Caro professore,
Sotto la spinta del secessionismo padano hanno ripreso vigore studi sul Risorgimento che hanno praticamente distrutto la versione idealistica, romantica e patriottica che abbiamo appreso a Scuola.
Abbiamo appreso che dopo il 1860 centoventimila soldati piemontesi che parlavano il francese delle alpi hanno occupato l'Italia meridionale, depredandola dei suoi beni ed imponendo col terrore della legge Pica
l'ordine nuovo.
Il Generale Govoni torturava le famiglie dei renitenti alla leva fin quando non si arrendevano. Solo in Sicilia fece fucilare diecimila persone e ne tenne in prigione oltre trentamila.
Il Regno delle due Sicilie era la terza potenza industriale d'Europa. Aveva la seconda flotta navale del mondo. La prima ferrovia. Una industria metalmeccanica con quasi due milioni di addetti. Concedeva la pensione a talune categorie di persone
ed aveva un tesoro pari al sessanta per cento di tutti gli altri stati italiani messi insieme. Dopo l'annessione ai Savoia fu impoverito rapidamente. Dopo la lunga resistenza armata dei contadini (brigantaggio) riprese vigore l'emigrazione. Circa cinque milioni di disperati salparono per le Americhe.
Insomma, prima dell'unità stavamo meglio dei padani!!
Penso che potremmo dividerci in pace. Come hanno fatto i cechi e gli slovacchi. La borghesia settentrionale ha rotto tutti i patti col resto del Paese. Non vedo perchè dovremmo costringerla a stare insieme.
Pietro Ancona da Palermo
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