venerdì 21 maggio 2010

una supposizione: Santoro fonda un Partito?

Una supposizione: Santoro fonda un Partito?

Credo che l'idea gli sia venuta con l'enorme successo ottenuto al PalaDozza. Grande parte del popolo di sinistra non si riconosce più nel PD, giudica perdente votare per i comunisti cacciati via dal Parlamento, vorrebbe una alternativa concreta a Berlusconi. Un personaggio
capace di sconfiggerlo in campo aperto e che conosce tutti i meccanismi ed i marchingegni del consenso mediatico. Santoro sente oramai strettissima la rete TV, Anno Zero non gli basta più, credo che lo abbia anche stufato e si vedeva dal modo di condurre la scottante trasmissione di ieri sera sul pedofilismo nella Chiesa Cattolica. Vuole molto di più, scendere in campo come fece nel 94 il Cavaliere. Ha per l'appunto quindici anni in meno di Berlusconi e sembra godere di buona salute.
Perchè non provare? Grillo ha avuto successo. E' un predicatore via internet mentre Santoro è un telepredicatore. Entrambi godono di seguiti fidelizzati, di persone disposte a buttarsi sul fuoco per loro.
Berlusconi ha un seguito di fanatici che, se gli vede commettere un delitto, lo sostiene lo stesso. Quasi lo stesso si può dire di Santoro anche se i suoi sostenitori sono più colti e più dotati di ragione critica. Sebbene esca per la seconda volta dalla Rai con un gruzzolo miliardario in un contesto in cui la gente si uccide prima di morire di fame, i suoi fans non lo abbandonano e anzi ritengono che percepisca poco in confronto a Vespa ed altri. Insomma Santoro gode di una fidelizzazione a prova di qualsiasi evidenza o argomenti. Noto anche che scatena una certa aggressività nei suoi sostenitori non proprio come Berlusconi ma rilevante.
Se la fine delle ideologia ci porta a questo, mille volte meglio le ideologie ed il pensiero forte. I personaggi, i telepredicatori, i demagoghi di provincia, che invadono la politica e la occupano sono
manifestazioni di un degrado della politica che prima o poi ci priverà delle residue libertà e della democrazia. Guardavo esterrefatto la conferenza-stampa congiunta tra il Ministro Calderoli, piromane di leggi e della Costituzione, pascolatore di maiali antislamici ed Antonio Di Pietro dal multiforme
ingegno e dagli interessi molto articolati. Entrambi sostenevano il federalismo demaniale, il prossimo
sacco delle oligarchie regionali con la svendita e la privatizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico culturale dell'Italia regalata a voracissime bande territoriali. Anche Di Pietro prende voti dell'elettorato democratico e di sinistra, ma non renderà conto a nessuno dei suoi intrighi con Bossi.
Santoro fa parte da sempre della Oligarchia. Nel periodo di esilio impostogli da Berlusconi fu eletto
dal PD al Parlamento Europeo, dal quale si è dimesso dopo aver ricevuto anche qui una liquidazione
succulenta. Ora ha alzato lo sguardo verso un orizzonte più lontano. Perchè non incrociare la spada con Berlusconi contendendogli il controllo dell'Italia?
Può darsi che le mie supposizioni almanaccate dopo la trasmissione di ieri sera di "AnnoZero" siano prive di fondamento. Me lo auguro. L'Italia non ha bisogno di nuovi Dei nell'Olimpo ma di un rientro alle regole ed alla sostanza della democrazia a cominciare dal ripristino della proporzionale e della elezione dei parlamentari per scelta degli elettori e non delle segreterie dei partiti. Il personalismo patologico al quale approdiamo dopo la involuzione leaderistica dei partiti italiani è il peggio della nostra storia politica.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

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