domenica 16 maggio 2010

Il Museo della Mafia a Salemi

Un museo della mafia a Salemi nel cuore di una delle mafie più "blasonate" ed antiche della Sicilia, quella di Trapani, tra le meglio attorcigliate a massoneria e grandi potentati, può essere una buona idea
che io, comunque, non condivido. Per quanto ho potuto capire da ciò che ho letto dai giornali e dalla proibizione che il Sindaco Sgarbi ne ha fatto ai minori di sedici anni trattasi di una struttura progettata per colpire violentemente i sensi dei visitatori con una rappresentazione degli orrori dei cervelli che penzolano fuori dalla testa di persone crivellate dalla lupara oppure dalla ricostruzione della vasca dell'acido in cui venivano sciolte le carni delle vittime strangolate da qualcuno mentre altri
si masturbavano godendo dell'agonia dei mortituri (brancaccio). Questa rappresentazione della mafia
per quanto vera ne falsifica profondamente la realtà ed il significato. Ne fa un fenomeno, un Mostro da baraccone e si invitano le persone a vederla come se si trattasse dell'Uomo Elefante. Ne fa anche
un fenomeno antropologico del quale si mostrano i reperti come purtroppo ancora usano certi musei
italiani con i corpi o il cranio di famosi criminali esaminati da Lombroso o uccisi dalle nostre truppe coloniali.
Piuttosto che un Museo della Mafia sarebbe stato preferibile un memorial delle vittime della mafia con la ricostruzione della vita e della morte dei tantissimi martiri ed eroi della guerra senza quartiere che sindacalisti come Salvatore Carnevale o Placido Rizzotto magistrati come Rocco Chinnici o Falcone, poliziotti come Piazza e Agostino o Carlo Alberto Della Chiesa o politici come Pio La Torre
hanno combattuto perdendoci la vita. Trovandoci nel Trapanese ricorderei anche Rita Atria ed il suo difficile sofferto cammino di emancipazione pagato con la vita.
In ogni caso, nel museo della mafia di Salemi, mancano i capitoli della politica e dello Stato. Il recente libro di Massimo Ciancimino e di Francesco La Licata, "Don Vito", descrive il mostruoso connubio tra mafia e Stato, mafia e borghesia e la natura criminale del potere italiano.
Pietro Ancona

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_14/sgarbi-museo-mafia_07345140-5f84-11df-8c6e-00144f02aabe.shtml

Nessun commento: