Il birazzismo del Panzino
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Senza alcuna intenzione offensiva debbo dire che la prosa ricca di aggettivi a volte estremi di Francesco Merlo (*) mi ricorda quella di GianPaolo Panza famoso per invenzioni linguistiche fascinose come "la balena bianca" per indicare la DC o "baffino di ferro" per indicare D'Alema. Francesco Merlo si sforza di imitare il Panza ma i risultati non sono sempre incoraggianti.
Ieri si è lasciato andare ad una lunga acrimoniosa ed a volte velenosetta scorribanda nei quartieri meridionali ed in particolare in quelli siciliani. Un lungo pezzo dove ho contato un numero di aggettivi ragguardevole che in sostanza è l'estrinsecazione di un proverbio siciliano "niuru cu niuru non tingi!" in sostanza per dire che criminali noi siciliani (tutti? Si tutti se non criminali, "marinati" nella cultura del crimine), criminali i rumeni abbiamo gli anticorpi e la conoscenza necessari per non subirne le violenze.
Sono stupito! Manco se il nostro Merlo fosse nato in Sicilia e subisse quella sindrome meravigliosamente descritta da Nino Martoglio ne "l'aria del continente", la sindrome di chi, trapiantato in Italia (continente), nei suoi rientri nell'Isola ostenta il "tischi toschi", modi ed abitudini contratti al nord esibiti goffamente ma con molta sicumera. Ma penso che il nostro Merlo sia nato a Torino e quindi, al massimo, avrà la mentalità dei pedemontani fruitori dell'impresa dei Mille!.
Ad un certo punto del suo componimento parla dei pellegrinaggi degli srilankesi al santuario di Santa Rosalia, un lunga arrampicata in processione sul bellissimo monte che sovrasta il porto di Palermo per recare ceri o altri doni alla Santuzza. Se il Merlo si fosse preso la briga di approfondire il problema saprebbe che, da sempre, nei ristoranti cingalesi di Palermo sono esposti quadri delle divinità indiane accanto a quelle di Cristo, la Madonna con il naso di elefante accanto alla nostra Madonna! La cultura religiosa di questi civilissimi indiani è sincretistica, rispetta come manifestazioni della divinità tutte le divinità esistenti al mondo come del resto facevano gli antichi romani che vennero alle mani con i cristiani perchè questi volevano che soltanto il loro Dio fosse considerato tale e si rifutavano di adorare la figura dell'imperatore, cioè di sottomettersi al potere civile. Mi viene da pensare come sarebbe stato migliore il mondo senza i monoteismi. Ieri sera, sfogliando un vecchio libro di storia, ho avuto modo di guardare con rinnovato orrore una stampa che illustra la decapitazione dei musulmani ad opera dei Templari!
Mi viene ancora da pensare al coraggioso e cristianissimo parroco di Treviso (l'antro del lupo razzista) che apre la porta della sua Chiesa ai musulmani riconoscendosi con ciò nella verità più profonda del cristianesimo. "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Ieri è stata una giornata durissima per i pennivendoli razzisti: le dichiarazioni di Barroso contro i nazionalismi, l'intervista del Prefetto di Roma che è una lezione di etica civile da trasmettere a tutte le scuole italiane, il gesto del parroco trevisano. Il Paese, avvelenato da mesi e mesi di martellamento massmediatico xenofobo ha respirato tre piccole boccate di ossigeno!
Per quanto scrive Merlo non vale la pena neppure di smentirlo riga per riga. La generalizzazione xenofoba che fa dei siciliani o dei calabresi (come se i ragazzi di Locri fossero identici ai mafiosi) è frutto di pregiudizi nutriti da ignoranza. La Sicilia è popolata da persone civili ed anche da persone meno civili. E' raro trovarvi il razzismo nel senso che abbiamo ancora nelle orecchie il "forza etna" dei razzisti veneti e nel senso che il popolo siciliano vivente nel mondo se sommato è più di venti milioni di persone. Niuru cu niuri non tingi perchè tra discriminati scatta il meccanismo della solidarietà. Se i rumeni fossero stati ricchi non avrebbero subito la discriminazione degli avidi e feroci sfruttatori italiani che impiantando le industrie in Romania hanno fatto opera di rapina e di sevizie sociali pagando dieci ore di lavoro per pochi spiccioli al mese! I russi ricchissimi del post muro di Berlino vengono accolti con ruffianierie a non finire appunto perchè hanno gli "sghei" che è l'unica cosa che certa subcultura di destra riesce a rispettare.
Da noi la comunità dello Sri Lanka vive da oltre venti anni e conta diecimila persone. Palermo accoglie nella sua povertà meridionale oltre centomila stranieri. A casa mia viene con la madre una volta la settimana una bellissima ed intelligentissima bambina nata a Palermo con genitori delle Isole mauritiane. Spero di vivere abbastanza per aiutarla a laurearsi (la madre non ha potuto per quattro materie bloccata dal bisogno di lavorare). Il palazzo dove abito e dove siamo ormai quasi tutti anziani, essendo stato costruito nel millenovecento sessanta, è popolato da silenziose e sorridenti rumene a volte anche con due lauree, che con grande dignità curano nostri vecchi e li accompagnano a passeggio o a fare l'elettrocardiogramma. Ebbene io vedo in loro esseri umani. Io mi sento un essere umano quando penso a loro come esseri umani dentro i quali ci può anche essere l'assassino di Giovanna come dentro di noi ci può essere l'assassino della ragazza di Perugia. Ma io voglio sperare in un futuro in cui i valori della civiltà siano talmente forti ed incombenti da rendere impossibile la soppressione di una sola vita umana!
Pietro Ancona
(*)
http://www.decidiamoinsieme.it/su-vari-temi/21_romeni-rom-e-altri/
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