I tre
"fondamentali"
Ci sono tre "fondamentali" che non cambieranno perchè fanno parte della strategia di lungo periodo del capitalismo: la disoccupazione, la precarietà, i bassi salari.
La disoccupazione non sarà lottata e non ci sarà nessun programma per assorbire i giovani. L'ultimo è quello di Letta che tuttavia riguardava una quantità minima di giovani. La disoccupazione e la continua immissione in Occidente di manodopera a bassissimo costo proveniente dai paesi aggrediti come la Libia o la mnSiria sono indispensabili a mantenere l'alto livello di profitti del sistema occidentale.
Dal precariato non si torna indietro anche se ha degli svantaggi per il sistema creditizio e bancario che perde una parte della clientela. L'ultima legge che io chiamo fornerum due aggrava e cronicizza nel sistema la precarietà. Il contratto a tempo indeterminato diventerà sempre di più rara avis.
I bassi salari resteranno tali co n la complicità dei sindacati confederali dei quali la destra al potere mostra di non avere più bisogno. Gli ottanta euro lordi sono stati tro vati sottraendoli all'irpef appunto per non toccare gli interessi delle aziende.
Questi tre fondamentali segnano altrettanto sconfitte storiche per i lavoratori i quali non hanno un sindacato degno di questo nome ed un partito ch ne faccia gli interessi.
Il prodotto di questa politica è una classe lavoratrice di oltre dieci milioni di persone che guadagnano meno di 25 mila euro lordi l'anno ed accantgo a questo altri quattro o sei milioni di atipici che non raggiungono i dieci mila euro l'anno. Quaranta milioni di persone comprendendo le famiglie dei lavoratori che vivono proprio male, malissimo.
Questa è la triste realtà dei lavoratori italiani. Il padronato è nel governo con diversi personaggi di spicco come Poletti della Coop-Soros e come Guidi dellqa Confindustria,.II Parlamento è una grande palude di destra con la eccezione di Cinque Stelle che ha difeso e difende i lavoratori su vari punti importanti come il precariato.
Ci sono tre "fondamentali" che non cambieranno perchè fanno parte della strategia di lungo periodo del capitalismo: la disoccupazione, la precarietà, i bassi salari.
La disoccupazione non sarà lottata e non ci sarà nessun programma per assorbire i giovani. L'ultimo è quello di Letta che tuttavia riguardava una quantità minima di giovani. La disoccupazione e la continua immissione in Occidente di manodopera a bassissimo costo proveniente dai paesi aggrediti come la Libia o la mnSiria sono indispensabili a mantenere l'alto livello di profitti del sistema occidentale.
Dal precariato non si torna indietro anche se ha degli svantaggi per il sistema creditizio e bancario che perde una parte della clientela. L'ultima legge che io chiamo fornerum due aggrava e cronicizza nel sistema la precarietà. Il contratto a tempo indeterminato diventerà sempre di più rara avis.
I bassi salari resteranno tali co n la complicità dei sindacati confederali dei quali la destra al potere mostra di non avere più bisogno. Gli ottanta euro lordi sono stati tro vati sottraendoli all'irpef appunto per non toccare gli interessi delle aziende.
Questi tre fondamentali segnano altrettanto sconfitte storiche per i lavoratori i quali non hanno un sindacato degno di questo nome ed un partito ch ne faccia gli interessi.
Il prodotto di questa politica è una classe lavoratrice di oltre dieci milioni di persone che guadagnano meno di 25 mila euro lordi l'anno ed accantgo a questo altri quattro o sei milioni di atipici che non raggiungono i dieci mila euro l'anno. Quaranta milioni di persone comprendendo le famiglie dei lavoratori che vivono proprio male, malissimo.
Questa è la triste realtà dei lavoratori italiani. Il padronato è nel governo con diversi personaggi di spicco come Poletti della Coop-Soros e come Guidi dellqa Confindustria,.II Parlamento è una grande palude di destra con la eccezione di Cinque Stelle che ha difeso e difende i lavoratori su vari punti importanti come il precariato.
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