza che fu della Bastiglia, un possente dispositivo militare fatto di portaerei, sommergibili, navi, aerei, elicotteri da guerra è spiegato sul mare antistante la Libia per conculcarne la libertà, distruggerla come nazione, depredarla. Appena ieri la Costa d'Avorio è stata massacrata dai francesi per portare al potere un loro uomo disponibile all'uso coloniale delle risorse della sua terra. Le potenze che si ispirano alla democrazia sono tutte unite in una alleanza controllata dagli USA ed occupano militarmente nazioni come l'Irak e l'Afghanistan, tengono sotto tiro il Pakistan e si accingono ad aggredire la Siria e l'Iran. La Francia e gli USA hanno provocato in Siria un vero e proprio tumore fatto di rivoltosi che vorrebbero farne il cortile di casa di Israele e distruggerne la cultura e la sovranità. Non è possibile fregiarsi dei valori dell'89 per negarli con la violenza agli altri popoli che si vorrebbero sottomettere. La libertà e l'eguaglianza e la fraternità sono indivisibili dalla pace. Nessun popolo ha diritto di opprimere un altro popolo nè di insediarne la prosperità come sta accadendo con i paesi sottoposti alla speculazione finanziaria dei signori di Wall Street. Oggi i valori della Rivoluzione francese e della stessa Costituzione americana sono incarnati dalla resistenza dei popoli al colonialismo. Hanno un loro alfiere in Gheddafi, nei rivoluzionari egiziani, tunisini, palestinesi ed i loro eroi in martiri come Lumumba, nelle classi lavoratrici e nei partiti comunisti che lottano in Europa contro la regressione delle condizioni di civiltà conquistate con lunghi anni di lotte. Il capitalismo si è separato dalla democrazia e dai valori provenienti dalla rivoluzione dell'89. Non vuole libertà, eguaglianza e fraternità ma potere per se e nuova diseguaglianza dei ceti, una diseguaglianza pari a quella dei popolani parigini con i nobili dell'aristocrazia. Oggi tra il precario ed il suo datore di lavoro intercorre la differenza che c'era tra il contadino ed il suo nobile proprietario terriero. Una nuova rivoluzione è necessaria per inverare le aspirazioni dell'89.
Oggi se vogliamo davvero l'affermazione dei diritti individuali e collettivi voluti dalla Rivoluzione dobbiamo riferirci al pensiero di due grandissimi europei: Carlo Marx ed Emanuele Kant. Il diritto sociale che scaturisce dall'opera di Marx e quello delle nazioni e sulla pace di Kant dovrebbero essere il riferimento di una nuova sinistra progressista.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it di Giuseppina Ficarra

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