lunedì 27 ottobre 2008

lettera a Epifani dopo Report

Caro Epifani,

la trasmissione di Report dedicata al sindacato, pur toccando soltanto una piccola parte della questione, ha messo in luce una situazione diventata insostenibile

La CGIL deve fare la sua parte di autoriforme a cominciare dalla proposta di scioglimento degli enti bilaterali ed in primis le Casse Edili, organismi del tutto inutili inventati per gestire una parte del salario che andrebbe messa in busta paga e nella immediata disponibilità dei lavoratori.
Gli enti bilaterali stanno diventando troppo importanti rispetto gli istituti contrattuali riguardanti i lavoratori. Generano il sospetto di
interessi convergenti con gli imprenditori che diventano a volte prevalenti. Fino a creare un vero e proprio conflitto di interessi sindacato-lavoratori!!
Bisognerebbe regolare meglio il dibattito interno a cominciare dai referendum che debbano svolgersi in condizioni di normalità democratica dalle quali è stato assai lontano il referendum sugli accordi di welfare del luglio 2007.
La CGIL dovrebbe rinunziare unilateralmente a tutti i distacchi sindacali della pubblica amministrazione.Persone che stanno in distacco per diecine e diecine di anni dai loro uffici diventano financo inutili e dannose a se stesse e al Sindacato.
La CGIL dovrebbe denunziare gli accordi di concertazione del 1993 e ritirarsi dalla trattativa per la riforma del contratto di lavoro.Dovrebbe appoggiare la proposta del salario minimo garantito e chiedere la reintroduzione della scala mobile (se il nome è tabù chiamatela diversamente) dal momento che è inaccettabile il congelamento dei salari mentre la tendenza confindustriale è verso la quadriennalizzazione di fatto della durata dei contratti.
Credo che sia giunto il momento di una svolta radicale che dovrebbe prendere le distanze da CISL e UIL oramai irrecuperabili ad un sindacalismo eticamente responsabile verso i lavoratori. Se la CGIL recupera una sua diversità agisce per il cambiamento anche dentro la CISL e l'UIL si potrebbero attivare forze rinnovatrici.
La sfiducia dei lavoratori per il Sindacato come istituzione preposta alla loro difesa e che invece viene vissuto come una palla di piombo che li immobilizza e li danneggia è diventato davvero grande.
Bisognerebbe infine mettere allo studio il problema di una riforma della condizione del sindacalista funzionario. Certo l'attuale situazione di una burocrazia che è nello stesso tempo classe dirigente eletta dai Congressi dovrebbe essere rivista.

Pietro Ancona
sindacalista cgil in pensione

1 commento:

Paola Tassinari ha detto...

Gentile signor sindacalista in pensione Pietro Ancona, forse con la rivoluzione della comunicazione , paragonabile forse a quella ottocentesca della locomotiva , in pensione dovrebbero andare le gloriose camere del lavoro, le gloriose cooperative, i gloriosi partiti che gloriosi non sono più.Infatti se prima del 1870 non esistevano e si formarono per certe esigenze oggi non hanno più ragione di esistere,oggi sono diventati le gambe del Leviatano, inoltre Spengler dice che ogni cosa ha un inizio ed una fine.cordiali saluti , scusi l' intrusione, ma internet è la forma comunicativa , come constata, più democratica.http://teodericaforum.blogspot.com/