mercoledì 6 febbraio 2008

Cara Annalisa
…Oggi sono stata licenziata per scadenza dei termini contrattuali e non mi è stato rinnovato il contratto. Prima cosa: non cedere! mi sono detta, non piangere, non ti abbattere.Ho chiamato al telefono una compagna e le ho proposto di uscire a cena tra un paio d’ore.Ho già fatto sei volte il percorso del precariato, conosciuto le sere fredde di quando vicino al semaforo di casa ti si appanna la vista dal dispiacere. Ma, non mi sono mai sentita sola, ogni volta penso e so che siamo tanti e dunque sono una “classe”, debolissima ancora e ancora troppo fragile.Sono abituata ad essermi cercata la vita con il massimo di autonomia possibile, ho cercato di vivere con valori e coerenze ed ogni lavoro (due, tre anni per volta) è stato frutto della mia tenacia nel non disperare mai.Stasera voglio brindare, perchè ho duecentocinquantacinque euro di liquidazione e li spenderò così: in un bel ristorante a mangiar pesce con amici.Domani si ricomincia. Ho frequentato pochissimo le riunioni del partito, mi sembrano luoghi di culto, vescovi, cardinali, , parrocchie varie….forse sono poco socievole “io”…fatto sta che le poche volte in cui sono riuscita a parlare e dire la mia ho provato un grande disagio.
Stasera voglio brindare perchè forse tra un mese non avrò più la possibilità di pagare l’affitto e allora deciderò, forse, di accettare la propsta di un amico: andare a fare il mio lavoro all’estero.
Poco male, fin da piccola sentivo (come mi insegnò mio padre) di appartenere “al mondo”, di non avere confini ecc. ecc.Mio padre non lo saprà mai che stasera brinderò anche per lui (operaio tutta la vita scomparso quando trovai il primo lavoro).Stasera voglio brindare a tutti quei ragazzi e ragazze e uomini e donne che come me vivono la paura del giorno dopo, del me se dopo.Non so cosa accadrà in futuro, in questo paese, nella nostra quotidianità…ma ho un sentimento: la forza della speranza, della consapevolezza di non cedere all’isolamento, allo sconforto.Se Veltroni e company (e metto diversi di Rifo) pensano di disfarsi dei comunisti, non hanno capito nulla…Io non so se la sono, diciamo che mi ci trovo …nella condizione di pensare al fatto che questa non è e non può essere la vita d un essere umano.Lo chiamino come vogliono, comunismo, ecc. ecc.Stasera brindo alla poesia che non essi non vogliono vedere….
un abbraccio
Annalisa
Cara Annalisa,
mi permetto di mettere qui, diciamo in prima pagina, il testo di un tuo commento al mio ultimo articolo su questo blog.
Come vedi ho omesso le prime righe. Contengono giudizi troppo lusinghieri sulla mia persona, dei quali ti ringrazio di cuore, ma che non sento di meritare.
Vedi, Annalisa, un compagno come me ha paura di non poter pronunciare parole adeguate su ciò che hai scritto.
Non ti conosco personalmente, e sono io a non avere questa fortuna. Ma ti conosco e riconosco nelle tante e tanti che in questi anni mi hanno insegnato che il comunismo, il nostro comunismo, è un sogno.
La tua vita, della quale parli con la dignità di donna e di compagna, e che ormai è la vita di milioni di persone, dovrebbe essere nel cuore stesso di una politica che invece ti tradisce.
Non so nemmeno se, su tante cose, la pensi come me. E non mi importa.
So che mi piacerebbe essere alla tua altezza.
E so che non lo sono.
Scusami.
un abbraccio forte
ramon


Questo post è stato pubblicato il 6 Febbraio, 2008 alle 18:35 ed è archiviato in articoli pubblicati sul blog . Puoi seguire i commenti a questo post con il feed RSS 2.0. Puoi lasciare una risposta, o mandare un trackback dal tuo sito.
2 Risposte to “Cara Annalisa”
sergio meazzi Dice: 6 Febbraio, 2008 a 19:11
Ci sono momenti in cui bisognerebbe non parlare ma riflettere.Questa piccola frase l’ha pronunciata un grande sindacalista, scomparso. Io transigo brevemente.Ieri sera ho sentito radio Popolare, dove molti compagni sostenevano di non andare a votare,alle prossime elezioni, perchè non riuscivano a trovare motivazioni . Credo che Annalisa, ci abbia dato tante motivazioni, per andare tutti quanti a votare.Ciao a tutti e un grande in bocca al lupo ad Annalisa.
pietro ancona Dice: 6 Febbraio, 2008 a 19:43
Ho letto Annalisa. La fidanzata di mio figlio Daniele è stata assai contenta di avere trovato un lavoro in un callcenter collegato all’Enel. Dopo quaranta giorni di lavoro le hanno liquidato un assegno di cinquantasette euro. Si, avete letto bene, cinquantasette euro! Questo è avvenuto durante il governo di centro-sinistra con tutta la sinistra al governo ma paralizzata dalla paura di apparire rissosa ed estremista. Io credo che sia estremista colui che permette che alla nostra gioventù vengano spezzate le ali, venga oscurato il presente ed il futuro. Sono un vecchio socialista, non pensavo che la sinistra fosse fatta da simulatori di sentimenti come Bertinotti ferrero ed altri. Non pensavo che per loro più importante della vita dei nostri ragazzi fossero le poltrone che poi alla fine hanno perduto lo stesso quando hanno risposto alla manifestazione del venti ottobre dicendo che non era contro il Governo e che Prodi non doveva preoccuparsi di niente.Mi dispiace per Annalisa, per mio figlio Daniele che non può sposarsi perchè guadagna 900 euro al mese e la sua ragazza niente, mi dispiace per tutti i pensionati che rovistano nelle bancarelle dei mercatini sperando di trovare una mela o un’arancia un pò malconcia da comprare con poco.Forse non andrò a votare.Pietro

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