lunedì 21 ottobre 2013

La Fenice risorta


  • La Fenice risorta

    Ho notato una cosa e me la sono legata al dito. I giornali di area PD hanno in vario modo e diverse volte tentato di criminalizzare la manifestazione che il sindacalismo di base ha realizzato con grande successo a Roma. Il soggetto difeso dai suddetti giornali era il cittadino infastidito e molestato o le vetrinette rotte o i cassonetti bruciati o rovesciati. Ma non si sono fermati a questo. Hanno parlato della disperazione e della esasperazione come dei sentimenti fondamentali che hanno portato la gente a Roma. E, cosa nuova (almeno per me) ne hanno parlato con disprezzo ed alterigia. Che vogliono questi disperati? Come si permettono di disturbare il fine settimana della borghesia romana? Questo disprezzo e questa alterigia sono un fatto nuovo a meno che prima non fosse nascosto e si comincia a manifestare ora. E' la prova dell'avvenuta separazione tra l'elettorato agiato benestante e benpensante del PD e la parte sofferente dei lavoratori dei giovani insomma della popolazione. Anche vecchi giornalisti che provengono dall'autunno caldo italiano ed oggi in pensione come me non hanno mancato di manifestare il loro disprezzo per i "disperati" di Roma..
    I disperati sono cassintegrati che vivono con le loro fam iglie di 800 euro al mese, i biagizzati (compresi i dipendenti "tecnici" di CGIL CISL UIL cooperative partiti associazioni padronali) privati dei diritti e con salari inferiori al minimo contrattuale, i licenziati, gli edili senza lavoro, gli sfrattati, gli artigiani decaduti quanti vivono con mille euro al mese e le famiglie che vivono della pensione dei nonni. Trattasi di milioni di persone precipitate nella botola aperta dal governo nella landa della disperazione.
    CGIL,CISL,JUIL hanno assecondato le politiche di spoliazione dei salari e dei diritti dei lavoratori italiani. Non hanno battuto ciglio quando la pensione è stata portata a 67 anni che poi di fatto diventano settanta. Non si sono mai opposti alla delòcalizzazione all'estero della industria italiana e favoriscono il processo di deindustrializzazione dell'Italia. Perchè lo fanno? Perchè non sono più sindacati di lavoratori ma organismi terzi che gestiscono se stessi con veri e propri conglomerati di servizi e con rendite di posizione che ricavano dai contratti di lavoro e che hanno dato vita a migliaia di enti bilaterali.
    Ma la tre giorni di Roma ha mostrato che piazza San Giovanni è stata conquistata dal sindacalismo di base e che i lavoratori hanno metabolizzato il loro distacco da CGIL, CISL, UIL e guardano avanti. La situazione è difficile ed il peso sociale dei lavoratori si è molto ridotto ma come la Fenice la classe operaia toccando terra è rinata come soggetto politico e sociale.

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