martedì 21 agosto 2012

Pifferai Magici ed altro

Pifferai magici

Passera si esercita a fare il pifferaio magico come Monti. Entrambi ci ammaliano con il suono del piffero e ci trascinano verso il precipizio dal quale ci sfragelleremo.Ora dicono di vedere la fine del tunnel. Intanto trovo la mia pensione sempre più magra e temo la tassa super che Orlando sarà costretto a mettere a Palermo per evitare il fallimento del comune. Abbiamo perso ogni diritto e siamo come gattini ciechi nelle mani dei cialtroni complici di Monti e di Napolitano. La democrazia è finita per sempre. Si stanno mettendo d'accordo su una legge elettorale che sarà peggiore di quella Acerbo e delle leggi di Mussolini.
Al cospetto di questi terribili oligarchi che ci stanno vampirizzando lo stesso Tremonti che ho detestano sembra una persona perbene uno che faceva di malavoglia i compiti in casa e che quanto meno era tormentato per le sofferenza che infliggeva al popolo italiano con le sue finanziarie. La politica è morta se non per sempre almeno fino a quando avremo questo Occidente con questi USA e questa Nato. Non mi aspettavo che gli eredi del PCI contestassero da destra coloro che ci hannmo tolto lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori e le Pensioni ed hanno rovinato per sempre la scuola ed il servizio sanitario.

Scalfari attacca il pool antimafia per compiacere il suo amichetto Napolitano.

Quasi novantenne ed ancora vuole stare in mezzo a dirigere lo spettacolo tra le quinte. Eugenio Scalfari attacca un vero democratico e liberal come Zegrebelski perchè si è permesso non condividere Napolitano nella sua insensata offensiva contro l'Antimafia siciliana. Questo vecchio trombone di Scalfari ha sempre avuto il vezzo di stare dalla parte o dei Presidenti della repubblica o dei governatori della banca d'Italia. Ricordo bene il suo comparaggio con il supermassone Guido Carli. Ora i Governatori non contano più niente e gli resta da difendere soltanto Napolitano. Nella sua foga arriva ad attaccare financo la memoria di Giovanni Falcone sostenendo che così come Giovanni Falcone non volle inquisire il livello politico dovrebbero fare tutti i magistrati di oggi. E' stato subito smentito dalla famiglia Falcone.
Basta con Scalfari e basta con il giornalaccio sionista di Repubblica che ieri attaccava Berlusconi ed oggi sostiene un antiitaliano come Monti che è di gran lunga peggiore non solo di Berlusconi ma anche di Tremonti che quanto meno diceva di non condividere quello che lo costringevano a fare.


Maria Rosaria Santoro
Il Municipio di Trieste ha appeso una enorme gigantografia del gruppo dei Pussy Riot nel suo balcone principale. Non ho dubbi che altre gigantografie eguali a questa fatte stampare nel frattempo da Soros appariranno in moltis
simi edifici pubblici italiani.
Trattasi di un atto estremamente grave rivolto contro uno Stato (la Russia) che non ci ha fatto niente di male e con la quale abbiamo rapporti di cordialità come è provato dal recente incontro a Mosca di Monti con Putin.
Una cosa è che ci sia una organizzazione privata che finanziata dalla Cia o da altri produce ed espone materiale di sostegno ad una causa. Altra cosa è che sia la pubblica amministrazione a farlo. Trattasi di un abuso. Un uso della Pubblica Amministrazione per fomentare ed alimentare odio verso un paese accusato (peraltro ingiustamente) di avere fatto qualcosa di illecito e di moralmente riprovevole.
In occasione della vicenda Sakineh, l'assassina del marito difesa da tutto l'
Occidente ed eletta a icona della libertà da difendere contro l'Iran apparvero centinaia di gigantografie tutte identiche in tanti edifici pubblici italiani.
A Palermo ne è apparsa una davvero gigantesca che sovrastava la città dal Castello Utveggio pubblico edificio proprietà della Regione Siciliana e sede di una Scuola di Eccellenza.
Spero che Orlando o la Regione non facciano lo stesso con i Pussy Riot. Intanto sarebbe necessaria una azione giudiziaria per contestare al Comune di Trieste la gigantografia certamente appesa senza che nessuno degli organi collegiali del Comune l'abbia deliberata.

Triste fine del PSI

Triste fine nel servaggio altrui di quello che fu il Partito Socialista Italiano. Nella mani di Nencini che fa l'assessore in Toscana al servizio di un Presidente della regione PD sta subendo un destino di umiliante subalternità. Ieri in occasione delle amministrative di Palermo ha scelto di allearsi con Ferrandelli del PD contro Leoluca Orlando ed oggi ha già scelto di essere alleato vassallo di Crocetta della coalizione PD-UDC.
Nelle elezioni politiche precedenti a queste aveva scelto di allearsi con i radicali ed ha eletto nella circoscrizione occidentale della sicilia Capezzoni che non ha avuto neppure una parola di ringraziamento per gli elettori siciliani e, come sappiamo, è poi diventato portavoce di Berlusconi.
Oggi sceglie in Sicilia Vizzini un vecchio oligarca della politica che per moltissimi anni ha avuto incarichi da Berlusconi.
Questo uso subalterno e manipolato del PSI è causato dalla totale mancanza di democrazia interna. Un gruppo dirigente che si accontenta di un posto strapuntinato e di lucrare incarichi personali ha ridotto il Partito Socialista a meno dell'uno per cento e sopratutto ad essere satellite o mosca cocchiera del PD che è il Partito che sostiene Monti contro l'Italia ed contro i lavoratori.

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