domenica 27 gennaio 2008

Israele ed i palestinesi

Caro Manifesto,
alle osservazioni di Valentino Parlato contro il boicottaggio della
Fiera del Libro vorrei osservare che importanti correnti
progressiste del pensiero ebraico erano e sono tuttora contrarie
alla costituzione ed alla esistenza di uno Stato di EBrei nato come
riparazione alle inaudite sofferenze provocate dai tedeschi agli
ebrei, che non poteva non nascere che come Stato Religioso ed Etnico.
Israele è uno Stato che pratica grandi discriminazioni al suo
interno distinguendo diverse gradazioni di purezza ebraica relegando
in fondo alla scala gli ebrei sefarditi,di razza nera per non
parlare del fatto che i cittadini non ebrei hanno diritti limitati.
Non possono avere proprietà e comprare una casa. Israele è uno stato
razzista peggiore come il SudAfrica.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a qualcosa che ricordava la
liberazione di Auschvitz: una enorme massa umana di vecchi, donne,
bambini si è rovesciata sulla breccia di Gaza per uscire
per comprare pane, acqua, generi di prima necessità negati da un
embargo nazista tollerato purtroppo da tutto il mondo e dai paesi
arabi viciniori. E coloro che non avevano i soldi per comprarsi il
pane? Quante persone muiono di fame a Gaza e in Cisgiordania?
Ebbene credo che bisogna mandare segnali decisi ai dirigenti di
Israele e delle Comunità Ebraiche In Italia e nel mondo che
ritengono legittime le sofferenze inflitte al popolo palestinese.
Fino a prova contraria, dopo la conquista dei territori del 67,
Israele (una potenza nucleare) ha esercitato il terrorismo di Stato
su tutti i suoi vicini bombardando e distruggendo diverse volte il
Libano, aggredendo la Siria e gli altri Stati.
E' un pericolo per la pace.
Dal momento che esiste, sono per la sua salvaguardia ma deve
cambiare politica e smetterla di gridare al lupo al lupo per
aggredire
i suoi disgraziati vicini.

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