venerdì 28 marzo 2008

due codici penali?

,Caro Sansonetti,

ho notato che le sentenze penali riguardanti extracomunitari orevedono sempre il massimo della pena con esclusione sempre delle attenuanti normalmente applicate agli italiani. La rumena Doina Mattei fu condannata a 16 anni per un delitto preterintenzionale e , ultimo caso, 'il rumeno minorenne a dieci anni pena mai comminata prima. Nell'uso del minimo e del massimo della pena si stanno creando due codici penali diversi.

E' come se esistezze un codice diverso, assai più severo, per le persone immigrate giù abbondantemente criminalizzate da una stampa xenofoba e velenosa.


Pietro Anconahttp://pietro-ancona.blogspot.com/

1 commento:

Antonio Murabito ha detto...

Ubbidendo al tuo invito di commentare con schiettezza e senza timore della verità, mi sento in dovere di smentire categorigamente la tua asserzione sull'esistenza di due codici penali, in ciò confortato da una autorevole letteratura.
Amico Pietro, i codici penali sono almeno tre:
il primo per le persone "titolate", questa affermazione trova conforto in Agata Christie,Appuntamento con la paura (parla Poirot): "Costui si è fatto una legge per le persone titolate e un'altra per quelle che non lo sono" e in Arthur Conan Doyle, The white company, "Tutti i privilegi sono sempre per i cavalieri"
il secondo codice penale è per le persone comuni;
il terzo per i disperati.
Il filosofo Domenico Losurdo avverte che esistono due forme di democrazia e di giustizia (e qui è perfettamente d'accordo con te) una per il popolo genericamente inteso e una per il "popolo dei signori".
"La borsa più pesante fa abbassare le bilance della giustizia" in A.C.D., Sir Nigel.
E, per finire, una mia considerazione con l'appoggio di Robert Musil, L'uomo senza qualità:
Oggi tutti i cittadini hanno gli stessi diritti di fronte alla legge, uguale influenza nella società, pari oppurtunità per affermarsi nel lavoro, negli affari, negli affetti, uguale incidenza, uguale tutela (tranne che per i morti sul lavoro), ma, per dirla con Musil "Non tutti sono cittadini".