giovedì 27 agosto 2009

altri guai per i lavoratori

Subject: altri guai per i lavoratori




Altri guai per i lavoratori
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Appena due giorni dopo il catastrofico annunzio occupazionale della CGIL, il Ministro Sacconi ha aperto la sua campagna d'autunno per ridurre il costo di quello che chiama "capitale umano" nel suo vezzo di creare una lingua fatta di locuzioni adatte alla fase iperliberista della politica asociale del governo. La CGIL si preoccupa della perdita di un milione di posti di lavoro e non avanza alcuna proposta relativa alla condizione salariale e normativa. Si limita ad invocare interventi del Governo come la Confinustria.I contratti di lavoro che si stanno rinnovando, pur tra polemiche e minuetti vari non si discostano dal binario che ne ha segnato l'impoverimento a cominciare dai famigerati accordi di concertazione del 1993: meno di cento euro netti mensili a regime, un regime che si raggiungerà tra un paio d'anni dalla stipula. Sacconi che ha fatto del suo ministero una corazzata contro la CGIL aiutato dalla Cisl di Bonanni rilancia la proposta di Bossi delle gabbie salariali naturalmente denominandole diversamente. Trova rilanci positivi anche dentro la CGIL (Rocchi).
Propone di ridurre al minimo il salario garantito dal contratto nazionale e di promuovere la contrattazione aziendale legata naturalmente alla produttività. Ora la struttura delle aziende italiane è nota; il 95% ha meno di dieci dipendenti. La media è di 4 dipendenti per azienda. Immaginare che questo pulviscono di aziende di piccole dimensioni possono dar vita a contrattazioni integrative è del tutto inimmaginabile. Tutta la grande riforma sottoscritta da Cisl, UIL, UGL si ridurrà ad una minore tutela contrattuale dei lavoratori italiani. Bisogna essere sommamente ipocriti per pensare che in un cantiere edile di Caltanissetta o in una officina meccanica di Reggio Calabria si possano
contrattare condizioni salariali aggiuntive.
Dei precari, dopo la elemosina umiliante una tantum pomposamente definito "ammortizzatore sociale" e non per tutti non se ne parla più. E' "normale" tenere milioni di giovani quasi senza retribuzione e senza prospettive. Tra il capitale umano che Sacconi dona alla Marcegaglia questo è il più appetitoso e meno costoso!!
Purtroppo la situazione è grave dal momento che la linea della destra italiana è sostenuta da Cisl UIL e da tutte le forze del centro-destra più una significativa parte del PD. La destra è divisa tra il falco Sacconi che odia la CGIL e vorrebbe semplicemente cancellarne l'esistenza ed una linea più cauta che fa capo alla Marcegaglia ed a forze politiche come l'UDC di Casini che invece ritengono di poter catturare la CGIL con l'aiuto di uomini piazzati dentro il PD come Ichino, Letta, Damiano ed altri.
La CGIL non è in grado di elaborare e presentare una proposta che possa restituire l'iniziativa ai lavoratori. Si limita a mugugnare, a giocare di rimessa mentre al suo interno si combatte una dura battaglia tra due gruppi di destra. Cremaschi è soltanto un fiorellino all'occhiello, parla il linguaggio che i lavoratori vogliono sentire ma alla fine le scelte le compiono altri e lui si limita ad allargare le braccia.
Intanto l'Italia si popola di uomini stiliti arrampicati in varie torri. Dopo l'INNSE i soliti cretini hanno salutato l'avvento di una nuova era della lotta operaia, hanno elogiato la nuova creatività delle forme di lotta. Hanno scambiato la disperazione di lavoratori soli e con le spalle al muro per l'inizio di un nuovo 68! L'informazione giornalistica e televisiva italiana si guarda bene dal dare notizie dei tanti operai stiliti che gridano la loro angoscia inascoltati ed isolati.
Quaranta mila professori non saranno riassunti e questo darà un colpo mortale non soltanto alla Scuola italiana, ma al Mezzogiorno d'Italia. Solo a Palermo non saranno richiamati alla cattedra 1200 insegnanti. In Sicilia oltre cinquemila. la struttura unitaria dell'Italia scricchiola dal momento che viene cancellato lo sbocco
nella scuola ed in gran parte del pubblico impiego dei meridionali. La Gelmini,Sacconi e Brunetta dividono l'Italia assai di più e profondamente di Bossi.
La risposta a questo stato di disagio aggravato dai maggiori oneri per le famiglie povere derivanti dagli incrementi imposti dal mercato oligopolistico a cominciare dai libri scolastici e dalle maggiori tasse locali (Irpef comunali e regionali raddoppiate) sarà militare nel senso che il governo di limiterà ad attrezzare e specializzare meglio la polizia antisommossa.
Una situazione squilibrata a vantaggio della destra non darà alcuna speranza ai lavoratori. Nessuno li difenderà. Saranno soli in piazza con il sindacalismo di base e quello che rimane dei partiti di sinistra che vengono discriminati con loro e come loro..
pietroancona@tin.it

http://www.comunicati.net/comunicati/aziende/finanza/86275.html

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