sabato 15 settembre 2012

Furbetti cosmopoliti


Furbetti cosmopoliti

Ci voleva un altro grosso calibro dell'industria e della finanza italiana Diego Della Valle per dire il fatto suo a Marchionne ed al suo padrone Agnelli epigone di una casa che da oltre cento anni spolpa l'Italia ed i suoi lavoratori arrivando financo alla militarizzazione per poterli spremere a dovere. Diego Dellla Valle li ha definiti "furbetti cosmopolita" gente che vive di sussidi pubblici sottratti a popoli con il ricatto del lavoro e dell'occupazione come avviene in Brasile, in Polonia, in Romania ed in Italia dove, non potendo più contare su contributi come quelli incassati dai suoi predecessori, la Fiat si limita a lucrare la cassa integrazione ed i salari bassi ed i ritmi di lavoro disumani imposti ai suoi dipendenti. Dopo dieci anni di Fiat non c'è un solo dipendente che non abbia gravi malattie a carico dello apparato scheletrico e nervoso (come non c'è un solo dipendente dell'Ilva di Taranto che non abbia i polmoni bruciati dalla polvere rossa. I lavoratori italiani pagano con la vita il tozzo di pane che portano alle loro famiglie)
Romita altro squalo che ha diretto la Fiat per moltissimi anni ricavandone poi una liquidazione di 500 miliardi di lire di allora per patriottismo aziendale ancora presente nel suo animo ha detto che nessuna azienda può vivere senza progettazione. Sono anni che la Fiat è ferma e non fa innovazione nei suoi modelli mentre la qualità dei suoi prodotti resta talmente bassa da non essere neppure paragonabile a quella dei suoi competitori.
Marchionne che ora annunzia il ritiro del Piano Italia senza poterlo addebitare ai suoi lavoratori perchè ha avuto complicità omertosa dei sindacati metalmeccanici che gli hanno fatto fare quello che ha voluto a Pomigliano a Torino e dappertutto è un fallito sul piano industriale. E' soltanto un furbo speculatore di borsa ed un colonialista che produce e vende i suoi prodotti in mercati relativamente arretrati dal punto di vista della domanda. Ho visto il prodotto della sua strepitosa operazione con la Krisler. La Fiat Freemont è un mostro dai lineamente grossolani, un ruvido prodotto adatto alle campagne americane e certamente inferiore ai prodotti similari che sforna l'industria automobilistica europea.
Ma dobbiamo sapere che la responsabilità del disastro che si abbatte sulla Italia
non è solo di Marchionne. E' anche dei sindacati metalmeccanici e delle segreterie confederali che hanno mostrato di credere al fantomatico investimento di 20 miliardi per estorcere ai lavoratori un contratto di lavoro disumano e miserabile. Ho nelle orecchie ancora le parole non solo dei dirigenti della Cisl e dell'UIL ma anche della Camusso di Veltroni di D'Alema di Versani. Si è fatto un convegno del PD per sostenere la bontà del progetto contrattuale di Marchionne spacciato per il massimo della modernità. Anche la Fiom è stata prima strattonata ed isolata poi ridotta al silenzio e poi corrotta con l acquisizione di Landini alla linea Camusso e la sostanziale espulsione di Cremaschi obbligato a pensionarsi.
Ora ci avviamo verso la perdita dell'industria automobilistica italiana che sarà ridotta ad un paio di stabilimenti che poi saranno chiusi. I sindacati confederali si dovrebbero mettere una pietra al colllo e buttarsi nel Po dal momento che assecondano la linea che da Marchionne conduce a Monti. Anche Bersani e la dirigenza del PD dovrebbero essere rosi dal rimorso per quello che hanno permesso che i liberisti facessero all'Italia ed ancora non hanno finito di fare!!

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