mercoledì 7 novembre 2007

lettera a Manconi sulla sua proposta

Per il Professor Luigi Manconi
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Caro Manconi,

lei che pur viene da una lunga e tormentata emarginazione, dimentico di questa e del fatto che i diritti umani e civili sono indivisibili e garantiti dai documenti prodotti nei momenti migliori della storia dell'umanità, scrive oggi sull'Unità, il giornale che fu di Antonio Gramsci e la voce del movimento comunista italiano

"In altri termini, se la sospensione della patria potestà o la condanna penale nei confronti dei genitori o altre misure altrettanto severe rispondono ai due criteri prima indicati (efficacia del provvedimento ed efficacia delle soluzioni alternative per l’affidamento dei minori), esse vanno assunte senza aspettare che politiche pubbliche, strategie sociali e programmi culturali ottengano il giusto risultato: il fatto, cioè, che siano quegli stessi genitori a rinunciare all’uso manipolatorio dei propri figli. Insomma, siamo in presenza di un caso dove - mentre si lavora per rimuovere le cause lontane - si deve agire, e subito, per intervenire, qui e ora, su ciò che, qui e ora, dolorosamente accade.!"

Insomma lei propone di strappare alle loro famiglie i bambini e di istituzionalizzarli o di affidarli in adozione a famiglie magari stanche di cercarli all'estero e nei paesi più poveri del mondo.
Non ho mai condiviso le decisioni dei giudici italiani che hanno strappati bambini a famiglie che non potevano dimostrare di poterli mantenere. Sono provvedimenti pieni di un contenuto di oppressione classista intollerabile dal momento che lo Stato anzicchè pagare le rette alle istituzioni (spesso religiose) potrebbe aiutare le famiglie senza distruggerle. Ma forse per lei la distruzione di una famiglia di povera gente non è importante!!
En passant aggiungo che spesso gli orfanotrofi gestiti da religiosi sono lagers e non mancano casi di pedofilia,
molestie, violenze e quanto altro le lascio immaginare.

Io sono stato il primogenito di una famiglia poverissima. Eravano tre fratelli e quattro sorelle. Mio padre era un povero venditore ambulante e tuttavia quasi sempre riusciva ad assicurarci il pane. In certi periodi dell'anno, quando a casa entrare il mostro della fame, io saltavo di andare a scuola e facevo il venditore di frutta per le scale di Agrigento città che è tutta scale almeno come io ne conservo tristissimo ricordo. Avevo dodici o tredici anni ed andavo in giro dal mattino presto con una grossa cesta di almeno venti chili di frutta assicurata da una robusta cinghia alle spalle che ancora me li sento bruciare e doloranti. In giro fino a quando non vendevo tutto. La frutta che restava invenduta annullava il piccolo guadagno.Sono trascorsi oltre cinquanta anni di allora.
Lei crede che io ero sfruttato dai miei genitori? lei crede che sono sfruttati i bambini siciliani che a migliaia ancora oggi servono nei bar e fanno vari servizi quando dovrebbero essere o a scuola o a giocare per vivere una fanciullezza ed una adolescenza che non conosceranno mai?
Rovesciare la responsabilità di questo sui genitori (magari perchè hanno fatto troppi figli) è operazione tipica della ideologia reaganiana che ha ribadito essere la povertà una colpa ed i poveri colpevoli. Sono poveri perchè non virtuosi oppure perchè Dio li ha voluto punire.
Sui rom si informi meglio. I loro bambini andavano regolarmente a scuola prima che i Sindaci di Pavia, di Bologna e Veltroni (sindaco della più grande favelas dell'occidente) distruggessero i loro miseri accampamenti li sdradicassero dalle scuole che frequentavano senza prospettare alcuna alternativa. Si faccia raccontare dall'associazione Pasolini di Pavia che cosa è successo ai piccoli rom dopo la deportazione delle loro famiglie dall'ex Snia dove abitavano da anni.
La sua soluzione sarebbe piaciuta ad Hitler. I collaboratori di Hitler agivano sulle sue stesse coordinate. Decoro borghese delle città, ordine e pulizia
più importante degli esseri umani. Se provo ad immaginarvi visivamente il nazismo vedo grandi geometrie ordinatissime, citta controllate dai poliziotti, E non finga di ignorare che l'invasione dei rumeni e degli altri (come la chiamate) è dovuta alle aziende lagers che abbiamo impiantato in Romania ed in Polonia a salari di 150 euro al mese, è dovuta allo sconvolgimento della penisola balcanica che l'Italia ha inondato di bombe all'uranio per condannare ad essere mostri anche i bambini che ancora debbono nascere; è dovuta al muro di Israele ed all'atroce occupazione dello Irak e dell'Afghanistan che dura da tanti anni.
Che un uomo di legge, sottosegretario alla Giustizia proponga le misure razziste che lei suggerisce seppur velandone un poco ambiguamente con un "se", lascia sperare assai poco su questo Governo.
Cordiali saluti.
Pietro Ancona

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