Il camorrologo attacca l'Iran
Saviano rilancia la guerra ideologica contro l'Islam dalla filiera massmediatica occidentale impegnata a preparare il clima di odio contro l'Iran alla vigilia dell'aggressione del popoloso stato medioorientale. Saviano è al servizio di Israele e partecipa ai preparativi di guerra.
Non voglio giustificare la Fatwa contro lo scrittore inglese di origine iraniana ma la forza della religione aveva liberato l'Iran dal sanguinario Scia sbirro dei petrolieri occidentali succeduto all'assassinio del grande Mossadek. Ripigliare ora una questione che era caduta nel dimenticatoio anche da parte degli iraniani è una vera provocazione alla quale il nostro camorrologo ci mette la faccia
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/09/11/news/cos_la_vita_viene_cancellata_da_una_fatwa_saviano_racconta_il_nuovo_libro_di_rushdie-42316648/?ref=HREC1-2
Giano Bifronte alla Casa Bianca
Il tempio di Giano Bifronte è sempre aperto alla Casa Bianca. Manco finisce una guerra e ne comincia un'altra. L'America ha il più alto numero di veterani di guerra esistente al mondo. Pare che siano circa venticinque milioni. Molti sono malati, altri pazzi, molti si sono ridotti a fare gli homeless ed altri sono scappati in Messico dove il costo della vita è inferiore a quello degli States. La macchina bellica USA deve girare ininterrottamente. Costa 600 miliardi di dollari l'anno che vengono spremuti a parte della popolazione americana tenuta senza alcun diritto alla casa alla sanità alla pensione alla scuola e parte al mondo intero. Quando gli USA sono in difficoltà stampano titoli fasulli spazzatura e li vendono come buoni alle banche europee che, se non li prendono, sono cavoli loro,. Insomma fanno come i mafiosi quando impongono ai bar l'uso del loro caffè ed ai costruttori l'uso del loro calcestruzzo.
Da Rigola alla Camusso
Riflettevo sul potere che hanno le organizzazioni nazionali dei partiti e dei sindacati. Un potere capace di paralizzare una nazione rendendola inerte come ipnotizzata di fronte al ghigno feroce di Monti e della Fornero che si dichiarano salvatori della Patria mentre conficcono enormi chiodi ai lavoratori. Ieri la Camusso minacciava lo sciopero generale. Lo aveva minacciato financo di 48 ore quando iniziò la questione dell'articolo 18. Sono stato tanto ingenuo da rallegrarmene credendo alla sincerità della CGIL. Sappiamo bene come è finita. L'art.18 non c'è più e non c'è stata opposizione della CGIL. Se ci fosse stata il PD avrebbe avuto serie difficoltà a farsi cavalcare da Ichino e consegnare a Monti la cosa più importante del diritto del lavoro italiano. Pensavo che probabilmente la CGIL ha sempre avuto diverse anime che coabitano nella stessa casa. Il suo primo segretario Rigola, un poligrafico cieco che la diresse per quasi un ventennio, tenne una linea di collaborazionismo subalterno con i governi tali da costringere Di Vittorio ad andarsene e fondare l'USI. Rigola ed il suo successore D'Aragona che poi fu deputato e ministro socialdemocratico nel dopoguerra consegnarono la CGIL nelle mani di Mussolini e gli fecero da consulenti per il Patto di Palazzo Vidoni, patto riecheggiato in recenti accordi con il governo e con la Fiat. Nello stesso tempo la CGIL ha dato vita a grandi lotte guidate dalle Camere del Lavoro ed alla esperienza autogestionaria dei consigli di fabbrica nel biennio rosso.
Ricordo che la matrice "riformista" è stata sempre presente dentro i gruppi dirigenti della CGIL. Riformismo inteso nel senso di Fernando Santi che significava gradualità nella azione ma fermezza ed intransigenza negli obiettivi oppure come collaborazione, come sponda all'azione del padronato come è avvenuto con gli accordi di concertazione del 1992 e l'abolizione della scala mobile. Ricordo una drammatica riunione del gruppo dirigente meridionale della CGIL con la segreteria nazionale svoltasi al Maschio Angioino di Napoli nel 68 sulle gabbie salariali. Trentin e Scheda ed altri dirigenti della CGIL erano per mantenerle e facevano muro alle pressioni dei dirigenti del Sud per la loro abolizione. Il movimento fu più forte delle loro resistenze e le gabbie finirono con l'essere levate. Prevedevano 13 livelli salariali in tredici livelli territoriali. Una cosa indecente che penalizzava naturalmente le zone meridionali.
Oggi la CGIL attraverso il periodo più nero della sua storia. E' nelle mani di persone che hanno deciso di assecondare la rimodulazione liberista della società italiana, lo scardinamento di un sistema di diritti ritenuto obsoleto e comune antieconomico. Una cosa indecente. Il gruppo dirigente attuale della CGIL ha portato sull'orlo della pazzia centinaia di migliaia di docenti della scuola e stordito milioni di giovani con la legge Biagi. Si guarda bene dal difendere i professori e dal chiedere l'abrogazione della legge Biagi o almeno l'istituzione del SMG che in qualche modo renderebbe meno umiliante il calvario del precariato. Che cosa altra posso dire? Faccio il pistolotto ottimistico sul fatto che le cose cambieranno e la CGIL ridiventerà quella dei consigli di Gramsci? Non ci credo. Credo che le cose peggioreranno e che ne avremo per molto di penare.
Quanto PIL valgono i diritti ed i salari?
Bisogna che i pennivendoli italiani che tirano la volata ai liberisti facciano conti all'incontrario di come li fa la Confindustria e la destra. Cominciamo con il dire che i bassi salari valgono 2 punti di Pil cioè 36 miliardi di euro, che l'art.18 vale almeno altri 2 punti di PIL dal momento che sostituisce l'operaio ricco di you know con l'operaio 'operaio usa e getta; la distruzione della scuola pubblica e della sanità vale 10 punti di PIL perchè non ci sarà nessuna Bocconi e nessun liceo di gesuiti capaci di soppiantare la grandezza della scuola pubblica italiana ed il sapere che ha accumulato nel tempo.
Tutto quello che si fa contro i Diritti alla lunga incide negativamente sul PIL perchè una società equa matura consapevole e sapiente che non viva nella angoscia della precarietà è certamente più forte anche economicamente si una società fragile in cui galleggiano e gozzovigliano solo gli squali. Infatti la società tedesca oggi vale molto di più di quella italiana ed anche la società francese vale di più. L'Italia vale sempre di meno perchè è i suoi abitanti sono diventati oggetto di predazione come i suoi beni.
Una società in cui i lavoratori sono sereni sicuri del loro domani serviti da uno Stato sociale vale molto ma molto di più di una società di infelici dispiziati costretti ad arrampicarsi sulle torri come stiliti o ridotti a piangere in TV per il mutuo che non potranno pagare ed i figli che non potranno sfamare.
Ingroia
Mi piace la serenità, la forza, la nettezza con la quale Antonio Ingroia respinge l'attacco che a tanti sembra maramaldesco che gli viene dall'interno della magistratura che vorrebbe imbavagliarlo e costringerlo a fare soltanto il gendarme dello Stato privandosi del diritto di critica che è il lievito della libertà e della democrazia.
Credo che questi attacchi vorrebbero produrre la deligittimazione del magistrato e del suo operato e mettere una pietra tombale sulla trattativa Stato-Mafia e sul contenuto delle telefonate Quirinale-Mancino.
Già si voleva attribuire ad Ingroia la responsabilità morale dell'infarto di Lori D'Ambrosio. Ora gli si intima di chiudersi nel silenzio e di non occuparsi più di politica.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/10/lanm-a-ingroia-basta-affermazioni-politiche-su-napolitano-doveva-dissociarsi/348287/
Il disastro Monti
Il salvatore dell'Italia in effetti lavora alla rovina dell'Italia non so se consapevolmente o no. Propendo a pensare consapevolmente dal momento che la sua identità è data dall'appartenenza ad una leadershiip euroatlantica piuttosto che nazionale italiana.
La riduzione del PIL del 2,6 per cento aumenta lo squilibrio tra questo ed il debito interno. Il debito ingigantisce in rapporto alla caduta del PIL. Tutte le misure assunte, tutti i compiti in casa sono deleteri perchè indeboliscono la compagine economica del Paese e la spingono verso la depressione e l'impoverimento.
Non ci vuole alcuna laurea in economia per capire che un Paese più povero faticherà molto ma molto di più ad uscire dalla crisi.
Il Paese ha bisogno di recuperare la sua base industriale. Questo può essere fatto come nel 1930 con l'IRI dai grandi economisti che salvarono e resero prospera l'Italia e ne fecero una delle prime potenze industriali del mondo fino a quando non sono arrivati i liberisti a svendere tutto ai loro amici angloamericani o a disarmare e privatizzare.
Bisogna nazionalizzare tutte le industrie che hanno problemi a cominciare dall'Alcoa e dall'Ilva.
Altro provvedimento da assumere subito è l'aumento dei salari ed il ripristino dei diritti dei lavoratori. C'è un calo dei consumi del 3,5 per cento che è disastroso al quale si può rimediare con con le elemosine che chiede la Camusso al suo amico Monti della detassazione della tredicesima ma con un aumento generalizzato dei salari di almeno il dieci per cento.
Dobbiamo sapere che non si avrà nessuna crescita con un monte salariale inferiore di quasi il trenta per cento a quello di dieci anni fa.
Bisogna avere il coraggio di rompere con gli usurai che ci stringono il collo e con le politiche che porteranno l'Italia in fondo alle graduatorie dei paesi sottosviluppati del mondo.
Insomma per vivere se vogliamo vivere dobbiamo fare l'esatto opposto di quello che ci propongono Monti i Banchieri e gente come Fassina. Dobbiamo andare contro corrente. Dobbiamo sottrarci al progetto di distruzione del ceto medio europeo al quale purtroppo si sta prestando anche la socialdemocrazia di Holland e quella tedesca.
11 settembre 2001
Oggi 11 settembre ricordiamo i caduti delle Torri Gemelle vittime di una imboscata del governo americano ed immolate sull'altare della statua di Giano Bifronte che è sempre aperto alla casa Bianca. Ricordiamo il martirio del popolo libico e la morte spaventosa inflitta a Gheddafi il cui cadavere è stato esposto e crivellato di colpo dopo essere stato torturato e seviziato dai killers della Nato; ricordiamo il martirio di Sadam Hussein, impiccato perchè uccidendo lui si è ucciso l'Iraq che non sarà mai più una nazione; ricordiamo lo smembramento della Jugoslavia fondata dal grande Tito decisa al Castello di Rambouillet dalla signora Maddalena Albright e dai suoi compari europei; ricordiamo la morte in carcere di Milosevic e l'assassinio di Ceisescu e della moglie; ricordiamo la morte di Lumumba ed il destino ancora sconosciuto del Presidente della Costa d'Avorio abbattuto da una guerra civile fomentata e diretta dai francesi. Speriamo che a questa lista non vengano aggiunti Assad ed Ahmadinejad.
Ricordiamo il grande Salvatore Allende caduto combattendo per la libertà del suo popolo.
11 settembre al Pentagono
Gli americani ritengono che disponendo del controllo dei massmedia possono raccontare e fare passare per vere le balle più invereconde. Ma davvero ritengono di farci credere che un areo grande cinquanta volte questo buco fatto nelle mura del Pentagono vi sia passato dentro? Il cammello che passa per la cruna dell'ago? E poi: che fine ha fatto l'areo, che fine hanno fatto i passaggeri? Possibile che ci debbano imbrogliare con la faccia tosta di chi dice ti imbroglio ma tu fai finta di crederci tanto sono io che comando e che do le carte.
11 settembre a Santiago del Cile
Il Presidente Allende conscio di essere distante dalla morte soltanto pochi minuti imbraccia il mitra e combatte per la difesa della repubblica socialista del Cile. Lo fa per lanciare un messaggio a tutto il mondo ed alle generazioni future. Un messaggio che dice quanto può essere crudele ed invasivo l'imperialismo e come la classe operaia debba sempre e comunque difendere la società che ha modellato secondo i principi della giustizia sociale e del bene comune socialista.
Due colpi di Stato
Oggi è l'anniversario di due colpi di Stato. Il primo è del 1973 fu organizzato dalla Cia in Cile ordinato da Kissinger che temeva la diffusione del socialismo nell'America Latina ed era furioso per la nazionalizzazione dell'industria del rame. Il grande Presidente Salvatore Allende morì combattendo e da martire con il mitra in mano mentre i carri armati di Pinochet abbatteva
no a colpi di cannone la Casa Rosada. Il secondo colpo di Stato è stato ordito sempre dalla Cia con la supervisione di Bush e la consulenza tecnica di Israele ed è la collisione di tre aerei contro le Torri Gemelli ed il Pentagono. L'autoattentato è avvenuto prima delle 9 del mattino ed i grattacieli erano popolati soltanto dagli addetti alle pulizie. Circa tremila poveri disgraziati molti dei quali sans papiers di cui agli USA non importava niente come non ha importato niente la morte dei tanti vigili del fuoco caduti eroicamente mentre tentavano di app
restare aiuto. L'incendio delle Torri Gemelli è stato portato nelle case di tutto il mondo dal possente sistema massmediatico occidentale. La sequenza degli aerei che impattano la parte alta dei grattacieli e stata fatta vedere e rivedere milioni di volte. Naturalmente i grattacieli erano stati minjuziosamente minati dal momento che se non lo fossero stati avrebbero impiegato settimane a bruciare e non pochi minuti prima di accartocciarsi su se stessi. Il colpo di Stato contro la pace mondiale dell'11 settembre americano ha finora provocato centinaia e centinaia di migliaia di morti ed ha rilanciato la guerra USA nel Medio Oriente. Fino a quando gli USA avranno la potenza militare attuale senza un reale deterrente che li faccia stare al loro posto l'umanità è perduta. Dobbiamo aspettarci una guerra dopo l'altra perchè insaziabile e la voglia di dominio dell'imperialismo.
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