sabato 30 aprile 2011

Messaggio della federazione Sindacale Mondiale sul 1 Maggio 2011


Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Dichiarazione della Federazione Sindacale Mondiale sul Primo Maggio

21/04//2011

Lavoratori, donne e uomini,

Celebriamo il 1° Maggio 2011 in un periodo cruciale. Un periodo di imperialismo aggressivo, di politiche antioperaie, mentre il sistema capitalista globale attraversa una profonda e complessa crisi economica del sistema stesso. Questa crisi si esprime a tutti i livelli: nell'economia, sull'ambiente e il cambiamento climatico, sulla qualità della vita, sulla cultura. Le crisi sono connaturate al capitalismo e per questo motivo ricorrono sistematicamente. E' impossibile per il capitalismo risolvere i problemi dei popoli del mondo.

Nel Mediterraneo orientale, nel Medio Oriente, nel Nord Africa, sviluppi pericolosi, conflitti e concorrenza interimperialista hanno preso di mira il petrolio della Libia, il gas naturale dei paesi del Nord Africa e il controllo di aree strategiche ricche di materie prime. Abbiamo visto l'aggressione militare degli imperialisti contro la Libia. Nello Swaziland, il governo risponde brutalmente contro le manifestazioni pacifiche dei propri cittadini che chiedono un governo democratico che operi nell'interesse reale di tutti i cittadini del paese. In Algeria, il regime ha mostrato ancora una volta il suo vero volto con la violenza di stato usata contro il popolo algerino che protesta per la povertà, la crescente disoccupazione e gli elevati prezzi dei beni di prima necessità, la mancanza di libertà e l'oppressione crescente. In Egitto, abbiamo visto il popolo che lotta per la democrazia, la libertà e la giustizia contro la politica degli Stati Uniti che vuole controllarne gli sviluppi insediando nuovi utili fantocci alla guida dello Stato egiziano. In Tunisia, le cose vanno di pari passo con la completa mancanza di libertà, la persecuzione del popolo progressista e di ogni voce dissonante, la povertà, la disoccupazione crescente, l'ingiustizia sociale e il caro vita.

In Medio Oriente, Israele continua a tormentare gli eroici popoli palestinese, libanese e siriano, con l'appoggio sostanziale degli Stati Uniti, dell'Unione europea dei suoi alleati. In Bahrain, il governo ha dichiarato la legge marziale contro il popolo e la classe operaia del Bahrein, che si batte per la democrazia, la libertà e la giustizia e per fermare il saccheggio delle risorse del paese da parte dei capitalisti, re ed emiri.

In Asia il quadro non è migliore: in Iraq, Afghanistan e Pakistan, gli USA e gli imperialisti europei continuano l'occupazione e le operazioni militari. Le inondazioni devastanti in Pakistan e il micidiale tsunami in Giappone sono la riprova che i popoli del mondo non sono al riparo dai fenomeni naturali, nonostante il progresso tecnologico.

Anche negli Stati Uniti la situazione è complicata: nel Nord America, la disoccupazione e la povertà sono in aumento. Il tasso ufficiale di disoccupazione negli Stati Uniti è attualmente al 9,5%: 10,2 milioni di americani percepiscono il sussidio di disoccupazione.

L'America Latina patisce l'aggressività del Nord America. Le calunnie e gli attacchi contro l'eroica Rivoluzione cubana, gli attacchi contro il Venezuela, Bolivia, Ecuador, l'occupazione di Haiti, il sostegno alla dittatura in Honduras. In Colombia, negli ultimi cinque anni, centinaia di sindacalisti sono stati assassinati e il paese è stato trasformato in una base militare americana. In Cile, il tragico incidente avvenuto nella miniera di San Jose e i crimini commessi contro i minatori. In Brasile, inondazioni devastanti hanno causato la morte di vite innocenti.

Ma anche in Europa, il capitalismo crea e moltiplica i problemi. I lavoratori disoccupati dell'Unione europea sono milioni. In Europa, il tasso ufficiale di disoccupazione ha raggiunto il 9,3%, con punte del 20,7% per i giovani lavoratori di età compresa tra 15-24 anni. Privatizzazioni, smantellamento della sicurezza sociale e riduzione dei salari e delle pensioni sono una strategia comune di tutti i governi europei, sia neoliberisti che socialdemocratici. Il Trattato di Lisbona dimostra l'atteggiamento reazionario e il vero ruolo dell'Unione europea.

A questa politica del capitale e degli imperialisti, la classe operaia globale risponde con iniziative e lotte in tutto il mondo. Milioni di lavoratori in sciopero con la partecipazione di giovani, donne e lavoratori migranti costituiscono una nuova e dinamica speranza.

La FSM è sempre stata in prima linea sul fronte di lotta! Non c'è angolo del mondo dove la FSM non sia presente, al fianco dei più deboli, sempre dalla parte dei popoli, insieme con la classe operaia, nelle lotte contro lo sfruttamento capitalista.

Intendiamo rafforzare il movimento sindacale internazionale di classe sulla strada indicata dal 16° Congresso della Federazione Sindacale Mondiale. Le decisioni di questo storico Congresso che si è svolto ad Atene in Grecia tra il 6 e il 10 aprile 2011, apre le strade a nuovi orizzonti e nuove prospettive per la classe operaia globale.

Durante i quattro giorni dei lavori congressuali, hanno parlato 115 relatori provenienti dai cinque continenti e di tutti i principali settori economici. Sono stati affrontati i gravi problemi contemporanei del popolo lavoratore, dei contadini poveri, dei lavoratori autonomi, dei giovani, delle donne, dei pensionati e dei senza terra. Sono state votate risoluzioni che rafforzano il carattere di classe della FSM e mirano al rafforzamento del movimento sindacale internazionale.

Oggi la FSM è più forte, più militante, più solidale, più capace di continuare la lotta nel segno dell'unità di classe e in una prospettiva militante, contro la politica dei monopoli e delle multinazionali che creano la povertà in nome del profitto di pochi; per un mondo senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Viva il Primo Maggio dei lavoratori!

Proletari di tutti i paesi unitevi!



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