giovedì 17 novembre 2011

Un approccio meschino e deludente

Un approccio meschino e deludente

Mi aspettavo molto di più dal discorso del Presidente del Consiglio. Dopo avere sentito tanti elogi sulla sua capacità e sulla sua serietà, considerato il suo curriculum, pensavo che si sarebbe avvicinato ai problemi dell'Italia e del mondo da un punto di vista più alto, più onesto, più umano e più civile. Il grosso del suo discorso è stato dedicato ai problemi del lavoro. Considerato come un problema da risolvere per superare la crisi. Mi sono subito detto "ma talia dunni si i a raspari i corni" (ma guarda dove si è andato a grattare la testa).. Come se l'Italia non fosse in fondo alle classifiche per i salari ed anche per i contratti e le tutele del lavoro. In un paese in cui il salario medio è inferiore a milleduecento euro e che ha subito una durissima cura di manipolazione legislativa dei diritti
compreso l'accesso al giudizio dei lavoratori che è stato privatizzato, reso costoso e complicato, Monti ha continuato nel gioco sporco che aveva aperto anni orsono alla Bocconi contrapponendo lavoratori precari a lavoratori "troppo" tutelati. Ha detto:"Con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro, per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono fin troppo tutelati mentre altri sono totalmente privi di tutele e assicurazioni in caso di disoccupazione.

Chi sarebbero i lavoratori troppo tutelati? Dovrebbe vergognarsi di considerare tali i lavoratori italiani accanto ai quali una legislazione schiavistica ha creato sei o sette milioni di precari con la legge Biagi e con le leggi a cominciare dal pacchetto TREU che hanno fatto del lavoro dipendente un business per speculatori. E' la legge Biagi che dovrebbe essere abrogata!
Se fosse stata una persona serena e non turbata da un livido odio di classe contro i lavoratori avrebbe dovuto proporre un piano di rientro alla normalità dei milioni di giovani che stanno incanutendo da precari e con retribuzioni inferiori del cinquanta per cento ai minini contrattuali. Avrebbe potuto proporre l'istituzione di un Salario Minimo Garantito come in Germania in Francia ed in tantissimi altri paesi del mondo per plafonare in basso i salari ed evitarne la caduta nel "libero" mercato della carne umana. Ma il suo punto di vista sul lavoro è stato quello della Confindustria meno illuminata. Con i bassi salari e la mancanza di diritti l'intero Paese perde di qualità e non avrà alcun futuro. Le strade delle città italiane oramai mostrano tanti negozi vuoti o con rari clienti. IL commercio sta fallendo per mancanza di consumi interni. La gente ha molto poco da spendere con le baste paghe. La ricetta di Monti è come quella di Berlusconi.
Inoltre non ha detto niente sulla anomalia della crisi che attanaglia l'Italia ed altri paesi . L'Italia a luglio aveva uno spread di 160 punti. Ora è a quota 525. Che cosa è successo da allora ad oggi per giustificare tanta svalutazione dei suoi titoli? Non è accaduto nulla in Italia ma molto nella speculazione internazionale che dispone dei mezzi per rovinare gli stati sovrani. Da qualche tempo l'Italia è commissariata dalla UE ed ora anche della Nato che ci ritroviamo dentro il governo. Un Presidente del Consiglio avrebbe dovuto alzare la testa contro la speculazione e proporre misure atte da imbrigliarla. Ma a quanto pare il diagramma dello spreed, il tenere gli Stati minuto per minuto sotto pressione, è il modo che si è inventata la destra monetarista e colonialista per tenere sotto costante scacco il ceto medio, derubarlo dei suoi beni, tenere la classe operaia in ansia per il suo lavoro e disponibile ad accontentarsi di un pugno di spiccioli come salario. Monti come i suoi colleghi europei non dice una sola parola e si serve dei mercati per impaurire la popolazione. A noi la paura ed una vita sempre più grama ad altri le bombe all'uranio.
Questa borghesia colta del governo Monti è l'altra faccia della borghesia becera e ridanciana dei parvenù di Berlusconi. Ma non è meno pericolosa ed inquietante.
Il resto di quello che ha detto riguarda la spoliazione dello Stato dei suoi beni che dovrebbero diventare proprietà privata attraverso dismissioni fatte con il coltello alla gola della necessità di fare soldi subito. Per il resto l'Italia è affidata alla governance dei tecnocrati europei e il Nostro non si azzarda a dire niente che non sia già stato detto dai signori che ci stanno imponendo questo Purgatorio.
Pietro Ancona

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