La Croce Rossa e la schedatura dei Rom
(21 luglio 2008)
La Cri italiana, con suoi funzionari, sta schedando i rom, bambini compresi,a seguito di una decisione governativa inizialmente rivolta alla rilevazione delle impronte digitali dei bambini rom.
Nella esecuzione di questo mandato ricevuto dal Governo e, a quanto pare accettato dalla dirigenza della Croce Rossa Italiana senza condizioni, la CRI si avvale del sostegno di agenti in borghese pronti ad intervenire in caso di necessità. Quale necessità? Non è specificato ma si in-tuisce che l'operazione è delle forze di polizia e che la CRI ha una funzione di copertura "umanitaria", di rassicurazione nei confronti dei rom che si immagina sarebbero assai più riluttanti a rispondere a domande rivolte direttamente da agenti di p.s.
Sebbene non sia la prima volta che la CR si presti ad operazioni assai discutibili dal punto di vista del rispetto dei diritti delle persone, l'operazione che sta facendo per conto del governo di destra italiano è sconcertante. Le rilevazioni effettuate, le schede dei "censiti", che fine faranno? Saranno trasmesse al Ministero agli Interni? Che uso ne farà il Ministero? E' nei compiti della CR fare questo lavoro per conto della Polizia? Non si sta forse prestando ad una operazione di rassicurazione della opinione pubblica assai perplessa su un censimento di natura squisitamente razzista?
Mi domando se non sia il caso di una azione giudiziaria rivolta ad ottenere la distruzione delle schede dei rom fin qui compilate ed a sospendere quella che appare come una operazione priva di reali motivazioni umanitarie....
Pietro Ancona
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