Insofferenza per le autonomie locali, la logica del potestà
Matteo Renzi ha sottratto al Comune di Napoli l'area di Bagnoli nominando un Commissario, un suo uomo di fiducia. Da oltre un anno non risponde alle richieste di De Magistris per un incontro proprio come si è comportato con Marino a Roma prima che ordinando le dimissioni davanti il Notaio di 26 consiglieri del PD non ne provocasse la decadenza.
A Roma la defenestrazione di Marino avvenne in vista degli affari del Giubileo. A Napoli con la nomina di un Commissario si vuole donare una delle p'iù importanti e strategiche aree costiere d'Italia ad un gruppo di privati ben noto al presidente del Consiglio e del tutto estraneo alla popolazione napoletana.
Ieri Renzi ha avuto l'impudenza di presentarsi a Napoli protetto da battaglioni di polizia in assetto di guerra addetti alla repressione della manifestazione che i napoletani hanno organizzato contro la sua iniziativa.
La resistenza dei napolitani alla occupazione poliziesca della area di Bagnoli è stata durissima e tale da scompaginare la "passeggiata" partenopea di Matteo Renzi,.
Oggi i poteri forti che vogiono sottrarre a Napoli ed al suo legittimo Sindaco l'area di Bagnoli si sono scatenati in una campagna di odio di denigrazione e financo di criminalizzazione di De Magistrisi. Tra tutti brilla per livore ed accanimento Stefano Folli noto portavoce della stampa confindustriale e che ora scrive per Repubblica.
Si chiede a De Magistris di prendere le distanze dai manifestanti che ieri hanno difeso la città dalla discesa dei barbari a Bagnoli. L'odio che agita la stampa italiana contro De Magistris è pari soltanto a quello che ha vomitato contro Marino a Roma.
Quando vedremo le carte del Presidente del Consiglio su Bagnoli e vedremo quali lobby e quali inconfessabili interessi vi si agitano ci renderemo pienamente conto della legittimità e della giustezza della posizione del Sindaco di Napoli.
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