mercoledì 5 novembre 2008

elezione di obama

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Ci sono alcune cose che si possono scrivere subito sulla elezione di Obama senza incorrere nel pericolo di unirsi alla vampata di entusiasmo addirittura delirante che si è impadronita della stampa occidentale anche di quella fino a ieri più servile nei confronti di Bush.
La destra liberista cerca di trasformare la sua sconfitta in vittoria. Vittoria della "vitalità" della democrazia americana, del sistema capitalistico che ha ridotto in miseria milioni di famiglie in Usa ed in Europa e funestato il mondo di una guerra senza fine al "terrorismo" cioè alle nazioni islamiche Irak ed Afghanistan..
La prima cosa che si può dire è la sconfitta dei suprematisti bianchi, i razzisti che sono andati al potere in Italia e che si sentivano in ascesa in Europa. Come faranno a giustificare la superiorità della razza bianca se un nero, un afro-americano, diventa Presidente degli Stati Uniti? Una sconfitta senza se e senza ma del razzismo!
L'altra cosa che si può dire con certezza è c he viene meno il referente, l'appoggio alle politiche dell'era del liberismo assoluto senza regole, spero al predominio dei managers miliardari che hanno portato in rovina aziende e strutture economiche basilari per la forza
economica dell'Occidente. Avere ridotto in miseria milioni di lavoratori, costringendoli e
consigliandoli ad indebitarsi con le carte di credito fino a provocare una crisi finanziaria che sembra incontrollabile ha posto in discussione la sopravvivenza stessa del capitalismo o quanto meno ad un drastico controllo dei suoi comportamenti. E' la fine di una scuola di pensiero che ha portato al panepotere una destra che in Italia è cresciuta fomentando odio sociale verso i dipendenti pubblici, la scuola,la sanità le pensioni.La fine del thatcherismo e del reaganismo!!
Non credo che avverranno cambiamenti sostanziali nel sistema politico americano. Non credo neppure che cambierà la rapace politica estera che ha chiuso il mondo in una rete di basi militari americane che, spero, non si allargheranno contro la Russia e la Cina ed i paesi islamici. L'imperialismo americano è bipartisan ed è religione comune dei repubblicani e dei democratici.Tuttavia la fine dell'ossessione ideologica contro tutto quello che fuoriusciva dal modello democratico fino a criminalizzarlo come terroristico
sarà un sollievo.
Una sorta di tritacarne da circa quaranta anni tiene sottomesse e ha ridotto in miseria e senza diritti i lavoratori americani e tanta parte di quelli europei. Il reddito di centinaia di milioni di persone è in questi anni diminuito a vantaggio delle classi abbienti dell'industria e dei commerci. Ci sarà solidarietà dell'amministrazione Obama verso la nazione dei poveri? Si farà qualcosa per la sanità, la scuola pubblica, le pensioni? Questo punto resta interrogativo dal momento che le lobby delle multinazionali delle assicurazioni, della sanità privata e di quant'altro hanno un formidabile peso anche in campo democratico.
Pietro Ancona

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