RAZZISMO DEL DALAI LAMA
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Il Dalai Lama accusa la Cina di "aggressione demografica" per l'immigrazione di cittadini cinesi nel Tibet. Una accusa disvelatrice
di una concezione di razzismo etnico che vorrebbe riservare ad una popolazione di 2.228.400 persone un territorio di un milione e duecentomila chilometri quadrati pari a Italia,.Francia e Germania messi insieme. Due abitanti per chilometro quadrato!!
I cinesi sono un popolo di emigranti presenti in tutto il mondo. Non si capisce perchè non dovrebbero stare nel Tibet che è una regione autonoma della Cina e che ha una millenaria comunanza culturale con essa.
L'accusa grottesca di aggressione demografica avviene nel pieno della globalizzazione di tutte le culture e di tutte le popolazioni del pianeta. Insomma il Tibet dovrebbe essere zona proibita a tutti i non autoctoni: Si dovrebbe preservare la purezza della razza e stabilire una volta per tutti che il Tibet può essere abitato soltanto da Tibetani. Le proteste inscenate dai monaci tibetani che hanno provocato la dura reazione cinese sono di natura etnica. I monaci hanno tentato un vero e proprio pogrom contro i cittadini cinesi
ed i loro beni riuscendo ad uccidere venti persone ed ad incendiare molti negozi ed abitazioni.
Noto con preoccupazione la pressione politica e mediatica di tutto l'Occidente verso la Cina che dovrebbe umiliarsi ricevendo il Dalai Lama e con ciò riconoscendogli lo status di legittimo rappresentante del popolo tibetano. Dalai Lama è un uomo ambiguo che dice di non volere l'indipendenza ma fa riferimento ad un governo ed un parlamento che la diaspora tibetana ha costituito all'estero.
Il progetto di indipendenza del Tbet viene perseguito dagli Usa ma purtroppo anche dall'Europa che partecipa all'obiettivo della spoliazione della Cina dei suoi diritti sul Tibet. Il movimento indipendentistico tibetano, largamente finanziato dalla Cia e sostenuto dalle maggiori cancellerie occidentali, si inscrive in un a linea di frammentazione della Cina e della Russia che fa leva sulle
etnie e sulle religioni. Si fomentano i musulmani del sud della Russia. La esperienza del Kosovo diventato indipendente ed abitato dalla sola etnia albanese e musulmana che ha umiliato la Serbia
ha innescato processi disgregativi in tutto il mondo. Anche la religione cattolica serve da ariete per la frammentazione come ab biamo visto a Timor Est con la costituzione di una enclave cattolica nell'indonesia musulmana.
La strategia statunitense non si fa scrupolo di utilizzare le religioni per il perseguimento dei suoi fini di divisione ed indebolimento degli Stati che considera potenziale nemici. In kossovo ha usato i musulmani dell'UCK ed in Tibet o in Birmania usa i monaci tibetani
come agenti di destabilizzazione. Molti di questi monaci vengono addestrati in basi militari e strategiche collocate nel Colorado.
Che differenza c'è tra la visione della immigrazione del Dalai Lama e quella dei xenofobi europei? Entrambi temono la contaminazione culturale e religiosa ed il meltingpot. Entrambi vogliono la purezza
della razza e l'isolamento culturale.
Ogni giorno di più l'Occidente in grande parte unificato volente o nolente alla politica di aggressione imperialistica e colonialistica degli Usa si avvicina ad una guerra sempre più estesa. La guerra regionale del Medio Oriente diventa una retrovia dello scenario
ben più sterminato del conflitto con i grandi paesi dell'Asia.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://pietro-ancona.blogspot.com/ http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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