venerdì 13 giugno 2008

lettera a prima pagina sul socialismo

Caro Dott.Dell'Arti,

ha avuto ragione il compagno (mi piace usare ancora questo sostantivo che Veltroni vorrebbe abolire) di Reggio Emilia a dirle stamane che la sinistra ha perso perche ha perduto gran parte della sua identità. Non mi riferisco solo agli ex comunisti che hanno candidato grossi esponenti della confindustria "feroce" nelle loro liste e che hanno Ichino quale "esperto" di diritto del lavoro che vorrebbe l'abolizione dell'art.18 dello Statuto ma anche a Lidia Menapace che approva gli aumenti delle spese militari e polemizza con Alex Zanotelli su Liberazione
sulle "missioni" militari all'estero. Effettivamente c'è stata una perdita di identità grande proprio nel momento in cui la destra ha sviluppato il massimo della sua ideologia applicata alla politica ed alle "riforme". Per esempio, considero una vera e propria bestemmia, pronunziarsi per la privatizzazione della gestione delle acque come hanno fatto tante amministrazioni locali di sinistra o mandare le ruspe a devastare i campi nomadi o la lotta ai medicanti ed ai lavavetri di Firenze. (e potre continuare per molto ancora...)
La sinistra italiana ha perso perchè ha fatto suo il liberismo e si è confusa bipartisan con la destra (PD) o peggio ha assistito inerme nel governo Prodi alle scelte di PadoaSchioppa e company. Oppure, come Bertinotti, è diventata salottiera e vive in modo indecentemente diverso dalla media degli elettori di sinistra.
Mi permetta di dirle che credo profondamente nella superiorità etica della sinistra, del socialismo, sulla destra. Superiorità che deriva dal fatto che l'uomo faber della destra è rivolto al profitto ed alla realizzazione di se stesso anche e sopratutto sfruttando gli altri; l'uomo faber della sinistra è il lavoratore o l'intellettuale che vuole uno Stato che dalla culla alla tomba aiuti la persona, tutte le persone e non soltanto coloro che per intelligenza cultura o spregiudicatezza o cinismo risultano più forti.
Un ospedale che non sia azienda distingue il sentire di sinistra da ogni altro sentire. Un ospedale in cui non accada quanto è successo a Terzani in Usa ed una società in cui i lavoratori non muoiono come mosche per fare arricchire industriali ed industrialotti col rolex d'oro al polso e tanti lavoratori in nero quasi schiavizzati in azienda.
In ultima analisi la politica è etica. E il socialismo è sopratutto etica della solidarietà, dell'eguaglianza, della società senza umiliati ed offesi.
Berlusconi e Ricolfi ed i tanti pennivendoli italiani anche di grosso grossissimo calibro possono sparlare della sinistra e del socialismo quando vogliono: Anche se perdenti e forse appunto perchè perdenti siamo superiori a loro.
Pietro Ancona

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