venerdì 17 luglio 2009

APPELLO CONTRO LA LEGGE RAZZISTA

invito ad esprimere adesione con email al documento primo firmatario Luigi Ficarra del foro di Padova sulle leggi razziali del governo Berlusconi

Pietro Ancona


DIRITTO DI RESISTENZA CONTRO LE LEGGI RAZZISTE DEL GOVERNO BERLUSCONI

Noi italiani, europei e cittadini del mondo, sottoscriviamo la presente dichiarazione, in palese rifiuto e ripulsa delle recenti leggi razziste varate dal governo di destra, dando la nostra aperta disponibilità ad offrire da subito ospitalità ed asilo a cittadini del mondo, anche non facenti parte della regione Europa e pur privi di carte di soggiorno, i c.d. papiers. Siamo infatti convinti che dare ospitalità ed asilo ad uno straniero risponde ai principi della nostra Costituzione e del diritto comunitario ed internazionale, aventi forza e valenza superiore delle leggi fasciste della Lega e di quell'altro partito di estrema destra chiamato, per palese contraddizione - un evidente ossimoro - Popolo della Libertà, invece che, come è in realtà, dell'oppressione autoritaria dei cittadini nelle fabbriche e nel paese. Sappiamo che gli <> del PRC offriranno a tutti noi piena assistenza, in difesa del diritto di resistenza culturale e sociale di fronte alle gravi illegittimità del potere esecutivo. – La norma introdotta con la recente razzista legge sulle c.d. sicurezza, - (che non concerne i luoghi di lavoro dove vengono “assassinati” in media tre lavoratori al giorno, né la sicurezza e la vita delle donne vittime della violenza dei maschi portatori “sani” della cultura del patriarcato) – dice che <


Sappiamo che la nuova suddetta norma presenta comunque un carattere di palese illegittimità, perché non rispetta, anzi si pone in contrasto con la normativa europea e internazionale che a vario titolo ribadisce che il diritto alla casa è legato alla persona e non al possesso di una cittadinanza e-o di un permesso di soggiorno :

Il bisogno ed il correlativo diritto ad un alloggio adeguato, infatti, viene citato in numerosi trattati internazionali sui diritti dell’uomo, ed in particolare: dichiarazione Universale dei Diritti Umani (articolo 25); il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (articolo 11); la Convenzione Internazionale per l'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione Razziale (articolo 5); la Convenzione per l'eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (articolo 14); e la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia (articolo 27). La Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo contiene anche un importante riferimento (articolo 8).

Il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, ratificato in Italia con la L. 881/1977, e, quindi, norma vigente ed imperativa, all'articolo 11, comma 1, così recita: "Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per sé e per la propria famiglia, che includa un'alimentazione, un vestiario ed un alloggio adeguati, nonché al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita. Gli Stati prenderanno misure idonee ad assicurare l'attuazione di questo diritto, e riconoscono a tal fine l'importanza essenziale della cooperazione internazionale, basata sul libero consenso". L'articolo 2 dello stesso “Patto”, dice che "gli Stati parti... si impegnano a garantire che i diritti in esso enunciati verranno esercitati senza discriminazione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l'opinione politica o qualsiasi altra opinione, l'origine nazionale o sociale, la condizione economica, la nascita o qualsiasi altra condizione".


Uno dei testi delle Nazioni Unite sui diritti umani più ampiamente ratificati anche dal nostro paese, la Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale, include, nel suo articolo 5, “l'obbligo per gli Stati parti di garantire il diritto di ognuno, senza alcuna distinzione di razza, colore, origine nazionale od etnica, all'eguaglianza di fronte alla legge, segnatamente per quanto riguarda il godimento dei... diritti economici, sociali e culturali, in particolare... il diritto all'abitazione...."

Come è notorio, tutti i trattati e patti ratificati dagli Stati aderenti hanno valore di legge addirittura superiore a quella nazionale, e ciò ancor più a mente dell’art. 117, comma 1, della nostra Costituzione che ne definisce la portata : “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.

La Corte Costituzionale italiana ha sempre ancorato il ragionamento sulla violazione dei dettami costituzionali e a quelli indicati dalle normative sovra nazionali : così la sentenza Corte Costituzionale n. 404/1988. Nella n. 217/1988 la Corte Costituzionale ha affermato che <>. In altra sentenza, la n. 49/1987, ha riconosciuto che << è indubbiamente doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione>>.

Nel ricordo degli insegnamenti di Locke e della Costituzione francese del 1793, che affermavano il diritto-dovere dei cittadini di resistere contro i comportamenti illegittimi del <>, anche delegatosottoscriviamo convinti la sopra estesa dichiarazione.


Padova 14 luglio 2009
primi firmatari:

Luigi Ficarra, Lorenzo Mazzucato, Paolo Benvegnù, Giuseppe Palomba, Elisabetta Baratto, Maurizio Galletto, Ines Cutrona, Giovanni Martines, Pietro Ficarra, Lisa Lideo, Giordano Padovan, Giorgio Sacchetto, Leonardo Arnau, Canton Gabriele, Giuseppina Ficarra, Pietro Ancona, Angelo Ficarra, Giuseppina Granata, Anna Ficarra, Annamaria Molino, Salvatore Durante

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