mercoledì 10 settembre 2008

unita sindacale obiettivo della nuova p2

C'è stato un tempo in cui l'unità sindacale era una finalità straordinaria, un obiettivo da realizzare per il rafforzamento dei lavoratori e della loro causa.



Oggi, dopo anni ed anni di lunga pratica di unità d'azione, penso che bisogna scongiurare l'obiettivo dell'unità sindacale come una sciagura, una grande disgrazia che capiterà ai lavoratori dopo quanto è purtroppo avvenuto in questi anni. L'unità d'azione è una pesante scimmia assisa sulle spalle dei lavoratori.L'unità organica li condannerà a subire l'esito degli "accordi" fatti sulla loro testa.



Oramai è chiaro che il comandante supremo della cosidetta "triplice" è Bonanni della Cisl. Di una Cisl lontanissima da quella di Pastore o di Carniti. Una Cisl collaborazionista a qualsiasi costo, disposta ad inghiottire come un pitone tutte le condizioni poste dal padronato, dalla Confindustria e dal Governo.



Ieri Bonanni si è pronunziato per l'accettazione degli accordi Alitalia a prescindere dal contenuto riguardante i lavoratori che già si sapeva assai minaccioso ed inaccettabile. Oggi Epifani dichiara di marciare verso accordi

"però alle nostre condizioni". Una patetica bugia per celare la subalternità

alla linea della Cisl che è la linea del peggiore padronato e della peggiore politica che esistano oggi in Europa.



La Cgil ha una grande tradizione riformista. Ma il riformismo della CGIL prefascista e della stessa CGIL di Di Vittorio, Santi, Lama era al servizio dei lavoratori, un gradualismo rivolto ad accrescere i diritti dei lavoratori senza

mettere in crisi la sua impresa ed il sistema nel suo insieme.



Oggi, dopo il trasferimento epocale di almeno il venti per cento del reddito dal lavoro dipendente al padronato, non si capisce perchè la CGIL debba continuare a restituire i diritti conquistati da tante generazioni di lavoratori.



All'accordo Alitalia farà seguito l'accordo sui contratti che condannerà i lavoratori italiani ad un altro ventennio di povertà dopo gli accordi del 1993.



Pietro Ancona

già membro dell'esecutivo nazionale CGIL

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