Se battono i metalmeccanici sarà peggio per tutti.
I padroni vogliono chiudere il cerchio.
di Marco Rizzo
La questione contrattuale è da sempre collegata ai rapporti di forza nel mondo del lavoro e quindi anche nella società.
Non è un caso che la frammentazione contrattuale di questi ultimi anni è stata una delle cause della disarticolazione e della sconfitta del mondo del lavoro.
Oggi, con la scelta unilaterale di Federmecanica di fare un accordo separato con Fim e Uilm per addomesticare la parte normativa del contratto metalmeccanico (iche dovrebbe peraltro essere ancora in vigore fino alla fine del 2011), i padroni vanno di nuovo all’attacco. La durata del contratto ed un ulteriore “moderazione” salariale sotto il segno della “responsabilità” sono le ‘punte di lancia’ di una offensiva che, nel resto delle categorie, viene scelta anche dalla Cgil ( che accetta la triennalità contrattuale salvandosi la coscienza con la contestazione dell’accordo separato).
La Fiom, e larga parte del sindacalismo di base, restano quindi oggi il bastione difensivo degli operai e di tutta la classe lavoratrice. Ecco perché si tenta di isolare la Fiom ed i metalmeccanici, in tal modo il padronato riuscirebbe davvero a “chiudere il cerchio”.
Dopo le pessime prove governiste ed elettoraliste di ciò che resta della sinistra non c’è da aspettarsi nulla dalla politica per appoggiare questa cruciale lotta, salvo una ‘collateralità’ tutta finalizzata al prossimo voto delle elezioni regionali,che vedrà molti “comunisti abusivi” già pronti ai blocchi di partenza e quindi pronti a solidarizzare con ‘la qualunque’ pur di vedere realizzato il sogno sempreterno del seggio.
Serve invece una verà solidarietà di lotta affiancata ad una abile e creativa campagna di sostegno incondizionato ai metalmeccanici. Se battono loro sarò davvero peggio per tutti.
Marco Rizzo
Caro Marco,
la Fiom dentro la CGIL non concluderà niente di quanto si
propone dal momento che deve obbedire alle coordinate generali della
Confederazione.
Le coordinate generali della CGIL sono di non rompere
con Cisl e Uil e meno che mai con la Confindustria.Il PD non lo
permetterebbe.
O la Fiom si adegua al gioco oppure sarebbe onesto
uscire della CGIL.
Cari saluti.
Pietro
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