domenica 12 luglio 2009

il secondo mostro del secondo fascismo italiano

Il secondo mostro di Roma nel secondo fascismo italiano
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Colpisce il trattamento che è stato riservato dallo Stato e dalla Stampa al presunto stupratore di Roma. La sua fotografia campeggia su tutte le prime pagine del giornali e delle televisioni, viene raccontata tutta la sua vita, la sua professione, ogni piega della sua privacy è stata violata, esposta senza tanti complimenti alla attenzione ed all'interesse spesso morboso del pubblico. Il fatto che fosse il dirigente di un Circolo PD ha dato l'occasione al candidato alla segreteria del Partito Ignazio Marino che pure è uno scienziato, un cattolico che si è intestato importanti battaglie laiche di civiltà, di fare dello sciacallaggio, di rinfacciare ai suoi competitori Franceschini e Bersani di essere responsabili dell'accesso ad una carica di partito di un "criminale". Il fatto che l'accusato continui a proclamarsi innocente viene dato come una difesa scontata e la tesi colpevolista viene alimentata da nuove indiscrezioni che trapelano dalla Questura e dalla Procura riguardanti le prove del DNA e dalla telecamera di un garage dal quale In effetti non si vede niente tranne una persona che sembra corpulenta muoversi velocemente come un ombra e come un pericoloso predatore.
Questa vicenda di cronaca nera offende i diritti garantiti dalla Costituzione allo stesso modo dei provvedimenti di legge intestati alla "sicurezza". Nessun tribunale ha condannato nè in via iniziale nè definitivamente l'imputato ma la sua colpevolezza viene data per certa e la sua faccia riprodotta milioni di volte dai massmedia e indicata come quella del mostro che ha molestato una ventina di donne. Tantissimi particolari scoperti in seguito alla perquisizione nella sua abitazione sono di dominio pubblico e si fa scandalo della quantità di film pornografici scovati. Insomma, tutti gli indizi e le "prove" della reità di Luca Bianchini sono sciorinati davanti a tutti comprese le cose dette dalla fidanzata che ha svelato di non avere mai avuto un rapporto sessuale con lui.
Credo che una nazione civile non dovrebbe tollerare questa lapidazione di una persona seppur gravemente indiziata di orribili delitti. Questa lapidazione sarebbe ancora di più intollerabile se si scoprisse che si tratta di un innocente. E' recente l'abbaglio della Questura di Roma sullo stupro dei due giovani rumeni della Caffarella poi prosciolti completamente da ogni addebito ma subito massacrati dai massmedia e criminalizzati. E se anche questo fosse un abbaglio?
Il caso Bianchini può essere un secondo caso Gerolimoni sbattuto dal fascismo un prima pagina perchè il Duce non tollerava che la "sua" polizia non trovasse il colpevole di efferati crimini avvenuti a Roma dal 1924 al 1928. Prima di Gerolimoni un vetturino fu incolpato degli atroci delitti. Fu discolpato ma si uccise per la vergogna provata. Voglio sperare che l'operato della Questura e della Magistratura sia davvero basato su elementi di prova incontrovertibili e non forzato dalla frustrazione prodotta dai tanti delitti impuniti della Capitale. In ogni caso, colpevole o no, non mi pare giusto avere abusato di una persona violentandone la vita privata ed esponendola al pubblico linciaggio.
Vicende come questa fanno degradare la democrazia italiana verso un regime ossessionato da law and order assieme alle ronde, all'incrudelimento del codice penale per i poveri zingari, lavavetri, barboni, mendicanti.... e quanti non sono nelle condizioni di fruire dei prossimi condoni per falso in bilancio ed esportazione illegale di capitali all'estero. Siamo diventati un paese incivile.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it



http://www.operadigiustizia.it/commenti-1035/.aspx

http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/07/11/1046210-preso_stupratore_seriale_roma.shtml

http://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Girolimoni

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